L’Italia nella competizione

L’Italia è tra i paesi fondatori dell’Eurovision Song Contest e vi ha partecipato senza interruzioni fino al 1980 per poi parteciparvi con diverse pause fino al 1997. Dopo un’assenza durata 13 edizioni, il paese è tornato a partecipare nel 2011 e da allora è uno dei cosiddetti Big Five, ossia i cinque paesi che, in virtù dei loro investimenti nell’Unione europea di radiodiffusione (UER), partecipano direttamente alla finale dell’evento.

La nazione ha vinto tre volte: nel 1964 con “Non ho l’età (per amarti)” di Gigliola Cinquetti, nel 1990 con Insieme: “1992” di Toto Cutugno e nel 2021 con “Zitti e buoni” dei Måneskin. Grazie a queste tre vittorie l’Italia ha ospitato per altrettante volte la manifestazione: nel 1965 presso l’auditorium Rai di Napoli, nel 1991 presso gli studi di Cinecittà a Roma e nel 2022 presso il PalaOlimpico a Torino.

La partecipazione dell’Italia è curata dall’emittente di stato Rai, membro fondatore dell’UER. Fu proprio un giornalista Rai, Sergio Pugliese, ad ideare il festival musicale ispirandosi al Festival di Sanremo, utilizzato ora come metodo di selezione nazionale per il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest.

1.Storia.

1.1.Anni 50 e 60: il debutto, la prima vittoriaL’Italia partecipò insieme a Belgio, Francia, Germania Ovest, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera alla prima edizione dell’Eurovision Song Contest, svoltasi a Lugano nel 1956. Ogni Paese poteva presentare due brani: per l’Italia parteciparono la vincitrice del Festival di Sanremo di quell’anno, Franca Raimondi, con il brano Aprite le finestre, e la seconda classificata dello stesso festival, Tonina Torrielli, con il brano Amami se vuoi. La prima edizione fu vinta dai padroni di casa: il resto della classifica non fu mai rivelato.

Da quella volta l’Italia ottenne discreti risultati, senza mai piazzarsi nelle ultime posizioni e raggiungendo anche un terzo posto nel 1958 grazie a Domenico Modugno e alla sua “Nel blu dipinto di blu”.

Nei primi anni sessanta le canzoni italiane continuarono a non sfigurare, raggiungendo un terzo posto con il brano Uno per tutte interpretato da Emilio Pericoli nel 1963, seguito dalla vittoria del 1964 a Copenaghen, dove s’impose Gigliola Cinquetti con Non ho l’età (per amarti). L’anno successivo vide Bobby Solo raggiungere a Napoli il quinto posto con la canzone Se piangi se ridi, dopodiché iniziò un periodo di scarsi risultati per l’italia, il primo dei quali fu un ultimo posto nel 1966 ottenuto da Domenico Modugno, seguito da altre tre edizioni in cui il miglior risultato fu una decima posizione, nonostante le partecipazioni di artisti del calibro di Claudio Villa, Sergio Endrigo e Iva Zanicchi.

1.2.Anni 70 e 80situazione cominciò a migliorare nel decennio successivo, con un ottavo posto di Gianni Morandi nel 1970 con il brano Occhi di ragazza, seguito da un quinto posto di Massimo Ranieri (nel 1971 con L’amore è un attimo) e un sesto posto di Nicola Di Bari (1972, I giorni dell’arcobaleno) e ancora una volta Massimo Ranieri nel 1973 con Chi sarà con te, classificatosi tredicesimo.

Nel 1974 l’Italia sfiora la vittoria, nuovamente con Gigliola Cinquetti, la cui canzone Sì fu seconda solo a Waterloo degli ABBA. Quest’edizione fu trasmessa in Italia solo qualche mese dopo lo svolgersi della manifestazione per la sua prossimità con il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio: la decisione venne presa dai vertici della Rai che temevano che il titolo della canzone potesse influenzare il voto degli italiani.

