- Periodo: Sabato, 22 aprile 1978
- Presentatore (i): Denise Fabré and Léon Zitrone
- Trasmesso da: Télévision Française 1 (TF1)
- Sede: Palais des Congrès (Parigi, Francia)
- Brano vincitore:
“A-Ba-Ni-Bi” – Izhar Cohen & The Alpha Beta (Israele) (1°)
- Participanti: 20 paesi
- Debuttanti: Nessuno
- Ritorni: Danimarca, Turchia
- Ritiri: Nessuno
- Nil Points: Norvegia
- Struttura di voto: Ognuno dei paesi in gara assegna 12, 10, 8 e dal 7 all’1, punti per le proprie dieci canzoni preferite.
- Orchestra: Diretta dai maestri: Alyn Ainsworth, Haris Andreadis, Ramon Arcusa, Jean Frankfurter, Alain Goraguer, Nurit Hirsh, Daniël Janin, Noel Kelehan, Carsten Klouman, Thilo Krassmann, Jean Muzy, Helmer Olesen, Richard Österreicher, Bengt Palmers, Yvon Rioland, Ossi Runne, Nicola Samale, Rolf Soja, Onno Tunç e Harry van Hoof.
- Intervallo: Stéphane Grappelli and Oscar Peterson, Yehudi Menuhin, Kenny Clarke, Niels-Henning Ørsted Pedersen
Il ventitreesimo Gran Premio Eurovisione della Canzone si tenne a Parigi (Francia) il 22 aprile 1978.
ordine | paese | interprete(I) | canzone – traduzione | PUNteggio | posizione |
---|---|---|---|---|---|
01 | ![]() |
Colm C.T. Wilkinson | Born to sing | 086 | 05 |
02 | ![]() |
Jahn Teigen | Mil etter mil (Mile after mile) | 000 | 20 |
03 | ![]() |
Ricchi e Poveri | Questo amore (This love) | 053 | 12 |
04 | ![]() |
Seija Simola | Anna rakkaudelle tilaisuus (Give love a chance) | 002 | 18 |
05 | ![]() |
Gemini | Dai li dou | 005 | 17 |
06 | ![]() |
Joël Prévost | Il y aura toujours des violons (There will always be violins) | 119 | 03 |
07 | ![]() |
José Vélez | Bailemos un vals (Let’s dance a waltz) | 065 | 09 |
08 | ![]() |
Co-Co | The bad old days | 061 | 11 |
09 | ![]() |
Carole Vinci | Vivre (Living) | 065 | 09 |
10 | ![]() |
Jean Vallée | L’amour ça fait chanter la vie (Love that makes life sing) | 125 | 02 |
11 | ![]() |
Harmony | ‘T is O.K. (It’s OK) | 037 | 13 |
12 | ![]() |
Nilüfer & Nazar | Sevince (When someone loves… / When I’m in love) | 002 | 18 |
13 | ![]() |
Ireen Sheer | Feuer (Fire) | 084 | 06 |
14 | ![]() |
Caline & Oliver Toussaint | Les jardins de Monaco (The gardens of Monaco) | 107 | 04 |
15 | ![]() |
Tania Tsanaklidou (Τάνια Τσανακλίδου) | Charlie Chaplin (Τσάρλυ Τσάπλιν) | 066 | 08 |
16 | ![]() |
Mabel | Boom-boom | 013 | 16 |
17 | ![]() |
Baccara | Parlez-vous français? (Do you speak French?) | 073 | 07 |
18 | ![]() |
Izhar Cohen & The Alphabeta (יזהר כהן ואלפא-ביתא) | A-Ba-Ni-Bi (א-ב-ני-בי, I love you) | 157 | 01 |
19 | ![]() |
Springtime | Mrs. Caroline Robinson | 014 | 15 |
20 | ![]() |
Björn Skifs | Det blir alltid värre framåt natten (It always gets worse when the night comes) | 026 | 14 |
Partecipazione mancate
• Greece: “Mr Nobel” (O Kyrios Nobel, Ο Κος Νόμπελ) (Greek) – Anna Vissi (Άννα Βίσση). In 1978 she was proposed by ERT (Greek National Television) to represent Greece at the 23rd Eurovision Song Contest. There were two candidate songs: “Poso S’ Agapo” (Ω Μαρία) and “O Kyrios Nobel” (Ο Κος Νόμπελ). Finally, due to controversies between the composers of the songs, her participation was disqualified and Tania Tsanaklidou (Τάνια Τσανακλίδου) went to the contest. “Na kseris s’agapo” – Robert Williams, withdrawn because neither of the composers were Greek. However in the original final Anna Vissi was tied with this song. She didn’t go to Paris either as ERT comissioned a whole new set of songs which included the eventual Greek entry – Charlie Chaplin.
Paesi partecipanti
Paesi partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato, ma non nel 1978
Nel 1978, non ci sono ritiri né debutti, ma dopo 11 anni, la Danimarca ritornò al concorso. Anche la Turchia si unì ai 18 paesi dell’anno precedente, portando il numero di partecipanti a 20.
Abbiamo anche in quest’edizione dei ritorni: Norbert Niedermeyer (Austria 1972 con gli Springtime) come parte dei Milestones sempre per l’Austria, Jean Vallée torna a rappresentare il Belgio dopo averlo fatto nel 1970, mentre Ireen Sheer (Lussemburgo 1974) concorre in quota Germania.
