Sanremo 2021: Fiorello parla su Sanremo 2021 – Aggiornato

Ospite del Festival della Comunicazione di Camogli, dove lo showman siciliano Rosario Fiorello ha ricevuto il Premio Comunicazione 2020, ha parlato del Festival di Sanremo  2021, dicendosi dubbioso a proposito di uno svolgimento in forma ridotta.

Da ricordare che Fiorello è già stato confermato come ospite fisso del prossimo Festival di Sanremo, parte integrante del cast dell’edizione numero 71 in tutte e 5 le serate in programma dal 2 al 6 marzo 2021.

Secondo riporta l’Ansa, queste sono le parole di Fiorello a proposito di un eventuale slittamento della manifestazione, già ipotizzato da Amadeus nelle scorse settimane: “Amadeus è sicuro di farlo, io mica tanto. A sentire gli esperti avremo a che fare con il virus almeno ancora sei mesi. Fare un Festival senza pubblico non è possibile. Il format di Sanremo prevede assembramento, è 1500 giornalisti in sala stampa, è 1000 persone davanti all’Ariston. È avere la gente che aspetta i cantanti sotto gli hotel per poterli toccare e abbracciare. Se levi tutto questo, hai levato l’80% di Sanremo. Qualcuno ha detto di non pensare alle persone in sala ma ai milioni di spettatori a casa, ma è difficile cantare e fare comicità davanti a una platea semi vuota”.

La dichiarazione di Rosario Fiorello giunge pochi giorni dopo l’intervento del direttore di Rai1 Stefano Coletta che ha confermato che l’edizione 2021 del Festival della Canzone Italiana sarà confermata anche se un’eventuale nuova ondata di contagi da Coronavirus porterà il governo a confermare le attuali misure per contrastare la diffusione del virus. La conferma di Coletta ha fatto seguito alle affermazioni di Amadeus che – confermato nei panni di conduttore e direttore artistico anche per la prossima edizione della kermesse sanremese – recentemente ha preso parte in qualità di ospite al Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani, in provincia di Cuneo, e ha commentando il nuovo modo di fare televisione alla luce della pandemia.

Fiorello ha inoltre aggiunto che non sarebbe di certo cosa facile esibirsi dinanzi ad una platea vuota o recitare un monologo per un pubblico quasi assente. Se è vero che bisogna pensare ai milioni di spettatori a casa è pur vero che per gli ospiti potrebbe essere complicato sentirsi a proprio agio su un palco che si affaccia su un teatro quasi del tutto deserto.

Il pensiero di Fiorello su Sanremo 2021 contrasta con quanto espresso dal direttore di rete Coletta, intenzionato a portare avanti la tradizione musicale delle kermesse canora. 

La scorsa settimana il conduttore e direttore artistico, Amadeus, intervenendo a un festival sui nuovi media ha detto: “Il prossimo Sanremo dovrà essere il Festival della normalità, della rinascita dopo il Coronavirus. Non c’è nessun piano B. Deve essere nella totale normalità. O si fa con il pubblico o nulla. È impensabile l’Ariston vuoto o con il pubblico distanziato e poi l’orchestra. E chi lo dice a Fiorello che non può sputarmi l’acqua sul collo?”.

Un’affermazione che ha creato timori sul futuro della manifestazione vista l’evoluzione della pandemia di Coronavirus. Così il direttore di Raiuno, Stefano Coletta, è intervenuto per togliere ogni dubbio: “Amadeus ha creato un grande panico, ma voglio chiarire che Sanremo ci sarà. Non esiste stagione di Raiuno senza Sanremo”.

Per il momento, dunque, il Festival resta in calendario dal 2 al 6 marzo del 2021, anche se le date del Festival potrebbero cambiare. Tutto il team organizzativo  è al lavoro per consentire il corretto svolgimento del Festival di Sanremo, un evento che non è in alcun modo in discussione. Si terrà, non c’è dubbio. Ora si lavora per capire il modo ottimale di svolgimento e la data migliore. Il 17 dicembre durante la finale di Sanremo Giovani verranno annunciati i nomi dei Big. 