L’anno seguente l’Italia ottenne il secondo podio consecutivo grazie al terzo posto della coppia Wess & Dori Ghezzi con il brano Era. L’ultimo risultato di rilievo, per quanto riguarda questo periodo, fu ottenuto nel 1976 da un’altra coppia, quella formata da Al Bano e Romina Power, alla loro prima partecipazione, con We’ll Live It All Again (eseguita in parte in italiano e in parte in inglese), giunta al settimo posto. Poi, solo piazzamenti fuori dalla top ten da parte di Mia Martini (13º), Ricchi e Poveri (12º) e Matia Bazar (15º).

Il decennio successivo iniziò con un sesto posto, ottenuto nel 1980 da Alan Sorrenti con la sua Non so che darei. Nel 1981 la Rai decise, per la prima volta dall’introduzione della manifestazione nel 1956, di non partecipare, adducendo questioni di scarso interesse. L’assenza italiana durò un anno e nel 1983 il paese fece ritorno rappresentato da un brano interpretato da Riccardo Fogli, Per Lucia, arrivato undicesimo. In questo periodo l’Eurovision Song Contest accrebbe la sua popolarità in Italia: nel 1984 Alice e Franco Battiato arrivarono quinti con il brano I treni di Tozeur; l’anno seguente vide Al Bano e Romina Power classificarsi settimi interpretando la canzone “Magic, Oh Magic”.

Nel 1986 la Rai si ritirò nuovamente per motivi interni, tornando nel 1987, quando Umberto Tozzi e Raf arrivarono terzi con il brano Gente di mare. Chiusero questo decennio le partecipazioni di Luca Barbarossa (nel 1988 con Ti scrivo), dodicesimo, e della coppia Anna Oxa-Fausto Leali (nel 1989 con Avrei voluto) che chiuse nona.

1.3.Anni 90: dalla seconda vittoria al ritiroNel 1990 l’Italia tornò a vincere a Zagabria, nell’allora Jugoslavia, con Toto Cutugno, autore e interprete del brano Insieme: 1992. Fu così che l’edizione del 1991 venne ospitata in Italia. Inizialmente doveva svolgersi a Sanremo ma, per motivi di sicurezza legati alla guerra del Golfo e alle crescenti tensioni jugoslave, la sede fu spostata a Roma, nello studio 15 di Cinecittà. A detta della maggior parte dei commentatori europei, ci fu un buon grado di improvvisazione e la conduzione, affidata ai due precedenti vincitori italiani, Cutugno e Gigliola Cinquetti, non brillò per diverse ragioni, tra cui la scenografia, la disorganizzazione (che portò quell’edizione a durare quasi un’ora più del previsto) e la scarsa dimestichezza che Cutugno aveva con la lingua inglese. Per organizzare la manifestazione furono spesi 12 miliardi di lire e la diretta televisiva registrò tra i 6 e i 7 milioni di spettatori. L’Italia fu rappresentata da Peppino di Capri, scelto direttamente dalla Rai, e per la prima volta il brano fu interpretato in napoletano: si tratta della canzone Comme è ddoce ‘o mare, piazzatasi al settimo posto. Vinse la Svezia, che l’anno seguente ospitò la manifestazione, alla quale l’Italia prese parte con Mia Martini con il brano Rapsodia, ottenendo il quarto posto. Nel 1993 fu la volta di Enrico Ruggeri il quale, svantaggiato anche dal sorteggio (dovette esibirsi per primo), si piazzò solo al dodicesimo posto.

Nel 1994 la Rai si ritirò nuovamente dall’Eurofestival, sempre motivando la propria scelta con uno scarso interesse da parte del pubblico. Tale assenza durò fino al 1996, al termine della quale l’UER non risparmiò delle critiche alla televisione di Stato italiana per il suo comportamento.

Forse a causa di ciò, e probabilmente anche per le pressioni delle case discografiche, nel 1997 la Rai tornò a partecipare all’Eurovision Song Contest: in Irlanda i Jalisse, darti per favoriti alla vigilia, conquistarono il quarto posto con Fiumi di parole, canzone vincitrice del Festival di Sanremo di quello stesso anno. Il commentatore fu Ettore Andenna, fautore delle trasmissioni europee, mentre Peppi Franzelin dava conto dei voti assegnati agli altri paesi dall’Italia (la stessa coppia era presente quattro anni prima, sempre in Irlanda). Si trattò senza dubbio di un ottimo risultato, non senza ombre secondo lo stesso Andenna, che non nascose che la Rai non sembrasse soddisfatta dei pronostici e che volesse a tutti i costi evitare di vincere.

