ESC 2020: Diodato all’Arena di Verona da solo per lo “Eurovision: Europe Shine a Light”

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Sabato 16 maggio 2020 alle ore 20.35 andrà in onda in diretta su Rai1RaiPlay, Rai4 e Radio2 oltre che in 45 altri Paesi in tutto il mondo, l’“Eurovision: Europe Shine a Light”, lo show sostitutivo della Finale dell’edizione 2020 dell’Eurovision Song Contest, cancellata per la pandemia da Coronavirus. Per l’Italia ci sarà Diodato con la sua “Fai rumore” in una versione riarrangiata e cantata all’interno dell’Arena di Verona completamente deserta, ma illuminata dai colori della bandiera italiana e dall’azzurro che ricolorerà le storiche gradinate.

Una serata evento in diretta su Rai1: sabato 16 maggio “Europe Shine a Light – Accendiamo la musica”, il nuovo format ideato con lo scopo di unire tutti i paesi d’Europa attraverso la musica, di cui saranno protagonisti i 41 artisti di Eurovision Song Contest 2020, che quest’anno prende il posto dell’Eurovision Song Contest, il programma musicale più visto nel mondo e annullato a causa dell’emergenza sanitaria, per la prima volta nella sua storia dal 1956. A condurre e commentare le performance dei 41 artisti – per l’Italia gareggerà Diodato – Flavio Insinna e Federico Russo, la “strana coppia” che accompagna ESC già dal 2016. Una location esclusiva e suggestiva che per l’Italia e per il mondo rappresenta la musica: come l’Arena di Verona farà da sfondo all’esibizione del vincitore della settantesima edizione di Sanremo, che proporrà il brano con cui ha conquistato il Festival: “Fai Rumore”. Una canzone già cantata spontaneamente dai balconi non solo italiani ma anche europei nella prima fase del lockdown.

Luogo storico e centro di una delle più belle città italiane che ospita il balcone di Romeo e Giulietta, l’Arena di Verona per questa occasione è stata riaperta non al pubblico ma alla musica, nel segno della cultura, dell’arte e della bellezza.

Insieme a Diodato, ospiti della serata saranno gli artisti italiani che hanno partecipato alle ultime edizioni di ESC: Mahmood, Ermal Meta e Fabrizio Moro, Francesco Gabbani, Francesca Michielin e Il Volo, oltre ad Al Bano che racconterà le sue performance sui palchi europei ed Enzo Miccio che commenterà le mise più curiose della serata. Non mancheranno spazi dedicati all’emergenza Coronavirus.

L’anteprima partirà su Rai1 alle 20.35, dalle 21 le voci di Rai Radio2 (radio ufficiale per l’Italia): Ema Stokholma e Gino Castaldo, anche in video su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre) e RaiPlay.

Il nuovo formato creato dalla TV olandese quale alternativa a ESC, vedrà avvicendarsi sul palco virtuale anche numerose star della storia dell’Eurovisione.

Mentre ogni artista interpreterà dal proprio paese “Love shine a light” dei Katrina and The Waves, brano vincitore dell’Eurovision 1997.

Lo show è stato presentato durante la conferenza video di presentazione a cui hanno partecipato 112 giornalisti, tra stampa italiana ed internazionale sono stati mostrati 36 secondi della performance dell’artista che verrà trasmessa sabato.

Oltre a Diodato , sono intervenuti Claudio Fasulo (Vice Direttore di RAI 1), Amadeus (Direttore Artistico e conduttore di Sanremo 2020), Simona Martorelli (Direttrice Relazioni Internazionali e Affari Europei della RAI, inoltre nuovo Capodelegazione italiano, che subentra a Nicola Caligiore) e Jon Ola Sand (Supervisore Esecutivo dell’Eurovision Song Contest).

Claudio Fasulo oltre a ringraziare i presenti e Carosello e Diodato per l’invito, introduce “Eurovision: Europe Shine a Light” (Accendiamo la musica) versione italiana di un evento che non ha precedenti e che avrà quattro temi principali che verranno trattati in questa serata che vuole gratificare e dare la giusta visibilità ai 41 artisti che purtroppo sono capitati sul sentiero dell’Eurovision Song Contest nell’anno sbagliato.

Ognuno dei 41 artisti sarà presentato con una clip di 20 secondi con materiale riguardante l’artista, un saluto, sempre di 20 secondi dell’artista stesso, e 30 secondi di performance. La RAI è fiera e orgogliosa di aver lavorato per una performance molto speciale.

