SANREMO IN PILLOLE
In questa sezione, anno per anno, titoli, interpreti, autori, presentatori e classifiche.
•SANREMO 1951 (1a Edizione). Lunedì 29, Martedì 30, Mercoledì 31 Gennaio 1951
- Presenta: Nunzio Filogamo
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Una sola interpretazione per brano; 10 brani per ognuna delle 2 serate; si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Grazie dei fiori”, cantata da Nilla Pizzi
– Si inizia alle 22.00 di lunedì 29 gennaio, prima di tre serate, dal Salone delle Feste del Casinò
– Il pubblico paga 500 lire a biglietto e assiste seduto ai tavolini da bar, con tanto di camerieri che vanno e vengono
– La televisione non è ancora nata, il Festival va in onda alla radio (sulla Rete Rossa)- L’idea iniziale era di far svolgere il Festival su una nave da crociera. Viene scartata per la qualità del suono che sarebbe giunto alla radio da una nave in mezzo al mare
– Nessuno ha pensato ad un omaggio floreale per Nilla Pizzi al momento della premiazione, e così vengono rimediati in fretta e furia alcuni garofani semiappassiti
– Il brano vincente è composto dal maestro Seracini. Al momento della premiazione Nunzio Filogamo lo chiama sul palco ma non ottiene risposta. Il maestro Angelini rende allora pubblicamente noto che il maestro Seracini non è in sala perché pochi giorni dopo aver composto questa canzone ha perso la vista
– Le canzoni in gara sono 20 e a cantarle sono praticamente in 3: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano
– Le canzoni venderanno 80.000 copie, di cui 36.000 solo della Pizzi. Le case discografiche avevano sottovalutato l’avvenimento, tanto da stampare le prime copie soltanto due settimane dopo la fine del Festival
– Da ricordare la moda delle “Cartonille”, cartoline create dai fans di Nilla Pizzi con sue foto ritagliate da riviste e spedite alla cantante stessa o alla Rai.
Il Festival di Sanremo nasce lunedì 29 gennaio 1951 (lunedì, un giorno considerato morto per il Casinò.
Una gara di canzoni può aiutare a riempire il Salone delle Feste generalmente poco frequentato il primo giorno della settimana). Era da qualche anno finita la seconda guerra mondiale. Tutte le attività turistiche, culturali, sportive ed artistiche erano passate in secondo piano, a causa della guerra.
L’amministrazione comunale di Sanremo decide di ridare una nuova vitalità alla sua cittadina e sin dal 1945 nomina una commissione che ha il compito di ripristinare tutte queste attività. Tra i componenti di questa commissione c’è Amilcare Rambaldi, un commerciante di fiori (più tardi patron del premio Tenco) che stila una relazione, dove si parla chiaramente di un festival della canzone. Questa proposta però non viene subito ben accolta dall’amministrazione comunale. Nel 1947 Rambaldi conosce Angelo Nizza e Mario Sogliano dell’ufficio stampa del Casinò, i quali appoggiano questo commerciante di fiori. Nizza dunque, parla di questo progetto a Pier Busseti gestore del Casinò, il quale scrive più volte alla Rai di Torino.
Una di queste lettere arriva finalmente a Giulio Razzi dirigente dell’ente radiofonico di stato e l’idea comincia a svilupparsi. Ci vogliono però ancora tre anni. Nel frattempo Razzi aveva redatto il regolamento della gara: Tre serate di programmazione. Nelle prime due, vengono presentate dieci canzoni per sera, di cui solamente cinque accedono alla finale trasmessa la terza sera.
Verso la fine dell’anno 1950 tutte le case editrici musicali vengono invitate a presentare al concorso una canzone inedita purché scritta da un autore italiano. All’invito rispondono ben 240 case editrici che inviano alla Commissione selezionatrice ben 240 canzoni di cui solamente 20 verranno ammesse alla gara. Mi sembra giusto ricordare la prima Commissione selezionatrice composta da: Pier Busseti (Presidente Ata), Giulio Razzi (dirigente Rai), Giovanni Asquasciati (vicesindaco di Sanremo), Nino Bobba (avvocato), Fernando Mussa (dottore in agraria).
A presentare questa prima edizione viene chiamato un presentatore molto noto all’epoca, Nunzio Filogamo.La direzione dell’Orchestra composta da 21 musicisti viene affidata ad un maestro già noto ai radioascoltatori: Cinico Angelini. Il maestro Angelini sceglie poi gli esecutori di questi brani: 3 in tutto; Nilla Pizzi, Achille Togliani, il Duo Fasano. L’atmosfera è quella del cafe-chantant; il pubblico che ha pagato £.500 per assistere alla serata, cena senza dare troppo ascolto ai brani.
Ed ecco tutto pronto per la programmazione che avviene dalle ore 22,00 alle 23,30 sulla Rete Rossa della Rai. Nunzio Filogamo apre il programma dicendo: “Signori e Signore benvenuti al Casinò di Sanremo per una eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini. Premieremo, tra le 240 canzoni inviate da altrettanti autori italiani, la più bella canzone dell’anno”. La giuria del Festival composta dagli stessi membri della Commissione selezionatrice più Nunzio Filogamo, Mario Sogliano di cui abbiamo già parlato ed una signora in rappresentanza del pubblico premia la canzone “Grazie dei fior” cantata da Nilla Pizzi.
Al secondo posto “La luna si veste d’argento” cantata da Nilla Pizzi ed Achille Togliani che si aggiudica anche la terza posizione con il brano “Serenata a nessuno”. Non poteva certo mancare una gaffe; non del presentatore che invece si rivelò sicuro e garbato ma dell’organizzazione che nella citta’ dei fiori, non riuscì a preparare per tempo un bouquet da offrire a Nilla Pizzi vincitrice di questa edizione. Si rimediò raccogliendo dei garofani che erano serviti da ornamento del palco.
Fioccarono le prime polemiche come in tutte le edizioni sanremesi che si rispettano; si disse che “La cicogna distratta” cantata dal Duo Fasano entrò in finale con il massimo dei voti la prima sera. L’organizzazione non riteneva prestigiosa la vittoria di questo brano, una canzoncina gradevole ma senza pretese per di più cantata da un duo vocale, per cui pilotò le votazioni affinché ciò non si verificasse.
Altri insinuarono dei dubbi in merito all’esclusione del brano “E’ l’alba” un buon testo poetico sorretto da un’ottima costruzione musicale scritta da Armando Trovajoli, di sicuro la canzone più d’atmosfera di questo festival.
A festival concluso si può constatare che la canzone vincitrice vende 36.000 copie (un record per il tempo) ed 80.000 sono le copie vendute in totale di tutte le canzoni partecipanti. Tutto questo già spinge l’organizzazione a pensare alla prossima edizione.
