SANREMO 1960-1969 – STORIA E STORIE DEL FESTIVAL

SANREMO IN PILLOLE 

In questa sezione, anno per anno, titoli, interpreti, autori, presentatori e classifiche.

SANREMO 1960 (10a Edizione). Giovedì 28, Venerdì 29, Sabato 30 Gennaio 1960

  • Presentano: Enza Sampò e Paolo Ferrari
  • Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Marcello De Martino
  • Totale brani: 20
  • Organizzazione: Ezio Radaelli
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 10 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Romantica”, cantata da Tony Dallara e Renato Rascel

– Polemiche: l’8 dicembre 1959 si svolge l’ultima seduta della Giuria Selezionatrice, presieduta da Totò. Viene bocciata una canzone intitolata “Parole”, che Totò riteneva molto bella. Per protesta l’artista abbandona la giuria dicendo: “Perbacco, non sono mica un pagliaccio!”;

– Vincono Tony Dallara e Renato Rascel con Romantica. Dallara (secondo a cantare il brano e primo nelle vendite) afferma che gran parte del successo è merito della sua interpretazione urlata. Grande sconfitto è Modugno con Libero

– Il pubblico italiano si divede in due partiti. Da un lato i sostenitori di cantanti come Dallara, gli urlatori, dall’altro i pro Modugno, i melodici. Girava a tal proposito una vignetta: Un cliente chiede a un tassista “Libero?” – “No” rispondeva l’uomo – “Romantica”.

– Davanti ai teleschermi ci sono circa 30 milioni di italiani

– Abiti milionari: per la prima volta i vestiti non vengono forniti dagli organizzatori, ciascun artista ci pensa da solo. Record della spesa per Jula De Palma e Nilla Pizzi, con un milione ciascuna, gioielli esclusi

– Il brano vincente è composto dal maestro Seracini. Al momento della premiazione Nunzio Filogamo lo chiama sul palco ma non ottiene risposta. Il maestro Angelini rende allora pubblicamente noto che il maestro Seracini non è in sala perché pochi giorni dopo aver composto questa canzone ha perso la vista

– Le lacrime di Mina: esordio sanremese per Mina con il brano “È vero”, scritto da Umberto Bindi. Mina è già una interprete famosa, eppure durante le prove scoppia a piangere a dirotto tra le braccia proprio di Bindi

– Tra le altre canzoni del Festival: “Quando vien la sera” (Joe Sentieri, Wilma De Angelis), “E’ vero!” (Teddy Reno – Mina, scritta da Umberto Bindi)

Dopo il successo riscosso da Modugno l’anno scorso che è sicuramente servito a trovare un nuovo percorso musicale da seguire, nell’edizione 1959 l’Ata che organizza il festival è tutta concentrata a scegliere brani che in qualche modo possano continuare su questa strada del rinnovamento. Succede però che il patron Cajafa muore in un incidente e la manifestazione vive momenti di panico. Ma fortunatamente tutto è pronto. L’avv. Fosco nuovo patron dell’Ata affida le ultime modifiche al Maestro Confalonieri. Le giurie sono scelte fra cento persone presenti nel casinò e tra i 110 abbonati ad undici testate giornalistiche riunite presso le loro sedi.

Una ventata di novità arriva dall’Orchestra. Al bando vengono messi tutti i direttori delle precedenti edizioni e gli arrangiamenti vengono affidati al Maestro Gianni Ferrio ed al Maestro William Galassini: il primo propone orchestrazioni jazz, il secondo pop-swinganti.

La conduzione viene affidata ad Enzo Tortora beniamino del pubblico televisivo ed ad Adriana Serra raffinata ed elegante annunciatrice. Non mancano le solite grane: l’intero cast minaccia uno sciopero generale: è scontento del compenso di 70mila lire uguale per tutti. Si risolve poi tutto. Una nuova clausola festivaliera di quest’anno impone che non ci sia al Festival due cantanti imparentati, per cui molte coppie di cantanti rimangono scontente ed alcuni di loro sono costretti a rimanere a casa, perché in gara c’è già il consorte.

Per quanto concerne la diretta televisiva, la regia si mostra assai stizzita; infatti rimprovera a Fierro di mettere le mani in tasca, a Reno di toccarsi sempre la faccia, alla Martino di aprire troppo la bocca, a Latilla di muoversi troppo, alla Torrielli e alla D’amico d’essere troppo statiche, alla De Palma contesta la troppa drammaticità della sua faccia, a Togliani rimprovera il ricciolo sulla fronte ed addirittura a Dorelli il colore troppo acceso dei capelli. Questo a dimostrazione di quanto è diventato importante anche il look e l’atteggiamento dei cantanti che vengono presentati in Eurovisione.

Il festival è vinto nuovamente dalla coppia Modugno-Dorelli che propone “Piove” che ottiene un grandissimo successo consolidando il successo dei due interpreti.

Al secondo posto si classifica “Io sono il vento” proposta con energia da Arturo Testa. Sarà forse a causa della pioggia di Modugno ed il vento di Testa che i cantanti accusano tosse, febbre e mal di gola durante la manifestazione?

Posto d’onore per “Conoscerti”, un pezzo composto dal Maestro D’anzi per Teddy Reno e Togliani.

Il primo grande scandalo lo provoca però Jula De Palma cantando “Tua” che scandalizza i benpensanti con la sensualità vocale sorretta da un’ottima orchestrazione jazz. Il testo è ritenuto troppo audace e lei avvolta in una tunica lunga dà adito a pensare che stia cantando in vestaglia soffusamente “Tua” parole per l’epoca audaci soprattutto se dette da una donna!

Debuttano al festival Wilma De Angelis e Betty Curtis con “Nessuno” cogliendone uno straordinario successo. Il brano vive poi una seconda giovinezza l’anno dopo grazie a Mina che ne stravolge i tempi di esecuzione.

Debutta anche Miranda Martino che propone “La vita mi ha dato solo te” un ottimo brano jazz. Grande successo l’ottiene anche

“Avevamo la stessa età” proposta con brio da Natalino Otto, “Lì per lì” che diviene un cavallo di battaglia di Aurelio Fierro ed “Una marcia in fa” allegra canzoncina proposta in due versioni: quella moderna da Curtis-Dorelli e quella classica da Villa-Latilla.

CANZONI FINALISTE:

  1. Romantica – Tony Dallara / Renato Rascel (Verde – Rascel)
  2. Libero – Domenico Modugno / Teddy Reno (Modugno – Migliacci)
  3. Quando vien la sera – Wilma De Angelis / Joe Sentieri (A. Testa – C. A. Rossi)
  4. Colpevole –  Nilla Pizzi / Tonina Torrielli (D’Acquisto – Seracini)
  5. Il mare – Giorgio Consolini / Sergio Bruni (Pugliese – Vian)
  6. Noi – Jula De Palma / Tony Dallara (Pallesi – Malgoni)
  7. È mezzanotte – Joe Sentieri / Sergio Bruni (Testa – Cozzoli – Compari)
  8. È vero – Teddy Reno / Mina (Nisa – Bindi)
  9. Splende il sole – Fausto Cigliano / Irene D’Areni (Pinchi – Danpa – Panzuti)
  10. Notte mia – Johnny Dorelli / Jula De Palma (Zanfagna – De Martino)

NON IN FINALE:

  • “A” come amore – Flo Sandon’s / Gloria Christian (Brighetti – Martino)
  • Amore abisso dolce – Achille Togliani / Giorgio Consolini (Testoni – Gigante)
  • Amore senza sole – Johnny Dorelli / Betty Curtis (Panzeri – Mascheroni)
  • Gridare di gioia – Germana Caroli / Arturo Testa (Fanciulli – Testa)
  • Invoco te – Gino Latilla / Miranda Martino (Testoni – Masetti)
  • Non sei felice – Mina / Betty Curtis (Vantellini – Pinchi)
  • Perderti – Tonina Torrielli / Arturo Testa (Pinchi – Bassi)
  • Perdoniamoci – Achille Togliani / Nilla Pizzi (Di Paola – Bertini)
  • Splende l’arcobaleno – Wilma De Angelis / Gloria Christian (Di Ceglie – Tumminelli)
  • Vento, pioggia… scarpe rotte – Gino Latilla / Miranda Martino (Taranto – Grasso)

SANREMO 1961 (11a Edizione). Giovedì 26, Venerdì 27, Sabato 28 Gennaio; Lunedì 6 Febbraio 1961 (serata finale con le premiazioni)

  • Presentano: Lilly Lembo e Giuliana Calandra
  • Orchestra diretta da: Gianfranco Intra e Bruno Canfora (prime 3 serate), Enzo Ceragioli e Piero Soffici (6 febbraio)
  • Totale brani: 24
  • Organizzazione: Ezio Radaelli
  • La Formula:Due interpretazioni per brano, 12 brani qualificati per la serata finale tenutasi il 6/2/61, dopo il ricevimento delle schede della votazione abbinate all’Enalotto.
  • Canzone vincitrice: “Al di là”, cantata da Betty Curtis e Luciano Tajoli

– Polemiche: la Siae vieta ai suoi iscritti di presentare canzoni al Festival. La protesta è volta ai criteri con i quali nelle precedenti edizioni sono state stilate le classifiche dei vincitori. Trattative a oltranza, il Festival potrebbe davvero saltare… ma alla fine l’accordo viene trovato apportando modifiche al regolamento;

– Novità: per la prima volta il Ministero delle Finanze autorizza il “Voto-Festival”. Giocando la schedina dell’Enalotto si potrà indicare la canzone preferita tra le 12 finaliste e partecipare all’estrazione di 20 milioni in gettoni d’oro. Per conoscere la canzone vincitrice si dovrà aspettare il completamento dello spoglio di tre milioni di cartoline: ben 7 giorni

– Per la prima volta sui giornali e sui muri d’Italia si scatena una campagna musical-politica con tanto di Vota questo…vota quello

– Quante assenze: Domenico Modugno è immobilizzato a casa con una gamba ingessata, Johnny Dorelli da un’appendicite. Nella prima serata manca anche la presentatrice Giuliana Calandra, impegnata in una tournèe teatrale

– Il rock’n’roll sbarca a Sanremo con Celentano (che dà provocatoriamente le spalle al pubblico), Gaber e Little Tony

– Polemiche e provocazioni celentanesche: Adriano Celentano, qui al suo esordio sanremese, ottiene una licenza speciale dal servizio di leva per poter cantare 24mila baci. Si racconta in merito di un intervento speciale dell’onnipresente Giulio Andreotti. Provocatoriamente riuscito il suo volgere le spalle al pubblico durante l’esibizione

– Curiosità: nella scheda Rai fatta dopo il provino, di Celentano si dice: Non interessa.

– Quanti esordi d’eccezione: oltre Celentano anche Giorgio Gaber, Gino Paoli, Umberto Bindi (che poi verrà emarginato per la sua omosessualità), Milva e Pino Donaggio

– Altre canzoni del Festival: “Le mille bolle blu” (Mina – Jenny Luna), “Benzina e cerini”(Gaber), “Come sinfonia” (Pino Donaggio – Teddy Reno)

– La canzone vincitrice, Al di là, è il primo successo di Mogol

L’undicesima edizione vuole aprirsi con tante innovazioni. Innanzitutto la Siae vieta ai suoi associati l’invio di canzoni alla commissione selezionatrice del Festival per protestare contro la maniera con la quale è stata stilata la classifica dell’anno precedente. Nonostante questo però gli autori inviano le loro canzoni.

Per mettere a tacere questa protesta Ezio Radaelli l’organizzatore decide di escogitare una nuova formula:quella del Votofestival. Ossia nelle prime due serate le canzoni vengono votate da 224 persone presente in sala e estratte a sorteggio e da 300 telespettatori scelti tra gli abbonati Rai e riuniti in venti sedi nazionali dell’emittente televisivo di stato. L’ultima serata il voto è affidato al giudizio del pubblico attraverso la schedina dell’Enalotto. La canzone vincitrice sarà dunque premiata la settimana dopo un attento spoglio delle cartoline pervenute (più di 3 milioni).

Quattro sono le orchestre presenti con altrettanti direttori d’orchestra: Bruno Canfora e Gianfranco Intra per le due serate di selezioni e Piero Soffici ed Enzo Ceragioli per la serata conclusiva.

La conduzione è affidata a Lilly Lembo, annunciatrice televisiva che si rivela la più elegante e professionale conduttrice della manifestazione coadiuvata (si fa per dire) da Giuliana Calandra, nota attrice. L’attrice parteciperà dalla seconda serata in poi in quanto nel debutto festivaliero è impegnata in teatro. Se avesse continuato a recitare avrebbe senz’altro evitato grandissime e gustosissime papere al pubblico radiotelevisivo. Le serate eliminatorie vengono trasmesse in diretta alla radio ed in ampex in televisione. La serata conclusiva viene trasmessa in diretta in Eurovisione. Due sono i forfait dell’ultimo momento: Giacomo Rondinella che viene sostituito da suo fratello Luciano e Johnny Dorelli che è costretto a rinunciare per un appendicite e viene sostituito da Sergio Renda. Domenico Modugno ingessato annuncia per tempo che non potrà partecipare alla manifestazione.