Altra sezione importante dello show saranno poi “Inspiring moments”, alcuni momenti dedicati a questa situazione particolare e terribile che attanaglia tutto il Continente.

Ci sarà, quindi, anche un momento con un brano corale. Gli organizzatori di questo show hanno unito i 41 artisti delle altrettante nazioni nell’esibizione di “Love Shine A Light”, brano di Katrina & The Waves che vinse il concorso nel 1997.

Infine ci sarà spazio per le star europee dell’evento musicale più famoso al mondo che hanno partecipato alla manifestazione in passato. Nella parte italiana dello show si saranno come ospiti, gli artisti italiani che hanno rappresentato il paese in questi anni: Mahmood per Tel Aviv 2019, Ermal Meta e Fabrizio Moro per Lisbona 2018, Francesco Gabbani, Francesca Michielin, Il Volo e ci sarà anche Al Bano, che ha partecipato per ben tre volte, una volta anche da corista.

Presente poi Enzo Miccio, chiamato per parlare delle mise dell’Eurovision Song Contest che sono sempre particolari. Il tutto con i playmaker, Flavio Insinna e Federico Russo, che da cinque anni hanno il timone dell’ESC su RAI 1. Naturalmente ci sarà Diodato in veste di paladino e punto di convergenza.

L’intervento di Amadeus è legato naturalmente al Festival di Sanremo 2020 che è stato l’ultimo momento di aggregazione per tutti quanti. Il conduttore sottolinea che questi mesi sono stati bellissimi per Diodato, che ha presentato un progetto che era impossibile da non prendere in considerazione ed era impossibile non ipotizzare un ruolo da protagonista. L’atmosfera e la particolarità di “Fai rumore” ha colpito l’attenzione di Amadeus sin dal primo ascolto ad ottobre. È una canzone che rimarrà nella storia del Festival di Sanremo. Amadeus, quindi si congratula con Antonio Diodato e per la sua “Fai rumore” che è partita da Sanremo per arrivare sui balconi di tutta Italia e, quindi, in tutta Europa, continuandoci ad emozionare sempre.

Interviene quindi Simona Martorelli, la quale afferma che in questo periodo così difficile per il mondo in tutti i livelli, i media del servizio pubblico hanno avuto l’opportunità di dimostrare il loro impegno verso i cittadini e anche il loro contributo verso la società. Quest’anno l’EBU-UER ha preso una decisione molto difficile che è stata quella di dover cancellare l’evento live dell’Eurovision Song Contest, cosa che non era mai successa nel corso della sua storia. Per questo si è sentita la necessità di creare un programma televisivo che potesse onorare gli artisti e dare un senso di unità e speranza al pubblico che segue il concorso. L’idea di “Eurovision: Europe Shine A Light” è quella di unire le persone attraverso la musica in tutta Europa e oltre i confini europei.

Martorelli quindi introduce Jon Ola Sand che viene definito il pilastro dell’Eurovision Song Contest, grazie alla sua esperienza di collaborazione e produzione con emittenti di diversa tipologia. Proprio grazie alla sua professionalità è stato possibile organizzare “Eurovision. Europe Shine A Light”.

Jon Ola Sand, Supervisore Esecutivo dell’Eurovision Song Contest e dell’Eurovision: Europe Shine A Light, durante la conferenza, si dichiara felice di essere presente e sottolinea: che quest’anno per la prima volta dal 1956 non sarà possibile svolgere l’Eurovision Song Contest. È un momento triste, ma c’è stata l’opportunità di creare un programma alternativo per unire l’Europa e rendere giustizia agli artisti che avrebbero dovuto partecipare all’Eurovision Song Contest. Jon Ola Sand avrebbe voluto accogliere a Rotterdam Diodato, perché la sua canzone non ha toccato solo l’Italia, ma è diventata un inno nell’Europa intera. È stata cantata da tante voci e da tutti i balconi ed è diventata il simbolo dell’unione che la musica può creare tra le persone.

Continua affermando che il programma di sabato sera è stato ispirato dalla situazione che stiamo vivendo con l’obiettivo di creare qualcosa che potesse unire tutti anche se con un format diverso dall’Eurovision Song Contest.

