ESC 2020 – Ungheria: MTVA apre il termine di iscrizioni per l’A Dal 2021, ma non ne fa menzione come selezione nazionale per l’Eurovision Song Contest 2021

L’emittente pubblica ungherese MTVA ha aperto quest’oggi, insieme alla pubblicazione delle regole, il termine per inviare l’iscrizione per partecipare all’A Dal 2021 (THE SONG 2021), il festival musicale ungherese che è stato utilizzato sino al 2019 come metodo di selezione del paese per l’Eurovision Song Contest.  

Nel Regolamento ufficiale per la nuova edizione né nella richiesta di iscrizione dell’A Dal 2021 (PÁLYÁZATI FELHÍVÁS A DAL 2021) non c’è nessuna menzione circa il collegamento del festival musicale ungherese con l’Eurovision Song Contest nel 2021, e ciò significa praticamente che l’Ungheria sarà assente dalla manifestazione per il secondo anno consecutivo.

Il direttore del canale Duna Televízió, Medveczky Balázs, ha lodado il festival musicale ungherese senza menzionare la 65ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2021, che si terrà presso l’Ahoy Rotterdam a Rotterdam, nei Paesi Bassi, il 18, 20 e 22 maggio 2021: “A Dal è l’unico programma che contribuisce alla nascita di nuove opere di musica leggera ungherese. Negli ultimi anni sono arrivate così tante voci di alta qualità durante le iscrizioni che A Dal 2021 proprorrà 40 artisti.”

Nell’annuncio del Regolamento dell’A Dal 2021 è previsto lo stesso identico format dell’anno scorso, e sarà trasmesso dal 23 gennaio 2021 al 13 marzo 2021, con 8 settimane di spettacoli dal vivo. Le regole stabiliscono anche che le canzoni in competizione non devono durare più di 3 minuti e il vincitore avrà il sostegno finanziario e televisivo dell’emittente pubblica ungherese per promuovere il suo progetto musicale e riceverà il Petőfi Zenei Díjat. Inoltre, dal prossimo anno oltre al vincitore, anche i primi cinque finalisti verranno premiati del sostegno radiofonico e televisivo. 

Inoltre, le regole stabiliscono anche che le canzoni in competizione non devono essere state pubblicate prima del 30 marzo 2020, il che va contro la regola del 1° settembre 2020 per l’ESC. Altre regole sono le seguenti: gli artisti in competizione devono avere un contratto discografico e / o un contratto con un manager professionista; l’età minima è di 16 anni, entro il 1 gennaio 2021; gli artisti devono essere cittadini ungheresi o di lingua ungherese; le canzoni dovranno essere in ungherese o madrelingua ungherese, sebbene siano accettati compositori e cantautori stranieri; sul palco possono esserci al massimo 10 persone; le esibizioni saranno a metà-playback (voce dal vivo eseguita su una base musicale / backing track); gli artisti in competizione dovranno essere disponibili per MTVA fino alla fine di aprile 2021; anche quest’anno si terrà anche una competizione acustica dell’A DAL, l‘Acoustic Song Contest (Akusztik Dalverseny) e saranno assegnati anche dei premi  ai cantanti e le canzoni in gara in A DAL 2021:  ‘Best Lyrics of A DAL 2021’ (A Dal 2021 Legjobb Dalszöveg Írója e Petőfi Zenei Díj Szövegírója) / “Miglior testo” e il ‘New Talent of A DAL 2021’ (A Dal 2021 Felfedezettje e Petőfi Zenei Díj Felfedezettje) / “Miglior nuovo arrivato”; Il premio che il vincitore riceverà consisterà nel Petőfi Musical Award, opportunità di esibirsi sulle principali fasi dei festival VOLT e STRAND, promozione in Radio Petőfi del valore di 25 milioni di fiorini (75 mila euro) e 25 milioni di fiorini in contanti (altri 75.000 euro) che devono essere spesi per la loro carriera musicale (registrazione, concerti, riprese video musicali ecc.).

Le domante di iscrizione e il Regolamento ufficiale sono disponibili sul sito ufficiale dell’emittente pubblica ungherese MTVA, dove è possibile candidarsi fino alla mezzanotte (24:00 CET) di martedì 10 novembre 2020.

Il governo xenofobo di Viktor  Orbán non nasconde che la sua principale priorità è sostenere la famiglia tradizionale, con l’obiettivo di aumentare i tassi di natalità. All’inizio del 2019 aveva fatto colpo il discorso di László Kövér, un parlamentare del partito al governo, dove aveva definito pedofilia l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso.

Sebbene ad oggi non sia stata fornita alcuna spiegazione ufficiale della assenza del paese all’Eurovision Song Contest, molti hanno sostenuto che fosse dovuto al governo super-conservatore Orbán. In effetti, il giornalista András Bencsik un commentatore televisivo filo-governativo in un mome.nto ignaro aveva dichiarato che la mancata partecipazione del Paese alla competizione internazionale avrebbe contribuito alla salute mentale della popolazione.

In Ungheria i media pubblici sono strettamente legati alla politica e hanno contribuito a diffondere messaggi contro l’immigrazione e la stessa tematica omosessuale, intimando il pubblico a non assecondare certe tendenze e a concentrarsi sul rispetto dei valori tradizionali.

