- Periodo: Sabato, 23 aprile 1983
- Presentatore (i): Marlene Charell
- Trasmesso da: Arbeitsgemeinschaft Rundfunkanstalten Deutschland (ARD/BR)
- Sede: Rudi-Sedlmayer-Halle / Audi Dome (Monaco di Baviera, Germania)
- Brano vincitore:
“Si la vie est cadeau” – Corinne Hermès (Lussemburgo) (5°)
- Participanti: 20 paesi
- Debuttanti: Nessuno
- Ritorni: Francia, Grecia, Italia
- Ritiri: Irlanda
- Nil Points: Spagna, Turchia
- Struttura di voto: Ognuno dei paesi in gara assegna 12, 10, 8 e dal 7 all’1, punti per le proprie dieci canzoni preferite.
- Orchestra: Diretta dai maestri: Allan Botschinski, Michel Bernholc, Nanssi Sliviu Brandes, Johnny Coleman, Anders Ekdahlv, José Miguel Evóras,Maurizio Fabrizio, Sigurd Jansen, Richard Österreicher, Radovan Papovic, Mimis Plessas, François Raubèrt, Dieter Reith, Michalis Rozakis, Ossi Runne, Mike Sergeant, Piet Souer, Freddy Sunder, Bugra Ugur e Robert Weber
- Opening Act: Marlene Charell introducing each act and calling all of them on stage together
- Intervallo: Marlene Charell
Il ventottesimo Gran Premio Eurovisione della Canzone si tenne a Monaco di Baviera (Germania Ovest) il 23 aprile 1983.
ORDINE | PAESE | INTERPRETE(I) | CANZONE – traduzione | PUNTEGGIO | POSIZIONE |
---|---|---|---|---|---|
01 | ![]() |
Guy Bonnet | Vivre (Living) | 056 | 08 |
02 | ![]() |
Jahn Teigen | Do Re Mi (Do-Re-Mi) | 053 | 09 |
03 | ![]() |
Sweet Dreams | I’m never giving up | 079 | 06 |
04 | ![]() |
Carola Häggkvist | Främling (Stranger) | 126 | 03 |
05 | ![]() |
Riccardo Fogli | Per Lucia (For Lucia) | 041 | 11 |
06 | ![]() |
Çetin Alp & The Short Wave | Opera | 000 | 19 |
07 | ![]() |
Remedios Amaya | ¿Quién maneja mi barca? (Who sails my boat?) | 000 | 19 |
08 | ![]() |
Mariella Farré | Io così non ci sto (I don’t like it this way) | 028 | 15 |
09 | ![]() |
Ami Aspelund | Fantasiaa (Fantasy) | 041 | 11 |
10 | ![]() |
Christie Stasinopoulou (Κρίστη Στασινοπούλου) | Mou les (Μου λες, You tell me) | 032 | 14 |
11 | ![]() |
Bernadette | Sing me a song | 066 | 07 |
12 | ![]() |
Danijel (Данијел, Daniel, Даниел) | Džuli (Џули, Julie) | 125 | 04 |
13 | ![]() |
Stavros & Constantina (Σταύρος (Σταύρος Σιδεράς) & Κωνσταντίνα (Κωνσταντίνα Κωνσταντίνου)) | I agapi akoma zi (Η αγάπη ακόμα ζει, Love is still alive) | 026 | 16 |
14 | ![]() |
Hoffmann & Hoffmann | Rücksicht (Consideration) | 094 | 05 |
15 | ![]() |
Gry Johansen | Kloden drejer (The planet’s spinning) | 016 | 17 |
16 | ![]() |
Ofra Haza (עפרה חזה, عوفرة حازة) | Hi (חי, Alive) | 136 | 02 |
17 | ![]() |
Armando Gama | Esta balada que te dou (This ballad that I give to you) | 033 | 13 |
18 | ![]() |
Westend | Hurricane | 053 | 09 |
19 | ![]() |
Pas de Deux | Rendez-vous (Meeting) | 013 | 18 |
1 | ![]() |
Corinne Hermès | Si la vie est cadeau (If life is a gift) | 142 | 01 |
Paesi partecipanti
Paesi partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato, ma non nel 1983
L’Irlanda decise di non partecipare al concorso del 1983 (a causa dello sciopero della RTÉ), mentre Francia (che nel frattempo ha cambiato l’emittente che trasmette l’evento), Grecia e Italia fecero il loro ritorno, riportando il numero di partecipanti a 20.
Non fu un’edizione particolarmente spettacolare, quella di quest’anno. Non ci furono le cartoline di presentazione dei cantanti e la scenografia non fu molto fastosa. La presentatrice, Marlene Charell cercò di annunciare tutte le canzoni in tedesco, inglese e francese, ma fu particolarmente arduo per lei, tanto che fece molti errori. Durante le votazioni sbagliò circa tredici volte.