CANZONI FINALISTE:
- Grazie dei fiori – Nilla Pizzi (Testoni – Panzeri – Seracini)
- La luna si veste d’argento – Nilla Pizzi & Achille Togliani (Mascheroni – Biri)
- Serenata a nessuno – Achille Togliani (Colì)
- Al mercato di Pizzighettone – Achille Togliani & Duo Fasano (Ravasini – Locatelli)
- La cicogna distratta – Duo Fasano (Valleroni – Da Rovere – Carrel)
- La margherita – Nilla Pizzi & Duo Fasano (E.B.Valdes)
- L’eco fra gli abeti – Nilla Pizzi & Achille Togliani (C.A.Rossi – Bonagura)
- Famme durmì – Achille Togliani & Duo Fasano (Panzuti – Danpa)
- Sedici anni – Achille Togliani (Gambetti – Mari)
- Sotto il mandorlo – Duo Fasano (Testori – Panzeri – Donida)
NON IN FINALE:
- È l’alba – Nilla Pizzi (Testoni – Trovajoli)
- Mai più – Achille Togliani (Fuselli – Rolando)
- Sei fatta per me – Achille Togliani & Duo Fasano (Fassino – Quattrini)
- Sorrentinella – Duo Fasano (Seracini – Arrigo)
- Tutto è finito – Nilla Pizzi (Enrico – O.Odorici – S.Odorici)
- Ho pianto una volta sola – Nilla Pizzi (Olivieri -P inchi)
- Mani che si cercano – Achille Togliani (Redi – Colombi)
- Mia cara Napoli – Nilla Pizzi (Ruccione – Mazzocco)
- Notte di Sanremo – Nilla Pizzi (E.L.Poletto)
- Oro di Napoli – Nilla Pizzi (Brigata – Bertini)
•SANREMO 1952 (2a Edizione). Lunedì 28, Martedì 29, Mercoledì 30 Gennaio 1952
- Presenta: Nunzio Filogamo
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Una sola interpretazione per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Vola colomba”, cantata da Nilla Pizzi
– Nilla Pizzi si classifica al primo, secondo e terzo posto;
– Filogamo apre il Festival con un saluto entrato nella storia della televisione: “Miei cari amici vicini e lontani, buonasera ovunque voi siate”
– La canzone vincitrice tocca il tema politico dell’irredentismo, in un momento in cui Trieste non era ancora italiana
– Al secondo posto “Papaveri e papere”, primo caso sanremese di vera o presunta polemica rivolta al mondo politico. La si voleva censurare perché alcuni videro nei “papaveri” i governanti democristiani e nelle “papere” il popolo. Gli autori invece dichiararono che la canzone voleva soltanto ironizzare sulla condizione femminile. Il PCI comunque userà Papaveri e papere nelle elezioni politiche, stampando manifesti contro i “papaveri” della DC
– Al terzo posto c’è ancora lei, Nilla Pizzi, con “Una donna prega”
Riscosso grande successo nel 1951, il Festival si avviò alla sua seconda edizione. Nessuna grande trasformazione ci fu in questa edizione. L’atmosfera è sempre “quella dei tavolini” dove cenano signori abbienti che possono permettersi di pagare Lire 4.000 cena compresa (avete visto che lievitazione dei prezzi dallo scorso anno?). Tutti i discografici capirono quanto fosse importante questa manifestazione (primo tra tutti Ladislao Sugar) e le case editrici si organizzarono per inviare le loro canzoni. Ne pervennero 380 di cui solamente 20 ebbero accesso alla manifestazione.
Anche questa seconda edizione fu trasmessa solo radiofonicamente sul secondo programma alle ore 22,00 del 28 gennaio 1952.
La conduzione fu affidata nuovamente a Nunzio Filogamo e la direzione dell’Orchestra a Cinico Angelini. La stampa fa per la prima volta il suo ingresso all’interno della manifestazione; infatti se lo scorso anno furono davvero poche le righe dedicate al Festival sia prima che dopo la programmazione, quest’anno i giornalisti accorsero numerosi. Aumentò anche il numero dei cantanti: da 3 passarono a cinque. Vennero confermati la Pizzi, Togliani ed il Duo Fasano con l’aggiunta di Gino Latilla ed Oscar Carboni. Tante furono le polemiche. Un radioascoltatore cronometrò gli applausi che vennero tributati dal pubblico in sala ad ogni canzone.
La canzone che risultò più applaudita fu “Madonna delle rose”. Fu così che questo tizio scrisse ad un quotidiano chiedendosi se il festival fosse truccato (già allora). Si polemizzò ancora sul fatto che la Rai avesse scelto Sanremo come luogo di svolgimento del Festival e non un’altra città. Cosi ogni città volle avere il suo festival. Cominciò Napoli, per poi seguire Venezia, Velletri, Assisi, Trani, Vibo Valentia, Ancona. Vinse la manifestazione la canzone “Vola colomba” una canzone patriottica, orecchiabile quanto basta per far presa sul pubblico , attento alla questione storicamente irrisolta di Trieste, cantata da una sanguigna Nilla Pizzi, che si aggiudicò anche il secondo posto ed il terzo tanto da essere soprannominata “La regina della canzone italiana”. Al secondo posto si classificò “Papaveri e papere” che fu un vero successo, infatti fu tradotta in 40 lingue. Addirittura venne utilizzata in politica, dalla sinistra per la campagna elettorale, con l’allusione ai democratici che venivano considerati “alti papaveri” da tagliare. Anche il fiore ebbe la sua popolarità dal momento che ogni decorazione, dai tessuti alle ceramiche venivano ornati con i papaveri. Al terzo posto si classificò “Una donna prega”, un brano strappalacrime nel quale si parla di una madre che attende il ritorno del figlio perso in guerra, pregando.
Grande successo riscosse anche “Madonna delle rose” una canzone tipicamente italiana dal tema religioso all’epoca tanto cari agli autori di canzonette. Nunzio Filogamo coniò quello che poi fu lo slogan che caratterizzò la sua carriera di presentatore: “Mie cari amici vicini e lontani buonasera”. Questa frase la inventò casualmente; infatti il pubblico era assorto nei pensieri della cena, piuttosto che ascoltare con interesse i brani proposti, per cui Filogamo pensò che salutare con tanta energia i radioascoltatori (che poi furono coloro che decretarono il successo del Festival) chiamandoli “amici lontani”, fosse un modo elegante per attirare l’attenzione di quelli vicini più distratti da ostriche e champagne.
Anche la commisione selezionatrice fu la stessa della scorsa annata ed i giurati furono riconfermati con l’aggiunta di 1000 (mi sembrano tante) persone selezionate tra il pubblico pagante.
Tutti i discografici a fine manifestazione tirarono un bilancio di vendita dei 78 giri e ritennero ancora una volta valida la formula festivaliera che ha sempre avuto il compito di diffondere le canzoni in pochi minuti d’ascolto e spianare la strada agli stessi cantanti e discografici.
CANZONI FINALISTE:
- Vola colomba – Nilla Pizzi (Cherubini – Concina)
- Papaveri e papere – Nilla Pizzi (Rastelli-Panzeri-Mascheroni)
- Una donna prega – Nilla Pizzi (Pinchi – Panzuti)
- Madonna delle rose – Oscar Carboni (Fiorelli – Ruccione)
- Un disco dall’Italia – Gino Latilla (Nisa – D’Anzi)
- L’attesa – Gino Latilla (Biri – Ravasini)
- Perché le donne belle – Oscar Carboni (Sopranzi-Fassino)
- Vecchie mura – Achille Togliani (Filibello – Bassi)
- Libro di novelle – Achille Togliani (Citi – Casini)
- Nel regno dei sogni – Nilla Pizzi & Achille Togliani (Raspetti – C.A.Rossi)
NON IN FINALE:
- Al ritmo della carrozzella – Duo Fasano (Poletto – Pavesio)
- La collanina – Achille Togliani (Testoni – Olivieri)
- Pura fantasia – Gino Latilla (Rastelli – Fragna)
- Ninna nanna ai sogni perduti – Nilla Pizzi (Bassi – Testoni – Panzeri)
- Il valzer di nonna Speranza – Nilla Pizzi & Duo Fasano (Testoni – Seracini)
- Due gattini – Duo Fasano (Giacobetti – Trinacria)
- Malinconica tarantella – Gino Latilla (Testoni – Ceragioli)
- Buonanotte ai bimbi del mondo – Nilla Pizzi & Duo Fasano (Minoretti – Zara)
- Cantate e sorridete – Oscar Carboni (Testoni – Fabor – Donida)
- Vecchio tram – Duo Fasano (Callegari)
•SANREMO 1953 (3a Edizione). Giovedì 29, Venerdì 30, Sabato 31 Gennaio 1953
- Presenta: Nunzio Filogamo
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Armando Trovaioli
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Viale d’autunno”, cantata da Carla Boni e Flo Sandon’s.
– Per la prima volta sono due le Orchestre impegnate: alla tradizionale orchestra di Cinico Angelici si aggiunge quella di Armando Trovajoli (più moderna negli arrangiamenti). Nasce così la doppia versione della stessa canzone, idea che ritroveremo tante altre volte nella storia del Festival;
– Deani, autore della canzone “Tamburino del Reggimento” è accusato di plagio. Il suo brano sembrerebbe molto simile ad una canzone dell’era fascista intitolata “Sagra di Giarabub”. È il primo caso di plagio o presunto plagio del Festival
– Quella tra le cantanti Carla Boni e Nilla Pizzi è la prima vera rivalità nella storia del Festival
– Tutti gli italiani sono praticamente coinvolti nel voto grazie ad un sorteggio tra gli abbonati alla radio
– Tra le altre canzoni uscite dal Festival: “Lasciami cantare una canzone” (Teddy Reno – Achille Togliani) e “Vecchio scarpone” (Gino Latilla e Doppio Quartetto Vocale – Giorgio Consolini)
L’edizione del 1953 si apre all’insegna delle novità. La prima importante novità è rappresentata dalla doppia orchestra;infatti al Maestro Cinico Angelini viene affiancato il Maestro Armando Trovajoli.
