Sono andati di pari passo, passaggi in radio e vendite online, per i singoli presentati in occasione dello scorso Festival di Sanremo.
Comparando la classifica inerente all’airplay stilata per Rockol da Earone con quella di vendita – in formato digitale – compilata da FIMI, la risposta potrebbe essere affermativa, ma solo parzialmente.
Il brano più trasmesso dai network, “Sotto casa” di Max Gazzé, al teatro Ariston si è classificato solo settimo, non spingendosi oltre la diciannovesima posizione nella classifica di vendita.
“L’essenziale” di Marco Mengoni, che lo scorso anno vinse in Riviera, è arrivato secondo nella chart radiofonica e sul terzo gradino del podio – nonché unico italiano nella top ten – di quella di vendita.
Assolutamente non scontato è stato trovare sulla terza piazza della classifica Earone “Mi servirebbe sapere” di Antonio Maggio, trionfatore nella categoria cadetta il cui singolo, nei negozi online, è rimasto bloccato sulla settantanovesima posizione.
Quarta classificata al festival e quarta nella airplay chart, “E se poi” di Malika Ayane è stata costretta ad accontentarsi del sessantatreesimo scalino nella classifica di vendita, così come “Se si potesse non morire” dei Modà, quinti nella airplay chart, terzi a Sanremo e solo quarantatreesimi nella single digital chart. Il dato più significativo, in ogni caso, è che soltanto i cinque brani sanremesi più trasmessi (solo tre dei quali giunti sul podio all’Ariston – due nella categoria Campioni e uno in quella riservata ai Giovani) siano riusciti a entrare nella top 100 della classifica di vendita dei singoli del 2013 (disponibile qui). E che, del lotto, quello con il più alto posizionamento – “Sotto casa” di Max Gazzé, con 25554 passaggi distribuiti su 94 emittenti dalla data della sua pubblicazione alla fine dello scorso anno – a Sanremo 2013 si sia piazzato solo settimo.
Alla luce dei risultati di questa analisi, e dei risultati della verifica sulle classifiche che abbiamo pubblicato il 20 gennaio, sembra di poter concludere – con una valutazione all’ingrosso, s’intende, e generalizzando – che né partecipare al Festival di Sanremo né essere presenti nelle graduatorie delle canzoni più trasmesse dalle radio significa automaticamente ottenere risultati di vendita proporzionali. Il che dovrebbe spingere coloro che spendono per mandare gli artisti a Sanremo, e per promuovere le canzoni nelle radio, a domandarsi a che serve spendere quei soldi. Ma non é una questione di cui possiamo farci carico noi, ovviamente. Quel che solitamente si crede di poter dire è che, perlomeno, andare a Sanremo (e in generale aumentare la propria notorietà) permette di alzare i cachet per le esibizioni dal vivo. Su questo tema torneremo prossimamente.
Dal 2009 EarOne (www.earone.it) opera in ambito musicale con un sistema di classifiche di airplay, sia radiofoniche che televisive, servendo tutte le tipologie di clienti della filiera della musica – dai partner istituzionali come le associazioni di categoria e le società di collecting ai differenti operatori del mercato musicale. Ha introdotto l’aggiornamento in tempo reale dei classici servizi offerti nell’ambito dell’airplay musicale: classifiche, playlist di radio e Tv, ricerche dettagliate su chi passa quali brani, analisi di market share di emittenti ed etichette. Offre inoltre il servizio MediaSender, che consente di personalizzare l’invio di contenuti digitali.
In concomitanza del Festival di Sanremo fornirà web-application con classifiche per passaggi aggiornate in tempo reale, classifiche giornaliere/settimanali/storiche, news, condivisione dei propri contenuti sui social e sui fanclub degli artisti e altre attività correlate alla programmazione radiofonica dei brani della manifestazione.
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