Dal lato artistico mai nessuna edizione vanta la presenza massiccia di tanti cantautori:da Bruno Martino cantautore confidenziale da night che racconta di una storia d’amore nata grazie a degli annunci di cuori solitari, a Giorgio Gaber che presenta una canzone a metà tra la rumba ed il rock e coadiuvato dalla prima cantautrice presente alla manifestazione Maria Monti, a Edoardo Vianello ancor lontano dai successi estivi che presenta “Che freddo”, a Pino Donaggio con una delle più belle canzoni presentate alla manifestazione “Come sinfonia”, a Umberto Bindi con “Non mi dire chi sei” una delle sue canzoni più scandalose, a Gianni Meccia con la sua ironica “Patatina”, a Tony Renis con la surreale “Pozzanghere”, a Gino Paoli che presenta con occhiali neri il suo brano “Un uomo vivo” ed Adriano Celentano che contorcendosi e rivolgendo la schiena al pubblico canta “24000 baci” uno scatenato rock. Ma sarà la melodia ancora a catturare i voti del pubblico; infatti questa edizione è vinta da “Al di là” un brano di Mogol che abbina Luciano Tajoli rappresentante per eccellenza della melodia all’urlatrice Betty Curtis.

Al terzo posto si classifica “Il mare nel cassetto” interpretato da un veterano della manifestazione Gino Latilla e dalla rivelazione di questo festival, Milva. La pantera viene immediatamente contrapposta alla tigre Mina anche lei presente alla manifestazione con due brani “Io amo tu ami” e “Le mille bolle blu” un brano di Carlo Alberto Rossi giocato tutto su effetti vocali e ripetute da due delle più brave interpreti del periodo:Nelly Fioramonti e Jenny Luna. Altri brani degni di nota sono “”Carolina dai” un cha cha cha proposto da Rocco Granata reduce dal successo di “Marina”, e lo slow composto dal maestro Trovatoli “Lady Luna” proposto con bravura da Miranda Martino e Jimmy Fontana che utilizza un linguaggio ermetico e sofisticato.

L’unico cantautore ad avere la meglio è Adriano Celentano che con Little Tony si aggiudica il secondo posto con “24.000 baci”.

Da segnalare la non ammissione al Festival della canzone “Legata ad un granello di sabbia” di Nico Fidenco rivelatasi un grande successo nell’estate dello stesso anno.

Conclusa quest’edizione già si pensa alla prossima, in quanto mai come quest’anno si raggiungono vertici di vendita non trascurabili.

CANZONI FINALISTE:

  1. Al di là – Betty Curtis / Luciano Tajoli (Donida – Mogol)
  2. 24 mila baci – Adriano Celentano / Little Tony (Celentano – Fulci – Vivarelli)
  3. Il mare nel cassetto – Milva / Gino Latilla (Lavalle – Rolla)
  4. Io amo tu ami – Mina / Nelly Fioramonti (Redi – Bonagura)
  5. Le mille bolle blu – Mina / Jenny Luna (C.A. Rossi – Pallavicini)
  6. Come sinfonia – Pino Donaggio / Teddy Reno (Donaggio)
  7. Febbre di musica – Arturo Testa / Tonina Torrielli (Mascheroni – Biri)
  8. Mandolino mandolino – Teddy Reno / Sergio Bruni (Via – Pugliese)
  9. Carolina, dai – Sergio Bruni / Rocco Granata (Pace – Panzeri)
  10. Un uomo vivo – Gino Paoli / Tony Dallara (Paoli)
  11. Non mi dire chi sei – Umberto Bindi / Miranda Martino (Bindi – Calabrese)
  12. Lei – Joe Sentieri / Fausto Cigliano (Sentieri- Pazzaglia)

NON IN FINALE:

  • A.A.A. Adorabile cercasi – Bruno Martino / Jula De Palma (Martino – Brighetti – Pallavicini)
  • Benzina e cerini – Giorgio Gaber / Maria Monti (Gaber)
  • Che freddo – Luciano Rondinella / Edoardo Vianello (Vianello – Rossi)
  • Lady luna – Miranda Martino / Jimmy Fontana (Trovajoli – Verde)
  • Libellule – Joe Sentieri / Betty Curtis (Viezzoli – A. Testa)
  • Mare di dicembre – Claudio Villa / Sergio Renda (Libano – Beretta)
  • Notturno senza luna – Aura D’Angelo / Silvia Guidi (D’Anzi)
  • Patatina – Gianni Meccia / Wilma De Angelis (Meccia – Migliacci)
  • Pozzanghere – Tony Renis / Niky Davis (Renis – Pellini – Orfelius)
  • Qualcuno mi ama – Cocky Mazzetti / Achille Togliani (Soffici – Darena)
  • Tu con me – Carla Boni / Aurelio Fierro (Ballotta – Amurri)
  • Una goccia di cielo – Nadia Liani / Jolanda Rossin (Negri)

SANREMO 1962 (12a Edizione). Giovedì 8, Venerdì 9, Sabato 10 Gennaio 1962. Lunedì 18 Febbraio 1962 (serata finale con le premiazioni)

  • Presentano: Renato Togliani con Laura Efrikian e Vicky Ludovisi
  • Orchestra diretta da: Cinico Angelini e Gianni Ferrio
  • Totale brani: 32
  • Organizzazione: Gianni Ravera
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 12 brani qualificati per la serata finale tenutasi il 18/2/61, dopo il ricevimento delle schede della votazione abbinate all’Enalotto.
  • Canzone vincitrice: “Addio…addio!”, cantata da Domenico Modugno e Claudio Villa

– Rai, che lungimiranza: la Rai vuole ridimensionare gli eventi musicali sul teleschermo e trasmette solo la serata finale

– Questione di sempre, la tutela dei famosi: il Regolamento prevede che delle 32 canzoni in gara 10 accedano d’ufficio alla finale

– L’outsider: Gino Bramieri interpreta due canzoni “Lui andava a cavallo” e “Pesca tu che pesco anch’io”. Bramieri, che all’epoca pesava 115 chili, raggiunge la sede del Festival proprio a cavallo. La sua “Lui andava a cavallo” venderà 200.000 copie in una settimana

– Il caso Modugno: si infuria con l’organizzazione per problemi legati alla presenza o meno dell’Eurovisione in occasione della sua canzone, e minaccia di non presentarsi alla serata finale. Tutti con il fiato sospeso, ma il Mimmo nazionale ci sarà

– Modugno e Villa, i due grandi ex rivali, cantano insieme

– Censura: censurati “ab origine” gli sketch “politici” di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello (allontanati due anni prima dal teleschermo per la scenetta sulla caduta dalla sedia del Presidente della Repubblica Gronchi). Il pubblico in sala è comunque dalla loro parte. Quando i due salgono sul palco, però, le telecamere sono spente

– La curiosità: Ugo Tognazzi è autore di una delle canzoni di Sanremo 1962, “Cose inutili”, che però non entra in finale

– Il vincitore morale: vincitore morale è Tony Renis con “Quando quando quando”, anche se dovrà affrontare una lunga causa per un presunto plagio poi vinta.

– Altre canzoni del Festival: “Tango italiano” (Milva – Sergio Bruni)

In questo festival, due cose si decidono prima che esso inizi. La prima di esse si svolge in un ristorante di provincia, dove ci sono due rivali in due tavoli diversi: Domenico Modugno con la sua compagnia teatrale, tra cui il comico Franco Franchi e Claudio Villa con amici; un certo punto Franco Franchi si avvicina a Claudio Villa e gli rileva che Modugno ha una canzone che è una “bomba” e vorrebbe cantarla con lui a Sanremo. Si forma così l’invincibile coppia e la canzone è “Addio..addio”, dopo la vittoria l’Invincibile coppia avrà comunque un clamoroso litigio e non si parleranno per anni.

Nella nave che porta a Sanremo si incontrano i due comici Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. I due comici partecipano come ospiti alla manifestazione (Tognazzi ha anche una canzone, scritta da lui, in gara). I due comici sono la prima “tegola” di questo Sanremo, poiché erano stati banditi dalla Rai per uno sketch pesante, ai danni dell’allora presidente Giovanni Gronchi; al festival loro non dovrebbero essere ripresi, visto che nel loro sketch dovrebbe esserci una presa in giro di Amintore Fanfani ma lo stesso pubblico li vuole a gran voce e così lo sketch è fatto.

Dopo un periodo di Ezio Radaelli, si cambia patron e arriva Gianni Ravera (il cantante che partecipò alla metà degli anni ’50) :le canzoni da 24 diventano 32, e quindi si scelgono 16 a 16 e si vota ancora con l’enalotto, quindi il risultato si sa dopo una settimana. Cambia anche il presentatore, arriva Renato Tagliani, già famoso con la trasmissione “giallo club” e due vallette:Vichy Ludovisi (che è quella che “sviene” sul palco, come già è stato detto) e l’attrice Laura Efrikian, che poco dopo diverrà la moglie di Gianni Morandi.

Adriano Celentano cercò di partecipare, con un brano intitolato “Vedrai che passa”, sperando, spiritosamente, che passi alle selezioni ma la sua canzone non passa. La canzone favorita, in teoria, battuta poi dall’accoppiata Modugno-Villa, era “Tango italiano”, un tango cantato da Milva e Sergio Bruni. Si pensava che fosse il momento giusto per la giovane cantante di Goro, appena sposata con il suo pigmalione Maurizio Corgnati ed inoltre la canzone era giusto perché il tango piaceva e Bruni poteva metterci un po’ di “napoletano” dentro ma per loro fu una sconfitta e Milva decise addirittura di non partecipare più a Sanremo (anche se poi ci sarebbe tornata altre volte).

Grande ironia la provoca Gino Bramieri, il comico molto in voga a quei tempi e di grossa stazza, che arriva alle porte del casinò su di un cavallo e gareggia con due canzoni: “Lui andava a cavallo”, con Aurelio Fierro e “Pesca tu che pesco anche io” con Torrebruno ma solo la prima raggiunge la finale (Bramieri dirà che pensava che il festival servisse per dimagrire ed invece si trova aumentato di due etti).

Per il resto si nota la presenza di una canzone, come si è detto, scritta dallo stesso Tognazzi, cioè “Cose inutili” e cantata da Jenny Luna e Fausto Cigliano, che però non raggiunge la finale e stessa sorte è data dalla accoppiata vincente dello scorso anno, Luciano Tajoli e Betty Curtis, che ci riprova vanamente con “Il cielo cammina”.

Tra gli artisti si nota la presenza di Ernesto Bonino, cantante delle radio fasciste (di cui il pubblico non aveva mai visto il volto!) che arriva terzo, assieme a Sergio Bruni, con la tristissima “Gondolì gondolà”. Del resto ci riprovano ancora le novità di due anni fa:Sergio Bruni che, come già detto, ha degli ottimi risultati; i vincitori in carica, Betty Curtis e Luciano Tajoli, di cui solo “l’urlatrice” trova la finale (“Buongiorno amore” con Johhny Dorelli); Aurelio Fierro, il caratterista napoletano, che arriva in finale con Bramieri; Joe Sentieri, che arriva in finale con una canzone su due (“Cipria di sole”) ma senza gran successo e Arturo Testa che ha la stessa sorte. Ritentano l’avventura anche due ex- vincitori:Johnny Dorelli (che arriva in finale con “Buongiorno amore” ma non con l’altra canzone) e Nunzio Gallo, che arriva in finale ma senza successo. Ritentato anche i vecchi melodici:Giorgio Consolini è eliminato e Tonina Torielli e Flo Sandon’s arrivano in finale.

Da notare il debutto di una giovane cantante, con una voce squillante, che avrà un certo successo, Cocky Mazzetti. Infine viene promossa una canzone, che viene giudicata come una “sambetta”, cantata da due ragazzi:Tony Renis ed Emilio Pericoli, “Quando quando quando”, si classificherà quarta ma tuttora è una delle canzoni italiane più famose al mondo e Tony Renis è conosciuto come “mister quando quando quando”.