1993 e 1997: possibili boicottaggi? A più riprese sono state gettate ombre – mai provate né smentite – su un presunto disinteresse, se non vero e proprio boicottaggio dei vertici Rai degli anni 90 verso l’Eurovision Song Contest. Già per l’edizione 1993, ospitata dall’Irlanda, furono avanzati sospetti nei confronti dell’emittente, rea di aver ostacolato Enrico Ruggeri al fine di non vincere la manifestazione, onde evitare di dover organizzare, da prassi, l’edizione seguente; a farlo fu lo stesso Ruggeri nel suo libro Piccoli mostri del 2000. Il conduttore di quell’edizione, Ettore Andenna, in un’intervista del 2001 affermò che «di certo c’è sempre stata una sorta di terrore da parte di televisioni di “alto rango” di vincere l’Eurofestival perché questo avrebbe comportato il doverlo organizzare l’anno successivo e non c’era volontà di investire […] quattrini con la paura di un’audience non all’altezza. Sono cose che sanno tutti, ma guai a dirle».

Le polemiche più grandi, tuttavia, riguardarono l’edizione 1997, svoltasi ancora in Irlanda, che vedeva tra i favoriti per il successo i Jalisse già usciti vincitori da Sanremo. Anche quest’edizione, per l’Italia, fu commentata da Andenna e, stando alle sue parole, gli ambienti Rai non erano contenti di questa possibilità: «un’ora prima dell’inizio della manifestazione, chiesi di parlare con il capostruttura e gli dissi: “Mario [Maffucci, nda], qui i bookmakers ci danno vincenti o nella peggiore delle ipotesi secondi”. Ripenso con un sorriso al gelo dall’altra parte e alla richiesta di conferma se stessi scherzando o meno. E quando confermai che perfino io avevo scommesso, il collegamento venne velocemente interrotto e mai più ripreso fino alla mezzanotte quando mi dissero che la trasmissione stava venendo bene, che avevo buttato venti sterline, che anche i bookmakers possono sbagliare e bla bla bla. Mi è sempre rimasto il dubbio se standomene zitto […] non avrei fatto un favorone ai Jalisse».

Le parole di Andenna non andarono mai giù ai Jalisse; in particolare, il duo sostenne che al rientro dall’Irlanda fu vittima di una “caccia alle streghe”, e che anche a causa di questo venne successivamente emarginato dalla scena musicale italiana. Circa la mancata vittoria del 1997, dichiararono inoltre che «fummo silurati perché la Rai non ne voleva sapere di organizzare la manifestazione» e, in riferimento al loro immediato futuro, «tornati dall’Eurofestival fummo “cancellati”. Dovevamo fare il Festivalbar, tornare a Sanremo […] Niente. Ci hanno messo contro tutti». La vicenda venne ripresa nel 2010 nel libro Vox populi di Gigi Vesigna, ben accolto dai diretti interessati, che ripercorre le varie controversie.

In ogni caso, per diversi anni quella del 1997 fu l’ultima partecipazione italiana alla competizione: vane furono le proteste di Annalisa Minetti e delle case discografiche, che nel 1998 volevano prendere parte alla competizione. Per il successivo decennio, però, nessuna motivazione venne più addotta dalla Rai.

1.4.Anni 2000: la lunga assenza. Avvenne così che in Italia non si sentì più parlare dell’Eurovision Song Contest, se non in rare occasioni e quasi sempre da fonti estere, cosicché la manifestazione cadde sempre più in un oblio tale che alcuni artisti italiani che vi avevano partecipato in passato credettero addirittura che la manifestazione fosse stata cancellata.