Nello show vedremo esibirsi gli artisti di questa edizione, ma anche di edizioni precedenti che si esibiranno e saluteranno i partecipanti di quest’anno con il fine anche di illuminare l’Europa perché verranno illuminati anche i monumenti.

Jon Ola Sand conclude dicendosi sicuro che l’Eurovision Song Contest ritornerà più forte di prima.

Il Vice Direttore di RAI 1, Claudio Fasulo, riprende, quindi la parola, spiegando che la sorpresa alla quale la RAI ha lavorato in maniera determinata è la performance di Antonio Diodato in “Fai Rumore” all’Arena di Verona. Un’Arena ferita, rimasta cristallizzata per l’incantesimo del Covid. Si cercava una sede che unisse un contenuto e un’immagine. L’immagine dell’Arena  di Verona è conosciuta in tutta Europa perché è sinonimo di grande musica. È stata scelta questa location perché era il punto di incontro tra un contenuto, fondamentale in questo momento, e un’immagine spettacolare.

Fasulo ricorda, inoltre, che lo show di sabato 16 maggio sarà in contemporanea, oltre che su RAI 1, su RAI 4, RAI Radio 2 e RAIPlay. Inoltre il segnale RAI sarà ritrasmesso anche su San Marino RTV e sarà presente anche Senith, la rappresentante di San Marino, con un saluto.

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Arriva finalmente il momento dell’intervento di Diodato: Queste le sue dichiarazioni: “Grazie a tutti per le belle parole! Avete  già tracciato le linee di questo percorso che la vita mi ha regalato in questi ultimi mesi. Quando ho scritto “Fai Rumore” sono partito dalla mia intimità, dalle sensazioni che provavo in quel momento. Quando l’ho presentata al Festival  ho detto che era un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità e manifestare la propria umanità.  Pensavo di aver raggiunto un picco emotivo con la vittoria del festival e con tutta la condivisione d’amore che c’era stata nel mese successivo. Mai mi sarei immaginato di vincere un’emozione così forte come quella provata nel vedere diventare questa canzone quasi un urlo di liberazione e di volontà di manifestare la propria umanità. Vederla cantare dai balconi mi ha sconvolto e mi ha ricordato ciò che deve fare la musica e ciò per cui io faccio musica. Ha dato un senso molto più profondo a tutto, anche alla mia canzone. Questa cosa mi ha riconnesso con la volontà del fare musica per comunicare qualcosa e raccontare la mia emotività. Questo è il regalo più grande che ti può fare la musica. Da ragazzino, ma anche oggi, mi capita di ascoltare delle canzoni e di pensare che sia stata scritta per me. Vederlo fare con le mie canzoni, mi riempie d’orgoglio così come partecipare a una manifestazione come questa. Avrei dovuto partecipare alla manifestazione musicale più vista al mondo, ma in un momento come questo, per mia indole, non riesco a guardare al lato negativo. La vita mi sta dando delle grandi opportunità. Ringrazio, quindi, Jon Ola Sand per essere partito dalla visione di quei balconi per arrivare a questo show che cancella i confini e che dimostra che la musica è motivo di unione. Ancor più di quanto riesca a fare la nostra politica. L’Europa in un momento così difficile ha avuto difficoltà nel dimostrare una certa unità. Credo sia ancor più importante una manifestazione come questa per dimostrare che siamo parte di un corpo unico.”