CANZONI FINALISTE:

  1. Addio addio – Domenico Modugno / Claudio Villa (Modugno – Migliacci)
  2. Tango italiano – Sergio Bruni / Milva (Pallesi – Malgoni)
  3. Gondolì gondolà – Sergio Bruni / Ernesto Bonino (Nisa – Carosone)
  4. Buongiorno amore – Johnny Dorelli / Betty Curtis (Dorelli – Panzeri)
  5. Cipria di sole – Joe Sentieri / Aurelio Fierro (Marotta – Mazzocco)
  6. Lui andava a cavallo – Gino Bramieri / Aurelio Fierro (Ravasini – Nisa)
  7. Un’anima leggera – Arturo Testa / Jolanda Rossin (Bergamini – Rolla)
  8. Quando quando quando – Tony Renis / Emilio Pericoli (Renis – A. Testa)
  9. Passa il tempo – Flo sandon’s / Mario D’Alba (Taccani – Bertini)
  10. Aspettandoti – Tonina Torrielli / Aura D’Angelo (Seracini – D’Acquisto)
  11. Inventiamo la vita – Nunzio Gallo / Rocco Montana (Mascheroni – Testoni)
  12. Stanotte al luna park – Milva / Miriam Del Mare (C.A. Rossi – Pallavicin i- Biri)

NON IN FINALE:

  • Centomila volte – Arturo Testa / Jolanda Rossin (Censi – De Bernardi)
  • I colori della felicità – Wilma De Angelis / Tanya (Sciorilli – Ranzato)
  • L’ombrellone – Johnny Dorelli / Gloria Christian (Calvi – Chiosso)
  • L’ultimo pezzo di terra – Nunzio Gallo / Bruna Lelli (Conte – Gallo – Forte – Zanfagna)
  • Vestita di rosso – Mario Abbate / Fausto Cigliano (Cozzoli – Testa)
  • Pesca tu che pesco anch’io – Gino Bramieri / Giacomo Rondinella (Di Lazzaro – Cherubini)
  • Lumicini rossi – Wilma De Angelis / Lucia Altieri (Fabor – Testoni)
  • L’anellino – Corrado Lojacono / Luciano Tajoli (Lojacono – Nisa)
  • Quando il vento d’aprile – Nelly Fioramonti / Claudio Villa (Palomba – Vian)
  • Conta le stelle – Jenny Luna / Silvia Guidi (Di Paola – Bertini)
  • Due cipressi – Lucia Altieri / Gian Costello (Pizzigoni – Camis – Testoni)
  • Occhi senza lacrime – Pierfilippi / Cocky Mazzetti (Grettici – Macchi)
  • Fiori sull’acqua – Wanda Romanelli / Silvia Guidi (Fallabrino – D’Acquisto)
  • Cose inutili – Fausto Cigliano / Jenny Luna (Meccia – Tognazzi)
  • Il nostro amore – Gesy Sebena / Giacomo Rondinella (Panzuti – Pinchi)
  • Tobia – Cocky Mazzetti / Joe Sentieri (Donida – Mogol – Testa)
  • Vita – Narciso Parigi / Giorgio Consolini (Concina – Cherubini)
  • Il cielo cammina – Luciano Tajoli / Betty Curtis (Ruccione – Bertini – Tombolato)
  • Innamorati – Gene Colonnello / Gloria Christian (D’Anzi – Panzeri)
  • Prima del paradiso – Nelly Fioramonti / Edda Montanari (Vantellini – Pinchi)

SANREMO 1963 (13a Edizione). Giovedì 7, Venerdì 8, Sabato 9 Febbraio 1963

  • Presenta: Mike Bongiorno con Edy Campagnoli, Rossana Armani, Giuliana Copreni e Maria Giovannini
  • Orchestra diretta da: Pino Calvi e Gigi Cichellero
  • Totale brani: 20
  • Organizzazione: Gianni Ravera
  • La Formula:Due interpretazioni per brano, 10 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Uno per tutte”, cantata da Tony Renis e Emilio Pericoli

– Nella Commissione del Festival spicca Vittorio De Sica

– Grande stupore per alcuni illustrissimi esclusi come Modugno, Rascel e Celentano. Abbondano invece gli sconosciuti

– Il casus: Mike chiede in alcuni spazi di poter andare a braccio ma non ci sono i tempi. Lui minaccia di andarsene. Compromesso: Mike andrà a braccio soltanto in alcuni momenti della serata finale

– Divertente incidente di percorso per Cocky Mazzetti: per paura di dimenticare le parole della sua canzone (“Giovane Giovane”), le scrive sulla mano. Ma il sudore della tensione le cancella e lei è costretta ad inventare. Arriverà comunque terza

– Claudio Villa trascorre il pomeriggio della finale a letto, bloccato da ansia e tensione. Si paventa addirittura un suo forfait ma non sarà così

– La canzone vincitrice è accusata di plagio da Adriano Celentano

– Iva Zanicchi è penalizzata nella serata finale da un forte mal di gola

Con questo festival, si torna in qualche modo al passato: le canzoni tornano 20, dalle 32 di prima e scompare l’enalotto per il voto.

La Rai, per la prima volta, trasmette tutte e tre le serate, solo che le prime due in differita.

I nuovi presentatori sono Mike Bongiorno (già famosissimo per “Lascia e raddoppia”) e 4 vallette: Rossana Armani, Giuliana Copremi, Maria Giovannini e la valletta “storica” per Bongiorno, Edy Campagnoli.Mike le terrà zitte per tutte e due le sere, eccetto nella serata finale che gli porrà delle domande.

Mike è famoso per le sue gaffes, ed è convinto che il festival celebri, anche, il decennale della sua carriera!.

E’ clamorosa la severità della commissione selezionatrice che boccia artisti del calibro di: Rascel, Bindi, Modugno, Celentano, Dallara, Meccia e Carosone. Dai giornali è data come sicura la vittoria di Claudio Villa (in gara con due canzoni) o di Milva (in gara con altre due) ma c’è anche la possibilità della vittoria di Tony Renis ed Emilio Pericoli, vincitori morali dell’anno scorso, che tornano con una canzone più debole e per di più scoppiazzata (si riescono a trovare tantissimi plagi in una sola canzone) “Uno per tutte”.

Il patron, Gianni Ravera, istituisce a Castrocaro, in Emilia, un premio per i cantanti esordienti e decide che i vincitori partecipino di diritto a Sanremo; avrebbe vinto una giovane cantante emiliana, Iva Zanicchi ma purtroppo, per una faringite, la vittoria va a due giovani cantanti: Gianni Laccomare ed Eugenia Foligatti, Ravera, furbamente, li accoppia coi due probabili vincitori: Villa e Milva. Villa porta quindi una canzone con la Foligatti “Amor amour my love” e una con Aurelio Fierro (“Occhi neri e cielo blu”) mentre Milva canta con Gianni Laccomare, “Non sapevo” e con Tajoli, quella che è considerata la favorita del festival, “Ricorda”.

Per il resto, tante canzoni scivolano nel piattume: torna Pino Donaggio e Cocky Mazzetti, il primo con una canzone piuttosto leggera e estiva, confronto alle sue, “Giovane giovane”, che canta assieme alla Mazzetti e la seconda con un altra canzone che no n arriva in finale. Wilma De Angelis, Joe Sentieri, ritentano il successo dei primi tempi ma solo una canzone (quella della De Angelis, “Non costa niente”) va in finale; si rivedono anche i melodici napoletani, come Fierro e Bruni, che arrivano in finale ma senza alcun acuto. Tornano ancora, per l’ennesimo attacco, i vecchi melodici: Tonina Torielli e Flo Sandon’s, la Torrielli arriva in finale con una canzone (l’altra no) ma per Flo Sandon’s è un disastro.

Come già detto torna anche Luciano Tajoli, pronosticato con “Ricorda” ma solo una sua canzone va in finale.

Più che altro la stampa architetta un ipotetico duello tra Milva e Claudio Villa (addirittura un giornale organizza un finto duello con tanto di pistole antiche, tra i due); Milva è molto più acculturata e non è più la ragazzina insicura di prima, grazie anche al marito Maurizio Corgnati; Claudio Villa provoca come sempre polemiche, minacciando il ritiro se non lo si lascia esibirsi col quartetto Okay.

Alla fine la vittoria va, come molti Sanremo dopo questo, al vincitore morale della scorsa edizione e quindi in questo caso a Tony Renis ed Emilio Pericoli, con la loro “Uno per tutte”, di cui tanti si ingegnano di trovare la ragazza di Renis tra i nomi di persona citati (in verità lui li ha citati a caso). Milva è stata forse svantaggiata dall’improvvisa malattia di Tajoli, per la seconda serata , per cui la sua parte nella canzone (“Ricorda”) sarà ascoltata solo via disco. Tutti e due i contendenti prendono malissimo la sconfitta: Claudio Villa auto- proclama “Amor mon amour my love” (classificatosi seconda) la vincitrice morale e giura di non partecipare mai più a Sanremo, che è una manifestazione solo per le giovani promesse, non sarà così. Milva fugge via, le sue canzoni arrivano quinte e decime, scottata dalla seconda sconfitta e disillusione consecutiva, promettendo (come l’anno passato) che abbandonerà Sanremo e non canterà più poiché ha intenzione di aprire un ristorante con suo marito, anche questa sarà poi smentita dai fatti.

Curioso l’episodio di Betty Curtis che incontra Milva sulle scale dell’uscita, molto arrabbiata e la rincorre facendo col braccio il gesto dell’ombrello e urlando “Milva! giovane! giovane! giovane!”. La stampa criticherà ferocemente le canzoni di questa edizione, come molto scadenti.

CANZONI FINALISTE:

  1. Uno per tutte
    Tony Renis
    Emilio Pericoli
    (Renis – Mogol – Testa)
  2. Amor, mon amour, my love
    Claudio Villa

    Eugenia Foligatti
    (Malgoni – Pallesi – Pinchi)
  3. Giovane giovane
    Pino Donaggio

    Cocky Mazzetti
    (Donaggio – Testa)
  4. Non costa niente
    Johnny Dorelli
    Wilma De Angelis
    (Sciorilli – Calcagno)
  5. Ricorda
    Milva
    Luciano Tajoli
    (Donida – Mogol)
  6. Perdonarsi in due
    Tonina Torrielli
    Eugenia Foligatti
    (D’Anzi – Pinchi)
  7. Occhi neri e cielo blu
    Claudio Villa
    Aurelio Fierro
    (Panzer i- Pace)
  8. Sull’acqua
    Emilio Pericoli
    Sergio Bruni
    (Pagana – Maresca)
  9. Tu venisti dal mare
    Aura D’angelo
    Arturo Testa
    (Rendine – Pugliese)
  10. Non sapevo
    Milva
    Gianni Lacommare
    (Calvi – Pallesi)

NON IN FINALE:

  • Fermate il mondo
    Joe Sentieri
    Johnny Dorelli
    (Verde – Canfora)
  • Le voci
    Luciano Tajoli
    Ennio Sangiusto
    (Fallabrino – Medini)
  • Oggi non ho tempo
    Mario Abbate
    Quartetto Radar
    (Nisa – Lojacono)
  • Perché, perché
    Tony Renis
    Cocky Mazzetti
    (Cichellero)
  • Se passerai di qui
    Flo Sandon’s
    Wilma De Angelis
    (Testoni – Camis)
  • Com’è piccolo il cielo
    Gianni Lacommare
    Tonina Torrielli
    (Signori – Garavaglia)
  • La ballata del pedone
    Quartetto Radar
    Ennio Sangiusto
    (Pierantoni)
  • Quando ci si vuol bene… (come noi)
    Joe Sentieri
    Arturo Testa
    (Isola – Zambrini – Calabrese)
  • Un cappotto rivoltato
    Aurelio Fierro
    Sergio Bruni
    (Leuzzi – Specchia)
  • Vorrei fermare il tempo
    Mario Abbate
    Flo Sandon’s
    (Franchini – Redi)

SANREMO 1964 (14a Edizione). Giovedì 30, Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio 1964

  • Presentano: Mike Bongiorno e Giuliana Lojodice
  • Orchestra diretta da: Presenti 22 Direttori
  • Totale brani: 24
  • Organizzazione: Gianni Ravera
  • La Formula:Due interpretazioni per brano, 12 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Non ho l’età”, cantata da Gigliola Cinquetti, Patricia Carli

– Per la prima volta il playback fa la sua comparsa sulla scena sanremese : Bobby Solo non ha voce e il suo discografico (Vincenzo Micocci) inventa lo stratagemma (peraltro concordato con il Festival) che permetterà a Bobby Solo di cantare in finale ma con la consapevolezza che verrà squalificato. Bobby Solo racconterà anni più tardi che la vera causa di tutto era in realtà soltanto la grande, grandissima paura. La canzone è naturalmente Una lacrima sul viso, brano record capace di vendere oltre un milione e 800 mila copie. Particolare curioso: Una lacrima sul viso è cantata da Bobby Solo, senza voce, e da Frankie Laine, sdentato (aveva perso alcuni denti prima di salire sul palco)

– È il primo Festival aperto ai cantanti stranieri

– La trionfatrice assoluta, mentre tutti si attendono la vittoria di un big straniero, è la sedicenne Gigliola Cinquetti con “Non ho l’età”. Interprete straniera è Patricia Carli, che non credeva assolutamente in questo successo. La notizia della vittoria le giunge infatti quando ha già lasciato il Casinò delle Feste

– In platea spicca la presenza di Mina con il suo fidanzato Corrado Pani

– La gaffe di Mike: “Si voteranno stasera altre 5 canzoni. 5 ieri sera e 5 stasera, fanno appunto 12”.