Solo nel 2006 la Rai e l’UER si sono riavvicinate per trattare un ritorno dell’Italia all’edizione del 2007, ma senza risultati. Frattanto nel 2008 debuttò San Marino (il cui network pubblico, San Marino RTV, è una società partecipata al 50% dalla Rai) con la canzone Complice, interpretata dal gruppo Miodio e finita ultima nella prima semifinale. A settembre dello stesso anno, prima dell’edizione 2009, Raffaella Carrà chiese e ottenne di poter ospitare all’interno di Carràmba! Che fortuna un cantante o gruppo che aveva preso parte all’Eurovision Song Contest 2008 per far conoscere l’evento e riaccendere l’interesse in esso; in particolare alla prima puntata è stato presente il vincitore Dima Bilan. Erano previste otto partecipazioni di quelle che effettivamente furono effettuate; quella del danese Simon Mathew fu preceduta da un vero e proprio elogio della Carrà all’evento, dopodiché alcuni gruppi e cantanti che dovevano prendere parte alle puntate successive non furono più presentati.

L’UER, con l’intenzione di avere il maggior numero possibile di partecipanti, fece di tutto affinché anche l’Italia tornasse a partecipare. In particolare, nel 2008 l’allora responsabile dell’Eurovision Svante Stockselius aveva annunciato, durante un incontro con l’OGAE Serbia, che in caso di ritorno il paese sarebbe entrato a far parte dei Big (ovvero nazioni che, per il loro contributo fondamentale all’UER, possiedono uno status particolare che consente loro di accedere direttamente in finale, senza passare dalle semifinali).

Nel 2009 la diretta della finale tornò in Italia in streaming, trasmessa sul sito del quotidiano la Repubblica e commentata, via blog, da Gino Castaldo ed Ernesto Assante.

1.5.Anni 2010: il ritorno. Avvenne così che in Italia non si sentì più parlare dell’Eurovision Song Contest, se non in rare occasioni e quasi sempre da fonti estere, cosicché la manifestazione cadde sempre più in un oblio tale che alcuni artisti italiani che vi avevano partecipato in passato credettero addirittura che la manifestazione fosse stata cancellata.

Solo nel 2006 la Rai e l’UER si sono riavvicinate per trattare un ritorno dell’Italia all’edizione del 2007, ma senza risultati. Frattanto nel 2008 debuttò San Marino (il cui network pubblico, San Marino RTV, è una società partecipata al 50% dalla Rai) con la canzone Complice, interpretata dal gruppo Miodio e finita ultima nella prima semifinale. A settembre dello stesso anno, prima dell’edizione 2009, Raffaella Carrà chiese e ottenne di poter ospitare all’interno di Carràmba! Che fortuna un cantante o gruppo che aveva preso parte all’Eurovision Song Contest 2008 per far conoscere l’evento e riaccendere l’interesse in esso; in particolare alla prima puntata è stato presente il vincitore Dima Bilan. Erano previste otto partecipazioni di quelle che effettivamente furono effettuate; quella del danese Simon Mathew fu preceduta da un vero e proprio elogio della Carrà all’evento, dopodiché alcuni gruppi e cantanti che dovevano prendere parte alle puntate successive non furono più presentati.

L’UER, con l’intenzione di avere il maggior numero possibile di partecipanti, fece di tutto affinché anche l’Italia tornasse a partecipare. In particolare, nel 2008 l’allora responsabile dell’Eurovision Svante Stockselius aveva annunciato, durante un incontro con l’OGAE Serbia, che in caso di ritorno il paese sarebbe entrato a far parte dei Big (ovvero nazioni che, per il loro contributo fondamentale all’UER, possiedono uno status particolare che consente loro di accedere direttamente in finale, senza passare dalle semifinali).

Nel 2009 la diretta della finale tornò in Italia in streaming, trasmessa sul sito del quotidiano la Repubblica e commentata, via blog, da Gino Castaldo ed Ernesto Assante.

Tale scelta, avvenuta nell’ambito del Festival di Sanremo 2011, è poi ricaduta sul vincitore della categoria Giovani, Raphael Gualazzi. L’annuncio è stato dato nel corso della finale della manifestazione canora dal conduttore Gianni Morandi e dal direttore di Rai 1 Mauro Mazza, il quale ha anche dichiarato che la finale del 14 maggio sarebbe stata trasmessa da Rai 2, mentre la seconda semifinale (dove l’Italia ha avuto diritto a votare) sarebbe andata in onda su Rai 5. La prima partecipazione ha avuto risultati contrastanti: Gualazzi, all’ultima votazione, con Madness of Love ha strappato il secondo posto finale a Eric Saade, rappresentante svedese, finendo soltanto dietro alla coppia azera vincitrice Ell & Nikki, e ha ricevuto per quattro volte i 12 punti (da San Marino, Albania, Spagna e Lettonia). Lo show, col commento di Raffaella Carrà e Bob Sinclar, è stato seguito da 1 291 000 persone (6,43% di share).

