ITALIA all’Eurovision Song Contest

Italia

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  • Emittente televisiva: RAI – Radiotelevisione Italiana (1956-present)
  • Selezione Nazionale: Festival della canzone italiana di Sanremo (1956–1966, 1972, 1997, 2011–2013, 2015); Selezione Interna: 1967–1971, 1973–1975, 1977–1980, 1983–1985, 1987–1993, 2014
  • Organizzazione concorso – Paese ospite: 3 (ESC Naples 1965, ESC Rome 1991, ESC ?? 2022)
  • Numero di partecipazioni: 45 (45 finali)
  • Lingue: Italiano (37), Italiano / Inglese (4), Napoletano (1)
  • Prima partecipazione: ESC Lugano 1956: Franca Raimondi | Aprite Le Finestre
  • Miglior piazzamento Top 5: FI: 1° (1964, 1990, 2021), 2° (1956, 1974, 2011), 3° (1958, 1963, 1975, 1987, 2015), 4° (1992, 1997), 5° (1961, 1965, 1971, 1984)
  • Miglior piazzamento Top 10: FI: 6° (1957, 1959, 1972, 1980), 7° (1976, 1985, 1991, 2013), 8° (1960, 1970), 9° (1962, 1989, 2012), 10° (1968)
  • Peggior  piazzamento (Bottom):  FI: 17º (1966) Ultimo, 21° (2014)
  • Average place: 7,72
  • Numero di vittorie: 2 (ESC Copenhagen 1964: Gigliola Cinquetti | Non Ho L’étà; ESC Zagreb 1990: Toto Cutugno | Insieme: 1992)
  • Nul points (Nil points): 1966

L’Italia è tra i paesi fondatori dell’Eurovision Song Contest, che si ispira al Festival di Sanremo, e vi ha partecipato senza interruzioni fino al 1980 per poi parteciparvi con diverse pause fino al 1997. Dopo un’assenza durata 13 edizioni, il paese è tornato a partecipare nel 2011[1] e da allora è uno dei cosiddetti Big Five, ossia i cinque paesi che, in virtù dei loro investimenti, partecipano direttamente alla finale dell’evento. 

L’Italia ha vinto la competizione tre volte: la prima volta nell’edizione 1964 svoltasi a Copenaghen con l’allora sedicenne Gigliola Cinquetti e la canzone “Non ho l’età (per amarti)”, la seconda nel 1990 a Zagabria con Toto Cutugno e la canzone “Insieme: 1992” e nel 2021 con “Zitti e buoni” dei Måneskin. Grazie a queste vittorie l’Italia ha ospitato per due volte la manifestazione, ossia nel 1965 presso l’auditorium Rai di Napoli e nel 1991 presso gli studi di Cinecittà a Roma.

In seguito a queste vittorie l’Italia ha acquisito il diritto di organizzare l’edizione successiva della manifestazione, precisamente l’edizione 1965 presso l’auditorium Rai di Napoli, l’edizione 1991 presso gli studi di Cinecittà a Roma e quella del 2022 presso ….

La partecipazione dell’Italia è curata dall’emittente di stato Rai, membro fondatore dell’Unione europea di radiodiffusione (EBU-UER). Fu proprio un dirigente e giornalista RAI, Sergio Pugliese, ad ideare il festival musicale ispirandosi al Festival di Sanremo, che ha spesso funto da metodo di selezione nazionale per il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest. Molti artisti italiani hanno partecipato all’Eurovision Song Contest nel corso degli anni come rappresentanti di altre nazioni.

La RAI, dopo il 1997, ha interrotto la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest e ne ha sospeso anche la trasmissione. L’UER, il 2 dicembre 2010, ha annunciato il ritorno dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2011 dopo 14 anni dall’ultima partecipazione. A causa di tale lunga assenza, l’Italia è il membro dei Big Five che conta all’attivo meno partecipazioni: solo 44 contro le oltre 60 degli altri quattro Paesi. Dal ritorno in gara è arrivata sette volte nella Top 10 con tre podi nel 2011, 2015 e 2019.

Storia. 

Anni 1950 e 1960: La prima partecipazione dell’Italia coincide con la prima edizione dell’Eurovision Song Contest, svoltasi a Lugano nel 1956. Ogni Paese poteva presentare due brani: per l’Italia parteciparono la vincitrice del Festival di Sanremo di quell’anno, Franca Raimondi, con il brano Aprite le finestre, e la seconda classificata dello stesso festival, Tonina Torrielli, con il brano Amami se vuoi. La prima edizione fu vinta dai padroni di casa: il resto della classifica non fu mai rivelato.

Da quella volta l’Italia ottenne discreti risultati, senza mai piazzarsi nelle ultime posizioni e raggiungendo anche un terzo posto nel 1958 grazie a Domenico Modugno e alla sua Nel blu dipinto di blu.

Nei primi anni 1960 le canzoni italiane continuarono a non sfigurare, raggiungendo un terzo posto con il brano Uno per tutte interpretato da Emilio Pericoli nel 1963, che fu seguito dalla vittoria del 1964 a Copenaghen, dove si impose Gigliola Cinquetti con Non ho l’età (per amarti). L’anno successivo vide Bobby Solo raggiungere a Napoli il quinto posto con la canzone Se piangi se ridi, dopo il quale arrivò un periodo di scarsi risultati per il tricolore, il primo dei quali fu un ultimo posto nel 1966 ottenuto da Domenico Modugno, seguito da altre tre edizioni in cui il miglior risultato fu una decima posizione, nonostante le partecipazioni di artisti quali Claudio Villa, Sergio Endrigo e Iva Zanicchi.