– Fausto Cigliano e Gene Pitney cantano “E se domani…”. La canzone è eliminata dalla serata finale. Ci penserà Mina a portarla al successo mondiale

– Altre canzoni del Festival: “Ogni volta” (Paul Anka – Roby Ferrante), “Quando vedrai la mia ragazza” (Little Tony – Gene Pitney), “Un bacio piccolissimo” (Robertino – Bobby Riddell)

Tantissime sono le novità per questa edizione. La più importante è sicuramente la presenza di sedici interpreti stranieri che affiancano i cantanti italiani nell’esecuzione dei brani ed obbligatoriamente cantano in lingua italiana.

Tale decisione suscita critiche ed i sindacati insorgono in favore degli interpreti nazionali. Anche il pubblico si divide in due: quelli pro e quelli contro gli stranieri. Comunque tutto questo serve per creare attesa per l’esibizione degli artisti stranieri finora conosciuti solo attraverso i 45 giri.

Un altra novità è rappresentata dall’elezione di una sola canzone regina, le altre si piazzano tutte al secondo posto senza una classifica stilata. Per quanto concerne la direzione orchestrale, dapprima si pensa di affidarne la direzione al maestro Lelio Luttazzi, già contattato l’anno precedente, il quale aveva rinunciato perché era rimasto vittima di un incidente stradale che non gli aveva permesso di essere presente alla manifestazione, ma dopo le case discografiche pensano che è più proficuo far dirigere i cantanti direttamente dal maestro con il quale hanno inciso il vinile che viene messo in commercio subito dopo la manifestazione.

Ecco che si alternano ben 22 direttori a capo dell’orchestra Stabile al Salone delle feste del Casinò.

Altra novità di rilievo, non sono più gli autori a presentare le canzoni alla commissione selezionatrice, ma direttamente le case discografiche. Questo a garanzia dell’interprete, che avrebbe sicuramente interpretato una canzone confacente al suo modo di cantare ed a non essere obbligato a interpretare un brano spesso inadatto alla sua vocalità.

Mike Bongiorno è nuovamente chiamato a condurre la manifestazione coadiuvato da Giuliana Lojodice una graziosa attrice che si limita però a illustrare i testi delle canzoni in gara.

Il Quartetto Cetra e Lou Monte danno forfait proprio una settimana prima dell’inizio della manifestazione e devono essere sostituiti immediatamente. Esaminando il lato artistico delle canzoni si nota un certo rinnovamento musicale; Little Tony presenta con successo un blues dal titolo “Quando vedrai la mia ragazza” scritto da Gino Paoli, che fa conoscere agli italiani anche Gene Pitney che più volte sarà presente alla manifestazione. Paul Anka già noto per aver venduto tantissimo con il suo hit “Diana” coglie uno straordinario successo con “Ogni volta” presentata in coppia con il suo autore Roby Ferrante.

Pino Donaggio propone uno dei più interessanti motivi in gara la sinfonica “Motivo d’amore” bene interpretata anche da Frankie Avalon.

Gino Paoli riesce ad accedere alla finale con “Ieri ho incontrato mia madre” una delle canzoni più cupe dell’intera manifestazione.

Bruno Filippini e Gigliola Cinquetti avendo vinto Castrocaro 1963 sono di diritto ammessi alla manifestazione. Bruno Filippini guadagna la finale con “Sabato sera” un brano orecchiabile ripetuto dai Fraternity Brothers.

Anche Fabrizio Ferretti proviene dal Festival di Castrocaro e si afferma con “La prima che incontro” ottenendo un ottimo successo di vendita.

Domenico Modugno torna al festival con un tango “Che me ne importa a me” ripetuto da Frankie Laine.

Vengono eliminati invece Giorgio Gaber che presenta un delicato brano dal titolo “Così felice”, Fausto Cigliano che propone un ottimo brano di Carlo Alberto Rossi “E se domani” che scalerà le classifiche di vendita nell’interpretazione post-festivaliera di Mina.

Anche Cocky Mazzetti che presenta la frizzante “Mezzanotte” ottiene l’applauso più lungo che il pubblico tributa alle canzoni in gara, ma non riesce però ad accedere alla finale forse non troppo aiutata dai Los Hermanos Rigual che non cantano in perfetto italiano; anche Lilly Bonato una urlatrice di talento non accede in finale nonostante le prerogative ci siano tutte, con il brano “Tu piangi per niente”.

Stessa sorte tocca a Claudio Villa che presenta un brano di Umberto Bindi dal titolo “Passo su passo” e riproposto dalla giovanissima Peggy March. Nicola Arigliano con la sua swingante “20 km al giorno” riesce comunque a cogliere discrete vendite.

Bobby Solo giovanissimo cantante romano debutta al Festival presentando “Una lacrima sul viso” che a tutt’oggi risulta essere il brano festivaliero che ha venduto di più. La serata della finale è colto da una faringite e deve utilizzare il playback ; gli viene concesso ma non può concorrere alla vittoria finale. Al suo partner invece salta una capsula dentaria e dunque non può cantare al suo posto salvaguardando la vittoria. Altri successi di vendita sono “Un bacio piccolissimo” proposta da Robertino e “Stasera no,no,no” di Remo Germani.

Vincono quest’edizione due giovanissime ragazze: Gigliola Cinquetti che qualche mese più tardi si aggiudica anche L’Eurofestival e Patricia Carli cantante da night belga con il brano “Non ho l’età”. Ancora una volta vince una canzone melodica supportata dalla creazione di un personaggio. Infatti alla Cinquetti, i discografici che fiutano sempre più l’affare fanno recitare la parte della brava ragazza senza grilli per la testa. Questa parte dà credibilità al brano, aiutandola senz’altro a vincere.

Comunque questa formula escogitata sempre dal patron Ravera, dà ben presto i suoi frutti in termini di vendita.

E’ l’anno del boom economico discografico: trenta milioni di dischi venduti per un volume d’affari di mezzo miliardo di lire e solo di dischi sanremesi se ne vendono più di sei milioni di copie.

Niente male se solo si pensa alle vendite esigue odierne! E’ senz’altro uno degli anni migliori dell’intera storia della manifestazione.

CANZONI FINALISTE:

  1. Non ho l’età
    Gigliola Cinquetti
    Patricia Carli
    (Panzeri – Nisa)
  2. Ieri ho incontrato mia madre
    Gino Paoli

    Antonio Prieto
    (Paoli)
  3. Una lacrima sul viso
    Bobby Solo

    Frankie Laine
    (Mogol – Lunero)
  4. Che me ne importa a me
    Domenico Modugno
    Frankie Laine
    (Modugno)
  5. Ogni volta
    Robby Ferrante
    Paul Anka
    (Rossi – Ferrante)
  6. Stasera no no no
    Remo Germani
    April Steven e Nino Lo tempio
    (Pallavicini – Roncorati)
  7. Un bacio piccolissimo
    Robertino
    Bobby Ridell
    (Ornati – Mescoli)
  8. Sabato sera
    Bruno Filippini
    Fraternity Brothers
    (Pallesi – Malgoni)
  9. Come potrei dimenticarti
    Tony Dallara
    Ben E. King
    (Pallavicini – Leone)
  10. Motivo d’amore
    Pino Donaggio
    Frankie Avalon
    (Donaggio)
  11. La prima che incontro
    Fabrizio Ferretti
    Fraternity Brothers
    (Pallavicini – Kramer)
  12. Quando vedrai la mia ragazza
    Little Tony
    Gene Pitney
    (Ciacci)

NON IN FINALE:

  • Passo su passo
    Claudio Villa
    Peggy March
    (Migliacci – Bindi)
  • L’ultimo tram
    Milva
    Frida Boccara
    (Calabrese – Sciorilli)
  • Sole sole
    Laura Villa
    Hermanos Rigual
    (Zanin – Casadei)
  • L’inverno cosa fai
    Piero Focaccia
    Bobby Ridell
    (Nisa – Colonnello)
  • Così felice
    Giorgio Gaber
    Patricia Carli
    (Gaber)
  • Tu piangi per niente
    Lilly Bonato
    Richard Moser
    (Pallavicini – Soffici)
  • E se domani
    Fausto Cigliano
    Gene Pitney
    (Calabrese – C.A. Rossi)
  • Mezzanotte
    Cocky Mazzetti
    Hermanos Rigual
    (Rossi – Rotunno)
  • Venti chilometri al giorno
    Nicola Arigliano
    Peter Krauss
    (Mogol – Massara)
  • Sole pizza e amore
    Aurelio Fierro
    Marina Moran
    (Giacobetti – Savona)
  • I sorrisi di sera
    Tony Renis
    Frankie Avalon
    (Mogol – Testa – Renis)
  • Piccolo piccolo
    Emilio Pericoli
    Peter Krauss
    (Amurri – Luttazzi)

SANREMO 1965 (15a Edizione). Giovedì 28, Venerdì 29, Sabato 30 Gennaio 1965

  • Presentano: Mike Bongiorno e Grazia Maria Spina
  • Orchestra diretta da: Presenti 19 Direttori
  • Totale brani: 24
  • Organizzazione: Gianni Ravera
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 12 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Se piangi se ridi”, cantata da Bobby Solo e i Minstrels

– Ricky Gianco e’ coinvolto in un incidente stradale e si presenta sul palco con il braccio al collo

– È il primo Festival aperto ai cantanti stranieri

– Bobby Solo presenta “Se piangi, se ridi”. Sino all’ultimo Bobby ha rimesso mano all’arrangiamento perchè non ne era affatto contento

– Molti parleranno di una vittoria riparatrice perché il vincitore morale della precedente edizione era stato proprio Bobby

– Quanti debutti: Ornella Vanoni, Bruno Lauzi, Nicola Di Bari, Fred Bongusto

– Curiosità: a Sanremo arriva un telegramma di auguri del Presidente degli Stati Uniti, Lindon Johnson. È indirizzato ai Minstrels, il suo gruppo preferito

– Polemiche: alla vigila si parla di Gino Paoli come probabile vincitore. Ma la sua casa discografica si ritira in polemica con gli organizzatori

– Altre canzoni del Festival: “Abbracciami forte” (Vanoni – Udo Jurgens), “Io che non vivo” (Pino Donaggio – Jody Miller), “Le colline sono in fiore” (Wilma Goich – The Minstrels)

Questa edizione presenta grosse novità. Prima di tutto le canzoni diventano 24 e alla fine, per non scontentare nessuno, ne vince una sola; secondo gli orchestrali vengono scelti dalle case discografiche (entrano a far parte quindi :Morricone, Kramer, Simonetti, ecc.) e loro stesse danno le canzoni, per agevolare i cantanti ma soprattutto, la grossa novità, è l’ ingresso dei cantanti stranieri in gara, che possono cantare in italiano e anche in lingua originale e si abbinano ai cantanti italiani.

Il presentatore è sempre Mike Bongiorno, affiancato dall’attrice Giuliana Lojodice, che sfodererà una delle sue gaffes più famose (“questa sera si voteranno 5 canzoni, ieri sera ne avete votate altre 5. E domani sera avremo le 12 finaliste!”).

Fin dall’inizio si nota un cambio:la canzone “Sole pizza e amore”, sarebbe affidata al quartetto cetra e a Lou Motte ma tutti e 5 gli artisti danno forfait e quindi la canzone passa ad Aurelio Fierro e Marina Moran. I soliti problemi di nervosismo: Tony Renis che è impegnato sotto le armi ha un permesso speciale, Milva è in tribunale per una causa e Dallara minaccia di andarsene sei i tecnici rai non riducono il tono della voce.

In prima fila si nota Mina col suo compagno Corrado Pani. Gli stranieri sono tanti e molti anche sconosciuti: Frankie Laine (a cui Bobby Solo dice con curiosità che ha addentato una mela lasciandoci la dentiera sopra!e Dallara sostiene che non porta la parrucca ma è la parrucca che porta lui), Paul Anka (il cantante di “Diana”) che canta “Ogni volta” e la fa diventare una sua canzone; i classici interpreti della “high school” cioè o cantanti dell’età dei loro fans:Gene Pitney, di breve durata, Bobby Ridel e (lo sfortunato come risultati) Frankie Avalon;i fraternity brothers (già famosi con “Passion flower”), Los hermanos rigual(sfortunati come scelte) che cantavano “Quando calienta el sol”, Ben E.King, che canta Stand by me ma è sfortunato a Sanremo e così Peter Kraus il re del rock tedesco e la piccola Little Peggy March, di 15 anni.

