- Dates – Grand Final: Saturday, 31 March 1979 – 20:00 CET
- Host – Venue & Location: Binyanei Ha’ouama Centre, Jerusalem, Israel / International Convention Centre (מרכז הקונגרסים הבינלאומי, Merkaz HaKongresim HaBeinLeumi) / Binyenei HaUma (בנייני האומה, Buildings of the nation) (Gerusalemme, Israele)
- Presenter (s): Yardena Arazi & Daniel Peer
- Musical Director: Orchestra: Francis Bay, Allan Botschinsky, Norbert Daum, Lefteris Halkiadakis, Thilo Krassman, Sigurd Jansen, Ken Jones, Guy Matteoni, Proinsias O’Duinn, Kobi Oshrat, Richard Österreicher, Hervé Roy, Ossi Runne, Gérard Salesse, Lars Samuelson, Rolf Zuckowski e Harry van Hoof.
- Director: —
- Executive Producer: —
- Executive Supervisor: Frank Naef
- Multicamera Director: —
- Host broadcaster: Israel Broadcasting Authority (IBA)
- Interval Act: Shalom ’79 (Peace ’79)
- Participants – Number of entries: 19 paesi
- Debuting countries: Nessuno
- Return: —
- Non-returning countries: Turchia
- Vote – Voting system: Ognuno dei paesi in gara assegna 12, 10, 8 e dal 7 all’1, , punti per le proprie dieci canzoni preferite.
- Nil Points: —
- Winning song:
“Hallelujah” – Gali Atari & Milk & Honey – Israele) (2ª)
About. The 24th Eurovision Song Contest was held outside the geographical area of Europe for the first time. Jerusalem played the proud host of the annual event in 1979.
Familar faces. Jerusalem was this year’s host city that welcomed 19 different delegations. Turkey withdrew from the contest because it took place in Israel and many Arab countries put pressure on Turkey not to go to Jerusalem. There were lots of familiar faces in 1979. Peter, Sue & Marc returned for Switzerland after representing the country in 1976. Anne-Marie David, the 1973 winner for Luxembourg, represented France, and Anita Skorgan sang again for Norway. The German entry, performed by band Dschinghis Khan also went on to become a hit in several European countries, despite being heavily criticised in Germany itself. The Swiss contestants Peter, Sue & Marc had difficulties getting into the country and had to explain to customs exactly why they needed so many watering cans, hoses, bin bags and bottle openers which were needed for their unique performance on the Jerusalem stage. The Belgian singer Micha Marah was very unhappy with her song “Hey Nana” as this was selected against her will in the Belgian pre-selection. She refused to record the song and it remains one of the few songs in Eurovision Song Contest that does not have a studio-version. Monaco decided to withdraw from the contest after their singer Laurent Vaguener only reached 16th place. The principality would only return again 25 years later, in 2004.
About the winner. Israel won for the second time in a row with the song “Hallelujah” which became a Europe-wide hit. Spain was the last country to cast its votes. At that moment Spain was in the lead with 1 point ahead of Israel, but the Spanish 10 points gave Israel its second victory.