Anni 1970 e 1980: La situazione cominciò a migliorare nel decennio successivo, con un ottavo posto di Gianni Morandi nel 1970 con il brano Occhi di ragazza, seguito da un quinto posto di Massimo Ranieri (nel 1971 con L’amore è un attimo) e un sesto posto di Nicola Di Bari (1972, I giorni dell’arcobaleno) e ancora una volta Massimo Ranieri nel 1973 con Chi sarà con te, classificatosi tredicesimo.

Nel 1974 l’Italia sfiora la sua seconda vittoria, nuovamente con Gigliola Cinquetti, la cui canzone Sì fu seconda solo a Waterloo degli ABBA. Questa edizione fu trasmessa in Italia solo qualche mese dopo lo svolgersi della manifestazione per la sua prossimità con il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio: la decisione venne presa dai vertici della Rai che ritenevano che il titolo della canzone che rappresentava il paese potesse influenzare il voto degli italiani.

L’anno seguente l’Italia ottenne il secondo podio consecutivo grazie al terzo posto della coppia Wess & Dori Ghezzi che cantò il brano Era. L’ultimo risultato di rilievo, per quanto riguarda questo periodo, fu ottenuto nel 1976 da un’altra coppia, quella formata da Al Bano e Romina Power, alla loro prima partecipazione con We’ll Live It All Again (cantata parte in italiano e parte in inglese), giunta al settimo posto. Poi, solo piazzamenti fuori dalla top ten da parte di Mia Martini (13º), Ricchi e Poveri (12º) e Matia Bazar (15º).

Il decennio successivo iniziò con un buon sesto posto, ottenuto nel 1980 da Alan Sorrenti con la sua Non so che darei. Nel 1981 la Rai decise, per la prima volta dall’introduzione della manifestazione nel 1956, di non partecipare, adducendo questioni di scarso interesse. L’assenza italiana terminò nel 1983, quando il paese fu rappresentato da un brano interpretato da Riccardo Fogli, Per Lucia, arrivato undicesimo. In questo periodo l’Eurovision Song Contest ebbe la sua maggiore popolarità in Italia: nel 1984 Alice e Franco Battiato arrivarono quinti con il brano I treni di Tozeur; l’anno seguente vide Al Bano e Romina Power classificarsi settimi interpretando la canzone Magic, Oh Magic.

Nel 1986 la Rai si ritirò nuovamente per motivi interni, facendo poi ritorno all’Eurovision Song Contest 1987, quando Umberto Tozzi e Raf arrivarono terzi con il brano Gente di mare. Chiusero questo decennio le partecipazioni di Luca Barbarossa (1988, Ti scrivo), dodicesimo, e della coppia Anna Oxa-Fausto Leali (1989, Avrei voluto) che chiuse nona.

Anni 1990: Nel 1990 l’Italia tornò a vincere a Zagabria, nell’allora Jugoslavia, con Toto Cutugno, autore e interprete del brano Insieme: 1992. Fu così che l’edizione 1991 venne ospitata in Italia. Inizialmente doveva svolgersi a Sanremo ma, per motivi di sicurezza legati alla guerra del Golfo e alle crescenti tensioni jugoslave, la sede fu spostata a Roma, dove fu scelto lo studio 15 di Cinecittà come teatro della manifestazione.

A detta della maggior parte dei commentatori europei ci fu un buon grado di improvvisazione e la conduzione, affidata ai due precedenti vincitori italiani, Cutugno e Gigliola Cinquetti, non fu brillante per varie ragioni, tra cui la scenografia, la disorganizzazione (che portò quell’edizione a durare quasi un’ora più del previsto) e la scarsa dimestichezza che Cutugno aveva con la lingua inglese. Per organizzare la manifestazione furono spesi 12 miliardi di lire e la diretta televisiva registrò tra i 6 e i 7 milioni di spettatori. L’Italia fu rappresentata da Peppino Di Capri, scelto direttamente dalla Rai, e per la prima volta il brano fu interpretato in napoletano: si tratta della canzone Comme è ddoce ‘o mare, piazzatasi al settimo posto. Vinse la Svezia, che l’anno seguente ospitò la manifestazione, alla quale l’Italia prese parte con Mia Martini con il brano Rapsodia, ottenendo un buon quarto posto. Nel 1993 fu la volta di Enrico Ruggeri il quale, svantaggiato anche dal sorteggio (dovette esibirsi per primo), si piazzò solo al dodicesimo posto.

Nel 1994 la Rai si ritirò nuovamente dall’Eurofestival, sempre motivando la propria scelta con uno scarso interesse da parte del pubblico. Tale assenza durò fino all’edizione 1996, al termine della quale l’UER non risparmiò delle critiche alla televisione di stato italiana per il suo comportamento.

Forse a causa di ciò, e probabilmente anche per le pressioni delle case discografiche, nel 1997 la Rai tornò a partecipare all’Eurovision Song Contest: accadde in Irlanda, con i Jalisse che, tra i favoriti della vigilia, conquistarono il quarto posto con Fiumi di parole, canzone vincitrice di Sanremo quello stesso anno. Il commentatore fu Ettore Andenna, fautore delle trasmissioni europee, mentre Peppi Franzelin dava conto dei voti assegnati agli altri paesi dall’Italia (la stessa coppia era presente 4 anni prima, sempre in Irlanda). Si trattò senza dubbio di un ottimo risultato, non senza ombre secondo lo stesso Andenna, il quale sostenne che la Rai non sembrasse soddisfatta dei pronostici e che volesse a tutti i costi evitare di vincere.

