- Periodo: Sabato, 6 maggio 1989
- Presentatore (i): Lolita Morena and Jacques Deschenaux
- Trasmesso da: Società svizzera di radiotelevisione / SRG SSR idée suisse (SRG SSR)
- Sede: Palais de Beaulieu / Théâtre de Beaulieu (Losanna, Svizzera)
- Brano vincitore:
“Rock Me” – Riva (Yugoslavia) (1°)
- Participanti: 22 paesi
- Debuttanti: Nessuno
- Ritorni: Nessuno
- Ritiri: Cipro
- Nil Points: Islanda
- Struttura di voto: Ognuno dei paesi in gara assegna 12, 10, 8 e dal 7 all’1, punti per le proprie dieci canzoni preferite.
- Orchestra: Diretta dai maestri:
- Opening Act: Céline Dion singing “Ne partez pas sans moi” and “Where Does My Heart Beat Now”
- Intervallo: Guy Tell (Arrow-phantom)
Il trentaquattresimo Gran Premio Eurovisione della Canzonesi tenne a Losanna (Svizzera) il 6 maggio 1989.
ordine | paese | INTERPRETe(i) | canzone – traduzione | PUNteggio | posizione |
---|---|---|---|---|---|
01 | ![]() |
Anna Oxa & Fausto Leali | Avrei voluto (I would’ve wanted) | 056 | 09 |
02 | ![]() |
Gili and Galit (גילי וגלית) | Derekh hamelekh (דרך המלך (Derech Ha’melech), The King’s road) | 050 | 12 |
03 | ![]() |
Kiev Connolly & The Missing Passengers | The Real Me | 021 | 18 |
04 | ![]() |
Justine Pelmelay | Blijf zoals je bent (Stay the way you are) | 045 | 15 |
05 | ![]() |
Pan (Grup Pan) | Bana bana (To me, to me) | 005 | 21 |
06 | ![]() |
Ingeborg | Door de wind (Through the wind) | 013 | 19 |
07 | ![]() |
Live Report | Why do I always get it wrong? | 130 | 02 |
08 | ![]() |
Britt Synnøve Johansen | Venners nærhet (The closeness of friends) | 030 | 17 |
09 | ![]() |
Da Vinci | Conquistador (Conqueror) | 039 | 16 |
10 | ![]() |
Tommy Nilsson | En dag (One Day) | 110 | 04 |
11 | ![]() |
Park Café | Monsieur (Mister) | 008 | 20 |
12 | ![]() |
Birthe Kjær | Vi maler byen rød (We’re painting the town red) | 111 | 03 |
13 | ![]() |
Thomas Forstner | Nur ein lied (Just a song) | 097 | 05 |
14 | ![]() |
Anneli Saaristo | La dolce vita (The good life) | 076 | 07 |
15 | ![]() |
Nathalie Pâque | J’ai volé la vie (I stole life) | 060 | 08 |
16 | ![]() |
Nina | Nacida para amar (Born to love) | 088 | 06 |
17 | ![]() |
Fani Polymeri & Yiannis Savvidakis (Γιάννης Σαββιδάκης & Φανή Πολυμέρη) | Apopse as vrethoume (Απόψε ας βρεθούμε, Let’s meet tonight) | 051 | 11 |
18 | ![]() |
Furbaz | Viver senza tei (To live without you, Vivre sans toi, Ohne dich leben, Vivere senza te) | 047 | 13 |
19 | ![]() |
Marianna (Μαριάννα, Marianna Efstratiou, Μαριάννα Ευστρατίου) | To diko sou asteri (Το δικό σου αστέρι) | 056 | 09 |
20 | ![]() |
Daníel Ágúst Haraldsson | Það sem enginn sér (What no one sees) | 000 | 22 |
21 | ![]() |
Nino de Angelo | Flieger (Flyers) | 046 | 14 |
22 | ![]() |
Riva (Рива) | Rock me | 137 | 01 |
Paesi partecipanti
Paesi partecipanti
Paesi che hanno partecipato in passato, ma non nel 1989
Nel 1989 tutti e 21 i paesi dell’anno precedente parteciparono al concorso, più Cipro che fece il suo ritorno, portando il numero dei partecipanti a 22. Non ci sono debutti né ritiri.
Per la prima volta dal 1970, tutti gli artisti compaiono per la prima volta all’Eurovision, cioè, nessun artista è di ritorno in gara dopo un tot di anni.
Quest’edizione passa alla storia per la polemica riguardante a due mini-artisti. La partecipante francese, Nathalie Pâque, aveva 11 anni; non solo, uno dei cantanti israeliani, Gili Natanael, ne aveva 12 anni. L’EBU-UER nel 1990 introdurrà la regola secondo la quale, l’età minima per partecipare all’Eurovision Song Contest è di 16 anni. Un’altra regola che venne introdotta era quella che prevedeva, in caso di pareggio, la vittoria della nazione che aveva ricevuto più volte i 12 punti; nel caso ci fosse stato ancora una situazione di pareggio, avrebbe vinto la nazione con più 10 punti.
Céline Dion, ospite della manifestazione, interpretò due canzoni: “Ne partez pas sans moi”, con la quale aveva vinto l’anno precedente, e “Where does my heart beat now”.