Per il proprio ritorno, la Francia sceglie un artista già partecipante nel 1970, è Guy Bonnet. La Norvegia, invece, porta per la terza volta (e seconda consecutiva) Jahn Teigen.
Il “Gran Premio dell’Eurovisione” fu vinto da Corinne Hermes con il brano “Si la vie est cadeau”, per il Lussemburgo (quinta volta), con 142 punti e il successo già assicurato nel penultimo giro di votazioni; la canzone divenne molto famosa in Francia. Al secondo posto si piazza, per Israele, “Hi” di Ofra Haza, che negli anni successivi diventerà una delle più grandi stelle della musica israeliana, diventata famosa in tutta Europa e sarà uccisa dall’AIDS nel 2000, a soli 42 anni.
La Svezia, al terzo posto, con “Fraemling” di Carola, che allora usava ancora il nome completo (Häggkvist) che divenne molto famosa nella sua terra e che ritroveremo più di una volta (nel 1991 tornerà all’ESC per vincerlo), e con ruoli importanti, sulla scena eurovisiva.
Daniel Popović, rappresentante della Iugoslavia, con il brano “Džuli”, che si classificò al quarto posto, viene ricordato, se non altro per esser diventata una hit di un certo rilievo in Europa.
Spagna con Remedios Amaya che porta “¿Quién maneja mi barca?” e Turchia con Çetin Alp e The Short Waves che portano “Opera”, con zero punti, furono ultimi.
L’Australia, per la prima volta mandò in onda il concorso, tramite Channel 0/28 (che trasmette ancora oggi l’evento, come SBS Television).
Mariella Farré rappresenta la Svizzera con un brano in italiano: “Io così non ci sto”, quindicesima.
L’Italia ritorna all’Eurovision Song Contest con Riccardo Fogli; il brano s’intitola “Per Lucia” ed è undicesimo.
Tabellone dei risultati:
Nel 1983, l’Italia torna all’Eurovision dopo due anni di assenza. Se si scegliesse da Sanremo di quell’anno, la RAI dovrebbe mandare Tiziana Rivale, vincitrice con Sarà quel che sarà. Invece la scelta cade sì su Sanremo, ma del 1982. In questo caso, il vincitore era stato Riccardo Fogli.
In quel momento, il cantante di Pontedera è in una fase di grande successo. Dopo una fase della carriera passata come cantante dei Pooh (dal 1966 al 1973), contrasti con la produzione del gruppo che spesso gli preferiva Dodi Battaglia alla voce, e la persuasione di Patty Pravo, allora sua fidanzata, Fogli decide di cominciare una carriera da solista.
I frutti della decisione arrivano nel 1976, con il 45 giri Mondo, un successo che verrà ripetuto e ampliato dai successivi Stella, Che ne sai, Malinconia. E’ curiosa la storia di un disco mai uscito, Matteo: una svolta doppia, perché si tratta di un concept album di rock progressive (in sostanza, narra la storia di un uomo al contrario, dalla morte alla nascita). La casa discografica gli blocca il progetto perché lo ritiene troppo “diverso”.
Nel 1982, arriva il successo a Sanremo con quella che è una delle canzoni simbolo del repertorio di Fogli: Storie di tutti i giorni. Si tratta di una canzone che ha avuto, negli anni, diverse cover fuori dall’Italia. Paradossalmente, una di queste cover è servita a lanciare un altro cantante in un altro paese: Marco Borsato, nei Paesi Bassi, reincide in chiave un po’ più dance la canzone come Dromen zijn bedrog (I sogni sono inganni). Da quell’incisione datata 1994 è iniziata, per Borsato, una scia di successi ancora non terminata. Storie di tutti i giorni è stata incisa anche, come Tagid Li Mi?, dall’israeliana Dana International, di cui avremo ancora modo di parlare.
Sotto tutte queste premesse, la scelta di Fogli appare logica. La canzone che porta, Per Lucia, nelle intenzioni sue, di Maurizio Fabrizio e di Vincenzo Spampinato, vuole essere una lettera a una ragazza che vive oltre il confine. Per sfortuna di Fogli, la ballad, pur eseguita in modo estremamente professionale, non conquista le giurie e termina all’undicesimo posto.
Da qui in avanti, la carriera di Fogli tenderà un po’ a vivere sui successi del passato, anche se l’attività discografica non finisce certo qui, oltre alle partecipazioni a Sanremo e Festivalbar (7 l’uno, una l’altro). In particolare, è molto apprezzato l’album Amori di guerra del 1988. Una decina d’anni dopo, la rivista specializzata Raro! pubblica, in tiratura limitata, quel concept album Matteo che gli era stato negato vent’anni prima.
Nel 2015, dopo oltre 42 anni, ritorna nel ruolo di voce dei Pooh, per quello che è l’ultimo tour della band, a 50 anni dalla formazione.
Devi accedere per postare un commento.