Il primo propone degli arrangiamenti tradizionali il secondo delle orchestrazioni innovative.
Per il primo anno inoltre a Sanremo c’è la doppia esecuzione,ossia ogni brano in gara viene presentato da due interpreti diversi con due orchestrazioni diverse.
Il numero dei cantanti aumenta:Gino Latilla, Nilla Pizzi, Achille Togliani e Carla Boni sono nell’orchestra Angelini.Teddy Reno, Katyna Ranieri,Giorgio Consolini e Flo Sandon’s cantano invece per il maestro Trovajoli. Riconfermato invece Nunzio Filogamo alla conduzione della manifestazione. Per questa terza edizione si pensa anche a un metodo di votazione nuovo basato su un rigido controllo dei voti e dei giurati.
Si centellinano i biglietti d’invito gratuito si estraggono a sorte 80 componenti tra i partecipanti in sala e si creano delle giurie per l’esattezza sedici dislocate presso altrettante sedi Rai.
Queste giurie dislocate sono composte da 15 membri scelti tra gli abbonati radiofonici e sono diversi per ogni sera.
Inoltre nel corso delle tre serate la regia non manda in onda gli applausi del pubblico per non influenzare le giurie esterne.Alcuni però svelano questa decisione e gli applausi anziché essere fatti alla fine della canzone,cominciano ad essere fatti durante i refrains.
Tutto sembra fatto per assicurare un festival tranquillo, ma le grane scoppiano inevitabilmente. Si contestano le giurie; alcuni sospettano che le giurie non esistono e le telefonate provengano dagli scantinati del Casinò ad opera di qualche discografico interessato.
Analizzando la classifica ci si accorge che per la prima volta cè un aex -equo. Alcuni maligni dicono che questo è stato fatto apposta per accontentare tutti i partecipanti.
Infatti sette cantanti su otto sono presenti nelle prime posizioni di classifica e questo basta per soddisfare discografici ed interpreti. Il fatto è che la stampa guarda sempre con più interesse alla manifestazione che per la prima volta si tiene nei giorni di giovedì,venerdì e sabato (un rito da questo momento) in un salone senza più tavolini e cibi.
Sessanta sono gli inviati della stampa. Altra scandalo è offerto da Gino Latilla che litiga con un giornalista che sostiene che “Tamburino del reggimento” una delle sue canzoni è un plagio ad una canzone del periodo fascista italiano: “La sagra di Giarabub”.
Vince quest’edizione il brano “Viale d’autunno” del maestro D’Anzi proposta dalle brave Carla Boni e Flo Sandon’s.
Al secondo posto viene relegata la regina Nilla Pizzi con Teddy Reno con un brano di sapore patriottico “Campanaro” ed al terzo posto “Lasciami cantare una canzone” proposta dal melodico Achille Togliani e “Vecchio scarpone” una canzone di ispirazione militare cantata dalla coppia Latilla-Consolini.
Tutte queste canzoni raggiungeranno un ottimo successo. Tra le altre canzoni merita di essere nominata “Acque amare” un brano del maestro Carlo Alberto Rossi che ottiene l’applauso più lungo di tutta la manifestazione ma nonostante questo non riesce ad accedere alla finale, proposto con bravura da Carla Boni e Katyna Ranieri e sottolineato dall’orchestrazione del Maestro Angelini che sembra con i suoni della sua orchestra ricordare il moto ondose dell’acqua marina. Inoltre “Il passerotto” una canzone campestre introduce per la prima volta dei suoni onomatopeici nella canzone, e “Papà Pacifico” sarà uno dei primi tormentoni canori dedicati ai genitori. Il festival dunque ora è un fatto di costume.
CANZONI FINALISTE:
- Viale d’autunno – Carla Boni (Danzi) / Flo Sandon’s’ (Danzi)
- Campanaro – Nilla Pizzi & Doppio Quintetto Vocale / Campanaro – Teddy Reno & Quartetto Star (Rastelli – Panzeri- Mascheroni)
- Vecchio scarpone – Giorgio Consolini / Gino Latilla & Doppio Quintetto Vocale (Calibi – Donida)
- Lasciami cantare una canzone – Achille Togliani / Teddy Reno (Bixio – Cozzoli)
- Vecchia villa comunale – Gino Latilla / Giorgio Consolini (Ruocco – Oliviero)
- No, Pierrot – Achille Togliani / Katyna Ranieri (Costanzo – Salani)
- Il passerotto Carla Boni & Doppio Quintetto Vocale / Quartetto Star (Di Lazzaro – Valentini)
- Sussurrando buonanotte – Nilla Pizzi & Doppio Quintetto Vocale / Teddy Reno & Quartetto Star (Danpa – Pallesi – Panzuti)
- Tamburino del reggimento – Gino Latilla & Doppio Quintetto Vocale / Giorgio Consolini (Deani)
- Papà pacifico – Nilla Pizzi & Doppio Quintetto Vocale / Teddy Reno & Quartetto Star (Raspetti – C.A.Rossi)
NON IN FINALE:
- Canto della solitudine – Nilla Pizzi / Teddy Reno (Bonagura – Redi)
- Innamorarmi – Gino Latilla / Teddy Reno (Ruccione – Bertini)
- La pianola stonata – Achille Togliani / Katyna Ranieri (Gigante – De Mura)
- Povero amico mio – Gino Latilla / GiorgioConslini (Rivi – Innocenzi)
- Qualcuno cammina – Carla Boni / Flo Sandon’s (Rastelli – Casiroli)
- Acque amare – Carla Boni / Katyna Ranieri (Nisa – C.A.Rossi)
- Buona sera – Carla Boni / Flo Sandon’s (Tumminelli – Di Ceglie)
- Domandatelo – Achille Togliani / Katyna Ranieri (Silente – Baselice – Fiorelli)
- La mamma che piange di più – Giorgio Consolini / Achille Togliani (Pisano – Rendine)
- L’altra Nilla Pizzi / Flo Sandon’s (Mascheroni – Biri)
•SANREMO 1954 (4a Edizione). Giovedì 28, Venerdì 29, Sabato 30 Gennaio 1954
- Presenta: Nunzio Filogamo
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Alberto Semprini
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Tutte le mamme”, cantata da Gino Latilla e Giorgio Consolini
– È l’anno in cui la Tv arriva nelle case degli italiani, ma il Festival è trasmesso ancora soltanto in radio. Alcuni giorni dopo però, in differita, verrà messo in onda anche alla Tv e otterrà un grande successo;
– Al Festival è in gara una canzone scritta da Totò, che è presente in sala, e si intitola “Con te”. Data per favorita, sarà invece soltanto nona
– Unica apparizione sanremese per il Quartetto Cetra
– Debutto anche per Natalino Otto
– Tra le altre canzoni uscite dal Festival: “Canzone da due soldi” (Katyna Ranieri – Achille Togliani) e “Aveva un bavero” (Vittoria Mongardi con Duo Fasano – Quartetto Cetra).
La quarta edizione del Festival, è all’insegna di alcune novità: la prima è quella di una vittoria di voci maschili; la seconda è la presenza della TV.
In effetti nel 1954 nasce la televisione, ma l’ente di stato pur mandando dei collaboratori, preferisce mandare in onda la manifestazione via radio, forse spaventata dalla complessità tecnica di questa manifestazione e dall’esiguo numero di abbonati televisivi che vi erano allora, nonostante la tanta promozione fatta dopo la sua nascita.
Esiste dunque un video girato all’epoca senza audio, perché sembra che l’addetto alle riprese dimenticò di premere il tasto dell’audio mentre riprendeva. Su questo video sono state successivamente incise di nuovo le canzoni e la conduzione del presentatore: Nunzio Filogamo che piace tanto al pubblico ed anche all’ente radiotelevisivo. Due sono le orchestre: l’Orchestra della Canzone diretta da Cinico Angelini che annovera tra i suoi cantanti: Carla Boni, Gino Latilla, Achille Togliani, Duo Fasano e Vittoria Mongardi; la seconda Orchestra è diretta da Alberto Semprini con i suoi solisti. Tra i suoi cantanti: Giorgio Consolini, Natalino Otto, Katyna Ranieri, Gianni Ravera, Franco Ricci, Flo Sandon’s, Quartetto Cetra.