Di italiani ce ne sono tanti ma non tutti hanno la fortuna della finale:Tony Dallara che va in finale (“Come potrei dimenticarti”) ma con una canzone che non prende tanto; Pino Donaggio con una bellissima canzone (“Motivo d’amore”) che va pure lui in finale ma la sua canzone è bella quanto difficile;Aurelio Fierro che è eliminato; Giorgio Gaber (“Così felice”) con una canzone che non incanta e non va in finale; Little Tony invece azzecca la canzone, “Quando vedrai la mia ragazza”, un rock, si dice che a scrivergliela sia stato Gino Paoli, che però si vergogni ad ammetterlo di aver avuto a che fare col “Ragazzo col ciuffo”; Cocky Mazzetti, che ritenta dall’anno scorso ma senza fortuna; Milva che ci riprova un altra volta (“l’ultimo tram”) ma addirittura gli è negata la finale; Modugno che entra in finale con una canzone, “Che me ne importa a me”, che è più che altro un tango fatto a commedia teatrante, dove alla fine Mimmo si da due schiaffi in faccia, insomma non certo una canzone vincente; Gino Paoli, con una bella canzone, “Ieri ho incontrato mia madre”, dal testo particolare; Tony Renis ed Emilio Pericoli, che ci riprovano l’anno dopo la loro vittoria, questa volta divisi ma per tutti e due è negata la finale ed infine il “reuccio”, Claudio Villa, anche lui eliminato ma questa volta senza polemiche (“Passo su passo”).

Quest’anno però vi sono anche dei giovani interessanti: la vincitrice di Castrocaro, una giovane veneta acqua e sapone, Gigliola Cinquetti; Roby Ferrante, che purtroppo ha vita breve per via di un incidente, che canta l’azzeccatissima “Ogni volta”; Fabrizio Ferretti con la bella “La prima che incontro”, Bruno Filippini, con la divertente “Sabato sera”; l’ex bagnino Piero Focaccia, che però non si impone con “L’inverno cosa fai?” ed infine il trasteverino e, si dice, erede di Claudio Villa, Robertino, che si impone con “Un bacio piccolissimo”. A parte però Gigliola Cinquetti e Piero Focaccia, nessuno di questi ragazzi farà lunga strada di successo. Un caso a parte è un ragazzo, di Roma, grande fan di Elvis Presley, Roberto Satti che decide di chiamarsi Bobby ma la momento della scelta del nome gli dicono “Bobby? solo?” ed è così che sceglie di chiamarsi Bobby Solo. Porta in finale una canzone “Una lacrima sul viso”. In finale è dato come vincitore “ogni volta” di Roby Ferrante e di Paul Anka, anche Bobby Solo è tra i papabili vincitori ma all’ultima sera è colpito da una laringite, per cui la sua canzone viene suonata in play-back e lui è escluso dalla gara… si rifarà con tanto successo d’ora in poi.

Mina lo aveva detto “pensate che vincerà Modugno o Paul Anka e invece vincerà Gigliola Cinquetti” ed è così che vince lei, con una canzone che inneggia al pudore “Non ho l’età”, giovane ma determinata, la sua partner straniera sconosciutissima, Patricia Carli, canta a malapena in italiano e poi crolla a terra svenuta dall’emozione della vittoria.

CANZONI FINALISTE:

  1. Se piangi, se ridi
    Bobby Solo
    New Christy Minstrels
    (Mogol-Marchetti-Satti)
  2. Abbracciami forte
    Udo Jurgens

    Ornella Vanoni
    (Mogol – Donida)
  3. Amici miei
    Gene Pitney

    Nicola Di Bari
    (Pallavicini – Colonnello)
  4. Aspetta domani
    Kiki Dee
    Fred Bongusto
    (Pallavicini – Bongusto)
  5. Ho bisogno di vederti
    Connie Francis
    Gigliola Cinquetti
    (Ramsete – Ciampi)
  6. Invece no
    Petula Clark
    Betty Curtis
    (Pallavicini – Leoni)
  7. Io che non vivo (senza te)
    Jody Miller
    Pino Donaggio
    (Pallavicini-Donaggio)
  8. L’amore ha i tuoi occhi
    Yukari Ito
    Bruno Filippini
    (Pallavicini – Kramer)
  9. Le colline sono in fiore
    New Christy Minstrels
    Wilma Goich
    (Calibi – Angiolini)
  10. Prima o poi
    Audrey
    Remo Germani
    (Amurri – Pallavicini – Ferrari)
  11. Si vedrà
    Les Surf
    Vittorio Inzaina
    (Gentile – Lentini)
  12. Vieni con noi
    Bernd Spier
    Milva
    (Maresca – Pagano)

NON IN FINALE:

  • Cominciamo ad amarci
    Joe Damiano
    John Foster
    (Pallavicini – Mescoli)
  • Devi essere tu
    Jody Miller
    Ricky Gianco
    (D’Acquisto – Gianco)
  • Di fronte all’amore
    Dusty Springfield
    Gianni Mascolo
    (Simoni – Bindi)
  • E poi verrà l’autunno
    Timi Yuro
    Don Miko
    (Amurri – Bascerano)
  • Il tuo amore
    Kenny Rankin
    Bruno Lauzi
    (Lauzi)
  • Io non volevo
    Hoagg Lands
    Giordano Colombo
    (Leva – Reverberi)
  • I tuoi anni più belli
    Gene Pitney
    Iva Zanicchi
    (Mogol – Gaspari – Polito)
  • L’amore è partito
    Anita Harris
    Beppe Cardile
    (Beppe Cardile)
  • Mia cara
    Danyel Gerard
    Robertino
    (Mogol – Massara)
  • Non a caso il destino (ci ha fatto incontrare)
    Johnny Tilloston
    Franco Tozzi
    (Antartide – C.A.Rossi)
  • Ti credo
    Timi Yuro
    Peppino Gagliardi
    (Amendola – Gagliardi)
  • Tu che ne sai
    Dusty Springfield
    Fabrizio Ferretti
    (Amurri – Pisano)

SANREMO 1966 (16a Edizione). Giovedì 27, Venerdì 28, Sabato 29 Gennaio 1966

  • Presenta: Mike Bongiorno con Carla M. Puccini e Paola Penni
  • Orchestra diretta da: Presenti 21 Direttori
  • Totale brani: 26
  • Organizzazione: Gianni Ravera
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Dio come ti amo”, cantata da Domenico Modugno e Gigliola Cinquetti

– Da questa edizione la serata finale del Festival viene integralmente trasmessa in Eurovisione. Si stimano 300 milioni di telespettatori

– È il primo Festival aperto ai cantanti stranieri

– La Rai non vuole Bobby Solo al Festival per alcune sue dichiarazioni alla stampa. Risolve tutto una lettera di scuse

– È l’edizione del grande scontro tra musica melodica e musica beat

– Cast ricchissimo di cantanti stranieri: ricordiamo gli Yardbirds e Pat Boone, numero 1 nelle Hit statunitensi con “Speedy Gonzales”

– Con l’Equipe 84 e i Ribelli esordiscono le prime band italiane al Festival

– Dopo l’esibizione dei Ribelli un gruppo di fans continua ad applaudire e impedisce alla gara di proseguire

– Grande rivelazione del Festival è Caterina Caselli con “Nessuno mi può giudicare”. Lei, giovane e ribelle, tanto distante dal modello tutto acqua e sapone della Cinquetti.

– Quante eliminazioni: clamorosa quella di Adriano Celentano con “Il ragazzo della via Gluck”. Eliminati anche Gino Paoli e Lucio Dalla con “Paff…Bum”

– La presentatrice Carla Puccini sviene in scena, ma è soltanto un espediente pubblicitario di Arbore e Boncompagni

– Curiosità: Peppino Gagliardi tiene in mano un rosario mentre interpreta la sua canzone

– Esordio sanremese: Sergio Endrigo con la canzone “Adesso si”

– Altre canzoni del Festival: “Una casa in cima al mondo” (Pino Donaggio – Claudio Villa), “Io ti darò di più” (Vanoni – Berti)

Il Festival di Sanremo edizione 1966 si apre all’insegna di una viva battaglia tra melodia e beat.

Numerose sono le canzoni che pervengono alla Commissione presieduta dal maestro Pino Calvi. (per l’esattezza 216).

Una prima scrematura riduce le canzoni a trentacinque. La selezione definitiva le porta a ventisei. Tredici canzoni gareggiano per sera. Sei canzoni a serata accedono alla finale.

Viene istituita una giuria composta da soli giornalisti che ha il compito di ripescare una canzone per sera tra le sette escluse.

Per la prima volta la finale viene trasmessa in diretta per intero, in Eurovisione.

Per la conduzione si stipula un contratto “D’oro” a Mike Bongiorno che si è distinto nelle precedenti edizione supportato da Paola Penni una graziosa annunciatrice e Carla Maria Puccini, valletta ed attrice alla ricerca di successo. Mike Bongiorno raggiunge Sanremo in treno e nei corridoi sente parlare la Puccini con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni anche loro alla volta di Sanremo in qualità di critici musicali di un loro programma radiofonico. La Puccini domanda loro qualche suggerimento per farsi notare ed attirare l’attenzione da parte del pubblico. Loro le suggeriscono un finto svenimento sul palco. Dunque lo mette in atto ,ma il serio e professionale Mike non crede a tutto ciò e facendo finta di niente continua la sua presentazione, smorzando l’interesse su questo mancato evento.

La direzione artistica è di nuovo affidata a Gianni Ravera. Non mancano dissensi sulle mancate ammissioni al Festival, soprattutto per Albano che avrebbe dovuto proporre un ottimo brano in tandem con Roberta Mazzoni, Maria Doris e soprattutto per Noris De Stefani, la cui presenza è addirittura pubblicata tra i nomi dei partecipanti ma il giorno dopo non compare più tra gli ammessi.

Per quanto riguarda il lato artistico c’è un calo di interessi per il nutrito plotone degli artisti stranieri,mentre ci si concentra molto sui tanti artisti italiani in gara.

Numerosi sono i cantautori in gara: Sergio Endrigo al suo debutto sanremese propone “Adesso si”, Edoardo Vianello che insieme all’introversa Francoise Hardy interpreta “Parlami di te”, Bobby Solo con un brano in tono minore dal titolo “Questa volta” e Gino Paoli che avrebbe fatto meglio a restarsene a casa con la sua pessima “La carta vincente” una delle canzoni più brutte della Storia del festival.

Bruno Lauzi deluso dalla eliminazione dello scorso anno resta a casa ma scrive la delicata “Una rosa da Vienna” per Anna Identici, facilitando così la sua affermazione. Anche Memo Remigi resta a casa. Dapprima si vocifera sulla sua partecipazione, poi la casa discografica decide di assegnare il suo ottimo brano “Io ti darò di piu'” alla conturbante e sexy Ornella Vanoni che è affiancata dall’Orietta nazionale. Tale abbinamento solleva vespai di polemiche. Due artiste così diverse cantano la stessa canzone. Ma ambedue riescono a convincere i critici Ornella per la sua interpretazione sensuale ed Orietta per la sua intonazione perfetta (roba da far impallidire la stessa Ornella).

I due cantanti che hanno diritto di partecipazione a questa edizione per aver vinto il Festival di Castrocaro sono Plinio Maggi cantautore siciliano che propone una raffinata interpretazione di un brano dal titolo “Io ti amo”, eseguito con bravura anche da Anna Marchetti, e Luciana Turina, cantante dalla voce possente come la sua stazza che propone l’energica “Dipendesse da me”.

Tante sono le primedonne da Milva che propone “Nessuno di Voi” ad Iva Zanicchi con tanto di caschetto per interpretare magistralmente una delle più belle canzoni di questa rassegna “La notte dell’addio”, a Wilma Goich affiancata dai Les Surfs per proporre la canzone scritta da Mogol “In un fiore” a Caterina Caselli che canta uno scatenato shake in coppia con Gene Pitney dal titolo “Nessuno mi può giudicare” che risulta essere uno straordinario successo di vendita.

Successo lo riscuote anche Adriano Celentano che apre con “Il ragazzo della Via gluck” il filone della canzone ecologista. Il molleggiato che ha rifiutato di interpretare il brano della Caselli, si presenta in coppia con un trio che fino all’ultimo non si sa da chi sarà composto.

Si parla di Teo Teocoli e Milena Cantù, ma poi di loro neanche l’ombra.

Discreto successo anche per Pino Donaggio e per la sua “la casa in cima al mondo” che viene ripetuta da Claudio Villa.

Da segnalare anche la presenza di tanti gruppi: l’Equipe 84 capitanata da Vandelli che propone in divise di lattice bianco il brano “Un giorno tu mi cercherai”. The Renegades di cui leader è Kim Brown ripete la canzone in un italiano maccheronico ed incomprensibile, The Yardbirs che vanno in palco ubriachi tanto da non ricordare neanche una parola delle loro canzoni, rovinandole e Giuseppe Di Stefano internazionale tenore lirico che si cimenta con la leggera e Lucio Dalla che con giacca e cravatta presenta l’ironica “Paff Bum”.

Discreto successo anche le due canzoni ripescate: “Così come viene” brano brioso proposto da Remo Germani e “Se tu non fossi qui” ben proposta da Peppino Gagliardi e da Pat Boone bel tenebroso idolo delle mamme.

A vincere questa edizione, è sicuramente la melodia che prevale sul beat. La palma sanremese va a “Dio come ti amo” una bella canzone scritta e cantata da Domenico Modugno e ripetuta con raffinata grazia da Gigliola Cinquetti.