L’Eurovision fu vinto, a sorpresa, dalla Jugoslavia (per la prima e unica volta) con la canzone “Rock me” interpretata da Riva. Pochissimi anni prima che la situazione interna degeneri fino a una terribile guerra che la smembrerà, la nazione riesce a portarsi a casa l’Eurovision con“Rock me” dei Riva. Emilija Kokić, Dalibor Musap, Nenad Nakić, Zvonimir Zrilić e Boško Colić, i cinque membri della band venuti dalla Croazia (e precisamente da Zadar, che noi conosciamo come Zara), totalizzano 147 punti per l’allora ancora unita Jugoslavia, ma il loro rimane un caso di ‘one hit wonder’: i mercati europei non recepiscono granché la canzone e due anni dopo il gruppo si scioglie.
Al secondo posto, altro gruppo: i Live Report, per il Regno Unito, chiudono a quota 130 con “Why do I always get it wrong?2. Terzo posto per la Danimarca, che con Birthe Kjær (e Vi maler byen rød) beffa la Svezia di un solo punto.
Diverse le canzoni non sul podio che meritano una citazione. Per la Spagna, al sesto posto c’è Nacida para amar di Nina, che proprio da qui lancia la sua carriera in terra nativa.
Al settimo posto, titolo italiano per la Finlandia: La dolce vita, cantata da Anneli Saaristo.
Al 13° posto, la Svizzera porta l’unica canzone in romancio della sua storia eurovisiva, Viver senza tei.
Dietro la Svizzera si piazza la Germania, con un artista che di origini italiane è: Nino de Angelo (che non c’entra niente col Nino d’Angelo di Napoli; anche il nome è un altro, Domenico Gerhard Gorgoglione).
Capitolo nul points: gli infami zero punti toccano all’Islanda, e in particolare a Daniel Agust Haraldsson.
L’Italia si esibisce per prima e si piazza al nono posto con Anna Oxa e Fausto Leali che interpretano il brano “Avrei voluto”, ma è anche al centro di una situazione strana.
Tabellone dei risultati:
Nel 1989, l’Italia c’è, anzi no, anzi sì. Succede questo: l’Italia, all’atto della deadline, semplicemente non c’è. Non dovrebbe partecipare. Tuttavia, la RAI inoltra in tempi successivi la domanda di partecipazione. L’EBU l’accetta, ma la “ricompensa” è uno dei posti più malaugurati nell’ordine di esibizione: il primo.
Partecipanti per l’Italia sono Anna Oxa e Fausto Leali.
Anna Oxa, all’anagrafe Iliriana Hoxha, è di origini italo-albanesi, ma barese di nascita. Il debutto a Sanremo arriva a 17 anni, nel 1978, con Un’emozione da poco. Scritta da Ivano Fossati, la canzone è seconda al Festival e prima in classifica nella hit parade. Inevitabile il lancio all’estero.
A Un’emozione da poco, seguono altri singoli sanremesi di altrettanto, se non superiore successo, soprattutto dalla seconda metà degli Anni ’80. Stiamo parlando di Non scendo, A lei (in collaborazione con Roberto Vecchioni), E’ tutto un attimo, Quando nasce un amore.
È però il 1989 il suo “anno magico”, come vedremo tra poco.
Fausto Leali, in quel momento, è da 20 anni uno dei cantanti italiani più considerati. La ragione numero uno si chiama A chi: cover di Hurt di Roy Hamilton (1954), poi ripresa da Timi Yuro nel 1960, in italiano ottiene 4 dischi d’oro e oltre 4 milioni di copie vendute.
Diverse le successive canzoni di successo e le partecipazioni a Sanremo (ad oggi sono 13): da Angeli negri (altra cover, Angelitos Negros del 1948) a Un’ora fa, da America (al Festivalbar) a Io camminerò, alle collaborazioni con Mina, a Io amo, ancora a Sanremo nel 1987, scritta da Toto Cutugno.
E veniamo al 1989, annus mirabilis per entrambi, anche se per la Oxa in misura maggiore.
Dal successo di Sanremo con l’ormai celeberrima Ti lascerò, il duo si proietta verso l’Eurovision con Avrei voluto, ma la prima posizione in ordine di uscita non è molto favorevole. Il piazzamento finale è il nono.
Pochissimo tempo dopo l’Eurovision, Anna Oxa porta al grandissimo successo un brano che, se non è il più rappresentativo della sua discografia, comunque ci va vicino: Tutti i brividi del mondo.
Nel 1990, la Oxa è chiamata a un autentico miracolo sanremese: imparare in circa una settimana Donna con te, rifiutata da Patty Pravo all’ultimo momento. In un modo o nell’altro, riesce a dare un’interpretazione degna, ma chiaramente la vittoria è lontana anni luce.
Nel 1999, c’è l’ultima vittoria al Festival con Senza pietà, che per altre circostanze è tornata in voga nel 2013.
Per quanto riguarda Fausto Leali, la carriera prosegue con una partecipazione a Sanremo nel 1992 firmata da Aleandro Baldi e Giancarlo Bigazzi (Perché), e poi porta tra i fiori Non ami che te, Ora che ho bisogno di te (con Luisa Corna), Eri tu, e infine Una piccola parte di te (il cui inizio ricorda in modo molto sinistro E tu come stai di Claudio Baglioni).
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