Durante la finale di sabato sera è arrivato alla stampa accreditata a Eurovision Song Contest un (criptico) comunicato di Ebu, l’organizzatore, che parlava di “statement regarding voting patterns during 2022 shows”. La EBU, si leggeva, durante la seconda semifinale aveva riscontrato “alcuni pattern di voto irregolari nei risultati di sei paesi” e aveva quindi provveduto a “calcolare un risultato aggregato sostitutivo per ciascuno”.
Anche i più esperti tra i giornalisti sono rimasti un po’ stupiti, perché non venivano forniti ulteriori dettagli – come i nomi dei paesi. Durante la fase di annuncio delle votazioni Martin Österdahl, supervisore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, ha comunicato in prima persona i voti della Romania e di altri stati, ma la cosa è stata attribuita a problemi di collegamento.
Invece la questione è andata avanti, come riporta EurofestivalNews: a essere colpiti da questa decisione sarebbero stati Azerbaigian, Georgia, Montenegro, Polonia, Romania e San Marino, con un sospetto accordo tra diverse nazioni per scambiarsi i punti (visto che ogni paese non si può votare). In particolare i media rumeni, scrive EurofestivalNews, sarebbero molto attivi nel protestare, che accusa l’EBU di avere cambiato i voti della giuria durante il collegamento di Österdahl, in finale. Ictimai TV (Azerbaigian) ha diramato un comunicato in cui afferma: “Va annotato che non siamo stati informati di queste stranezze fino alla fine della finale di sabato, e nessuna evidenza ci è stata mostrata. Attendiamo una risposta ufficiale a questo problema e pianifichiamo di fare i prossimi passi in base a ciò. Speriamo che la situazione si risolva presto e che giustizia sia fatta.”
Nessun commento da San Marino e Polonia – ma va anche notato che i diversi voti non avrebbero comunque cambiato il risultato finale – la vittoria dell’Ucraina è stata schiacciante grazie al televoto, per le giurie era solo quarta.
La delegazione di San Marino è invece intervenuta in difesa di Achille Lauro, protagonista di un flop con la sua “Stripper”, solo 14° con 50 punti in semifinale e quindi eliminata (l’anno scorso invece Senhit avva portato San Marino per la terza volta in finale). Secondo quanto riporta sempre EurofestivalNews, il Segretario di Stato al Turismo della Repubblica di San Marino Federico Pedini Amati ha dichiarato al tg locale: “Lo staging di Achille Lauro è già iconico: lui non ha perso perché rimarrà nella storia dell’Eurovision e lo si è visto dall’accoglienza della nostra performance. Era una semifinali difficile, sono rimasti fuori molti Paesi forti, una delle più dure degli ultimi anni.”
È stato poi annunciato che l’anno prossimo il concorrente verrà selezionato nella stessa modalità, il programma “Una voce per San Marino”: “È succcesso quello che capita sempre nelle competizioni: una volta vinci, un’altra perdi. Bisogna accettare anche questo tipo di sconfitta, che è una sconfitta gloriosa, perchè essere qui oggi è molto importante per il nostro Paese. Ci riproveremo il prossimo anno, con le stesse selezioni, la stessa modalità, con l’aiuto di San Marino RTV e della Media Evolution e ci auguriamo con tanti artisti che vorranno venirsela a giocare a San Marino.”
Nessun commento invece da Achille Lauro: un paio di storie su Instagram con i risultati di “Stripper” su Spotify e un post – precedente alla finale di Sabato, che si conclude con una citazione di Franco Califano: “Non escludo il ritorno”.
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