Con 12 punti ricevuti per cinque volte di seguito (prima canzone che riceve nelle votazioni cinque “12 points” di fila), Israele vinse il “Gran Premio” con la canzone “A-Ba-Ni-Bi”, che fu eseguita da Izhar Cohen & the Alphabeta e che si trasformò in un grande successo in tutta Europa. Quando fu evidente la vittoria di Israele, la televisione della Giordania fermò la diretta, sostenendo che ci furono difficoltà tecniche. Il giorno successivo presentarono la canzone del Belgio come la canzone vincitrice, che in realtà finisce secondo con “L’amour ça fait chanter la vie”. Al terzo posto finisce la Francia, con Joël Prévost a interpretare “Il y aura toujours des violons”.
Al quarto posto, ritroviamo Monaco con Les jardins de Monaco. Il fatto importante è che qui si rimette in gioco, esponendosi sul palco assieme a Caline, Olivier Toussaint, l’uomo che assieme a Paul de Senneville ha portato Richard Clayderman al grandissimo successo (ancora oggi è produttore dei suoi album e organizzatore dei suoi concerti in tutto il mondo). Non solo: Toussaint ha anche collaborato con artisti quali Dalida, Petula Clark e Claude François (l’autore della versione originale della leggendaria My Way, Comme d’habitude; quello con testo di Paul Anka e voce di Frank Sinatra è un riadattamento che nulla ha a che fare con la versione francese).
Per la prima volta il concorso fu presentato da due persone: Denise Fabré & Léon Zitrone. Un’altra novità, Frank Naef, che assume l’incarico di Supervisore Esecutivo dell’Eurovision e tale rimarrà fino al 1992.
Altre stelle che parteciparono al concorso, furono le regine della disco dance Baccara, che si classificò settima con il brano “Parlez-vous français?”, rappresentando il Lussemburgo con buoni riscontri nelle charts europee e Colm C.T. Wilkinson che fu quinto con “Born to sing”, per l’Irlanda.
La Norvegia finì all’ultimo posto con zero punti.
I Ricchi e Poveri rappresentano l’Italia con il brano “Questo amore”, classificandosi al dodicesimo posto.
Tabellone dei risultati:
Prima dell’Eurovision, la carriera dei Ricchi e Poveri aveva già avuto dei picchi di notevole interesse. Franco Gatti, Angela Brambati, Angelo Sotgiu e Marina Occhiena, che formavano il quartetto, avevano già collezionato due secondi posti a Sanremo: nel 1970 con La prima cosa bella, doppia interpretazione con Nicola di Bari, e nel 1971 con “Che sarà”, doppia interpretazione con Josè Feliciano.
Vale la pena ricordare la storia di quest’ultima canzone: scritta da Jimmy Fontana, Franco Migliacci e Carlo Pes, doveva essere portata a Sanremo dallo stesso Fontana sempre con Feliciano, che lui aveva conosciuto in Argentina a metà degli Anni ’60. Il problema sorse quando la RCA, casa discografica tanto di Fontana quanto dei Ricchi e Poveri, cercò in tutti i modi di spedire i secondi al Festival. Fontana negò per lungo tempo l’autorizzazione, fino alla minaccia della RCA di non far andare Che sarà ad alcun festival, cosa che lo costrinse a cedere. A causa di questo episodio, Fontana uscì dalla musica per lungo tempo, per ritornarvi di nuovo a Sanremo nel 1982, e mantenere una solida fama fino al recente decesso. Quanto a Che sarà, Feliciano la reinciderà in spagnolo e inglese, portandola al successo anche fuori dai nostri confini. In pratica, questa è una tra le canzoni italiane più conosciute al mondo.
Dopo altre partecipazioni a Sanremo e al Disco per l’estate, il quartetto viene scelto internamente per rappresentare l’Italia all’Eurovision. Il lato a metà tra il curioso e il grottesco è che la RAI prima seleziona i Ricchi e Poveri, e poi non crea esattamente delle condizioni di sostegno per loro. Inoltre, la scelta di Questo amore non si rivela particolarmente felice: resta infatti intruppata a centro classifica, finendo al 12° posto con 53 punti.
La carriera dei Ricchi e Poveri dopo l’Eurovision proseguirà con la riduzione da quartetto a trio nel 1981 per l’addio di Marina Occhiena e col grandissimo successo di Sarà perché ti amo. Questa canzone, quinta a Sanremo, vende 7 milioni di copie e spopola anche in Austria, Germania, Francia, Belgio, Spagna. In sostanza, un trionfo.
Dopo aver sfornato successi un anno dopo l’altro (Mamma Maria nel 1982, Voulez-vous danser nel 1983 in particolare), arrivano nel 1985 al Festival di Sanremo e lo vincono con Se m’innamoro. Segue, nel 1986, un trionfale tour in Unione Sovietica, con 780.000 persone accolte in 44 concerti. E’ da notare, peraltro, che di tour internazionali, in quegli anni, i Ricchi e Poveri ne fanno parecchi.
Non è altrettanta la fortuna dei Sanremo successivi: nelle cinque partecipazioni tra 1987 e 1992 il massimo che il gruppo riesce a fare è il 7° posto del 1987 con Canzone d’amore (scritta da Toto Cutugno).
I confini dei Ricchi e Poveri, però, sono ormai proiettati verso l’estero: è anche questa caratteristica che li rende il secondo più prolifico gruppo italiano di sempre in termini di vendite, stimate intorno ai 22 milioni di dischi.
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