In ogni caso, quella del 1997 fu per l’Italia l’ultima partecipazione alla competizione per molto tempo: vane furono infatti le proteste di Annalisa Minetti e delle case discografiche, che nel 1998 volevano prendere parte alla competizione. Per il successivo decennio, però, nessuna motivazione venne più addotta dalla Rai.

1993 e 1997: possibili boicottaggi?: A più riprese sono state gettate ombre — mai provate né smentite — sul comportamento della Rai all’Eurovision Song Contest. Già per l’edizione 1993 furono avanzati sospetti nei confronti dell’emittente, rea di aver ostacolato Enrico Ruggeri al fine di non vincere la manifestazione, onde evitare di dover ospitare, da prassi, l’edizione seguente; a farlo fu lo stesso Ruggeri, nel suo libro Piccoli mostri del 2000. Il conduttore di quell’edizione, Ettore Andenna, in un’intervista del 2001 affermò che «di certo c’è sempre stata una sorta di terrore da parte di televisioni di “alto rango” di vincere l’Eurofestival perché questo avrebbe comportato il doverlo organizzare l’anno successivo e non c’era volontà di investire […] quattrini con la paura di un’audience non all’altezza. Sono cose che sanno tutti, ma guai a dirle».

Ma le polemiche più grandi riguardarono l’edizione 1997, che vedeva tra i favoriti per il successo i Jalisse già usciti vincitori da Sanremo. Anche quest’edizione, per l’Italia, fu commentata da Andenna, e stando alle sue parole, gli ambienti Rai non erano contenti di questa possibilità: «un’ora prima dell’inizio della manifestazione, chiesi di parlare con il capostruttura e gli dissi: “Mario [Maffucci, nda], qui i bookmakers ci danno vincenti o nella peggiore delle ipotesi secondi”. Ripenso con un sorriso al gelo dall’altra parte e alla richiesta di conferma se stessi scherzando o meno. E quando confermai che perfino io avevo scommesso [sul trionfo del duo, nda], il collegamento venne velocemente interrotto e mai più ripreso fino alla mezzanotte quando mi dissero che la trasmissione stava venendo bene, che avevo buttato venti sterline, che anche i bookmakers possono sbagliare e bla bla bla. Mi è sempre rimasto il dubbio se standomene zitto […] non avrei fatto un favorone ai Jalisse».

Le parole di Andenna non andarono mai giù ai Jalisse; in particolare, il duo sostenne che al rientro dall’Irlanda fu vittima di una “caccia alle streghe”, e che anche a causa di questo venne successivamente emarginato dalla scena musicale italiana. Circa la mancata vittoria del 1997, dichiararono inoltre che «fummo silurati perché la Rai non ne voleva sapere di organizzare la manifestazione» e, in riferimento al loro immediato futuro, «tornati dall’Eurofestival fummo “cancellati”. Dovevamo fare il Festivalbar, tornare a Sanremo […] Niente. Ci hanno messo contro tutti». La vicenda venne ripresa nel 2010 nel libro Vox populi di Gigi Vesigna, ben accolto dai diretti interessati, che ripercorre le varie controversie.

Anni 2000: la lunga assenza. Avvenne così che in Italia non si sentì più parlare di Eurovision Song Contest, se non in rare occasioni e quasi sempre da fonti estere, così la manifestazione cadde sempre più nell’oblio tanto che alcuni artisti italiani che vi avevano partecipato in passato credettero addirittura che la manifestazione fosse stata soppressa. 

Solo nel 2006 la Rai e l’UER si sono riavvicinate per trattare un ritorno dell’Italia all’edizione 2007, ma senza risultati. Frattanto all’edizione 2008 avvenne il debutto di San Marino (il cui network pubblico, San Marino RTV, è una società partecipata al 50% dalla Rai) con la canzone Complice, interpretata dal gruppo Miodio e finita ultima nella prima semifinale. E a settembre dello stesso anno, prima dell’edizione 2009, Raffaella Carrà (reduce da 3 programmi legati all’evento in Spagna) chiese e ottenne di poter ospitare all’interno di Carràmba! Che fortuna un cantante o gruppo che ha preso parte all’Eurovision Song Contest 2008, per far conoscere l’evento e riaccendere l’interesse in esso; in particolare alla prima puntata è stato presente il vincitore del 2008 Dima Bilan. Erano previste otto partecipazioni di quelle che effettivamente furono effettuate; quella del danese Simon Mathew fu preceduta da un vero e proprio elogio della Carrà all’evento, dopodiché alcuni gruppi e cantanti, che dovevano prendere parte alle puntate successive, non furono più presentati.

L’UER, con l’intenzione di avere il maggior numero possibile di partecipanti, fece di tutto affinché anche l’Italia tornasse a partecipare. In particolare, nel 2008 l’allora responsabile dell’Eurovision Song Contest, Svante Stockselius, aveva annunciato, durante l’incontro con l’OGAE Serbia che, nel caso di un ritorno, il paese entrerà a far parte dei Big (ovvero nazioni che, per il loro contributo fondamentale all’UER, possiedono uno status intoccabile che concede loro di accedere direttamente in finale).