ordine | paese | interprete(i) | canzone – traduzione | PUNteggio | posizione |
---|---|---|---|---|---|
01 | ![]() |
Manuela Bravo | Sobe, sobe balão sobe (Rise, rise, balloon, rise) | 064 | 09 |
02 | ![]() |
Matia Bazar | Raggio di luna (Moonbeam) | 027 | 15 |
03 | ![]() |
Tommy Seebach | Disco Tango | 076 | 06 |
04 | ![]() |
Cathal Dunne | Happy Man | 080 | 05 |
05 | ![]() |
Katri-Helena | Katson sineen taivaan (I’m looking into the blue of the sky) | 038 | 14 |
06 | ![]() |
Laurent Vaguener | Notre vie c’est la musique (Our life is music) | 012 | 16 |
07 | ![]() |
Elpida | Sokrati (Σωκράτη, Socrates) | 069 | 08 |
08 | ![]() |
Peter, Sue and Marc & Pfuri, Gorps and Kniri | Trödler und Co. (Second-handers and Co.) | 060 | 10 |
09 | ![]() |
Dschinghis Khan | Dschinghis khan (Genghis Khan) | 086 | 04 |
10 | ![]() |
Milk and Honey (גלי עטריודבש וחלב, Gali Atari & Milk and Honey) | Hallelujah (הללויה) | 125 | 01 |
11 | ![]() |
Anne-Marie David | Je suis l’enfant-soleil (I’m the sun-child) | 106 | 03 |
12 | ![]() |
Micha Marah | Hey nana | 005 | 18 |
13 | ![]() |
Jeane Manson | J’ai déja vu ça dans tes yeux (I’ve already seen that in your eyes) | 044 | 13 |
14 | ![]() |
Xandra | Colorado | 051 | 12 |
15 | ![]() |
Ted Gärdestad | Satellit (Satellite) | 008 | 17 |
16 | ![]() |
Anita Skorgan | Oliver | 057 | 11 |
17 | ![]() |
Black Lace | Mary Ann | 073 | 07 |
18 | ![]() |
Christina Simon | Heute in Jerusalem (Today in Jerusalem) | 005 | 18 |
19 | ![]() |
Betty Missiego | Su canción (Your song) | 116 | 02 |
Partecipazione mancate
• Turkey: “Seviyorum” (I Love) (Turkish) – Maria Rita Epik & 21.Peron. Epik had won the internal Turkish pre-Elimination in 1979 to sing for Turkey at the first ever Eurovision Song Contest hosted by Israel. However due to political reasons and pressure by Arabic countries, to boycott Israel, she had to withdraw and stay at home, instead of having a chance to get a European career. She would have sung “Seviyorum” (I Love) together with the band 21.Peron.
Paesi partecipanti
Paesi partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato, ma non nel 1979
L’Eurovision Song Contest 1979 si tiene in Israele, e precisamente all’International Convention Centre di Gerusalemme, meglio noto Binyenei HaUma, già noto per ospitare l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme. Ed è la prima volta che il concorso esce da quelli che sono i confini ufficiali europei.
La Turchia si ritirò dal concorso del 1979 (per ragioni politiche), poiché molti paesi arabi erano contrari ad una partecipazione turca in terra d’Israele.
19 paesi parteciparono e alcuni di loro ebbero come rappresentanti artisti che avevano già partecipato al “Gran Premio dell’Eurovisione” o che vi avrebbero partecipato ancora negli anni a venire: Tommy Seebach per la Danimarca, Xandra per i Paesi Bassi (già presente nel 1972 e 1976), Elpida per la Grecia, Katri-Elena per la Finlandia, Anne-Marie David per la Francia (vincitrice per il Lussemburgo nel 1973), Peter, Sue e Marc per la Svizzera (già mandati nel 1971 e 1976) e Anita Skorgan per la Norvegia (precedentemente 1977).
Fra le celebrità presenti in quel concorso troviamo Sandra, al dodicesimo posto con “Colorado” per i Paesi Bassi; Jeanne Mason, al tredicesimo “J’ai Deja Vu Ca Dans Tes Yeux”, per il Lussemburgo e, per la terza volta, Peter, Sue e Mark, al decimo posto con “Troedler und Co.”, per la Svizzera.
A causa dei problemi politici nella città di Gerusalemme, in cui il concorso si tenne, tutti i delegati e gli artisti furono mantenuti sempre sotto stretta sicurezza, anche se non accadde nulla di spiacevole.
Israele vinse il “Gran Premio” per il secondo anno consecutivo con il brano “Hallelujah”, eseguito da Gali Atari & Milk & Honey. È la terza volta che c’è un back-to-back, cioè una seconda vittoria consecutiva nella manifestazione. La Spagna fu l’ultimo paese a votare e sino a quel momento era al primo posto con 1 punto in più d’Israele (116 a 115). La Spagna assegnò 10 punti al paese ospitante, dandogli così la vittoria. Anne-Marie David (Francia) finisce al terzo posto con “Je suis l’enfant soleil”.