Questa canzone se all’apparenza sembra la solita canzone melodica, presenta un’innovazione musicale: un testo libero da vincoli musicali. E Mister Volare rompe nuovamente gli schemi musicali cosi come aveva già fatto in precedenza con “Nel blu dipinto di blu”! Ma poi è davvero così tanto vecchio questo Festival?

CANZONI FINALISTE:

  1. Dio come ti amo
    Domenico Modugno
    Gigliola Cinquetti
    (D. Modugno)
  2. Adesso sì
    Sergio Endrigo

    Chad and Jeremy
    (Endrigo)
  3. A la buena de dios
    I Ribelli

    New Christy Minstrels
    (Pallavicini – Colonnello)
  4. Così come viene
    Remo Germanie
    Les Surf
    (Leoni – Pallavicini)
  5. In un fiore
    Wilma Goich
    Les Surf
    (Donida – Mogol)
  6. Io ti darò di più
    Ornella Vanoni
    Orietta Berti
    (Remigi – A. Testa)
  7. La notte dell’addio
    Iva Zanicchi
    Vic Dana
    (Diverio – A. Testa)
  8. Mai mai mai Valentina
    Giorgio Gaber
    Pat Boone
    (Colonnello-A. Testa)
  9. Nessuno di voi
    Milva
    Richard Anthony
    (Kramer-Pallavicini)
  10. Nessuno mi può giudicare
    Caterina Caselli
    Gene Pitney
    (Pace – Panzeri – Berretta – Del Prete)
  11. Se tu non fossi qui
    Peppino Gagliardi
    Pat Boone
    (C.A. Rossi – Terzi)
  12. Una casa in cima al mondo
    Pino Donaggio
    Claudio Villa
    (Donaggio – Pallavicini)
  13. Una rosa da Vienna
    Anna Identici
    New Christy Minstrels
    (Guarnieri – Lauzi)
  14. Parlami di te
    Edoardo Vianello
    Françoise Hardy
    (Vianello – Pallavicini)

NON IN FINALE:

  • Dipendesse da me
    Luciana Turina
    Gino
    (Pattacini – Pallavicini)
  • Il ragazzo della via Gluck
    Adriano Celentano
    Trio del Clan
    (Celentano – Beretta)
  • Io non posso crederti
    Franco Tozzi
    Bobby Vinton
    (Marchetti – Sanjust)
  • Io ti amo
    Plinio Maggi
    Anna Marchetti
    (Fallabrino – Maggi)
  • La carta vincente
    Gino Paoli
    Ricardo
    (Paoli)
  • Lei mi aspetta
    Nicola Di Bari
    Gene Pitney
    (Baldan Bembo – Pallavicini)
  • Paff… Bum
    Lucio Dalla
    The Yardbirds
    (Reverberi – Bardotti)
  • Per questo voglio te
    Giuseppe Di Stefano
    P.J. Proby
    (De Ponti – Mogol)
  • Quando vado sulla riva
    Luciano Tomei
    Los Paraguayos
    (Maresca – Pagano)
  • Questa volta
    Bobby Solo
    The Yardbirds
    (Satti – Mogol)
  • Se questo ballo non finisse mai
    John Foster
    Paola Bertoni
    (Mescoli – Pallavicini)
  • Un giorno tu mi cercherai
    Equipe 84
    The Renegades
    (Campanino – Pantros)

SANREMO 1967 (17a Edizione). Giovedì 26, Venerdì 27, Sabato 28 Gennaio 1967

  • Presentano: Mike Bongiorno e Renata Mauro
  • Orchestra diretta da: Presenti 25 Direttori
  • Totale brani: 30
  • Organizzazione:Gianni Ravera
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Non pensare a me”, cantata da Iva Zanicchi e Claudio Villa

– Vigilia di problemi: a sole due settimane al via l’elenco dei partecipanti è un caos. Mina non è convinta della sua canzone, Modugno cambia per ben quattro volte partner, la New Vaudeville Band (quelli di Winchester Cathedral) non vuole muoversi da Londra

– È il Festival segnato dalla tragica morte di Luigi Tenco. La notte tra il 26 e il 27 gennaio, al termine della prima serata, Luigi Tenco si suicida in una stanza all’albergo Savoy. La sua “Ciao amore ciao” è stata eliminata, e molti vedono in questa eliminazione la ragione del suicidio. Ma è veramente così? Si parla di chiudere il Festival e invece si va avanti. Soltanto Caterina Caselli si rifiuta di cantare e Claudio Villa si scusa con il pubblico se canterà peggio del solito

– La manifestazione si conclude alla mezzanotte di domenica 28 gennaio. A mezzogiorno del giorno seguente il disco di Tenco è praticamente esaurito. A un solo mese dal Festival “Ciao amore ciao” avrà venduto oltre 300.000 copie

– La prima serata vede in sala Mike Jagger, il leader dei Rolling Stones. Perchè? È al Festival di Sanremo per assistere all’esibizione di sua moglie: Marianne Faithfull

– Tra il pubblico giovane spopolano i Giganti con la loro “Proposta”. Il primo verso sarà l’inno di un’intera generazione: Mettete dei fiori nei vostri cannoni

– Gene Pitney si sposa proprio durante i giorni del Festival

– Altre canzoni del Festival: Bisogna saper perdere (Dalla – The Rokes); Cuore matto (Little Tony – Mario Zelinotti); Io, tu e le rose (Berti – Les Compagnons de la Chanson); La musica è finita (Vanoni – Mario Guarnera); L’immensità (Don Backy – Dorelli); Pietre (Antoine – Gian Pieretti)

Numerosi ed importanti fervono i preparativi per questa edizione 1967 del festival della canzone italiana.

Gianni Ravera viene confermato come direttore artistico Mike Bongiorno secondo un sondaggio è considerato il presentatore per eccellenza di questa manifestazione e viene dunque riconfermato con l’aiuto di Renata Mauro cantante ed attrice che si cimenta alla conduzione dando il meglio di sé.

Il meccanismo è il solito della passata edizione: 6 canzoni accedono alla finale per le prime due sere più due ripescaggi tra i brani eliminati.Il totale dei brani ammessi alla gara è di trenta, dato l’elevato numero di composizioni pervenute alla manifestazione.

Viene istituita una commissione formata da Lello Bersani, Lino Procacci, Gianni Ravera ed altri, presieduta da Ugo Zatterin che ha l’arduo compito di ripescare due brani eliminati.

Tutti i pronostici sembrano ok per un festival mite. Una settimana prima però iniziano le solite bagarre. Tra gli eliminati figurano Dino, Anna Identici, Gigliola Cinquetti con un brano di Francesco Guccini, The Troggs, Michele, Hervè Vilard, Paola Neri e Marisa Brando, Tony Renis e Lara Saint Paul.

Domenico Modugno crede di avere una delle più interessanti canzoni in gara dal titolo “Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore”. La seconda esecuzione sembra dapprima destinata a Cristophe un cantante francese assai noto in questo periodo, ma Mimmo non è per niente contento del suo italiano per cui si adira e crea una forte tensione nell’artista francese che lo induce a ritirarsi dalla gara.

Si iniziano così le prove da parte di tutti gli artisti presenti alla manifestazione, ma nessuno soddisfa Mr Volare. Alla fine si opta per Gidiuli un giovane cantante pugliese dalla voce particolare, che però non riesce a portare in finale un brano assai mediocre.

Ornella Vanoni invece interpreta la carismatica “La musica è finita” un pezzo raffinato composto da Franco Califano ed Umberto Bindi. La seconda esecuzione è affidata ad un giovane interprete in cerca di successo: Papete. La cantante milanese informa l’organizzazione che canterà al Festival solo se Papete cambierà nome in Mario Guarnera. E così avviene.

The Hollies un gruppo in top alle classifiche sembrano destinati a proporre due brani; dopo di che alcune pressioni discografiche avanzano il nome di Johnny Rivers per eseguire “Devi avere fiducia in me”. Il gruppo dunque si concentra solo sul brano “Non prego per me”ma alla fine Rivers asserisce di essere già impegnato per partecipare alla manifestazione e viene sostituito da Carmelo Pagano un giovane siciliano vincitore del Festival degli Sconosciuti di Ariccia organizzato da Teddy Reno.

Dal Festival di Castrocaro provengono di diritto le vincitrice Annarita Spinaci e Roberta Amadei. Tanti sono i brani di successo di questa edizione:innanzitutto Little Tony ha la meglio su tutti con la sua “Cuore Matto” ripetuta da Mario Zelinotti della stessa sua scuderia discografica.

Tanti sono i cantautori in gara: Lucio Dalla che insieme agli ormai italianizzati The Rokes propongono “Bisogna saper perdere”, un brano accattivante che subito riscuote enorme successo, Sergio Endrigo che con Memo Remigi interpreta “Dove Credi di andare”. Giorgio Gaber scrive “E allora dai” che viene ripetuta dall’ormai habituè festivaliero Remo Germani, Don Backy canta la sua melodica “L’immensità” ripetuta da Johhny Dorelli con bravura, Pino Donaggio che propone la sua “Io per amore” dalla bella costruzione musicale con la bravissima Carmen Villani.

Debuttano Tony Del Monaco con la sua ariosa “E’ più forte di me” rieseguita anche da Betty Curtis in dolce attesa, Jimmy Fontana autore ed interprete della interessante “Nasce una vita” che ha per tema le sensazioni di un padre nel momento in cui un figlio sta per nascere. Questa canzone è ripetuta anche da Edoardo Vianello ma è troppo complessa per le platee festivaliere per cui non accede alla finale.

Tanti sono gli artisti stranieri presenti alla manifestazione: Dionne Warwick cantante preferita di Burt Bacharach che con la sua delicatezza vocale presenta “Dedicato all’amore” insieme a Peppino Di Capri al suo debutto sanremese, la rocker Marianne Faithfull, pupilla di Mike Jagger dei Rolling Stones che presenta una canzone pacifista “C’è chi spera”, la giunonica Anna German che ripete “Gi” scritta da Fred Bongusto, Connie Francis che propone insieme a Bobby Solo “Canta Ragazzina”, Sonny e Cher coppia artistica e nella vita, presenti con “Il cammino di ogni speranza”composta da Umberto Napolitano e ripetuta da Caterina Caselli la rivelazione del precedente festival.

Cher che ha delle serie difficoltà di pronuncia italiana propone anche “Ma piano” un pezzo scritto da Gianni Meccia per Nico Fidenco, The Happenings con un brano scritto da Carlo Alberto Rossi dal titolo “Quando vedro'” e ripetuta dai Los Marcellos Ferial e Bobby Goldsboro che insieme alla voce suadente e musicalissima di Donatella Moretti presenta una sensibile composizione dal titolo “Una Ragazza”.

Due sono i debutti importanti:quello di Lucio Battisti autore del brano “Non prego per me” proposta da Mino Reitano e quella di Luigi Tenco autore ed inteprete di “Ciao amore ciao”, ripetuta dalla ormai conosciutissima Dalida che con lui intrattiene una relazione.

E’ proprio Tenco a sconvolgere questa edizione festivaliera. Infatti è trovato morto nella sua stanza d’hotel. Le circostanze sono misteriose. Le indagini chiuse frettolosamente. Dalida è la prima a trovarlo morto. In suo aiuto accorre Lucio Dalla mentre Wilma Goich corre in sala stampa a dare la notizia. Non so che relazione ha questa morte con il Festival. Si parla di un biglietto scritto dal cantautore, che al Festival propone certamente una delle sue peggiori composizioni, che spiega la motivazione di tale gesto, attribuendo al pubblico un certo tipo di disattenzione verso il suo percorso artistico d’autore e contro le giurie che bocciano la sua canzone per far accedere alla finale “Io tu e le rose” un brano di stampo melodico proposto dalla brava Orietta Berti e dal gruppo francese Les Compagnons de la Chanson e contro la Commissione di esperti che ripesca “La rivoluzione” di Gianni Pettenati e Gene Pitney prossimo alle nozze e “Pietre” una canzone di protesta scritta da Gian Pieretti e proposta dall’ironico cantante francese Antoine.

C’è però chi sostiene che la grafia su questo biglietto non è di Tenco che assume dei farmaci e canta malissimo sul palco come sostiene il Maestro Reverberi che dirige l’orchestra nell’esecuzione del suo brano. Si pensa dunque ad una sospensione di questo festival, ma poi non se ne fa nulla per i soliti interessi discografici.

A vincere tale edizione però è una canzone assai festivaliera nella costruzione musicale e letteraria; quella “Non pensare a me” proposta dal battagliero Claudio Villa e rieseguita da una brava Iva Zanicchi.

Al secondo posto Les Surfs con la debuttante Annarita Spinaci propongono la swingante “Quando dico che ti amo” composta da Tony Renis.

Terza classificata “Proposta” una canzone pacifista eseguita dai Giganti e dai The Bachelors. Momenti dure per la manifestazione che certamente deve escogitare qualche cosa di davvero importante per cancellare dal ricordo dei telespettarori questa brutta tragedia. 

Ma cala il sipario anche su questo!!!!!!!!