Anni 2010: il ritorno. Il 6 settembre 2010 l’allora direttore di Rai 2, Massimo Liofredi, nel presentare la nuova edizione di X Factor ha accennato a sorpresa alla possibilità che il vincitore del talent avrebbe potuto partecipare all’Eurovision Song Contest, riaccendendo improvvisamente l’interesse dell’Italia intorno alla manifestazione. Il successivo 2 dicembre l’UER rivela che la Rai ha inoltrato la domanda di partecipazione e il 31 dello stesso mese, con il rilascio della lista definitiva dei partecipanti, è arrivata l’ufficialità che l’Italia avrebbe partecipato all’Eurovision Song Contest 2011, svoltasi quell’anno a Düsseldorf, ritornandovi dopo 14 anni di assenza, e che avrebbe gareggiato direttamente in finale tra i cosiddetti Big (insieme a Germania, Regno Unito, Spagna, Francia), cioè tra i paesi che contribuiscono maggiormente alle attività dell’ente. Liofredi, intervistato in merito, ha annunciato inoltre che la Rai avrebbe scelto internamente il suo rappresentante.

La scelta, avvenuta nell’ambito del Festival di Sanremo 2011, è caduta sul vincitore della categoria Giovani, Raphael Gualazzi. L’annuncio è stato dato nel corso della finale della manifestazione canora dal conduttore Gianni Morandi e dal direttore di Rai 1 Mauro Mazza, il quale ha anche dichiarato che la finale del 14 maggio sarebbe stata trasmessa da Rai 2, mentre la seconda semifinale (dove l’Italia ha avuto diritto a votare) sarebbe andata in onda su Rai 5. La prima partecipazione ha avuto risultati contrastanti: Gualazzi, all’ultima votazione, con Madness of Love ha strappato il secondo posto finale a Eric Saade, rappresentante svedese, finendo soltanto dietro alla coppia azera vincitrice Ell & Nikki, e ha ricevuto per quattro volte i 12 punti (da San Marino, Albania, Spagna e Lettonia) ma in televisione lo show è stato seguito da 1 291 000 persone (6,43% di share).

Nonostante ciò, la Rai ha partecipato anche all’edizione 2012 a Baku; la scelta è ricaduta su una cantante in gara al Festival di Sanremo 2012, Nina Zilli (annunciata nella serata finale da Ell & Nikki), che con L’amore è femmina (Out of Love) è arrivata nona, mentre gli ascolti sono leggermente migliorati con 1 410 000 spettatori e 7,43% di share.

Già nell’ottobre del 2012 la Rai annuncia la partecipazione per l’anno dopo, facendo ricadere la propria scelta sul vincitore del Festival di Sanremo 2013 Marco Mengoni con il brano L’essenziale. Per la prima volta il 18 maggio 2013 il concorso è stato trasmesso anche su Rai HD (che in quel periodo trasmetteva una selezione dei programmi dei canali pubblici). La semifinale su Rai 5 (che rispetto al 2011 e al 2012 ha avuto una migliore copertura del territorio, pur se ancora vacante in alcuni territori) raggiunge 150 000 spettatori e lo 0,65% di share, più del doppio rispetto alla media di rete. Anche la finale migliora gli ascolti con 1 878 000 spettatori e 9,17% di share; Mengoni conquista il settimo posto (terza top ten di fila per l’Italia).

Per il 2014, la Rai annuncia la trasmissione di entrambe le semifinali, stavolta su Rai 4, che ottengono una media di poco più di 300 000 spettatori. Per questa edizione viene scelta internamente Emma, che si piazza tuttavia al ventunesimo posto – secondo peggior risultato italiano nella storia della manifestazione – mentre l’audience si assesta su 1 747 000 spettatori e 8,77% di share.

Dal 2015, per la prima volta dal ritorno italiano, il vincitore del Festival di Sanremo ha, come stabilito dal regolamento, il diritto di rappresentare l’Italia al contest europeo, salvo rinuncia dello stesso: questa regola sarà confermata nelle successive edizioni. A vincerlo sono Il Volo con Grande amore, che accettano l’opportunità. A Vienna il trio conquista il terzo posto in finale con 292 punti ricevuti da tutti i paesi, di cui nove assegneranno i 12 punti; inoltre gli ascolti hanno avuto un netto aumento rispetto all’anno precedente (792 000 con 3,09% di share per la seconda semifinale su Rai 4 dopo la mancata trasmissione live della prima per motivi di palinsesto e 3 292 000 telespettatori con 16,35% di share per la finale su Rai 2). Prima dell’evento Rai 4 ha anche trasmesso lo speciale Eurovision Story, commentato da Filippo Solibello e Marco Ardemagni.

Per l’edizione 2016, dopo il successo di ascolti ottenuto l’anno precedente, la Rai decide di promuovere la finale dell’ESC sulla rete ammiraglia Rai 1, che non trasmetteva l’evento dal lontano 1997, anno in cui fu trasmesso in differita, mentre l’ultima diretta fu l’edizione di Roma 1991, anno in cui la Rai organizzò l’evento. Il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision, appannaggio del vincitore del Festival di Sanremo 2016, gli Stadio, viene da questi declinato sicché la scelta della Rai ricade sulla seconda classificata, Francesca Michielin, la quale con No Degree of Separation chiude al 16º posto. Buoni gli ascolti: la finale ottiene un ascolto medio di 3,3 milioni di telespettatori e 14 500 000 contatti unici (ovvero chi ha seguito la diretta per almeno un minuto), mentre l’Anteprima Eurovision con 3 767 000 telespettatori batte in sovrapposizione la concorrenza di Striscia la Notizia (3 541 000 telespettatori), e le semifinali su Rai 4 si confermano ben al di sopra della media di rete.