Per Diodato, continua il momento d’oro dopo il Festival di Sanremo 2020, il Premio della critica Mia Martini Sanremo 2020, il Premio sala stampa radio tv e web Sanremo 2020 e il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano e il premio David di Donatello “Miglior canzone originale” per il brano “Che vita Meravigliosa”, scritto da Diodato per il film La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek, rappresenterà l’Italia nello show televisivo Europe Shine a Light-Accendiamo la Musica, che sostituisce l’annullato Eurovision Song Contest e quindi racconta della sua esibizione all’Arena di Verona nello show televisivo che sostituisce l’annullato Eurovision Song Contest: “È un momento molto particolare e molto bello perché dall’isolamento sono nate cose molto belle perchè vedere “Fai rumore” diventare una sorta di inno di liberazione o per manifestare la propria umanità mi ha commosso e sconvolto, è stata una delle emozioni più forti che ho provato legate alla musica. Questo mi ha fatto riconnettere con la voglia di fare musica. Poi è stato anche un momento produttivo in cui ho scritto anche cose nuove. Mi ha fatto riflettere sull’importanza della musica e sul valore che quello che faccio può assumere soprattutto in momenti come questi. Certo mi spiace non partecipare all’Eurovision ma sono consapevole che era giusto cancellare questa manifestazione e sostituirla con una che rappresenta ciò che fa la musica, ossia abbattere tutte le barriere, unire le persone e fare sentire la vicinanza tra i popoli. Partecipare a Europe Shine a Light è un momento in cui la musica ci fa sentire uniti e un corpo unico. Ci fa sentire Europa e uniti più che mai. L’Arena di Verona è un luogo magico, il tempio della musica mondiale e un patrimonio italiano. Poter riaccendere le luci di questo luogo ferito che soffre come tanti altri posti dedicati alla condivisione, alla vicinanza emotiva delle persone, è stato un grande privilegio. Quando canti in un luogo storico, un tempio della musica mondiale, da solo, circondato da un silenzio che ti respira intorno, senti risuonare la tua voce, la senti ritornare dopo aver compiuto un viaggio temporale, con un bagaglio diverso e hai davvero la sensazione di essere in un tempo sospeso. Spero che l’Arena e tutti i luoghi di cultura possano tornare presto a riempirsi di vita, vibrare di emozioni, perché è per quello che sono nati. Sono sicuro che tutto questo vi arriverà anche dalle immagini che vedrete sabato.”

Diodato ha aggiunto come ha vissuto la quarentena: “Sono una persona molto fisica, ho bisogno del contatto è ciò che mi è mandato di più in questi mesi di lockdown, e quindi non vedo l’ora di abbracciare qualcuno, non abbraccio una persona da tre mesi e non avrei mai pensato una cosa del genere. Questa è la cosa che mi manca di più oltre a poter condividere fisicamente la mia musica con dei concerti. Ho sempre chiesto alla mia musica di portarmi in giro, per ora sta andando in giro lei e mi aspetta e spero di poterla raggiungere quanto prima.”

Saluto anche da parte di Flavio Insinna e Federico Russo che affermano che “Eurovision: Europe Shine Light” sarà una serata unica e speciale. Non c’è gara, non c’è vincitore, anche se per i due presentatori il vincitore è Diodato. Da sabato sera “Fai rumore” la canterà tutta Europa.

Via libera, quindi alle domande dei giornalisti e blogger presenti. Per quanto riguarda l’argomento Eurovision Song Contest, è da evidenziare la domanda chiesta a Claudio Fasulo come mai in Italia, da un sondaggio IPSOS, solo un italiano su quattro conosce il concorso e se quest’anno particolare indurrà la RAI a fare qualcosa per migliorare questa situazione.

Fasulo risponde che non creda sia un problema. L’Eurovision Song Contest è un percorso iniziato su RAI 1 nel 2016. In questi anni ha avuto dati in crescita e fa parte di un percorso di RAI 1 per andare verso target alternativi a quelli della rete. L’Eurovision è un tassello in cui la RAI crede molto al fine del ringiovanimento del target e si inserisce nella tematica musicale degli eventi di RAI 1. Comunque sia la riconferma di uno show supplente dell’ESC, sempre su RAI 1, testimonia la volontà di andare avanti. L’Eurovision non fa ancora parte del vissuto italiano ed è un marchio che deve guadagnare notorietà in Italia. Nessun prodotto può essere proposto e avere subito grandi risultati. L’Eurovision Song Contest va ancora lavorato e masticato dal pubblico, così come la RAI sta cercando di rendere questo boccone ancor più succoso e appetitoso per il pubblico lavorando in una serie di costruzioni narrative che vanno verso il pubblico generalista, unendo la natura fresca e vivace dell’ESC con quello che è lo zoccolo duro di RAI 1.

Claudio Fasulo specifica, inoltre, la scaletta dello show di sabato sera. La partenza è prevista alle ore 20.35 con un’anteprima, mentre alle ore 21.00 inizierà la parte internazionale, all’interno della quale verranno inseriti tre segmenti nei quali sarà raccontato ciò che è stato l’Eurovision per i campioni italiani degli ultimi anni. Chiusura prevista per le ore 23.30.

Si chiede a Diodato se intende omaggiare Domenico Modugno che nel 1958 vinceva l’Eurovision Song Contest (in realtà Modugno non ha mai vinto il concorso e, nel 1958, a vincere fu la Francia con Andrè Claveau con il brano “Dors mon amour“ N.d.R.). 