Aggiornamento ¹: La strada verso Sanremo 2021 si complica dopo che Amadeus e Fiorello si sono espressi contro l’ipotesi di un Festival senza pubblico. Dopo la smentita del direttore di Rai1 Stefano Coletta, che aveva confermato il Festival di Sanremo a prescindere dalla situazione COVID-19, gli fa eco l’Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini, che nel corso della presentazione dell’offerta di Radio Rai 2020-2021 ha detto che la Rai sta valutando il periodo migliore per un’edizione ricca e intensa. Così prima il direttore di Rai1 Stefano Coletta e poi Salini hanno confermato che il Festival di Sanremo si terrà comunque, anche se l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus (COVID-19) dovesse proiettare la sua ombra sull’anno prossimo.

Salini rassicura investitori, discografici, artisti e fan a proposito dell’ufficialità del palinsesto Rai che conferma i 5 giorni dedicati alla musica con il Festival di Sanremo in prima serata su Rai1.

“Stiamo cercando di capire quale possa essere la data migliore. Veniamo dal Sanremo dei record, dell’amicizia, della parità di genere. Nel 2021 ci piacerà ribadire un Sanremo altrettanto ricco e intenso. Sanremo non si può non fare, è un appuntamento imprescindibile per la Rai. Sulla data del Festival stiamo capendo quale possa essere quella migliore, ha detto l’Amministratore Delegato della Rai, Fabrizio Salini. 

La 71esima edizione della kermesse era già stata prevista in una settimana leggermente posticipata rispetto al solito, da martedì 2 a sabato 6 marzo 2021. 

Ora le parole dell’Amministratore Delegato della Rai, Fabrizio Salini, lasciano intendere che le date potrebbero essere ulteriormente modificate e posticipate, qualora la pandemia lo rendesse necessario per dare vita a un Sanremo “ricco e intenso”.

Recentemente Amadeus e Fiorello, riconfermati alla conduzione del Festival dopo i record di febbraio 2020, hanno rilasciato dichiarazioni con cui hanno sottolineato l’importanza della presenza del pubblico all’Ariston e della partecipazione della gente alla kermesse in città.

Aggiornamento ²: Festival di Sanremo, trovato l’accordo sulla convenzione tra il Comune di Sanremo e la Rai. Negli scorsi mesi sulla firma della convenzione, tra il Comune di Sanremo che ospita il Festival di Sanremo e la Rai, c’erano state delle tensioni. Il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, intervistato dal sito Rockol, ha parlato su temi come il rapporto fra la città e il Festival, il futuro di Area Sanremo, l’ipotesi di un Festival in un Ariston semivuoto o addirittura in un’altra location e ha spiegato che si è arrivati a una scelta condivisa : “La convenzione è stata prorogata di un anno non è ancora ufficiale, ma in via ufficiosa posso dire che un accordo è stato trovato, è stata accettata la nostra richiesta. Questo non è il periodo giusto per trattare. Io non penso che la convenzione riguardi solo i soldi, i numeri, penso che ci si debba sedere a un tavolo anche per parlare dei contenuti. Ma questo, al momento, è difficile per tante questioni, quindi è giusto riaprire le trattative il prossimo anno. Una guerra di cifre? No, non c’è stata. Chiaro che se io mi siedo a un tavolo per parlare della questione e mi viene detto, per prima cosa, che devono essere tagliati due milioni di euro, allora io ribatto che ne voglio due in più”.

Un programma televisivo capace di valorizzare i giovani, unendo le esperienze di Sanremo Giovani e Area Sanremo. Questo è solo uno dei progetti a cui il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, sta lavorando. Sono tanti i temi affrontati: dal rapporto della manifestazione con la città all’idea di un Pala Festival. Il primo cittadino ha confermato che la prossima edizione del Festival si farà. “Come” è ancora da capire, molto dipenderà dalla situazione del Paese a livello sanitario, mentre sul “quando” è sicuro che la nuova edizione andrà in scena a marzo.  

Sindaco, dopo Amadeus anche Fiorello ha detto che un Sanremo senza pubblico non sarebbe un vero Sanremo. Lei che cosa ne pensa?
La Rai sta valutando diverse ipotesi, fra queste non si prevede una cancellazione del Festival. Sanremo si farà. È da capire come: con un teatro pieno solamente in parte? Con un teatro pieno? Non possiamo saperlo. C’è anche l’ipotesi apocalittica di un teatro vuoto, vorrebbe dire che siamo ripiombati in un periodo buio, solo a quel punto potrebbe cambiare tutto. Io credo che le risposte, quelle definitive, le avremo a gennaio. Dobbiamo capire il momento che stiamo vivendo. Non fare Sanremo sarebbe una sconfitta, dobbiamo lavorare perché tutto funzioni al meglio. Con Area Sanremo stiamo portando avanti una prima fase online con un tetto massimo alzato fino a 600 ragazzi: ci adeguiamo ai tempi.