Nilla Pizzi veterana delle prime edizione viene immediatamente ribattezzata dalla stampa “La grande assente”. Sembra che il maestro Angelini non l’abbia voluta, preferendole la Mongardi in quanto la “regina della canzone italiana” ha chiuso poco prima dell’inizio della manifestazione la sua storia sentimentale con il Maestro Angelini. Così il maestro si vendicò non invitandola alla manifestazione ed assegnando a Gino Latilla ben sette canzoni compresa la vincitrice, quale premio per aver chiuso il suo breve ma intenso periodo sentimentale con la Pizzi.
Contestate le giurie come sempre; si suppone che le telefonate che comunicano i risultati vengono fatte dagli scantinati del Casinò.
Il grande Totò debutta come autore di uno dei brani in gara “Con te”. I prezzi iniziano a crescere a testimonianza del grande successo che sta ottenendo la manifestazione; 5.000 lire per le serate delle eliminatorie e 10.000 lire per la serata della finale.
Anche le interpreti femminili tengono più al look: Katyna Ranieri si presenta con abiti piuttosto audaci per l’epoca e la Mongardi cambia vestito per ogni canzone che canta. Vince quest’edizione il brano “Tutte le mamme” che riscuote successo in ambedue le versioni (Latilla-Consolini), che parla di un tema piuttosto ricorrente nella manifestazione: le mamme appunto.
Per quanto riguarda le altre canzoni “Mogliettina” è un brano simpatico tutto giocato sull’uso dei diminutivi e vezzeggiativi. Il tema della nostalgia è ben rappresentato da due canzoni che ottengono notevole successo: “Berta Filava” un valzerone di Fiammenghi e “Aveva un bavero” una delle prime canzoni festivaliere, assai orecchiabile.
Al secondo posto si piazza però “Canzone da due soldi” che diviene il primo hit festivaliero (130.000 copie vendute). Questa canzone interpretata magistralmente dalla Ranieri, usa una terminologia colloquiale, adatta a trasmettere sentimenti legati alla quotidianità.
Terza classificata “E la barca tornò sola” che farà il giro del mondo grazie a Renato Carosone, che a tempo di record la incise stravolgendone i tempi ed aggiungendo “E a me che me ne importa!”.
Stefano Cervi giornalista dei Sorrisi e Canzoni scrive: “Eliminate di proposito le canzoni patriottiche e tutte quelle improntate a un sentimentalismo troppo ovvio e così spesso insincero, la musica leggera esce da questo IV festival con una veste anche più decorosa e brillante”.
Riporto poi delle quartine scritte su una rivista dell’epoca prendendo spunto dai titoli di alcune canzoni in gara: “Non è mai troppo tardi per cantare, con te, sotto l’ombrello, mogliettina. Ma con questi motivi da ascoltare, la gioia di vivere va in cantina. Angeli senza cielo le canzoni cantate al Festival senza emozioni. Un Cirillino ci o un Piripicchio, non valgono granché, meno di un picchio. Cantando una canzone da due soldi, i drammi di Sanremo son risolti. Ma se Berta filava nel brodicchio, a noi non ce ne importa un Piripicchio.”
Già all’epoca pareri contrastanti dei giornalisti che iniziano a sputare fuoco sul Festival!!!!
- Tutte le mamme – Gino Latilla / Giorgio Consolini (Bertini – Falcocchio)
- Canzone da due soldi Katyna Ranieri / Achille Togliani (Pinchi – Donida)
- …E la barca tornò sola – Gino Latilla / Franco Ricci (Ruccione)
- Notturno… (per chi non ha nessuno) – Vittoria Mongardi / Natalino Otto (F.S.Mangieri)
- Non è mai troppo tardi – Carla Boni / Flo Sandon’s (D. Olivieri)
- Aveva un bavero – Vittoria Mongardi & Duo Fasano / Quartetto Cetra / Katyna Ranierile (Ripa)
- Sotto l’ombrello – Gino Latilla & Duo Fasano / Katyna Ranieri & Giorgio Consolini (Casiroli)
- Mogliettina – Achille Togliani / Natalino Otto – (Seracini)
- Con te – Achille Togliani / Flo Sandon’s (De Curtis)
- Donnina sola – Natalino Otto / Achille Togliani (Simoni – Casini)
NON IN FINALE:
- Angeli senza cielo – Vittoria Mongardi / Flo Sandon’s (Valladi)
- Arriva il direttore – Carla Boni & Gino Latilla / Quartetto Cetra (Fucilli)
- Berata filava – Carla Boni & Duo Fasano / Giorgio Consolini (Wilhelm – Fiammenghi)
- Piripicchio e Piripicchia – Quartetto Cetra / Gino Latilla & Duo Fasano (Tarcisio – Fusco)
- Una bambina sei tu – Natalino Otto / Gino Latilla (Fabor)
- Canzoni alla sbarra – Gino Latilla & Duo Fasano / Quartetto Cetra (D’Anzi)
- Cirillino ci – Carla Boni & Duo Fasano / Quartetto Cetra (Rastelli – Mascheroni)
- Gioia di vivere – Achille Togliani / Gianni Ravera (C.A.Bixio)
- Rose (Oggi i tempi son cambiati) – Vittoria Mongardi / Katyna Ranieri (Biri – Viezzoli)
- Un diario – Carla Boni / Quartetto Cetra (Locatelli – Bergamini)
•SANREMO 1955 (5a Edizione). Giovedì 27, Venerdì 28, Sabato 29 Gennaio 1955
- Presentano: Armando Pizzo e Maria Teresa Ruta
- Orchestra diretta da: Francesco Ferrari e Alberto Semprini
- Totale brani: 16
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 8 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Buongiorno tristezza”, cantata da Claudio Villa e Tullio Pane.
– Primo Festival trasmesso dalla televisione;
– Maria Teresa Ruta è zia dell’omonima conduttrice
– La Tv si collega con il Festival alle 22.45, alla fine del varietà di Tognazzi e Vianello “Un, Due, Tre”. Circa 8 milioni i telespettatori
– Alla Commissione Selezionatrice arrivano 412 canzoni. La Commissione deve sceglierne 20, ma si ferma a 16 perché non riesce a trovarne altre 4 degne del Festival
– È definito il “Festival delle polemiche”, nomea che diverrà poi parte della sua storia. Infinite infatti le polemiche: dalla sostituzione di Filogamo con il più telegenico Armando Pizzo all’esclusione dei cantanti con più di due partecipazioni, alla sostituzione del Maestro Angelini con Francesco Ferrari
– Colpo di scena nella serata finale: colpito da una violenta faringite, Claudio Villa si fa sostituire da un disco che suona sul palco vuoto.
L’edizione 1955 del Festival di Sanremo si apre all’insegna del rinnovamento.
Innanzitutto Per la prima voltale telecamere Rai mandano in diretta la manifestazione. La finalissima viene trasmessa in Eurovisione in cinque paesi europei: Francia, Belgio, Olanda, Germania e Svizzera. Per questa motivazione la tv di stato impone severe disposizioni a tutti i partecipanti ecco perché sembra che alcune cantanti rinunciano agli abiti scollati ed audaci.
La Rai pur rimanendo l’organizzatrice insieme all’Ata si fà un poco in disparte, lasciando ad una commissione di esperti totalmente estranea all’ente, la scelta dei motivi. I cantanti invece vengono selezionati da un’altra commissione che riunisce musicisti di grande prestigio. Dunque le premesse per un festival tranquillo ed in grande stile ci sono tutte ma lo scandalo c’è comunque. Dapprima si contesta la commissione esaminatrice dei brani pervenuti (in tutto 412). La commissione presieduta da Italo Gemini è formata da Umberto Del Ciglio (produttore cinematografico), Teodoro Celli (musicologo), Giorgio Caproni (poeta), Vittorio Veneziani (maestro), Odoardo Spadaro (Chansonnier), Toti Dal Monte (soprano) e Giulio Razzi (senza diritto di voto).
Tale commissione formata da nomi illustri, è ritenuta dagli specialisti di musica leggera poco idonea a giudicare le canzonette sanremesi. La commissione viene contestata dalla stampa quando invia un comunicato al Radiocorriere che recita così: “Esaminate con particolare cura e massimo scrupolo le 412 composizioni sottoposte al suo esame; premesso che la Rai, nell’insediare tale Commissione per il Festival ha inteso che questa contribuisse, con il suo lavoro, al miglioramento qualitativo ed alla valorizzazione della canzone italiana, ritenuto che la maggioranza delle composizioni presentate non presenta sia per la parte letteraria che per quella musicale, particolari requisiti di alto livello artistico, convinta tuttavia della opportunità di non interrompere la tradizionale rassegna, decide di segnalare n°16 composizioni. Questo comunicato naturalmente scatena l’ira dei compositori.