Diodato si dice onorato di essere avvicinato al nome di Modugno perché per lui è sempre stato un faro, è un esempio della musica italiana nel mondo e uno dei più grandi artisti mai esistiti. Rispetto al tributo, Diodato, ha affermato che se fosse possibile, lo farebbe volentieri, lasciando intuire che probabilmente avremo una piccola sorpresa sabato sera.

Claudio Fasulo, inoltre, anticipa che durante “Eurovision: Europe Shine a Light” ci sarà un breve, ma significativo, talk show proprio con Diodato. L’emittente dei Paesi Bassi l’ha pensato esclusivamente per il nostro rappresentante a dimostrazione della speciale attenzione a un artista così completo e straordinario e al nostro Paese nell’emergenza COVID-19.

Si chiede se per il 2021 si possa pensare a una sorta di ballottaggio tra Diodato e il prossimo vincitore del Festival di Sanremo. 

Il Vice Direttore di RAI 1 risponde che è una domanda che si sono fatti tutti. Si valuterà sicuramente se c’è la possibilità di dare una green card a Diodato. Dopo essere stato il primo che ha vinto Sanremo e il David di Donatello, potrebbe essere il primo a vincere due Sanremo consecutivi.

In tutta questa incertezza Diodato chiosa in questo modo: “Se Jon Ola Sand vuole, faccio l’ospite il prossimo anno!”. 

Al momento  quattordici paesi hanno riconfermato il proprio artista per l’Eurovision Song Contest 2021.

Finito lo show, su Rai 1 la serata eurovisiva proseguirà con “Techetechetè Note d’Europa“, un percorso dentro l’Eurovision dal 1974 al 2019 focalizzato esclusivamente sui cantanti italiani. Introdurranno la puntata Gigliola Cinquetti  e Toto Cutugno, i due vincitori italiani. Tra gli altri protagonisti di questo “viaggio tra storia e musica”: Ricchi e Poveri,  Matia Bazar, Alan Sorrenti, Riccardo Fogli, Alice e Battiato, Conchita Wurst, Francesco Gabbani.

A seguire, trovate una videointervista di Diodato, realizzata dall’ufficio stampa, sulla partecipazione allo show. Alcuni riferimenti: Diodato come è noto, avrebbe dovuto esibirsi a Rotterdam, nei Paesi Bassi: proprio in quello stesso stato, ma ad Hilversum (da dove andrà in onda lo show prodotto dalla tv olandese) nel 1958 Modugno chiuse terzo con quella ‘Nel blu dipinto di blu’ che poi lo porterà a vincere il Grammy. C’è poi un riferimento al David di Donatello, vinto di recente dal cantante tarantino con ‘Che vita meravigliosa’, colonna sonora del film di Ferzan Özpetek “La dea fortuna”. Infine, si parla dell’esibizione all’Arena di Verona, che Diodato per primo ha riacceso in questi giorni di lockdown.

Ricordiamo che l’Eurovision Song Contest è stato fondato con l’idea di unire l’Europa “post-bellica” attraverso la musica che, ancor di più questo momento, sta salvando il mondo con la sua capacità e potenza di creare un legame universale; anche distanti possiamo sentirci uniti attraverso le canzoni.

È l’evento non sportivo più visto al mondo: l’anno scorso gli spettatori della trasmissione televisiva della finale sono stati 182 milioni, mentre il canale Youtube ha registrato nella settimana eurovisiva 40 milioni di visualizzazioni da 225 territori. A partecipare sono i Paesi appartenenti all’European Broadcasting Union e l’Australia, invitata perché da anni trasmette con successo la manifestazione. Quest’anno le nazioni collegate saranno 45: oltre a quelle dei Paesi partecipanti, anche Bosnia Erzegovina, Kazakistan, Kosovo e Montenegro.

L’Italia ha vinto due volte, nel 1964 ed esattamente trent’anni fa, nel 1990. Anche se non siamo ancora tornati a conquistare il trofeo, negli ultimi dieci anni (dal 2011, anno in cui l’Italia è tornata in gara) siamo il secondo Paese per punti totalizzati e piazzamenti. Sempre dal 2011, la rappresentanza italiana è quella che ha ottenuto i migliori risultati tra i “big five” (i Paesi di diritto alla finale): sette volte nella top ten e ben tre podi nel 2011, 2015 e 2019.

 

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