Per quanto “Hallelujah” abbia varie cover nel corso degli anni, il successo maggiore l’ha la Germania. Il gruppo Dschingis Khan (ovvia traduzione: Gengis Khan) canta l’omonima canzone, che parla delle gesta del condottiero mongolo vissuto quasi 1000 anni fa. Il successo è tale che si contano, ancora pochi anni fa, delle cover giapponesi. Dschingis Khan, inoltre, è la terza canzone che vede la partecipazione di Ralph Siegel come autore: sono state scritte da lui più di 20 canzoni eurovisive dal 1974 ai giorni nostri.
Ancora Monaco ricollega, ed è la terza volta di fila, a Richard Clayderman, anche se allora nessuno può saperlo. Jean Baudlot, che canta sotto lo pseudonimo di Laurent Vaguener, nel 1982 comporrà per Clayderman, assieme a Paul de Senneville, una delle musiche simbolo del repertorio del pianista francese: Lady Di.
In quest’edizione è permesso cantare su basi preregistrate, purché gli strumenti siano sul palco. Si avvalgono di questa facoltà i Matia Bazar.
Al quindicesimo posto, per l’Italia, i Matia Bazar col brano “Raggio di luna”.
Tabellone dei risultati:
È la terza volta che la RAI sceglie internamente il proprio rappresentante eurovisivo. In quest’occasione, sono i Matia Bazar (Carlo Marrale, Piero Cassano, Aldo Stellita, Giancarlo Golzi, Antonella Ruggiero) a portare la bandiera italiana sul palco di Gerusalemme, forti di una popolarità in salita e di un Festival di Sanremo vinto l’anno prima con …e dirsi ciao, oltre che della non spenta eco di Solo tu, uscita nel 1977. Di successo era stato anche l’album precedente, Gran Bazar, che aveva fatto seguito alla prima partecipazione sanremese del gruppo.
Il fatto che i Matia Bazar stessero già lanciandosi fuori dai confini italiani può tornare utile come spiegazione della scelta, ma il brano che portano fa acqua da tutte le parti. Raggio di luna, infatti, non fa presa e termina al 15° posto con soli 27 punti e quattro giurie a votarla: Portogallo, Finlandia, Spagna (8 punti), Norvegia (3 punti).
Nonostante questo scivolone, il gruppo di genesi genovese proseguirà la sua scalata verso la popolarità nazionale e internazionale. In particolare, nel 1983 è il turno di Vacanze romane: premio della critica a Sanremo, diventa uno dei brani simbolo del gruppo. Nel 1985, è invece Ti sento a raggiungere nuove vette, tanto che se ne contano cover perfino in Scandinavia.
La forza dei Matia Bazar sarà quella di sopravvivere all’addio di Antonella Ruggiero, che continua (in modo peraltro proficuo) la carriera da solista.
Laura Valente, dal 1990, prende il posto della Ruggiero. E’ questo il periodo rock del gruppo, che comprende anche una serie pressoché incalcolabile di partecipazioni a concorsi di varia natura.
In breve tempo, una serie di sventure ravvicinate mettono in pericolo l’esistenza del gruppo: l’addio di Laura Valente e Sergio Cossu, ma soprattutto la morte del fondatore Aldo Stellita.
I Matia Bazar, tuttavia, tornano in auge con la voce di Silvia Mezzanotte, vincendo il Festival di Sanremo nel 2002, a 24 anni dalla prima volta, con Messaggio d’amore.
Silvia Mezzanotte è tornata nel gruppo nel 2011, dopo una parentesi in cui il ruolo di vocalist è toccato a Roberta Faccani. Il ritorno è tuttavia finito il 2 febbraio 2016, il che non ha impedito (e non impedisce) ai Matia Bazar di continuare coi progetti in corso.
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