- Periodo: Sabato, 6 aprile 1968
- Presentatore (i): Katie Boyle
- Trasmesso da: British Broadcasting Corporation (BBC)
- Sede: Royal Albert Hall (London, United Kingdom)
- Brano Vincitore:
“La, la, la” – Massiel (Spagna) (1°)
- Participanti: 17 paesi
- Debuttanti: Nessuno
- Ritorni: Nessuno
- Ritiri: Nessuno
- Nil Points: Nessuno
- Struttura di voto: Ognuno dei dieci membri della giuria per ogni paese possono dar un punto solo alla canzone preferita
- Orchestra: Diretta dai maestri: Øivind Bergh, André Borly, Giancarlo Chiaramello, Michel Colombier, Joaquim Luis Gomes, Alain Goraguer, Noel Kelehan, Rafael Ibarbia, Horst Jankowski, Mats Olsson, Robert Opratko, Norrie Paramor, Miljenko Prohaska, Mario Robbiani, Ossi Runne, Henri Segers e Dolf van der Linden.
- Intervallo: Impressions from London, London-Medley In Picture And Tones
Il tredicesimo Gran Premio Eurovisione della Canzone si tenne aLondra (Regno Unito) il 6 aprile 1968.
ordine | paese | interprete(I) | canzone – traduzione | PUNTeggio | posizione |
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01 | ![]() |
Carlos Mendes | Verão (Summer) | 005 | 01 |
02 | ![]() |
Ronnie Tober | Morgen (Tomorrow) | 001 | 16 |
03 | ![]() |
Claude Lombard | Quand tu reviendras (When you come back) | 008 | 07 |
04 | ![]() |
Karel Gott | Tausend fenster (One thousand windows) | 002 | 13 |
05 | ![]() |
Chris Baldo & Sophie Garel | Nous vivrons d’amour (We will live by love) | 005 | 11 |
06 | ![]() |
Gianni Mascolo | Guardando il sole (Looking into the sun) | 002 | 13 |
07 | ![]() |
Line & Willy | À chacun sa chanson (To everyone his song) | 008 | 07 |
08 | ![]() |
Claes-Göran Hederström | Det börjar verka kärlek, banne mej (It’s beginning to look like love, damn it) | 015 | 05 |
09 | ![]() |
Kristina Hautala | Kun kello käy (When time goes by) | 001 | 16 |
10 | ![]() |
Isabelle Aubret | La source (The source) | 020 | 03 |
11 | ![]() |
Sergio Endrigo | Marianne | 007 | 10 |
12 | ![]() |
Cliff Richard | Congratulations | 028 | 02 |
13 | ![]() |
Odd Børre | Stress | 002 | 13 |
14 | ![]() |
Pat McGeegan | Chance of a lifetime | 018 | 04 |
15 | ![]() |
Massiel | La, la, la | 029 | 01 |
16 | ![]() |
Wencke Myhre | Ein hoch der liebe (A toast to love) | 011 | 06 |
17 | ![]() |
Dubrovački Trubaduri (Дубровачки трубадури, Luciano ‘Lući’ Kapurso and Hamo Hajdarhodžić) | Jedan dan (Један дан, One day) | 008 | 07 |
Partecipazione mancate
• Norvegia: “Jag Har Aldri Vært Så Glad I No’en Som Deg” (Norwegian) – Odd Børre. “Stress” originally finished second in the 1968 Melodi Grand Prix on 3 March, but was promoted to the Norwegian entry when the winning song “Jag har aldri vært så glad i no’en som deg” was withdrawn from the contest by its composer amid persistent allegations that it plagiarised the 1963 hit “Summer Holiday” by Cliff Richard – who ironically was the United Kingdom’s singer in the 1968 contest. This is the only occasion on which the MGP winner did not go forward to Eurovision.
• Spagna: “La la la” (Spanish – Catalan) – Joan Manuel Serrat. Originally, the artist chosen to perform “La, la, la” at Eurovision was singer-songwriter Joan Manuel Serrat. However, he intended to sing the song in Catalan. The Franco dictatorship would not allow this – and insisted that the entry should be performed in Spanish, official language for all the territories of Spain, although Serrat wanted to claim for the other regional languages of this country, repressed under the Franco dictatorship. On 29 March 1968, one week before the contest, Massiel was asked to replace Joan Manuel Serrat as Spain’s representative at the Eurovision Song Contest.
Paesi partecipanti
Paesi partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato, ma non nel 1968
Nel 1968, per la prima volta, il Regno Unito ospita il “Gran Premio dell’Eurovisione” dopo averlo vinto l’anno precedente.