CANZONI FINALISTE:

  1. Non pensare a me
    Claudio Villa
    Iva Zanicchi
    (Testa-Sciorilli)
  2. Quando dico che ti amo
    Annarita Spinaci

    Les Surf
    (Testa-Renis)
  3. Proposta
    I Giganti

    The Bachelors
    (Albula – G.B. Martelli)
  4. Bisogna saper perdere
    Lucio Dalla
    The Rokes
    (Cassia – Cini)
  5. Cuore matto
    Little Tony
    Mario Zelinotti
    (Ambrosino – Savio)
  6. Dove credi di andare
    Sergio Endrigo
    Memo Remigi
    (Endrigo)
  7. E allora dai
    Giorgio Gaber
    Remo Germani
    (Gaber)
  8. Io per amore
    Pino Donaggio
    Carmen Villani
    (Pallavicini-Donaggio)
  9. Io tu e le rose
    Orietta Berti
    Les Compagnons de la Chanson
    (Pace-Panzeri-Brinniti)
  10. La musica è finita
    Ornella Vanoni
    Mario Guarnera
    (Nisa – Califano – Bindi)
  11. La rivoluzione
    Gianni Pettenati
    Gene Pitney
    (Mogol – Soffici)
  12. L’immensità
    Don Backy
    Johnny Dorelli
    (Don Backy – Mogol – Mariano)
  13. Per vedere quant’è grande il mondo
    Wilma Goich
    The Bachelors
    (Mogol – Donida)
  14. Pietre
    Gian Pieretti
    Antoine
    (Pieretti – Ricky Gianco)

NON IN FINALE:

  • Canta ragazzina
    Connie Francis
    Bobby Solo
    (Prog – Pattacini)
  • Gi
    Fred Bongusto
    Anna German
    (Pallavicini – Amurri – Bongusto)
  • C’è chi spera
    Ricky Maiocchi
    Marianne Faithfull
    (Panzer i- Pace – Colonnello)
  • Non prego per me
    Mino Reitano
    The Hollies
    (Mogol-Battisti)
  • Ma piano (per non svegliarmi)
    Cher
    Nico Fidenco
    (Meccia)
  • Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore
    Domenico Modugno
    Gidiuli (Christophe)
    (Pallavicini – Modugno)
  • Quando vedrò
    Los Marcellos Ferial
    The Happenings
    (Terzi-C.A. Rossi)
  • Ciao amore ciao
    Luigi Tenco
    Dalida
    (Tenco)
  • Dedicato all’amore
    Peppino Di Capri
    Dionne Warwick
    (Testa – Pane – Dunnio)
  • Devi aver fiducia in me
    Roberta Amadei
    Carmelo Pagano
    (Specchia – Martini)
  • È più forte di me
    Tony Del Monaco
    Betty Curtis
    (Del Monaco – Polito)
  • Guardati alle spalle
    Gene Pitney
    Nicola Di Bari
    (Beretta-Pace)
  • Il cammino di ogni speranza
    Caterina Caselli
    Sonny and Cher
    (Napolitano)
  • Nasce una vita
    Jimmy Fontana
    Edoardo Vianello
    (Bardotti – Fontana)
  • Uno come noi
    Milva
    Los Bravos
    (Martucci-Bertero-Marini)
  • Una ragazza
    Donatella Moretti
    Bobby Goldsboro
    (Pallavicini – Pallesi – Malgoni)

SANREMO 1968 (18a Edizione). Giovedì 1, Venerdì 2, Sabato 3 Febbraio 1968

  • Presentano: Pippo Baudo e Luisa Rivelli
  • Orchestra diretta da: del Festival
  • Totale brani: 24
  • Organizzazione: Gianni Ravera 
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Canzone per te”, cantata da Sergio Endrigo e Roberto Carlos

– Il Pippo nazionale debutta alla conduzione della kermesse sanremese

– Tutti i riflettori puntati sul grande Louis Armstrong. Al termine del suo brano in gara, Mi va di cantare, non conoscendo il regolamento, intona la celebre When the Saints go marchin’in.. Pippo Baudo è costretto a precipitarsi sul palco per fargli abbandonare la scena. “Ma come?” – replica stupito Armstrong – “Possibile che mi diate tutti questi soldi solo per una canzone?”

– Oltre ad Armstrong, Eartha Kitt e Shirley Bassey (tutti in gara), c’è anche il grande jazzista Lionel Hampton cui spetta di riproporre con il suo vibrafono tutti i motivi in concorso

– Lucio Battisti è autore del brano “La farfalla impazzita”, interpretata da Johnny Dorelli e Paul Anka

– Roberto Carlos è l’unico straniero a incidere in italiano la canzone con cui ha vinto il Festival (non era accaduto né con i Minstrels né con Patricia Carli)

– L’esordio: Al Bano con “La siepe”, Massimo Ranieri con “Da bambino” e Fausto Leali con “Deborah”

– “Casus” di questa edizione è la polemica in casa del Clan Celentano. Don Backy scrive due canzoni che entreranno entrambe in finale, ma per dissidi ormai insanabili con Celentano non ottiene il permesso di cantarle: “Casa Bianca” e “Canzone”. Si classificheranno al secondo e terzo posto

– Altra polemica sempre targata Celentano: accusa Sergio Endrigo di aver scritto una canzone vecchia e non si presenta alla premiazione: “Non posso ammettere che al primo posto ci sia Endrigo. Siamo nel 2000 ragazzi!!!”.

– Altre canzoni del Festival: La voce del silenzio (Tony Del Monaco – Dionne Warwick), La tramontana (Antoine – Gianni Pettinati), Deborah (Fausto leali – Wilson Pickett), Quando m’innamoro (Anna Identici – The Sandpipers), Un uomo piange solo per amore (Little Tony – Mario Guarnera)

Dopo la scorsa edizione segnata dal tragico evento di Tenco, ci vuole qualcosa di davvero importante per riorganizzare questa annata sanremese. L’unico ad essere confermato è il direttore artistico Gianni Ravera supportato tra l’altro dalla Ata di Radaelli.

Cambiano i presentatori. Debutta Pippo Baudo già noto per il suo programma “Settevoci”, accompagnato dalla garbata Luisa Rivelli, attrice e giornalista.

Si elimina la Commissione di ripescaggio per paura che si possa ancora un volta insoddisfare le aspettative degli artisti.

Il grande virtuoso del vibrafono Lionel Hampton è ingaggiato per ripetere i refrain delle canzoni prima di sottoporle all’esame delle giurie.

Le canzoni tornano ad essere ventiquattro. Gareggiano in due serate e le sette più votate accedono alla finale.

Tra le esclusioni, tanti sono i nomi di rilievo che inizialmente sembravano certi ma che non partecipano: Aretha Franklin, Sarah Vaughan, Nana Mouskouri, Fred Bongusto, Jimmy Fontana, Carmen Villani, Isabella Iannetti, Mirna Doris, Mara Del Rio e Maurizio Arena che avrebbe dovuto proporre una canzone dedicata alla figlia dell’ultimo Re d’Italia, con il quale ha una relazione.

Dal punto di vista artistico tanti sono i debutti: Fausto Leali che con il re del rithm and blues Wilson Pickett propone il brano di successo “Deborah” confermando la sua popolarità, Albano noto per aver vinto la sezione giovani del Festivalbar 67 che con la folksinger Bobby Gentry propone “La siepe” una canzone che parla della voglia di emigrazione dalla provincia per cercare lavoro in altre città più grandi, Dino che con la simpatica Wilma Goich interpreta un samba all’italiana dal titolo “Gli occhi miei” e Massimo Ranieri che con i Giganti propone un brano che parla dei ricordi dell’infanzia, come recita lo stesso titolo “Da bambino”.

Tanti sono i nomi stranieri che giungono in riviera: da Eartha Kitt, la voce cupa del jazz che canta e recita in coppia con Peppino Gagliardi un ottimo brano di Carlo Alberto Rossi “Che vale per me” poi ripreso con successo, alla fine della manifestazione da Mina, Shirley Bassey con la sua potente voce per interpretare la debole “La Vita”, Dionne Warwick che accetta di tornare alla manifestazione purché l’organizzazione le permetta di ascoltare tutti i brani in gara, scegliendo poi “La voce del silenzio” un incredibile successo scritto da Paolo Limiti, Timy Yuro che con la sua grande vocalità riscatta “Le solite cose” composta da Pindo Donaggio che ne ripete l’esecuzione, la giapponese Yoko Kishy che con Annarita Spinaci presenta “Stanotte sentirai una canzone” composta da Franco Bracardi, Sacha Distel attore e cantante soprannominato “Il Signor Bardot” a causa della relazione intrattenuta con Brigitte attrice francese cinematografica all’apice del suo successo e Louis Armostrong che accompagnato dall’orchestra di Hengel Gualdi, canta in un italiano maccheronico il valzerone “Mi va di cantare” ripetuto in maniera swing-jazz dalla brava Lara Saint Paul.

Armstrong non ha capito il meccanismo del festival e non sa che deve cantare una canzone e basta, pensa infatti di doversi esibire per quarantacinque minuti ed alla fine del brano sanremese apre una jam-session con la sua tromba. L’impacciato Pippo deve continuare lo spettacolo per cui è costretto ad interromperlo ed il grande del jazz gli dà un’occhiata che è più eloquente di tante parole.

Da Castrocaro provengono invece Elio Gandolfi e Giusy Romeo che però non accedono in finale con le loro canzoni un poco sottotono.

Tra i successi di questo festival raggiungono la classifica “Quando m’innamoro” proposta da Anna Identici e ripetuta dal gruppo The Sandipers, Gigliola Cinquetti che con Giuliana Valci tengono a battesimo il debutto di Roberto Vecchioni autore del loro brano “Sera”, Little Tony che con Mario Guarnera canta “Un uomo piange solo per amore”, canzone che sottolinea nuovamente la forza del sesso maschile di fronte alle sventure che la vita ci regala.

Tra le canzoni eliminate bisogna evidenziare “Per vivere” ottimo brano scritto da Umberto Bindi per Iva Zanicchi e Udo Jurgens, “Il posto mio”, raffinata canzone proposta da Domenico Modugno e Tony Renis, “La farfalla impazzita” composta da Lucio Battisti per Johnny Dorelli e ripetuta da Paul Anka e l’ariosa e melodica “Tu che non sorridi mai” ben intrpretata da Orietta Berti supportata dalla grande vocalità di Piergiorgio Farina virtuoso del violino. Vince questa edizione Sergio Endrigo con la sua “Canzone per te” ripetuta dal brasiliano Roberto Carlos, anche se avrebbe preferito duettare con la sua scoperta Marisa Sannia.

Quest’ultima si piazza al secondo posto con Ornella Vanoni nell’interpretazione di “Casa Bianca” composta da Don Backy che l’avrebbe dovuta interpretare se non avesse litigato con Il molleggiato e capo del Clan Adriano Celentano suo discografico. Infatti sembra che Celentano non abbia versato al suo “luogotenente” alcuni milioni per le royalties sulle vendite di alcuni precedenti 45 giri. Seccato il molleggiato intima a Ravera di lasciare a casa Don Backy altrimenti lui non potrà essere presente alla manifestazione e per castigarlo decide di dimenticarsi le parole del suo brano “Canzone” composta dal suo ex amico che nonostante questo si classifica al terzo posto, soprattutto grazie all’ottima interpretazione di Milva.

Tutto questo serve a riportare in auge la manifestazione ed a cancellare quell’alone di grigio iniziale che aleggiava sul festival.

