ESC: Gli ABBA vincono l’Eurovision Song Contest

Il 6 aprile 1974, gli ABBA hanno vinto l’Eurovision Song Contest 1974, una vittoria che per il quartetto svedese fece da trampolino di lancio per una carriera irripetibile.

Il 6 aprile 1974 si tenne al Dome di Brighton, Inghilterra, la diciannovesima edizione dell’Eurovision Song Contest. A contendersi la vittoria finale i rappresentanti di diciassette nazioni europee. Quell’anno non partecipò la rappresentante della Francia, Dani (all’anagrafe Danièle Graule), che avrebbe dovuto partecipare al concorso con la canzone “La vie a vingt-cinq ans“, fu costretta a ritirarsi a causa della sopraggiunta morte del presidente della repubblica francese Georges Pompidou e della conseguente decisione di rispettare il lutto nazionale.

Nel 1974 l’Italia venne rappresentata in gara da Gigliola Cinquetti e dalla sua “Sì” che riportarono un prestigioso secondo posto finale. La interprete veronese venne scelta quale nostra concorrente poiché vinse ‘Canzonissima 1973’ con il brano “Alle porte del sole”. A causa del titolo della canzone, ““, quell’anno la RAI non mandò in onda in diretta l’Eurovision Song Contest perché i seguenti 12 e 13 maggio nel nostro paese si sarebbe tenuto il referendum abrogativo sul divorzio e c’era il timore che il titolo del brano potesse influenzare la scelta del voto.

Tra le curiosità legate allo svolgimento di quella edizione va segnalato che la Gran Bretagna venne rappresentata da Olivia Newton-John, cantante australiana ma di natali britannici, che interpretò “Long Live Love” e giunse in quarta posizione.

A vincere l’edizione 1974 dell’Eurovision Song Contest fu il gruppo svedese degli ABBA con la canzone “Waterloo“. La band, formata da Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad, aveva a quel punto della sua carriera alle spalle aveva il solo album “Ring Ring”, pubblicato nel 1973. Con la vittoria riportata all’Eurovision Song Contest la formazione svedese spiccò il volo verso una carriera, conclusasi nel 1982, con pochi eguali che li ha consegnati ai libri di storia come una delle pop band di maggiore successo di sempre con oltre quattrocento milioni di copie vendute e una serie impressionante di successi.

Il titolo della canzone, “Waterloo“, si deve al luogo (situato in Belgio) in cui Napoleone Bonaparte andò incontro alla sua sconfitta definitiva nel 1815. Il brano usa il nome del luogo della battaglia come metafora di una donna che infine si arrende e si innamora di un uomo, lui è la sua ‘Waterloo’. La canzone raggiunse il primo posto della classifica di vendita in molti paesi europei e diede il titolo al secondo album del gruppo scandinavo.

A soli 28 anni, il musicista svedese Benny Andersson portò sul palco del celebre concorso musicale europeo una hit indimenticabile. Accanto all’immancabile pianoforte, Björn alla chitarra e le dolci Agnetha e Frida alle voci. Un gruppo particolare, estroverso e assolutamente originale, che non sapeva di essere in procinto di conquistare le ambite prime posizioni delle classifiche internazionali.

Ma questa storia ha bisogno della sua pietra fondativa per essere raccontata: “Waterloo”. Cominciò tutto da lì e da un nome, ABBA, scelto semplicemente dall’acronimo delle iniziali dei nomi dei musicisti. Erano due coppie sposate, Benny con Frida e Björn con Agnetha.

Il trampolino di lancio fu la vittoria dell’edizione del 1974 dell’Eurovision Song Contest. Un’occasione per ogni nazione europea di portare sul palco il suo più brillante interprete.

Prima del 1973, inoltre, tutti i partecipanti dovevano cantare nella propria lingua originale. Ma poi ci furono tre anni di libertà espressiva, di cui gli ABBA approfittarono per portare un pezzo in inglese.  

Gli ABBA non si fecero spaventare dalla loro inesperienza e condussero una performance esplosiva. A partire dal loro look, in pieno stile glam e padrone della giovanile cultura britannica al periodo. I loro abiti sgargianti furono anche un omaggio al testo di “Waterloo”.

Il testo paragona l’abbandono amoroso di una donna alla celebre resa di Napoleone nella disfattista battaglia di Waterloo (1870). Non è quindi un caso che in Belgio, terreno dello storico scontro, la canzone abbia conquistato subito la prima posizione in classifica.

Così gli ABBA, nonostante la loro timidezza, vinsero l’ambito premio della competizione canora con un brano che sarebbe stato ricordato, nel 2005, come il migliore pezzo mai performato su quel palco. Complice la base musicale, a opera di Benny e Bjork, dettata da una morbida melodia e un ritornello trainante. Questa si sarebbe conquistata il posto d’onore nell’album d’esordio del gruppo, WATERLOO, accanto a un pezzo altrettanto iconico, “Honey, Honey”. 

Così se la fortuna premia gli audaci, sicuramente gli ABBA si sono conquistati la rivoluzione pop da loro lanciata con Waterloo. Prima di allora, infatti, nessun altro vincitore degli Eurovision aveva ottenuto tanta visibilità mediatica, diventando il paladino di un genere musicale.

E il pezzo, al vertice di tutta la splendida discografia ABBA, avrebbe condotto le danze di moltissime performance teatrali, oltre a raggiungere ancora più successo musicale ed estetico grazie a Mamma Mia! con la scoppiettante Meryl Streep.

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