Fu il primo concorso ad essere mandato in onda a colori. La scenografia rappresentava il logo dell’edizione di quell’anno.
17 sono le nazioni in gara, le stesse del 1967. Non cambia il sistema di voto: 10 giurati per nazione, ognuno con voto singolo.
Le votazioni furono piene di suspense. La Spagna, infatti, ottenne la vittoria con solo un punto in più sul secondo classificato, il Regno Unito.
In un primo tempo, fu scelto per rappresentare la Spagna, Juan Manuel Serrat, ma dato che pretendeva di cantare solo in catalano, cosa che il regime franchista vietava, fu sostituito da Massiel che interpretò il brano “La, la, la”, incisa da Massiel in quattro lingue, italiano compreso (e avrà una cover di nientemeno che Mina).
Il secondo classificato fu Cliff Richards e la sua famosa “Congratulations”. Al terzo posto la Francia con il brano “La source”, interpretato da Isabelle Aubret, vincitrice del 1962.
Gianni Mascolo rappresenta la Svizzera, cantando in italiano, “Guardando il sole”, finisce tredicesimo. L’Italia si classifica al decimo posto, con “Marianne”, interpretata da Sergio Endrigo.
Tabellone dei risultati:
Sergio Endrigo è, e sarà sempre ricordato, giustamente, come un grande della nostra musica. Cantante e insieme poeta, ha inciso alcune canzoni che sono rimaste nella memoria di tutti.
Nato a Pola, nel 1933, Endrigo inizia la sua carriera discografica nel 1959, e nel 1962 estrae dal cilindro il primo dei suoi successi diventati immortali: Io che amo solo te. Sebbene sia spesso ricordata come una canzone d’amore, nei suoi versi si trovano spunti che non rimandano soltanto alle questioni di cuore. A oggi, le versioni conosciute di Io che amo solo te incise da svariati artisti non si contano.
E’ del 1963 il secondo LP dal titolo Endrigo, in cui troviamo un altro brano tra i più conosciuti, Era d’estate. Nel 1965 è la volta di Te lo leggo negli occhi.
Il 1966 segna il suo debutto a Sanremo con Adesso sì, incisa poco più in là da un ancora sconosciuto Lucio Battisti. E’ questa la prima di sei partecipazioni consecutive al Festival, delle quali quella del 1968, con Canzone per te, è vincente.
E’ proprio da Canzone per te che parte il nostro racconto di come Endrigo arriva all’Eurofestival. Canzone per te, a Sanremo, arrivò prima. L’avevano interpretata appunto Endrigo e Roberto Carlos, altro grandissimo della musica, in questo caso sudamericana e brasiliana in particolare. Sarà, come già detto, una delle musiche più rappresentative della produzione del cantante.
Tuttavia, così come l’anno prima Claudio Villa, Endrigo decide per il cambio di canzone in prospettiva europea. La scelta di portare Marianne gli frutta un decimo posto con sette punti, da Jugoslavia, Svizzera, Spagna e Portogallo. La canzone, come riportava lo stesso Endrigo sul suo sito ufficiale quando era ancora in vita, è stata poi reincisa anche all’estero da Cliff Richard, sia in inglese che in tedesco.
Le altre canzoni che Endrigo ha portato a Sanremo in quelle sei partecipazioni in fila sono state: nel 1967 Dove credi di andare (abbinato con Memo Remigi), nel 1969 Lontano dagli occhi (abbinato a Mary Hopkin; è recente la cover di Gianna Nannini), nel 1970 L’arca di Noè (abbinato a Iva Zanicchi), nel 1971 Una storia (abbinato ai New Trolls).
Sarebbe poi tornato al Festival altre tre volte. In nove partecipazioni, soltanto l’ultima, datata 1986, non sarebbe stata caratterizzata da un testo da lui stesso scritto.
La popolarità del cantante si estende anche a causa del repertorio di canzoni per bambini incise nella prima metà degli Anni ‘70. C’è un’intera generazione che con canzoni come Ci vuole un fiore, Un signore di Scandicci, La casa (questa originariamente di Vinicius de Moraes), Il pappagallo, ci è cresciuta, ma c’è anche chi con queste canzoni ha fatto crescere i propri figli. In particolare, l’album Ci vuole un fiore è frutto delle poesie di Gianni Rodari e della musica di Luis Bacalov, uno per cui servirebbe una biografia a parte.
Sergio Endrigo ha rivisto per l’ultima volta Sanremo, da ospite, nel 2005. Pochi mesi dopo è venuto a mancare: il 7 settembre 2005 un cancro ai polmoni se l’è portato via a Roma. E’ sepolto a Terni, nella tomba di famiglia.
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