Nel 2017 è nuovamente il vincitore del Festival di Sanremo, Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma, a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, che quell’anno si è tenuto a Kiev. Il 24 febbraio viene confermato che il brano sarà portato sul palco dell’Eurovision 2017 tutto in lingua italiana. Gabbani, considerato fino alla finale il favorito, concluderà la sua avventura all’ESC al sesto posto, vincendo il Premio Marcel Bezençon della Sala Stampa. La finale di sabato 13 maggio 2017 (dalle 20:57 alle 00:44) venne seguita da 3 741 000 spettatori con il 20,14% di share.

Nel 2018 la coppia vincitrice del Festival di Sanremo, Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente, hanno rappresentato l’Italia a Lisbona piazzandosi al 5º posto; la finale del 12 maggio 2018 è stata seguita da 3 427 000 spettatori con il 18,63% di share.

Per l’edizione 2019, svoltasi a Tel Aviv in Israele, a rappresentare l’Italia è il vincitore di Sanremo Mahmood con Soldi. In aggiunta alla consolidata copertura dell’evento, Rai 4 trasmette nei giorni precedenti in access prime time otto spazi di breve durata che ripercorrono la storia dell’ESC sotto vari aspetti, introdotti da Ema Stokholma e condotti da diversi ospiti, e uno speciale che precede la seconda semifinale. Mahmood chiude al secondo posto (terzo podio in nove edizioni per l’Italia), a soli 26 punti di distacco dal primo classificato Duncan Laurence (Paesi Bassi), e vincendo il Composer Award per il miglior testo. La finale è stata vista da 3 539 000 telespettatori con uno share del 19,72%, in crescita di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

Anni 2020: Per il 2020 la manifestazione si sarebbe dovuta svolgere presso l’Ahoy Arena di Rotterdam; qui il vincitore del 70º Festival di Sanremo, Diodato, avrebbe dovuto partecipare con la sua canzone Fai rumore. Tuttavia, a causa della sopraggiunta pandemia di COVID-19, l’evento è stato cancellato e sostituito dallo show Eurovision: Europe Shine a Light che ha visto lo stesso Diodato esibirsi all’Arena di Verona con la già citata Fai rumore e con una versione acustica di Nel blu dipinto di blu. L’evento è stato trasmesso nella sua forma originale da Rai 4, mentre Rai 1 lo ha adattato aggiungendo interventi di partecipanti delle scorse edizioni, allungando la durata oltre due ore. Inoltre Rai Premium ha trasmesso in seconda serata le finali dall’edizione 2016 a quella del 2019, condensate in due ore.

Per l’edizione 2021, riconfermata a Rotterdam, a rappresentare l’Italia sono i vincitori del Festival di Sanremo 2021, i Måneskin, con il brano Zitti e buoni. Durante l’avvicinamento all’evento, Rai 4 e RaiPlay hanno organizzato l’Italian Eurovision Party, presentato da Ema Stokholma e Saverio Raimondo, dove alcuni partecipanti dell’edizione 2021 si sono esibiti con alcuni dei più celebri brani italiani o hanno parlato del loro rapporto con la penisola mediterranea. Arrivati al Rotterdam Ahoy come principali favoriti, i Måneskin hanno confermato i pronostici della vigilia centrando il terzo trionfo italiano all’Eurovision Song Contest, a dieci anni dal ritorno in gara del Paese e a ben trentuno dal precedente di Toto Cutugno: il gruppo ha raccolto un totale di 524 punti (il più alto punteggio mai ottenuto dall’Italia nella storia della manifestazione, seppur col nuovo sistema di votazione), divenendo inoltre i secondi artisti a vincere sia il Festival di Sanremo sia l’Eurovision, come era accaduto precedentemente solo a Gigliola Cinquetti nel 1964. La finale, seguita da 4 512 000 telespettatori con uno share del 24,98%, è la più seguita dal ritorno in gara nel 2011 e la seconda più vista nella storia Auditel dopo quella del 1991, quando la rassegna si tenne in Italia.

Selezione della canzone. Il Festival di Sanremo ha spesso rappresentato la gara di preselezione italiana all’Eurovision Song Contest: molte delle partecipazioni italiane sono infatti canzoni che hanno vinto Sanremo o comunque interpretate dai vincitori dell’edizione più recente dello stesso.

Dal 1956 al 1966, per regolamento, la canzone vincitrice di Sanremo ha rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest (ciò è successo anche nel 1972, 1997, 2013, 2015, 2017, 2018, 2019 e 2021). Dal 1967 al 1969, e poi nel 1987, 1989 e 1993, l’interprete vincitore del Festival ha presentato una canzone inedita come partecipazione all’ESC. Nel 1988, 1990 e 1992 sono invece i cantanti secondi o terzi classificati del Festival, che hanno partecipato all’ESC con una canzone inedita.

Nella prima metà degli anni settanta le partecipazioni italiane sono state collegate non più al Festival di Sanremo, bensì a Canzonissima: chi vinceva questa manifestazione partecipava di diritto all’Eurovision Song Contest con una canzone inedita, sebbene questo requisito non fosse necessario per la partecipazione.