Nonostante ciò, la Rai ha partecipato anche all’edizione 2012 a Baku; la scelta è ricaduta su una cantante in gara al Festival di Sanremo 2012, Nina Zilli (annunciata nella serata finale da Ell & Nikki), che con L’amore è femmina (Out of Love) è arrivata nona, mentre gli ascolti sono leggermente migliorati con 1 410 000 spettatori e 7,43% di share.

Già nell’ottobre 2012 la Rai annuncia la partecipazione per l’anno dopo, facendo ricadere la propria scelta sul vincitore del successivo Festival di Sanremo Marco Mengoni con il brano L’essenziale. La finale del concorso è stata trasmessa anche su Rai HD (che in quel periodo trasmetteva una selezione dei programmi dei canali pubblici). La semifinale su Rai 5 (che rispetto al 2011 e al 2012 ha avuto una migliore copertura del territorio, seppur ancora scarsa in alcuni territori) raggiunge 150 000 spettatori e lo 0,65% di share, più del doppio rispetto alla media di rete. Anche la finale migliora gli ascolti con 1 878 000 spettatori e 9,17% di share; Mengoni conquista il settimo posto (terza top ten di fila per l’Italia).

Per il 2014, la Rai annuncia la trasmissione di entrambe le semifinali, e stavolta su Rai 4, che ottengono una media di poco più di 300 000 spettatori. Per quest’edizione viene scelta internamente Emma, che si piazza tuttavia al ventunesimo posto – secondo peggior risultato italiano nella storia della manifestazione – mentre l’audience si assesta su 1 747 000 spettatori e 8,77% di share.

Dal 2015, per la prima volta dal ritorno italiano, il vincitore del Festival di Sanremo ha, come stabilito dal regolamento, il diritto di rappresentare l’Italia al contest europeo, salvo rinuncia dello stesso: questa regola sarà confermata anche nelle successive edizioni. A vincerlo sono Il Volo con Grande amore, che accettano l’opportunità. A Vienna il trio conquista il terzo posto in finale con 292 punti ricevuti da tutti i paesi, di cui nove assegneranno i 12 punti; inoltre gli ascolti hanno avuto un netto aumento rispetto all’anno precedente (792 000 con 3,09% di share per la seconda semifinale su Rai 4 dopo la mancata trasmissione in diretta della prima per ragioni di palinsesto e 3 292 000 telespettatori con 16,35% di share per la finale su Rai 2). Prima dell’evento Rai 4 ha anche trasmesso lo speciale Eurovision Story, commentato da Filippo Solibello e Marco Ardemagni.

Per l’edizione 2016, dopo il successo di ascolti ottenuto l’anno precedente, la Rai decide di promuovere la finale sulla rete ammiraglia Rai 1, che non trasmetteva la manifestazione dal lontano 1997, anno in cui fu trasmesso in differita, mentre l’ultima diretta fu l’edizione del 1991, organizzata dalla stessa Rai. Il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision, appannaggio del vincitore del Festival di Sanremo, gli Stadio, viene da questi declinato sicché la scelta della Rai ricade sulla seconda classificata, Francesca Michielin, la quale con No Degree of Separation chiude al 16º posto. Buoni gli ascolti: la finale ottiene un ascolto medio di 3,3 milioni di telespettatori e 14 500 000 contatti unici (ovvero chi ha seguito la diretta per almeno un minuto), mentre l’anteprima con 3 767 000 telespettatori batte in sovrapposizione la concorrenza di Striscia la notizia (3 541 000 telespettatori), e le semifinali su Rai 4 si confermano ben al di sopra della media di rete.