CANZONI FINALISTE:

  1. Canzone per te
    Sergio Endrigo
    Roberto Carlos
    (Bardotti – Endrigo)
  2. Casa bianca
    Ornella Vanoni

    Marisa Sannia
    (Don Backy – La Valle)
  3. Canzone
    Adriano Celentano

    Milva
    (Don Backy – Detto Mariano)
  4. Da bambino
    Massimo Ranieri
    I Giganti
    (Pradella – Angiolini)
  5. Deborah
    Fausto Leali
    Wilson Pickett
    (Pallavicini – Conte)
  6. Gli occhi miei
    Wilma Goich
    Dino
    (Mogol – Donida)
  7. La siepe
    Al Bano
    Bobbie Gentry
    (Pallavicini – Massara)
  8. La tramontana
    Gianni Pettenati
    Antoine
    (Pace – Panzeri)
  9. La voce del silenzio
    Tony Del Monaco
    Dionne Warwick
    (Isiti – Limiti – Mogol)
  10. Mi va di cantare
    Louis Armstrong
    Lara Saint Paul
    (Bonassisi – Bertero – Valleroni)
  11. Quando mi innamoro
    Anna Identici
    The Sandpipers
    (Pace – Panzeri – Livraghi)
  12. Sera
    Gigliola Cinquetti
    Giuliana Valci
    (Vecchioni – Lo Vecchio)
  13. Stanotte sentirai una canzone
    Annarita Spinaci
    Yoko Kishi
    (Queriolo – Bracardi)
  14. Un uomo piange solo per amore
    Little Tony
    Mario Guarnera
    (Gaspari – Marrocchi)

NON IN FINALE:

  • Che vale per me
    Peppino Gagliardi
    Eartha Kitt
    (Terzi – C.A. Rossi)
  • Il posto mio
    Tony Renis
    Domenico Modugno
    (Testa – Renis)
  • Il re d’Inghilterra
    Pilade
    Nino Ferrer
    (Ferrari)
  • La farfalla impazzita
    Johnny Dorelli
    Paul Anka
    (Battisti – Mogol)
  • La vita
    Elio Gandolfi
    Shirley Bassey
    (Amurri – Canfora)
  • Le opere di Bartolomeo
    The Rokes
    The Cowsills
    (Bardott i- Cini)
  • Le solite cose
    Pino Donaggio
    Timi Yuro
    (Pallavicini – Donaggio)
  • No amore
    Giusy Romeo
    Sacha Distel
    (Pallavicini – Intra)
  • Per vivere
    Iva Zanicchi
    Udo Jurgens
    (Nisa – Bindi)
  • Tu che non sorridi mai
    Orietta Berti
    Piergiorgio Farina
    (Terzi – Sili)

SANREMO 1969 (19a Edizione). Giovedì 30, Venerdì 31 Gennaio, Sabato 1 Febbraio 1969

  • Presentano: Nuccio Costa e Gabriella Farinon
  • Orchestra diretta da: del Festival
  • Totale brani: 24
  • Organizzazione: Ezio Radaelli
  • La Formula: Due interpretazioni per brano, 14 brani qualificati per la serata finale.
  • Canzone vincitrice: “Zingara”, cantata da Bobby Solo e Iva Zanicchi

– In piena contestazione studentesca e gli scontri di piazza toccano anche Sanremo tanto che la Polizia deve presidiare il Casinò. Per evitare problemi la Rai decide di registrare la serata del Festival al mattino ma alla fine si andrà comunque in onda in diretta

– È il primo Festival aperto ai cantanti stranieri

– Dramma della vigilia: tenta il suicidio la cantante Anna Identici. La sostituirà sul palco la giovane debuttante Rosanna Fratello

– Il Festival è aperto dalla canzone “Un’avventura”, esordio sanremese di Lucio Battisti in veste anche di interprete oltre che di autore

– Altro importante esordio è quello di Gabriella Ferri

– La giovane e sconosciuta Nada affianca i Rokes nell’interpretazione di “Ma che freddo fa”. Si racconta che poco prima di esibirsi Nada non volesse uscire dalla sua camera: sul palco avrebbe dovuto esibirsi roteando le braccia e non si era accorta d’aver finito la crema depilatoria. Problema risolto in extremis

– A Villa Ormond si tiene contemporaneamente il Controfestival: tra i suoi organizzatori Dario Fo e Franca Rame

– In Zingara c’è lo zampino di Morandi: sono due giovani del suo complesso a scriverla e lui gli dà qualche… ritoccatina

– C’è l’Eurovisione per la finale, ma in tempi di doppia interpretazione solo uno dei due cantanti può ottenere il passaggio in Eurovisione. Polemiche a non finire, soprattutto tra la Zanicchi e Bobby Solo. I discografici scelgono lui, lei non ritiene la scelta corretta. Si opta così per un sorteggio : vincerà Bobby Solo

– Tra le altre canzoni del Festival: Lontano dagli occhi (Sergio Endrigo – Mary Hopkin), Un’ora fa (Fausto Leali – Tony Del Monaco), La pioggia (Gigliola Cinquetti – France Gall), Bada bambina (Little Tony – Mario Zelinotti)

Momenti difficili per l’edizione 1969 della manifestazione. Si vive il periodo della contestazione giovanile sessantottina.

Alcuni estremisti di destra, contestano il numero troppo elevato dei cantanti stranieri presenti alla manifestazione. Altri informano l’organizzazione che caleranno al Salone delle Feste con striscioni e cartelli con scritto: Bolivia? No Sanremo. Dario Fo e Franca Rame organizzano addirittura in Controfestival per “risvegliare le menti dei lavoratori”.

Ci si aspetta dunque flotte e plotoni di protestanti che già avevano invaso mesi prima il Teatro alla Scala di Milano ed alcuni teatri della Versilia. Per questo l’organizzazione decide di registrare tutto lo spettacolo alcuni giorni prima del debutto.

Ezio Radaelli che ritorna al festival dopo alcune organizzazioni “Raveriane”, nomina Enzo Micocci direttore artistico della società “Ata” del quale è l’azionista maggiore. Radaelli cerca dunque di avvicinarsi ai gusti dei giovani contestatori. Ma alla fine tutto fila liscio senza alcun impedimento. A condurre la manifestazione si chiama Nuccio Costa, garbato ed elegante e una delle più affascinanti annunciatrici del momento: Gabriella Farinon soprannominata “Viso D’angelo”.

Tra i cantanti sin dall’inizio papabili, si riscontra la defezione di Michele, dei Procol Harum,dei 5Th Dimension e di Julie Driscoll. Vengono invece eliminati Giorgio Gaber,Domenico Modugno, Pino Donaggio, Francoise Hardy, Sylvie Vartan, i Pooh , Claude Françoise, Giuliana Valci, Lolita, Tony Renis e Lara Saint Paul ai quali viene dato il contentino della sigla di apertura e chiusura.

Artisticamente si accontentano tutti i gusti musicali. Per quanto concerne le canzoni orecchiabili per i consumatori dal palato facile quest’anno c’è Little Tony che forma nuovamente l’accoppiata con Mario Zelinotti per interpretare la sua “Bada bambina”. Carmen Villani che con la giovane promessa Alessandra Casaccia presenta “Piccola Piccola” riuscendo a vincere dopo la manifestazione, addirittura un festival in Giappone.

Anche Gigliola Cinquetti presenta un facile motivo dal titolo “La Pioggia” insieme alla francese France Gall e Rita Pavone in pre-maman con i Dik Dik cercano di riscattare un motivo banale qual è “Zucchero”.

Nonostante questo tutti questi brani riescono poi a giungere in hit parade. Per quanto concerne la melodia, questa è rappresentata da Caterina Caselli con un taglio di capelli più adulto che in coppia con Johnny Dorelli presenta la bella “Il gioco dell’amore”, Massimo Ranieri ed Orietta Berti che interpretano magistralmente l’ottimo brano di Mogol “Quando l’amore diventa poesia” Mal con i The Showmen che propongono l’ariosa ed energica “Tu sei bella come sei” ed una coppia melodica per eccellenza ossia Claudio Villa e Mino Reitano che uniscono le loro forze per eseguire “Meglio una sera” che non riuscirà però ad accedere alla finale, nonostante è data dalla stampa la più probabile alla vittoria.

Tra i cantanti stranieri notevolmente ridotti in numero come da richiesta dei Sindacati c’è da registrare la presenza di Antoine che con Riccardo Del Turco propone “Cos’hai messo nel caffè”, Brenton Wood col suo italiano pessimo che canta “Il Treno” con una Rosanna Fratello debuttante che sostituisce all’ultimo momento la sua collega di scuderia discografica Anna Identici che ha tentato un suicidio per amore, The Casuals ottimo gruppo che con Junior Magli presentano la bella “Alla fine della strada”, Rocky Roberts che con Robertino presenta l’inutile “Le belle donne” e The Sweet Inspirations gruppo che supporta Diana Ross nei concerti e che annovera tra le sue componenti la madre di Whitney Houston alle quali viene affidata un pezzo di Bracardi “Baci baci baci” ripetuta dalla brava Wilma Goich che ce la mette tutta per riscattare un brano che non c’è.

Tre sono i debutti importanti di questa edizione: Lucio Battisti in veste di cantante in una delle poche apparizioni televisive che presenta l’ottima “Un’avventura” riproposta in chiave rithm and blues da Wilson Pickett, Gabriella Ferri eterea e magrissima che presenta l’ottima canzone di sua composizione “Se tu ragazzo mio” supportata da Stewie Wonder che dimentica tutto il testo in italiano e certamente non l’aiuta ad accedere in finale nonostante il suo pezzo free-jazz sia davvero una novità per il festival e Nada adolescente cantante che debutta con “Ma che freddo fa” raggiungendo la finale e i vertici delle classifiche di vendita accompagnata da The Rokes inadatti per la riesecuzione del brano.

Ottimo successo lo riscuote anche Fausto Leali con la sua “Un’ora fa” rieseguita da Tony Del Monaco e successivamente ripresa da Patty Pravo. Tra i brani esclusi sono degni di nota un pezzo di Carlo Alberto Rossi e Marisa Terzi dal titolo “Non c’è che lei” proposta da due giovani emergenti bravissimi ma inadatti a questo brano: Armando Savini e Sonia, e l’intelligente “Una famiglia” composta da Memo Remigi e ripetuta dalla raffinata Isabella Iannetti, brano che parla dell’incomunicabilità tra marito e moglie, tra genitori e figli.

Da rilevare la partecipazione dei New Trolls gruppo di punta per il periodo e di Checco dei Giganti. Dal Festival di Castrocaro sempre gestito da Ravera quest’anno non partecipa nessuno di diritto, dal momento che l’organizzazione festivaliera è invece gestita da Radaelli.

Sul podio prende la medaglia di bronzo Don Backy con la bravissima Milva interpreti della discreta “Un Sorriso”. Al secondo posto si piazza Sergio Endrigo con la sua “Lontano dagli occhi” riproposta dalla gallese Mary Hopkin pupilla dei Beatles.

A vincere questa edizione sono due cantanti con all’attivo già una vincita festivaliera: Bobby Solo ed Iva Zanicchi con il brano “Zingara” di Riccardi ed Albertelli, un pezzo di melodico interpretato in chiave rock Presleyano dal Bobby nazionale ed in chiave blues dall’Aquila della canzone italiana. La composizione di tale brano sembra essere attribuita a Gianni Morandi che non avendo l’iscrizione alla Siae non può figurare tra i compositori.

Dopo tanta ansia termina anche questa edizione che chiude gli anni sessanta per dirottarci nel decennio successivo, che è caratterizzato dalla crisi discografica che colpisce anche questa consolidata manifestazione.

CANZONI FINALISTE:

  1. Zingara
    Bobby Solo
    Iva Zanicchi
    (Albertelli – Riccardi)
  2. Lontano dagli occhi
    Sergio Endrigo

    Mary Hopkin
    (Bardotti – Endrigo)
  3. Un sorriso
    Don Backy

    Milva
    (Don Backy – Detto Mariano)
  4. Un’ora fa
    Fausto Leali
    Tony Del Monaco
    (Beretta – Parazzini-Intra)
  5. Che freddo fa
    Nada
    The Rokes
    (Migliacci – Mattone)
  6. La pioggia
    Gigliola Cinquetti
    France Gall
    (Argenio – Panzeri – Conti – Pace)
  7. Tu sei bella come sei
    The Showmen
    Mal
    (Cassia – Bardotti – Marrocchi)
  8. Il gioco dell’amore
    Caterina Caselli
    Johnny Dorelli
    (Migliacci – Callegari)
  9. Un’avventura
    Lucio Battisti
    Wilson Pickett
    (Mogol – Battisti)
  10. Quando l’amore diventa poesia
    Orietta Berti
    Massimo Ranieri
    (Mogol – Soffici)
  11. Piccola piccola
    Carmen Villani
    Alessandra Casaccia
    (Buonassisi – Bertero – Marini – Valleroni)
  12. Bada bambina
    Little Tony
    Mario Zelinotti
    (Migliacci – Zambrini)
  13. Zucchero
    Rita Pavone
    Dik Dik
    (Rapetti – Claudetti – Soffici – Guscelli)
  14. Cosa hai messo nel caffé
    Riccardo Del Turco
    Antoine
    (Bigazzi – Del Turco)

NON IN FINALE:

  • Alla fine della strada
    Junior Magli
    Casuals
    (Pace – Panzeri – Pilat)
  • Baci baci baci
    Wilma Goich
    Sweet Inspirations
    (Bardotti – Bracardi)
  • Il sole è tramontato
    Checco
    Elio Gandolfi
    (Ferrari)
  • Il treno
    Rosanna Fratello
    Brenton Wood
    (Pallavicini – Isola)
  • Io che ho te
    I New Trolls
    Leonardo
    (D’Adamo – De Scalzi – Di Palo)
  • Le belle donne
    Robertino
    Rocky Roberts
    (Pallavicini – Conte – Virano)
  • Meglio una sera piangere da solo
    Mino Reitano
    Claudio Villa
    (Nisa -A. Salerno – F. e M. Reitano)
  • Non c’è che lei
    Armando Savini
    Sonia
    (Terzi – C.A. Rossi)
  • Se tu ragazzo mio
    Gabriella Ferri
    Stevie Wonder
    (V. e G.Ferri – Pintucci)
  • Una famiglia
    Memo Remigi
    Isabella Jannetti
    (Testa – Remigi)

(Tratto da: Festival di Sanremo – Sito ufficiale)

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