Per l’edizione 2011 la Rai ha delegato la scelta del concorrente per l’Italia al Festival di Sanremo, precisamente a una commissione composta tra gli altri da Gianni Morandi, Gianmarco Mazzi, il direttore di Rai 1 Mauro Mazza e il direttore di Rai 2 Massimo Liofredi. Il nome del concorrente, il vincitore dei Giovani Raphael Gualazzi, è stato annunciato nell’ultima serata del Festival di Sanremo 2011. Per l’edizione 2012 la Rai ha fatto la stessa cosa del 2011 scegliendo Nina Zilli. Stessa metodologia è stata adottata nel 2013, anche se il fatto che Marco Mengoni, oltre a concorrere per l’Italia, abbia anche vinto il Festival di Sanremo con il brano L’essenziale, lo ha reso il primo artista italiano arrivato all’Eurovision Song Contest da vincitore del Festival dai tempi sopra narrati dei Jalisse. Nel 2014 la Rai ha optato per la selezione interna, scegliendo Emma.

La vittoria o il piazzamento a una manifestazione canora nazionale non è un requisito necessario per gareggiare all’Eurovision Song Contest, in quanto il regolamento non pone particolari vincoli di selezione (ad esempio, anche nel 1991 la Rai fece una scelta interna con Peppino di Capri). Tuttavia dal 2015, il vincitore di Sanremo ha, per la prima volta dal ritorno in gara, il diritto (salvo rinuncia) di rappresentare l’Italia all’Eurovision. Ad esempio, nel 2016 sono stati gli Stadio a vincere il Festival, ma hanno rinunciato e la Rai ha scelto Francesca Michielin come rappresentante.

Partecipazioni nel corso degli anni

Note: Edizione | # | Artista (i) | Canzone [Musica (m) / Texto (t)] | Lingua (Traduzione) | Punteggio | Posizione | Processo di Selezione

ANNO INTERPRETE CANZONE PUNTEGGIO POSIZIONE LINGUA
Giovedì, 24 Maggio 1956 Franca Raimondi “Aprite le finestre” italiano
Giovedì, 24 Maggio 1956 Tonina Torrielli “Amami se vuoi” italiano
Domenica, 3 Marzo 1957 Nunzio Gallo “Corde della mia chitarra” 7 6 italiano
Mercoledì, 12 Marzo 1958 Domenico Modugno “Nel blu, dipinto di blu (Volare)” 13 3 italiano
Mercoledì, 11 Marzo 1959 Domenico Modugno “Piove (Ciao, ciao bambina)” 11 6 italiano
Martedì, 29 Marzo 1960 Renato Rascel “Romantica” 5 8 italiano
Sabato, 18 Marzo 1961 Betty Curtis “Al di là” 12 5 italiano
Domenica, 18 Marzo 1962 Claudio Villa “Addio, addio” 3 9 italiano
Sabato, 23 Marzo 1963 Emilio Pericoli “Uno per tutte” 37 3 italiano
Sabato, 21 Marzo 1964 Gigliola Cinquetti “Non ho l’età” 49 1 italiano
Sabato, 20 Marzo 1965 Bobby Solo “Se piangi, se ridi“ 15 5 italiano
Sabato, 5 Marzo 1966 Domenico Modugno “Dio, come ti amo” 0 17 italiano
Sabato, 8 Aprile 1967 Claudio Villa “Non andare più lontano” 4 11 italiano
Sabato, 6 Aprile 1968 Sergio Endrigo “Marianne” 7 10 italiano
Sabato, 29 Marzo 1969 Iva Zanicchi “Due grosse lacrime bianche” 5 13 italiano
Sabato, 21 Marzo 1970 Gianni Morandi “Occhi di ragazza” 5 8 italiano
Sabato, 3 Aprile 1971 Massimo Ranieri “L’amore è un attimo” 91 5 italiano
Sabato, 25 Marzo 1972 Nicola di Bari “I giorni dell’arcobaleno” 92 6 italiano
Sabato, 7 Aprile 1973 Massimo Ranieri “Chi sarà con te” 74 13 italiano
Sabato, 6 Aprile 1974 Gigliola Cinquetti “Sì” 18 2 italiano
Sabato, 22 Marzo 1975 Wess and Dori Ghezzi “Era” 115 3 italiano
Sabato, 3 Aprile 1976 Al Bano & Romina Power “We’ll Live It All Again” 69 7 italiano, inglese
Sabato, 7 Maggio 1977 Mia Martini “Libera” 33 13 italiano
Sabato, 22 Aprile 1978 Ricchi e Poveri “Questo amore” 53 12 italiano
Sabato, 31 Marzo 1979 Matia Bazar “Raggio di luna” 27 15 italiano
Sabato, 19 Aprile 1980 Alan Sorrenti “Non so che darei” 87 6 italiano

Sabato, 4 Aprile 1981– Non ha partecipato

Sabato, 24 Aprile 1982 – Non ha partecipato

Sabato, 23 Aprile 1983 Riccardo Fogli “Per Lucia” 41 11 italiano
Sabato, 5 Maggio 1984 Alice & Battiato “I treni di Tozeur” 70 5 italiano
Sabato, 4 Maggio 1985 Al Bano & Romina Power “Magic Oh Magic” 78 7 italiano, inglese

Sabato, 3 Maggio 1986 – Non ha partecipato

Sabato, 9 Maggio 1987 Umberto Tozzi and Raf “Gente di mare” 103 3 italiano
Sabato, 30 Aprile 1988 Luca Barbarossa “Ti scrivo (Vivo)” 52 12 italiano
Sabato, 6 Maggio 1989 Anna Oxa andFausto Leali “Avrei voluto” 56 9 italiano
Sabato, 5 Maggio 1990 Toto Cutugno “Insieme: 1992” 149 1 italiano
Sabato, 4 Maggio 1991 Peppino di Capri “Comme è ddoce ‘o mare” 89 7 Napoletano
Sabato, 9 Maggio 1992 Mia Martini “Rapsodia” 111 4 italiano
Sabato, 15 Maggio 1993 Enrico Ruggeri “Sole d’Europa” 45 12 italiano