Nel 2017 è nuovamente il vincitore del Festival di Sanremo, Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma, a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, che quell’anno si è tenuto a Kiev. Il 24 febbraio viene confermato che il brano sarà portato sul palco dell’Eurovision 2017 tutto in lingua italiana. Gabbani, considerato fino alla finale il favorito, concluderà la sua avventura al sesto posto, vincendo il Premio Marcel Bezençon della Sala Stampa. La finale di sabato 13 maggio 2017 (dalle 20:57 alle 00:44) venne seguita da 3 741 000 spettatori con il 20,14% di share.

Nel 2018 la coppia vincitrice del Festival di Sanremo, Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano Non mi avete fatto niente, hanno rappresentato l’Italia a Lisbona piazzandosi al 5º posto; la finale del 12 maggio 2018 è stata seguita da 3 427 000 spettatori con il 18,63% di share.

Per l’edizione 2019, svoltasi a Tel Aviv in Israele, a rappresentare l’Italia è il vincitore di Sanremo Mahmood con Soldi. In aggiunta alla consolidata copertura dell’evento, Rai 4 trasmette nei giorni precedenti in access prime time otto spazi di breve durata che ripercorrono la storia dell’Eurovision sotto vari aspetti, introdotti da Ema Stokholma e condotti da diversi ospiti, e uno speciale che precede la seconda semifinale. L’artista italo-egiziano chiude al secondo posto (terzo podio in nove edizioni per l’Italia), a soli 26 punti di distacco dal primo classificato Duncan Laurence (Paesi Bassi), e vincendo il Composer Award per il miglior testo. La finale è stata vista da 3 539 000 telespettatori con uno share del 19,72%, in crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno precedente.

1.6.Anni 2020: la terza vittoria. Nel 2020 la manifestazione si sarebbe dovuta svolgere presso l’Ahoy Arena di Rotterdam; qui il rappresentante italiano designato, vale a dire il vincitore del 70º Festival di Sanremo, Diodato, avrebbe dovuto parteciparvi con il brano Fai rumore. Tuttavia, a causa della sopraggiunta pandemia di COVID-19, l’evento è stato cancellato e sostituito dallo show Eurovision: Europe Shine a Light che ha visto lo stesso Diodato esibirsi all’Arena di Verona con tale brano e con una versione acustica di Nel blu dipinto di blu. L’evento è stato trasmesso nella sua forma originale da Rai 4, mentre Rai 1 lo ha adattato aggiungendo interventi di partecipanti delle precedenti edizioni, allungandone la durata oltre le due ore, e aggiungendo in seconda serata una puntata monografica di Techetechete’, dal titolo Note d’Europa, con frammenti di alcune edizioni passate. Rai Premium ha inoltre trasmesso in seconda serata tutte le finali dal 2016 al 2019, condensate in due ore.

Per l’edizione 2021, riconfermata a Rotterdam, a rappresentare l’Italia sono i vincitori del Festival di Sanremo, i Måneskin, con il brano Zitti e buoni. Durante l’avvicinamento all’evento, Rai 4 e RaiPlay hanno organizzato l’Italian Eurovision Party, presentato da Ema Stokholma e Saverio Raimondo, dove alcuni partecipanti dell’edizione 2021 si sono esibiti con alcuni dei più celebri brani italiani o hanno parlato del loro rapporto con la penisola mediterranea. Arrivati al Rotterdam Ahoy come principali favoriti, i Måneskin hanno confermato i pronostici della vigilia conquistando la terza vittoria italiana alla kermesse europea, a dieci anni dal ritorno in gara e a trentuno dal precedente di Toto Cutugno: il gruppo ha raccolto un totale di 524 punti (la cifra più alta mai ottenuta dall’Italia nella storia della manifestazione, anche se con il nuovo sistema di votazione), divenendo inoltre i secondi artisti a vincere sia il Festival di Sanremo sia l’Eurovision, come era accaduto precedentemente solo a Gigliola Cinquetti nel 1964. La finale, seguita da 4 512 000 telespettatori con uno share del 24,98%, è stata fino ad allora la più vista dal ritorno in gara nel 2011, seconda nella storia Auditel dopo quella del 1991, quando la rassegna si tenne in Italia.