Agli artisti sul palco non pensa nessuno?
Non mi sembra che i concerti all’Arena di Verona siano stati disastrosi sul fronte del calore del pubblico. Le persone c’erano, interagivano con la musica. Certo, l’Arena non era piena, ma ripeto: bisogna capire il periodo storico. Io lo chiedo esplicitamente: la città di Sanremo e la Rai possono rinunciare, al di là degli aspetti più romantici della manifestazione, al Festival? Non farlo sarebbe un colpo durissimo.

Ci saranno eventi in città? Come pensate di gestirli?
In sei mesi tutto può cambiare. Gli scenari si possono ribaltare. Stiamo lavorando, in sinergia con la Rai, a un grande Festival e dopo il successo degli eventi esterni nell’edizione dello scorso anno, è normale si stia pensando a un’edizione diffusa. Il palco di piazza Colombo non lo gestisco io, ma come Comune possiamo e dobbiamo mettere in campo tutti i nostri mezzi perché il “fuori” avvenga in sicurezza e nel rispetto della distanza, se sarà ancora necessario.

Il Festival sarà a marzo. Gli albergatori e i commercianti della città preferivano un altro periodo?
No, è un buon momento. In estate la città lavora, mentre a febbraio e marzo ha bisogno di una spinta, sono periodi meno pieni in cui il Festival può davvero fare la differenza.

Negli scorsi mesi sulla firma della convenzione, tra voi e la Rai, c’erano state delle tensioni.
La convenzione è stata prorogata di un anno, non è ancora ufficiale, ma in via ufficiosa posso dire che un accordo è stato trovato, è stata accettata la nostra richiesta. Questo non è il periodo giusto per trattare. Io non penso che la convenzione riguardi solo i soldi, i numeri, penso che ci si debba sedere a un tavolo anche per parlare dei contenuti. Ma questo, al momento, è difficile per tante questioni, quindi è giusto riaprire le trattative il prossimo anno. Una guerra di cifre? No, non c’è stata. Chiaro che se io mi siedo a un tavolo per parlare della questione e mi viene detto, per prima cosa, che devono essere tagliati due milioni di euro, allora io ribatto che ne voglio due in più

In diverse occasioni si è parlato di un Festival lontano dall’Ariston. È davvero possibile?
Secondo me no. Il Festival continua a crescere con l’Ariston sempre protagonista. Se mi chiede: ‘è favorevole alla costruzione di un Pala Festival?’ le dico di sì, ma deve essere un progetto condiviso con la Rai e con la Regione Liguria. Non possiamo creare una struttura nuova e utilizzarla solamente sette giorni all’anno. Stiamo parlando di un investimento da 30-35 milioni di euro che il Comune non può permettersi. Deve esserci un partner privato a sostenere l’idea e deve essere frutto di un percorso sinergico. Dove sarebbe possibile? In piazza Colombo, dove ci sono i pullman, scavando, o sul mare. Sono ipotesi già previste dal nostro piano urbanistico.

Dall’ultima volta in cui un vincitore di Sanremolab/Area Sanremo ha vinto il Festival dei Giovani l’anno successivo, sono passati dodici anni (è successo nel 2008/2009 con Arisa; Mahmood vinse Area Sanremo, ma ha vinto il Festival quattro anni dopo arrivandoci dalla selezione dei Giovani). Cos’è che non ha funzionato, nel meccanismo, in tutto questo lungo periodo?
Area Sanremo va maggiormente valorizzata in accordo con la Rai. Non deve competere con Sanremo Giovani, ma collaborare. Io vorrei un programma capace di unire i due progetti, un programma tv da cui davvero far uscire i ragazzi che andranno sul palco dell’Ariston. Grazie a Claudio Baglioni e ad Amadeus c’è maggiore attenzione oggi su Area Sanremo, il rapporto è migliorato rispetto al passato, ma perché ci sia una vera evoluzione è importante che si apra un dialogo con Sanremo Giovani.

Lei sarebbe favorevole a una sala stampa composta solo da giornalisti musicali?
Il Festival di Sanremo non è solo musica, ma sono d’accordo sul fatto che gli addetti ai lavori specializzati nel settore musicale debbano essere valorizzati. Penso per esempio a degli eventi ad hoc o a dei confronti. Non sono d’accordo con chi chiede un’abolizione del voto della sala stampa.

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