Sabato, 30 Aprile 1994 – Non ha partecipato

Sabato, 13 Maggio 1995 – Non ha partecipato

Sabato, 18 Maggio 1996 – Non ha partecipato 

Sabato, 3 Maggio 1997 Jalisse “Fiumi di parole” 114 4 italiano

Sabato, 9 Maggio 1998 – Non ha partecipato

Sabato, 29 Maggio 1999 – Non ha partecipato

Sabato, 13 Maggio 2000 – Non ha partecipato

Sabato, 12 Maggio 2001 – Non ha partecipato

Sabato, 25 Maggio 2002 – Non ha partecipato

Sabato, 24 Maggio 2003 – Non ha partecipato

Sabato, 15 Maggio 2004 – Non ha partecipato

Sabato, 21 Maggio 2005 – Non ha partecipato

Sabato, 20 Maggio 2006 – Non ha partecipato

Sabato, 12 Maggio 2007 – Non ha partecipato

Sabato, 24 Maggio 2008 – Non ha partecipato

Sabato, 16 Maggio 2009 – Non ha partecipato

Sabato, 29 Maggio 2010 – Non ha partecipato

Sabato, 14 Maggio 2011 Raphael Gualazzi “Follia d’amore (Madness Love)” 189 2 italiano, inglese
Sabato, 26 Maggio 2012 Nina Zilli “L’amore è femmina (Out of Love)” 101 9 Inglese, italiano
Sabato, 18 Maggio 2013 Marco Mengoni “L’essenziale” 126 7 italiano
Sabato, 10 Maggio 2014 Emma “La mia città” 33 21 italiano
Sabato, 23 Maggio 2015 Il Volo “Grande amore” 292 3 italiano
Sabato, 14 maggio 2016  Francesca Michielin “No Degree of Separation” 124 16 italiano, inglese
ANNO ARTISTA CANZONE
MUSICA (M); TESTO (T)
LINGUAPOSIZIONE FINALEPUNTI FINALEPOSIZIONE SEMI-FINALEPUNTI SEMI-FINALEPROCESSO DI SELEZIONE

Italy’s average distribution of the given points (2011-2016)

# 2011 2011 SF2 2012 2012 SF1 2013 2013 SF1 2014 2014 SF2 2015 2015 SF2 2016 2016 * 2016 SF2 2016 SF2 * Total Partici-
pations
Average
1 Ukraine 7 6 3 X 5 12 10 X X X 10 12 10 12 87 10 8,70
2 Albania X X 12 12 X X X X X X X 8 32 5 6,40
3 Romania 12 12 7 10 1 X 5 4 X X X X X 51 8 6,38
4 Poland X X X X X X 8 10 1 5 10 3 10 47 8 5,88
5 Moldova 8 7 4 4 4 8 X X X X X X X X 35 6 5,83
6 Australia X X X X X X X X 6 X 6 12 3 27 5 5,40
7 Bulgaria X 10 X X X X X X X X 7 7 24 5 4,80
8 Cyprus X 8 5 7 X X X 7 1 6 X X 34 8 4,25
9 Israel X 1 X X X X 8 12 8 8 37 9 4,11
10 Russia X 10 2 4 X 10 X 8 X X 34 9 3,78
11 Serbia 3 X 6 X X 3 X X 3 X 4 5 6 30 8 3,75
12 Austria 5 X X 2 12 12 X X X 31 9 3,44
13 Greece 2 X 5 7 X 3 6 X X X X X 23 7 3,29
14 Malta X X X 10 X 1 5 X 1 5 X X 22 7 3,14
15 San Marino X X X 3 X X X X 6 X X X X 9 3 3,00
16 Sweden 3 X X X 12 10 2 X X 27 9 3,00
17 Denmark 2 6 12 6 X X X X X 26 9 2,89
18 Finland X X X 6 8 X X X X X X 14 5 2,80
19 Bosnia & Herzegovina 4 4 X X X X X X X X X X X 8 3 2,67
20 Lithuania X X 6 10 X 1 2 1 4 24 11 2,18
21 Iceland 5 X 1 X 7 X X X X X X 13 6 2,17
22 Germany 6 X 8 X X X X X X 14 7 2,00
23 Spain X X 2 X X X 12 X X 14 7 2,00
24 Belgium X 2 X X X 7 X 4 5 18 9 2,00
25 Norway X X X 8 X 5 2 X X 15 8 1,88
26 France 1 X X X X X 7 5 X X 13 7 1,86
27 Switzerland X X 8 X X 2 3 X X X 13 7 1,86
28 Slovenia X X X 7 3 X X 6 16 9 1,78
29 Georgia X X X X X X 3 3 7 13 8 1,63
30 Netherlands X X X 1 4 X X X 4 X X 9 6 1,50
31 Latvia X X X X X X 4 8 12 8 1,50
32 United Kingdom 10 X X X X X X X 10 7 1,43
33 Estonia X 5 X X 2 X X X X X 7 6 1,17
34 Belarus X X X 7 X X X X 1 8 7 1,14
35 North Macedonia X 1 X X X X 2 X X X X 2 5 5 1,00
36 Montenegro X X X X X 4 X X X X 4 5 0,80
37 Hungary X 3 X X X X X 3 8 0,38
38 Armenia X X X X X X X 1 X X 1 5 0,20
39 Ireland X X X X 2 2 10 0,20

Italy’s average distribution of the received points (2011-2016)