L’anno successivo ha visto pertanto la Rai come emittente organizzatrice del concorso: la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest è stata ospitata presso il PalaOlimpico di Torino il 10, 12 e 14 maggio. L’evento, che ha visto trionfare l’Ucraina con la Kalush Orchestra e la canzone Stefania, è stato condotto da Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika. Per l’Italia, come da tradizione, hanno partecipato i vincitori del Festival di Sanremo, in questo caso Mahmood e Blanco con Brividi, chiudendo il concorso in sesta posizione. Per l’occasione, la Rai ha trasmesso entrambe le semifinali su Rai 1, con ottimi (considerato anche il frammentato panorama televisivo) risultati in termini di ascolti: 5 507 000 telespettatori e il 27% di share nella prima semifinale e 5 538 000 e il 27,7% nella seconda, mentre la finale ha registrato in totale 6 590 000 telespettatori, record assoluto per una finale in Italia, con uno share del 41,9%.

A causa dell’invasione russa, l’Ucraina non ha potuto ospitare la manifestazione l’anno successivo. A sostituirla è stato il Regno Unito, secondo classificato a Torino, che ha ospitato l’edizione 2023 a Liverpool; per la prima volta l’edizione viene organizzata congiuntamente da due emittenti, l’ucraina UA:PBC e la britannica BBC. A prendere parte al concorso per l’Italia è Marco Mengoni (già partecipante all’edizione di Malmö 2013) con il brano Due vite, vincitore del Festival di Sanremo di quell’anno, chiudendo al quarto posto e vincendo il Composer Award per il miglior testo. Dal ritorno in gara dell’Italia nel 2011, le due semifinali del contest europeo (eccetto per l’edizione italiana del 2022) vengono promosse da Rai 4 a Rai 2. La finale su Rai 1 ottiene 4 906 000 telespettatori e il 34% di share, risultando la finale “in terra straniera” più vista di sempre.

Selezione della canzone: Il Festival di Sanremo ha spesso rappresentato il metodo di selezione per il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest: molte delle partecipazioni sono infatti brani che hanno vinto Sanremo o comunque interpretati dai vincitori dell’edizione più recente dello stesso. Negli anni, tuttavia, al Festival sono state preferite altre metodologie di selezione, diverse a seconda dei contesti.

La vittoria o il piazzamento a una manifestazione canora nazionale non è un requisito necessario per gareggiare all’Eurovision Song Contest, in quanto il regolamento non pone particolari vincoli di selezione (ad esempio, anche nel 1991 la Rai fece una scelta interna con Peppino di Capri).

2.1.Dal 1956 al 1997. Nei primi dieci anni di concorso, il rappresentante italiano era il vincitore del Festival di Sanremo, che portava in gara la canzone vincitrice dello stesso. Tale schema verrà replicato nel 1997. Dal 1967 al 1969, e poi nel 1987, 1989 e 1993, l’interprete vincitore del Festival ha presentato una canzone inedita per la partecipazione al concorso. Nel 1990 e 1992, invece, i rappresentanti italiani al concorso sono stati i secondi classificati del Festival, anche in questo caso partecipando al Contest con una canzone inedita. Nel 1983 e nel 1985 a rappresentare l’Italia sono stati i vincitori delle rispettive edizioni precedenti, anche qui con una canzone inedita.

Nella prima metà degli anni settanta, con la progressiva perdita di popolarità del Festival di Sanremo, le partecipazioni italiane sono state collegate alla trasmissione Canzonissima: chi vinceva questa manifestazione partecipava di diritto all’Eurovision con una canzone inedita, sebbene questo requisito non fosse necessario per la partecipazione.

Negli anni si sono susseguite anche altre metodologie di selezione: nel 1976, ad esempio, il rappresentante italiano è stato scelto dalla trasmissione Un disco per l’estate 1975, nel 1984 da Azzurro 1983 e nel 1988 da Un disco per l’estate 1987.

Tra il 1977 e il 1980, nonché per l’edizione casalinga del 1991, infine, il rappresentante italiano all’Eurovision è stato scelto internamente dalla Rai.