Le beghe comunque non finiscono qui. Tanti hanno da ridire sul cast dei cantanti che prevede nomi nuovi per la rassegna ritenuti di secondo piano e non Nilla Pizzi. Un gruppo di studenti bolognesi ammiratori della regina minaccia di venire a Sanremo durante la diretta televisiva a gridare che la regina è insostituibile. Appare anche un cosiddetto “vendicatore di Vercelli” che dichiara di di buttare gatti in platea, cani sul palcoscenico e conigli sulle poltrone. Ma poi non succede nulla. Rinnovamento anche nel settore orchestrale dove per la prima volta manca il maestro Angelini sostituito dal maestro Francesco Ferrari. Riconfermato Alberto Semprini. Assente anche Nunzio Filogamo perché ritenuto radiofonico e non telegenico.
Dapprima si vuole affidare a Mike Bongiorno (personaggio dell’anno sia radiofonico che televisivo) la conduzione delle serate, poi pero’ tale scelta sembra un controsenso rispetto ai propositi sbandierati che sono quelli di un rinnovamento totale. Si sceglie allora Armando Pizzo conduttore e giornalista e Maria Teresa Ruta (parente dell’attuale conduttrice). La Ruta se la cava bene ed è la prima delle vallette televisive che condurranno la manifestazione. Lo stesso non si può dire per Pizzo che è abituato all’improvvisazione. Gli viene imposto di studiarsi a memoria i testi delle presentazioni. Per evitare dimenticanze dunque il presentatore si fa scrivere dei foglietti che sistemerà nel leggio appeso sotto il microfono. Questo però non gli basterà per evitare le papere che prenderà nel corso delle sue presentazioni.
Il cantante Giacomo Rondinella che avrebbe dovuto interpretare i brani “Un cuore” e “Zucchero e pepe” dà forfait all’ultimo momento.
Per quanto concerne le canzoni, solamente due sono le novità in gara: “Era un omino” presentata con briosità da Clara Jajone e “L’ombra” il primo brano di chiara matrice blues interpretata con bravura da Marisa Colomber.
Vince però “Buongiorno tristezza” proposta dalla coppia Claudio Villa e Tullio Pane, che si aggiudica anche il secondo posto con il brano “Il torrente”. Vince dunque il reuccio della canzone ed anticipa l’era del playback; infatti la sera della finalissima Villa è costretto a stare a letto colpito da una brutta faringite. Dunque la canzone viene presentata facendo girare un piatto del giradischi, immaginate l’emozione dei votanti che sentono risuonare la voce del reuccio su un palcoscenico completamente vuoto. Davvero strappalacrime. Terza classificata “Canto nella valle” presentata da Natalino Otto e dalla coppia Bruno Pallesi e Nuccia Bongiovanni.
CANZONI FINALISTE:
- Buongiorno tristezza – Claudio Villa / Tullio Pane (Fiorelli – Ruccione)
- Il torrente – Clauwdio Villa / Tullio Pane (Liman – Carmi)
- Canto nella valle – Natalino Otto & Trio Aurora / Nuccia Bongiovanni & Bruno Pallesi & Radio Boys (Fusco – Panzeri)
- Incantatella – Narciso Parigi / Claudio Villa (Bonagura)
- Un cuore – Antonio Basurto / Gianni Ravera (Mendes – Falcocchio)
- L’ombra – Jula De Palma / Marisa Colomber (Colì)
- Ci ciu ci (cantava un usignol) – Natalino Otto & Trio Aurora / Narciso Parigi & Radio Boys (Minoretti – Seracini)
- Una fotografia nella cornice – Antonio Basurto / Natalino Otto (Mannucci – Fecchi)
NON IN FINALE:
- Cantilena del trainante – Antonio Basurto / Jula De Palma (Faccenna – De Angelis)
- Zucchero e pepe – Clara Jaione & Radio Boys / Bruno Rosettani & Trio Aurora (Biri – Capece – Mascheroni)
- Sentiero – Jula De Palma / Bruno Pallesi (Cherubini – Concina)
- Il primo viaggio – Nuccia Bongiovanni & Bruno Pallesi / Nella Colombo & Bruno Rosettani & Trio Aurora (Sargon)
- Non penserò che a te – Gianni Ravera / Tullio Pane (Taddei – Poggiali – Minasi)
- Che fai tu luna in ciel – Jula De Palma / Bruno Pallesi (Rastelli – Brinniti)
- Era un omino (piccino piccino – Clara Jaione & Radio Boys / Nella Colombo & Bruno Rosettani & Trio Aurora (Paolillo)
- I tre timidi – Natalino Otto / Nuccia Bongiovanni & Radio Boys (Valladi)
•SANREMO 1956 (6a Edizione). Giovedì 8, Venerdì 9, Sabato 10 Marzo 1956
- Presentano: Fausto Tommei e Maria Teresa Ruta
- Orchestra diretta da: Gian Stellari
- Riesecuzione brani di George Melachrino
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 8 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Apri le finestre”, cantata da Franca Raimondi
– La Rai, quale conseguenza di una unga polemica, rinuncia alle grandi case discografiche (come accadrà nell’edizione condotta da Simona Ventura) in favore di artisti sconosciuti. Vince una “caramellaia” di Novi Ligure
– Proprio per favorire la ricerca di voci nuove, la Rai bandisce un concorso cui si iscrivono ben 6446 cantanti
– Serafino Dabbene, conosciuto alle cronache come il Vendicatore di Vercelli, lancia volantini in platea per protestare contro l’esclusione di una sua canzone su gatti e conigli. Arrestato.
– Esordio di Domenico Modugno in veste di autore con “Musetto”
– La serata finale è trasmessa in Eurovisione
– Il Festival si inchina a Lascia o raddoppia. Il giovedì deve infatti aspettare le 22.45, cioè la fine del quiz, per andare in onda.
L’edizione del 1956 è caratterizzata dalla voglia dell’ente organizzatore (la Rai) di un totale rinnovamento.
Per questa motivazione l’ente di stato decide di far interpretare le canzoni partecipanti da un gruppo di voci nuove, eliminando la presenza di ogni big. Bandisce dunque un concorso al quale si iscrivono 6646 cantanti e tramite delle selezioni accurate vengono ridotti a 12.
A questi dodici cantanti eletti si dà la possibilità di farsi ascoltare alla radio in brani già editi e sottoporsi al giudizio dei radioascoltatori che tramite un referendum scelgono i sei cantanti che gareggeranno alla manifestazione sanremese. I prescelti sono Franca Raimondi, Clara Vincenzi, Ugo Molinari, Gianni Mazzocchi, Tonina Torrielli e Luciana Gonzales. Vengono preparati dal maestro Gian Stellari.
Viene anche chiamato George Melachrino prestigioso direttore d’orchestra inglese a ripetere i refrain delle canzoni. E’ sospesa per un anno la doppia esecuzione dei brani in gara. Dal punto di vista canoro le canzoni non presentano grosse novità musicali però sono più fresche di quelli presentate nelle passate edizioni.
Tra i brani migliori da segnalare “La vita è un paradiso di bugie” che porta la firma del poeta Diego Calcagno interpretata da Luciana Gonzales che per partecipare a Sanremo, lascia il suo ragazzo contrario alla sua attività artistica. Grande successo ottiene anche “Musetto” scritta da Domenico Modugno e presentata da Gianni Mazzocchi. In futuro tale canzone verrà ripresa dal Quartetto Cetra che contribuirà in maniera determinante al successo di tale brano.
Tonina Torrielli si piazza al secondo posto con la canzone “Amami se vuoi” e sarà l’unica cantante che godrà del passaggio sanremese per confermarsi stella del firmamento musicale. Vince il brano “Aprite le finestre” proposta da una briosa Franca Raimondi che mentre canta questa allegra canzone dal sapore prettamente primaverile, l’Italia è coperta da una coltre di neve, (la famosa nevicata del 56 che la grande Mia Martini anni più tardi ricorda in una bellissima canzone).