Ma la portata della questione ha spinto sia il capo della politica estera del primo ministro sia la televisione pubblica ungherese a prendere una posizione ufficiale ea confutare le accuse.

Zoltán Kovács, capo della politica estera del primo ministro di Orbán, ha descrittoquesta lettura ‘omofoba’ dell’addio ungherese all’Eurovision Song Contest una ‘fake news’, senza però specificare il motivo ufficiale per cui il Paese non sarà in gara anche la prossima primavera alla manifestazione canora europea. 

Poco dopo, la stessa televisione pubblica ungherese ha incolpato i media per aver riprodotto queste notizie inesistenti e ha sottolineato ancora una volta che il motivo per cui l’Ungheria ha deciso di rimanere fuori dall’Eurovision Song Contest 2020 era una scelta di tipo professionale,  dove ha scelto di sostenere i talenti all’interno del paese e di destinare a questo sostegno le spese che avrebbero dovuto sostenere per l’Eurovision Song Contest. 

Il ritiro dell’Ungheria dall’Eurovision Song Contest, però, sembra essere permanente e possiamo pensare che avremmo un nuovo caso come quello della Turchia, almeno fintanto che Orban governa.

Da ricordare che il termine per l’emittenti pubbliche per confermare la loro partecipazione all’ESC 2021 è scaduto il 10 ottobre, attualmente le seguenti emittenti pubbliche non hanno dichiarato pubblicamente se parteciperanno o meno: Bielorussia (BTRC), Ungheria (MTVA), Portogallo (RTP), Turchia (TRT) e Regno Unito (BBC).

Di seguito potete ascoltare la canzone vincitrice dell’A Dal 2020, dove in altre circostanze rappresenterebbe l’Ungheria all’Eurovision Song Contest 2020:

L’Ungheria è stata rappresentata nell’ultima edizione tenutasi a Tel Aviv dal cantante ungherese di etnia Rom József Pápai, conosciuto professionalmente come Joci Pápai e il brano “Az én apám” (My father) (scelti attraverso la selezione nazionale: A Dal 2019), pubblicato il 23 dicembre 2018 su etichetta discografica Origo Produkció. Scritto da Pápai stesso in collaborazione con Ferenc Molnár Caramel, il brano è stato selezionato ad A Dal 2019, processo selezione nazionale per l’Eurovision Song Contest. Nella serata finale del programma è stato proclamato vincitore nella super finalissima, avendo ottenuti il maggior numero di voti dal televoto. Questo gli ha concesso il diritto di rappresentare l’Ungheria all’Eurovision Song Contest 2019, a Tel Aviv, in Israele. Qui si è esibito nella prima semifinale del 14 maggio, ma non si è qualificato per la finale, piazzandosi 12º su 17 partecipanti con 97 punti totalizzati, di cui 32 dal televoto e 65 dalle giurie. È risultato il più votato dal pubblico in Serbia. Si tratta della seconda partecipazione dell’artista all’Eurovision, diventano il primo cantante a rappresentare l’Ungheria per due volte, dopo che nel 2017 si è classificato 8º alla manifestazione con il brano “Origo” (Origin).

Il Paese ha debuttato all’Eurovision Song Contest nel 1994, ma già l’anno prima tentò di qualificarsi all’evento partecipando alla semifinale preliminare del 3 Aprile 1993 tenutasi a Lubiana ‘Kvalificacija za Millstreet’ (Qualificazione per Millstreet), dove non passò il turno con Andrea Szulák e il suo brano “Árva reggel” (Lonesome morning). Il risultato migliore rimane fino ad ora il 4° posto ottenuto proprio con la canzone di debutto “Kinek mondjam el vétkeimet?” (To whom can I tell my sins?), eseguita da Friderika Bayer.

L’Ungheria partecipa alla manifestazione in maniera irregolare con 17 partecipazioni (14 finali): presente dal 1994 al 1998, torna nel 2005 centrando la finale, per poi fermarsi un anno ed essere presente dal 2007 al 2009. Particolarmente tormentata la scelta per il 2009: dopo che la canzone vincente è stata squalificata, e la seconda ha rinunciato, Zoli Adok (finito terzo) ha rappresentato il paese a Mosca, fermandosi alla semifinale. Ritiratasi nel 2010, torna l’anno dopo e centra la finale con Kati Wolf e la canzone “What About My Dreams?” (Mi lesz az álmaimmal?, versione bilingue del suo brano “Szerelem, miért múlsz?”). Inoltre nel 2012 sceglie il suo rappresentante attraverso il contest A Dal. D’allora si è sempre classificata in Finale: nel 2012, 24° posto con i Compact Disco e il suo brano “Sound of our hearts” (Szíveink dallama), nel 2013, 10° posto con ByeAlex e la sua canzone “Kedvesem (Zoohacker remix)” (Dear), nel 2014 arriva un altro risultato di rilievo, il 5° posto di András Kállay-Saunders con “Running” (Rohanás), nel 2015, 20° posto con Boggie e il suo brano “Wars for Nothing” (Háborúk a semmiért) e nel 2016, 19° posto con Freddie e il suo brano “Pioneer” (Úttörő). Ha mancato la finale nel 2008, 2009 e 2019.

 

Rispondi