# Country 2011 2011 SF2 2012 2012 SF1 2013 2013 SF1 2014 2014 SF2 2015 2015 SF2 2016 2016 * 2016 SF2 2016 SF2 * Total Partici-
pations
Average
1 MT Malta X 10 X 8 X 12 12 8 7 X X X 57 10 5,70
2 SK Slovakia 5 X X X X X X X X X X X X 5 1 5,00
3 AL Albania X 7 12 X 10 X 12 X 8 10 X 59 13 4,54
4 FR France 1 X 10 X 1 X 6 X 12 X X X 30 8 3,75
5 ES Spain X 1 12 X X 12 X 5 3 X X X 33 9 3,67
6 PT Portugal X 2 X X X X 12 X X X X X 14 4 3,50
7 SM San Marino X 7 4 X X 10 10 X X X 31 10 3,10
8 CY Cyprus 2 6 X X 12 3 X X X 23 10 2,30
9 CH Switzerland X 5 12 X 2 6 2 7 X 34 15 2,27
10 ME Montenegro X 2 6 6 X 6 4 X X X 24 11 2,18
11 RO Romania 1 X 12 X X X X X X 13 6 2,17
12 GR Greece X 3 6 X 12 X X X X 21 10 2,10
13 MK North Macedonia 5 X 10 X 2 7 X 1 X 25 13 1,92
14 HR Croatia X 2 X 8 X X X X 3 X X X 13 7 1,86
15 AT Austria 10 10 X X X X 20 11 1,82
16 BE Belgium 6 X 8 X 10 X 24 14 1,71
17 NO Norway X 4 X X 5 12 X 21 14 1,50
18 SI Slovenia 5 X 8 8 1 X 22 15 1,47
19 NL Netherlands X X 7 X 6 X X X 13 9 1,44
20 RU Russia X X 12 X X X X 12 10 1,20
21 MD Moldova 5 X 7 X X X X 12 10 1,20
22 CZ Czech Republic X X X X X X X 7 X X X 7 6 1,17
23 EE Estonia 7 X X 3 X X X X 10 9 1,11
24 GE Georgia X 4 X 2 X 8 X X 14 13 1,08
25 IL Israel 4 X 12 X 16 15 1,07
26 AM Armenia X X X 1 X X 6 X X X X 7 7 1,00
27 RS Serbia X X 4 X X 7 X X 11 12 0,92
28 IE Ireland 2 6 6 X 14 16 0,88
29 SE Sweden X X 8 X X X 8 10 0,80
30 AU Australia X X X X X X X 8 X 8 10 0,80
31 AZ Azerbaijan X X X 8 X X X 8 10 0,80
32 HU Hungary X 5 X X 2 X X X X 7 9 0,78
33 DE Germany 2 X X 3 3 1 X 9 14 0,64
34 IS Iceland X X X 6 X X X 6 10 0,60
35 PL Poland X X X X X 7 X 7 12 0,58
36 LV Latvia X X 8 X 8 14 0,57
37 DK Denmark 3 X 5 X X 8 14 0,57
38 GB United Kingdom X X 8 X 8 15 0,53
39 FI Finland X X 2 X 2 X X X 4 10 0,40
40 LT Lithuania X 4 X 1 X 5 15 0,33
41 UA Ukraine 4 X X X X X 4 12 0,33
42 BY Belarus X 1 X X 1 14 0,07

Altri premi ricevuti: I Marcel Bezençon Awards sono stati assegnati per la prima volta durante l’Eurovision Song Contest 2002 a Tallinn, in Estonia, in onore delle migliori canzoni in competizione nella finale. Fondato da Christer Björkman (rappresentante della Svezia nell’Eurovision Song Contest 1992 e attuale capo della delegazione per la Svezia) e Richard Herrey (membro del gruppo Herreys e vincitore dalla Svezia nell’Eurovision Song Contest 1984), i premi prendono il nome del creatore del concorso, Marcel Bezençon.

I premi sono suddivisi in 3 categorie:

  • Press Award: per la canzone più votata da stampa e media accreditati durante l’evento.
  • Artistic Award: per il miglior artista, votato fino al 2009 dai vincitori delle precedenti edizioni; a partire dal 2010 viene votato dai commentatori.
  • Composer Award: per la miglior composizione musicale, votata da una giuria di compositori.
Anno Categoria Artista Canzone Compositore
2015 Press Award Il Volo Grande amore Francesco Boccia, Ciro Esposito
2017 Press Award Francesco Gabbani Occidentali’s Karma Francesco Gabbani, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua, Luca Chiaravalli
2019 Composer Award Mahmood Soldi Charlie Charles, Dario “Dardust” Faini, Alessandro Mahmoud

OGAE Eurovision Song Contest Poll. L’OGAE Eurovision Song Contest Poll è la classifica fatta dai gruppi dell’OGAE, organizzazione internazionale che consiste in un network di oltre 40 fan club del Contest di vari Paesi europei e non. Come ogni anno, i membri dell’OGAE hanno l’opportunità di votare per la loro canzone preferita prima della gara e i risultati sono stati pubblicati sul sito web dell’organizzazione.

Anno Categoria Artista Canzone Compositore
2015 OGAE 2015 Il Volo Grande amore Francesco Boccia, Ciro Esposito
2017 OGAE 2017 Francesco Gabbani Occidentali’s Karma Francesco Gabbani, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua, Luca Chiaravalli
2019 OGAE 2019 Mahmood Soldi Charlie Charles, Dario “Dardust” Faini, Alessandro Mahmoud