A condurre la manifestazione viene confermata Maria Teresa Ruta, data l’ottima prova dell’anno precedente e da Fausto Tommei un abile conduttore ed attore. Il 1956 sarà anche il primo anno che il cinema fa il suo ingresso a Sanremo per girare il film “Sanremo canta”, lungometraggio imperniato sul festival di quest’anno con particolare riferimento alla vita privata dei partecipanti.
Viene inoltra istituita una quarta serata condotta da Teddy Reno per ovviare alle polemiche sull’assenza dei big.
Tale serata si rivela un successone. Alcuni big tra i quali Pizzi, Togliani, Boni, Latilla, Villa, Bongiovanni diretti dal maestro Angelini raccolgono le ovazioni del pubblico, presentando tutti i brani di successo delle passate edizioni.
CANZONI FINALISTE:
- Aprite le finestre – Franca Raimondi (Pinchi – Panzuti)
- Amami se vuoi – Tonina Torrielli (Panzeri – Mascheroni)
- La vita è un paradiso di bugie – Luciana Gonzales (Calcagno – Oliviero)
- Il cantico del ciel – Tonina Torrielli (A. Testa – C.A. Rossi)
- La colpa fu – Ugo Molinari (Gippi – Berretta – Sciorilli)
- Il bosco innamorato – Tonina Torrielli / Katyna Ranierile (Testoni – Kramer)
- Albero caduto – Ugo Molinari (Fiorelli – Ruccione)
- Musetto – Gianni Marzocchi (Modugno)
- Nota per nota – Ugo Molinari (Viezzoli)
- Due teste sul cuscino – Ugo Molinari (Testoni – Rondine)
- Anima gemella – Gianni Marzocchi Clara Vincenzi (Testoni – C.A. Rossi)
- È bello – Luciana Gonzales (Dampa – Vignali)
- Ho detto al sole – Gianni Marzocchi (Morbelli – Falpo)
- Il trenino del destino – Franca Raimondi (Cherubini – Schisa – Trama)
- Il trenino di latta verde – Clara Vincenzi (Gigante – Martelli – Neri)
- Lucia e Tobia – Gianni Marzocchi Franca Raimondi
(Panzeri – D’Anzi) - Lui e lei – Clara Vincenzi (Simoni – Faccenna – Casini)
- Parole e musica – Luciana Gonzales (Rastelli – Silvestri)
- Sogni d’or – Franca Raimondi / Clara Vincenzi (Costanzo – Maschio)
- Qualcosa è rimasto – Tonina Torrielli (Pinchi – Spaggiari)
•SANREMO 1957 (7a Edizione). Giovedì 7, Venerdì 8, Sabato 9 + Domenica 10 Gennaio 1957
- Presentano: Nunzio Filogamo, Marisa Allasio e Fiorella Mari
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Armando Trovajoli
- Riesecuzione brani al pf di: Alberto Semprini
- Totale brani: 19 (Il brano “La cosa più bella” di Carla Boni e Tonina Torrielli escluso in extremis perché non inedito)
- Organizzazione: ATA
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani qualificati per la serata finale. Domenica 10 gennaio si svolge il Concorso Liberi Autori (10 brani per due interpretazioni, con classifica separata.)
- Canzone vincitrice: “Corde della mia chitarra”, cantata da Claudio Villa e Nunzio Gallo
– Dopo il casus dell’edizione precedente, tornano i grandi cantanti sulla ribalta sanremese;
– Il casus: Tonina Torrielli fugge dal palco a metà canzone per un improvviso abbassamento di voce
– Claudio Villa, accusato troppo spesso dalla stampa di divismo, offre un cocktail ai giornalisti e tiene il celebre discorso del piedistallo: “Giunto alle più alte sfere della popolarità, ho provato a piegarmi dall’alto del piedistallo…”
– Si scopre che una canzone (La cosa più bella) è già presente nei Juke box e viene perciò eliminata
– Tra le altre canzoni in gara: “Casetta in Canadà” (Gloria Christian e Poker di Voci – Gino Latilla, Carla Boni e Duo Fasano).
L’edizione 1957 fa ritornare a furor di popolo il Maestro Angelini ed il Maestro Trovajoli.
Torna anche Nunzio Filogamo affiancato da Marisa Allasio e Fiorella Mari due attrici assai gradevoli nell’aspetto ma che contrassegnano questa edizione con le loro “papere senza papaveri” come vennero definite dalla stampa nazionale. Si dice che Filogamo l’ultima sera le chiuse a chiave nel loro camerino per presentare l’inizio della serata da solo senza l’ausilio inutile delle vallette.
Per fortuna c’è Nicoletta Orsomando (famosa annunciatrice) che lo supporta dignitosamente nel leggere il tema delle canzoni. Tornano anche i big della canzone.
Un festival tranquillo sembra ma come sempre succede qualcosa! Una delle canzoni in gara “La cosa più bella” all’ultimo momento viene esclusa dalla manifestazione. Infatti sembra che sia stato reperito in juke box di Milano un disco con l’incisione della canzone interpretata da Cristina Jorio. Protestano gli autori ma la commissione è irremovibile. I brani non devono circolare prima della manifestazione.
Altre polemiche vengono offerte da Claudio Villa il quale dopo la presentazione del brano “Il pericolo numero uno” per farsi notare fa finta di scivolare sul palcoscenico. Inizia dunque un certo vociferare in platea, che cresce durante l’interpretazione di “Cancello fra le rose”, altro brano cantato da Villa, il quale distratto dagli schiamazzi, prende una stecca sul finale. Ecco che il pubblico grida “Viva Consolini”.
La stampa subito la definisce “L’eurostecca” dato che siamo in Eurovisione. Infatti la manifestazione è seguita da ottobre milioni di telespettatori ai quali vanno aggiunti quelli collegati in Eurovisione. Intervistato dalla stampa Villa, convoca una conferenza nella quale replica: “Giunto alle più alte sfere della popolarità, ho provato a piegarmi dall’alto del piedistallo su cui mi hanno fatto assidere, ho voluto guardarmi intorno e guardare negli occhi di queste ragazzine romantiche che palpitano davanti alle mie fotografie. Stabilire un contatto che riveli a tutti gli ammiratori della mia voce che dietro questa voce c’è una persona che ama, soffre e lotta. Perdonatemi se mi concederò la vanità di mostrarvi la mia personalità di uomo e di attore, anziché annoiarvi con l’esposizione della mia ben nota carriera di cantante. Claudio Villa non intende lasciare i suoi ammiratori come miseri mortali in adorazione del divo prediletto”.
Tutto questo permette a Villa comunque di cogliere nel segno. Infatti crea il divismo canzonettistico.
In questa edizione vince il primo premio con “Corde della mia chitarra” in coppia con Nunzio Gallo ed il secondo premio con “Usignuolo” in coppia con Consolini. Quest’ultima coppia canora si aggiudica anche la Finale degli Indipendenti con “Ondamarina”. Questa finale degli indipendenti è una quarta serata dove i cantanti partecipanti al festival accompagnati dalle orchestre proponevano delle canzoni direttamente presentate dagli autori stessi senza la mediazione delle case editrici musicali, al giudizio del pubblico.
Dal punto di vista prettamente artistico, molte sono le canzoni che hanno successo da “Casetta in Canadà” che confermerà il successo della Boni e lancerà la Christian, al “Il pericolo numero uno” proposta con brio dal duo Villa-Latilla. Successo anche per “Le trote blu” e per “Scusami” che confermerà Tonina Torrielli stella del firmamento canoro, nonostante la stecca presa sul palco dovuta ad un abbassamento vocale a causa di una fastidiosa influenza.
Da un sondaggio effettuato si comprende che la formula si sta logorando (pensate già allora!). Sarà questo il perché la Rai affida all’Ata ed a organizzatori privati le prossime organizzazioni della manifestazione?
CANZONI FINALISTE:
- Corde della mia chitarra – Claudio Villa / Nunzio Gallo (Fiorelli – Ruccione)
- Usignolo – Claudio Villa / Giorgio Consolini (Martelli – Castellani – Concina)
- Scusami – Gino Latilla / Tonina Torrielli (Biri – Malgoni – Perrone)
- Casetta in Canadà – Carla Boni & Gino Latilla & Duo Fasano / Gloria Christian & Poker di Voci (Panzeri – Mascheroni)
- Cancello tra le rose – Giorgio Consolini / Claudio Villa
(De Paolis – Bertini) - Il pericolo numero uno – Natalino Otto & Poker di Voci / Gino Latilla & Claudio Villa (Bonagura – Cozzoli)
- Intorno a te (è sempre primavera) – Tina Allori / Tonina Torrielli (De Angelis)
- Per una volta ancora – Carla Boni / Nunzio Gallo (Bertini – D’Anzi)
- Un filo di speranza – Gino Latilla & Duo Fasano / Natalino Otto & Poker di Voci (Seracini – Testoni)
- Le trote blu – Carla Boni & Duo Fasano / Gloria Christian & Natalino Otto & Poker di Voci (Calcagno – Gelmini)
- Estasi – Fiorella Bini / Flo Sandon’s (Da Vinci – Lucci)
- Finalmente – Gino Baldi / Luciano Virgili (Bonavolontà – Rivi)
- Non ti ricordi più – Gino Latilla / Nunzio Gallo (Da Vinci – Poggiali)
- Un certo sorriso – Natalino Otto / Gianni Ravera (Ruccione – Fiorelli)
- Un sogno di cristallo – Carla Boni / Jula De Palma (A.Testa – Calvi)
- A poco a poco – Gino Latilla / Luciano Virgili (Rivi – Innocenzi)
- Ancora ci credo – Tina Allori / Flo Sandon’s (Fecchi – Campanozzi)
- Nel giardino del mio cuore – Gino Baldi / Jula De Palma (Testoni – Kramer)
- Raggio nella nebbia – Fiorella Bini & Duo Fasano / Jula De Palma & Poker di Voci (Salina – L.Pagano)
CONCORSO LIBERI AUTORI:
- Ondamarina – Giorgio Consolini / Claudio Villa (Vernazza – Lops)
- Venezia mia – Gianni Ravera & Duo Fasano / Luciano Virgili & Poker di Voci / Giorgio Consolini (Peragallo)
- La più bella canzone del mondo – Gino Latilla / Nunzio Gallo (Mari – Filippini)
- Chiesetta solitaria – Giorgio Consolini / Claudio Villa (Bezzi – Pentaldi)
- La cremagliera delle Dolomiti – Gloria Christian & Poker di Voci / Duo Fasano (Perretta – Fedri)
- Era l’epoca del “cuore” – Tina Allori / Flo Sandon’s (Segurini)
- Il nostro sì – Gino Baldi / Tonina Torrielli (Mainardi – Lodigiani)
- Sorrisi e lacrime – Fiorella Bini / Jula De Palma (De Giusti – Cassano)
- Il mio cielo – Carla Boni / Luciano Virgili (De Leitenburg)
- Sono un sognatore – Gino Latilla / Natalino Otto (Umiliani)
•SANREMO 1958 (8a Edizione). Giovedì 30, Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio 1958
- Presentano: Gianni Agus e Fulvia Colombo
- Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Alberto Semprini
- Totale brani: 20
- Organizzazione: RAI
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Nel blu dipinto di blu”, cantata da Domenico Modugno e Johnny Dorelli
– La Commissione selezionatrice stava escludendo “Nel blu dipinto di blu”. Soltanto dopo molte discussioni viene poi ammessa tra le 20 finaliste;
– Si racconta che, prima di salire sul palco, Modugno fosse tanto teso da spingere la moglie, per scuoterlo, a dirgli di aspettare un figlio
– Lo spalancare le braccia da parte di Modugno, durante la sua interpretazione, è una vera rivoluzione in un Festival in cui tutti i cantanti cantavano con le mani raccolte al petto
– Una curiosità: durante la canzone di Modugno il pubblico in sala batte ritmicamente il tempo con i piedi, e i tecnici Rai sono costretti pregare gli spettatori di non farlo perché il rumore arrivava sino ai microfoni
– Nella doppia interpretazione è Dorelli a cantare “Nel blu dipinto di blu”
– Tra le altre canzoni del Festival: “L’edera”.
Il 1958 l’anno del rinnovamento. Il Festival di quest’anno si apre all’insegna del rinnovamento. Innanzitutto è l’Ata ad occuparsi dell’organizzazione della manifestazione ed il suo patron è Achille Cajafa.
Vengono scelti due nuovi conduttori: Gianni Agus noto attore comico, ironico al punto giusto per una conduzione di così vasta popolarità e l’elegante annunciatrice televisiva Fulvia Colombo.
La direzione dell’orchestra è affidata al Maestro Angelini ed al Maestro Semprini.
Il primo scossone lo dà Fausto Cigliano che rinuncia alla partecipazione festivaliera e viene sostituito da Giorgio Consolini al quale vengono affidate le 4 canzoni che Cigliano avrebbe dovuto interpretare.
Questo festival è davvero importante per le canzoni presentate; Vince “Nel blu dipinto di blu” interpretate da due volti nuovi della musica leggera: Domenico Modugno che aveva partecipato già nel 1956 in qualità di autore di una canzone presente alla manifestazione e Johnny Dorelli dalla voce melodica e swingante dai toni confidenziali. Questa canzone viene addirittura criticata dal maestro Kramer il quale dice al Mimmo Nazionale “Questa non me la dovevi proprio fare”, contestando al noto autore l’insensatezza del brano. Anche la Commissione selezionatrice alla quale sono pervenute 391 canzoni la sceglie in extremis proprio perché il brano si differenzia dagli altri, ma non è convinta.
Comunque mentre Modugno canta questa canzone è proprio il pubblico a decretarne il successo in sala, alzandosi in piedi e sventolando fazzoletti bianchi durante l’esecuzione. Tra l’altro proprio lo stesso cantautore, sul palco forse preso dall’agitazione canta aprendo le braccia mentre ripete l’inciso (movimento assai inusuale per i cantanti dell’epoca, piuttosto composti). Ed è il più grande hit festivaliero.
Ancora oggi questo brano è l’unico brano di un certo spessore che contraddistingue la canzone italiana all’estero.
Al secondo posto viene relegata “L’edera” un brano di Seracini e D’Acquisto che ai nastri di partenza è data per vincente. Il brano ha tutte le certe in regola per vincere e per di più è proposta da Nilla Pizzi e Tonina Torrielli, si rifà a Canzonissima dello stesso anno vincendola. Claudio Villa si piazza al terzo posto solamente. In conferenza stampa Villa grida “Dove sono i miei voti?”. Sembra infatti che la sua casa discografica abbia acquistato 350 biglietti d’ingresso corrispondenti ad altrettanti voti per il reuccio.
Al terzo posto si classifica la coppia Latilla-Pizzi con il brano “Amare un’altra”. Tra le canzoni ottengono discreto successo la “Timida serenata” proposta da Carla Boni e ripetuta da Gloria Christian, “Fragole e cappellini”, interpretata da Aurelio Fierro esponente della canzone “smargiassa”. Nonostante l’eliminazione riscuoteno successo anche “La canzone che piace a te” proposta dal reuccio e dal Duo fasano e “Cos’è un bacio” canzone tutta imperniata sulla spiegazione da parte di un professore ai suoi alunni del bacio come massima rappresentazione di una relazione sentimentale.
Tra gli autori è presente anche Umberto Bindi che affida il suo brano “I trulli di Alberobello” ad Aurelio Fierro ed al Duo Fasano invitando gli ascoltatori a visitare questa piccola cittadina pugliese. Tra le partecipanti ci sono anche Cristina Jorio e Marisa Del Frate in seguito nota soubrette e conduttrice.
CANZONI FINALISTE:
- Nel blu dipinto di blu – Domenico Modugno / Johnny Dorelli (Modugno – Migliacci)
- L’edera – Nilla Pizzi / Tonina Torrielli (Seracini – D’Acquisto)
- Amare un’altra – Gino Latilla / Nilla Pizzi (Pazzaglia – Fabor)
- Giuro d’amarti così – Nilla Pizzi / Claudio Villa (Mascheroni – Panzeri)
- Campana di Santa Lucia – Giorgio Consolini / Claudio Villa (Cherubini – Concina)
- Timida serenata – Carla Boni & Gino Latilla / Aurelio Fierro & Gloria Christian (Redi – Nisa)
- Fragole e cappellini – Claudio Villa & Duo Fasano / Aurelio Fierro & Trio Joice (Seracini – Panzeri)
- Non potrai dimenticare – Carla Boni & Gino Latilla / Natalino Otto (Pallesi – Malgoni)
- Mille volte – Cristina Jorio / Tonina Torrielli (Fabor)
- Fantastica – Johnny Dorelli / Natalino Otto (Costanzo – Gori-Bentivoglio)
NON IN FINALE:
- Arsura – Carla Boni / Giorgio Consolini (Cherubini – D’Acquisto – Schisa)
- Nozze d’oro – Trio Joice / Tonina Torrielli & Duo Fasano (Conti – Cavalli – Carnelli)
- Tu sei del mio paese – Gino Latilla / Natalino Otto (Rossi – Biri – De Giusti – A.Testa)
- Se tornassi tu – Giorgio Consolini / Johnny Dorelli (Barberis – Radaelli)
- È molto facile dirsi addio – Giorgio Consolini / Marisa Del Frate (Martelli – Neri)
- La canzone che piace a te – Claudio Villa & Duo Fasano / Nilla Pizzi & Aurelio Fierro (Cutolo – De Paolis – Ruccione)
- I trulli di Alberobello – Duo Fasano / Aurelio Fierro & Trio Joice (Bindi – Ciocca)
- Io sono te – Carla Boni / Cristina Jorio (C.A.Rossi – A.Testa – Biri – De Giusti)
- Cos’è un bacio – Claudio Villa & Gino Latilla / Gloria Christian (Rovi – Boneschi)
- Ho disegnato un cuore – Gloria Christian / Marisa Del Frate (Simoni – Piga)
•SANREMO 1959 (9a Edizione). Giovedì 29, Venerdì 30, Sabato 31 Gennaio 1959
- Presentano: Enzo Tortora e Adriana Serra
- Orchestra diretta da: Gianni Ferrio e William Galassini
- Totale brani: 20
- Organizzazione: ATA
- La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani per ognuna delle 2 serate, si qualificano la metà per la serata finale.
- Canzone vincitrice: “Piove”, cantata da Modugno e Dorelli
– Scandalo: Jula De Palma, che canta “Tua”, provoca telefonate di protesta alla Rai perché troppo provocante. La Rai chiede allora alla cantante di rendere più casto il suo abito. Si ricorre ad una grande rosa da applicare sulla generosa scollatura. Si scoprirà poi che le proteste erano tutte finte, con il solo scopo di fare pubblicità
– Il casus: Betty Curtis riceve prima dell’esibizione un bigliettino con polverina per starnutire
– Una curiosità: Modugno ha composto “Piove” (conoscita nel mondo come “Ciao, ciao bambina”) durante la sua tournèe in America, e precisamente nella stazione di Pittsburg dove aveva visto il lacrimoso addio tra due fidanzati
– Tra le altre canzoni del Festival: “Nessuno” (Wilma De Angelis e Betty Curtis) che diverrà poi una Hit grazie all’interpretazione di Mina.
Dopo il successo riscosso da Modugno l’anno scorso che è sicuramente servito a trovare un nuovo percorso musicale da seguire, nell’edizione 1959 l’Ata che organizza il festival è tutta concentrata a scegliere brani che in qualche modo possano continuare su questa strada del rinnovamento. Succede però che il patron Cajafa muore in un incidente e la manifestazione vive momenti di panico. Ma fortunatamente tutto è pronto. L’avv. Fosco nuovo patron dell’Ata affida le ultime modifiche al Maestro Confalonieri. Le giurie sono scelte fra cento persone presenti nel casinò e tra i 110 abbonati ad undici testate giornalistiche riunite presso le loro sedi.
Una ventata di novità arriva dall’Orchestra. Al bando vengono messi tutti i direttori delle precedenti edizioni e gli arrangiamenti vengono affidati al Maestro Gianni Ferrio ed al Maestro William Galassini: il primo propone orchestrazioni jazz, il secondo pop-swinganti.
La conduzione viene affidata ad Enzo Tortora beniamino del pubblico televisivo ed ad Adriana Serra raffinata ed elegante annunciatrice. Non mancano le solite grane: l’intero cast minaccia uno sciopero generale: è scontento del compenso di 70mila lire uguale per tutti. Si risolve poi tutto. Una nuova clausola festivaliera di quest’anno impone che non ci sia al Festival due cantanti imparentati, per cui molte coppie di cantanti rimangono scontente ed alcuni di loro sono costretti a rimanere a casa, perché in gara c’è già il consorte.
Per quanto concerne la diretta televisiva, la regia si mostra assai stizzita; infatti rimprovera a Fierro di mettere le mani in tasca, a Reno di toccarsi sempre la faccia, alla Martino di aprire troppo la bocca, a Latilla di muoversi troppo, alla Torrielli e alla D’amico d’essere troppo statiche, alla De Palma contesta la troppa drammaticità della sua faccia, a Togliani rimprovera il ricciolo sulla fronte ed addirittura a Dorelli il colore troppo acceso dei capelli. Questo a dimostrazione di quanto è diventato importante anche il look e l’atteggiamento dei cantanti che vengono presentati in Eurovisione.
Il festival è vinto nuovamente dalla coppia Modugno-Dorelli che propone “Piove” che ottiene un grandissimo successo consolidando il successo dei due interpreti.
Al secondo posto si classifica “Io sono il vento” proposta con energia da Arturo Testa. Sarà forse a causa della pioggia di Modugno ed il vento di Testa che i cantanti accusano tosse, febbre e mal di gola durante la manifestazione?
Posto d’onore per “Conoscerti”, un pezzo composto dal Maestro D’anzi per Teddy Reno e Togliani.
Il primo grande scandalo lo provoca però Jula De Palma cantando “Tua” che scandalizza i benpensanti con la sensualità vocale sorretta da un’ottima orchestrazione jazz. Il testo è ritenuto troppo audace e lei avvolta in una tunica lunga dà adito a pensare che stia cantando in vestaglia soffusamente “Tua” parole per l’epoca audaci soprattutto se dette da una donna!
Debuttano al festival Wilma De Angelis e Betty Curtis con “Nessuno” cogliendone uno straordinario successo. Il brano vive poi una seconda giovinezza l’anno dopo grazie a Mina che ne stravolge i tempi di esecuzione.
Debutta anche Miranda Martino che propone “La vita mi ha dato solo te” un ottimo brano jazz. Grande successo l’ottiene anche.
“Avevamo la stessa età” proposta con brio da Natalino Otto, “Lì per lì” che diviene un cavallo di battaglia di Aurelio Fierro ed “Una marcia in fa” allegra canzoncina proposta in due versioni: quella moderna da Curtis-Dorelli e quella classica da Villa-Latilla.
CANZONI FINALISTE:
- Piove – Domenico Modugno / Johnny Dorelli (D.Verde – D.Modugno)
- Io sono il vento – Gino Latilla / Arturo Testa (Testoni – Fanciulli)
- Conoscerti – Tedy Reno / Achille Togliani (Danzi)
- Tua – Jula De Palma / Tonina Torrielli (Pallesi – Malgoni)
- Lì per lì – Aurelio Fierro / Teddy Reno (Beretta – Viezzoli)
- Sempre con te – Fausto Cigliano / Nilla Pizzi (Murolo)
- Avevamo la stessa età – Natalino Otto / Aurelio Fierro (Calcagno – Marini)
- Nessuno – Betty Curtis / Wilma De Angelis (De Simoni – Capotosti)
- Una marcia in fa – Johnny Dorelli e Betty Curtis / Gino Latilla e Claudio Villa (Panzeri – Mascheroni)
- Un bacio sulla bocca – Claudio Villa / Betty Curtis (A. Testa – Chichellero)
NON IN FINALE:
- Adorami – Tonina Torrielli / Nilla Pizzi (Testoni – Fusco)
- Così così – Anna D’Amico / Natalino Otto (Vancheri)
- Il nostro refrain – Nilla Pizzi / Tonina Torrielli (Santi – Olivieri)
- La vita mi ha dato solo te – Jula De Palma / Miranda Martino (Casalini – De Martino)
- La luna è un’altra luna – Natalino Otto / Gino Latilla (Ge Giusti – Biri – A. Testa – Rossi)
- Ma baciami – Teddy Reno / Achille Togliani (Panzuti – Godini)
- Né stelle né mare – Arturo Testa / Fausto Cigliano
(Testoni – Fabor) - Partir con te – Claudio Villa / Johnny Dorelli (Calvi)
- Per tutta la vita – Wilma De Angelis / Jula De Palma (A. Testa – Spotti)
- Tu sei qui – Achille Togliani / Arturo Testa (A. Testa – Birga)
(Tratto da: Festival di Sanremo – Sito ufficiale)
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