2.2.Dal 2011 a oggi. Nel 2011, dopo 14 anni di assenza, l’Italia torna a gareggiare all’ESC. In tale occasione, la Rai ha delegato la scelta del rappresentante italiano al Festival di Sanremo, e precisamente a una commissione composta tra gli altri dal presentatore Gianni Morandi, dal direttore artistico Gianmarco Mazzi, dal direttore di Rai 1 Mauro Mazza e da quello di Rai 2 Massimo Liofredi. Il nome del concorrente, il vincitore della categoria Giovani Raphael Gualazzi, è stato annunciato nell’ultima serata del Festival di Sanremo 2011. Stessa procedura è stata seguita nel 2012, quando la Rai ha scelto Nina Zilli, e nel 2013, quando il prescelto è stato il vincitore del Festival Marco Mengoni.

Nel 2014 la Rai ha optato per la selezione interna, selezionando Emma.

Dal 2015 è stata introdotta la regola secondo cui il vincitore del Festival di Sanremo avrebbe guadagnato automaticamente il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision, salvo rinuncia. Da allora tutti i vincitori del Festival hanno poi preso parte alla manifestazione europea, fatta eccezione per il 2016: in questo caso, dopo la rinuncia degli Stadio a parteciparvi, è stata scelta come rappresentante Francesca Michielin, seconda classificata.

3.Partecipazioni.

Anno Artista Lingua Canzone Posizione
Finale Punti Punti
1956 Franca Raimondi Italiano Aprite le finestre Sconosciuti Niente semifinali
Tonina Torrielli Italiano Amami se vuoi
1957 Nunzio Gallo Italiano Corde della mia chitarra 7
1958 Domenico Modugno Italiano Nel blu dipinto di blu 13
1959 Domenico Modugno Italiano Piove (ciao ciao bambina) 9
1960 Renato Rascel Italiano Romantica 5
1961 Betty Curtis Italiano Al di là 12
1962 Claudio Villa Italiano Addio addio 3
1963 Emilio Pericoli Italiano Uno per tutte 37
1964 Gigliola Cinquetti Italiano Non ho l’età (Per amarti) 49
1965 Bobby Solo Italiano Se piangi se ridi 15
1966 Domenico Modugno Italiano Dio, come ti amo 17º 0
1967 Claudio Villa Italiano Non andare più lontano 11º 4
1968 Sergio Endrigo Italiano Marianne 10º 7
1969 Iva Zanicchi Italiano Due grosse lacrime bianche 13º 5
1970 Gianni Morandi Italiano Occhi di ragazza 5
1971 Massimo Ranieri Italiano L’amore è un attimo 91
1972 Nicola Di Bari Italiano I giorni dell’arcobaleno 92
1973 Massimo Ranieri Italiano Chi sarà con te 13º 74
1974 Gigliola Cinquetti Italiano 18
1975 Wess & Dori Ghezzi Italiano Era 115
1976 Al Bano & Romina Power Italiano, inglese We’ll Live It All Again 69
1977 Mia Martini Italiano Libera 13º 33
1978 Ricchi e Poveri Italiano Questo amore 12º 53
1979 Matia Bazar Italiano Raggio di luna 15º 27
1980 Alan Sorrenti Italiano Non so che darei 87
Nessuna partecipazione dal 1981 al 1982
1983 Riccardo Fogli Italiano Per Lucia 11º 41
1984 Alice & Franco Battiato Italiano I treni di Tozeur 70
1985 Al Bano & Romina Power Italiano, inglese Magic, Oh Magic 78
Nessuna partecipazione nel 1986
1987 Umberto Tozzi & Raf Italiano Gente di mare 103
1988 Luca Barbarossa Italiano Vivo (Ti scrivo) 12º 52
1989 Anna Oxa & Fausto Leali Italiano Avrei voluto 56
1990 Toto Cutugno Italiano Insieme: 1992 149
1991 Peppino di Capri Napoletano Comme è ddoce ‘o mare 89
1992 Mia Martini Italiano Rapsodia 111
1993 Enrico Ruggeri Italiano Sole d’Europa 12º 45
Nessuna partecipazione dal 1994 al 1996
1997 Jalisse Italiano Fiumi di parole 114
Nessuna partecipazione dal 1998 al 2010
2011 Raphael Gualazzi Italiano, inglese Follia d’amore (Madness of Love) 189 Membro dei Big Five
2012 Nina Zilli Inglese, italiano L’amore è femmina (Out of Love) 101
2013 Marco Mengoni Italiano L’essenziale 126
2014 Emma Italiano La mia città 21º 33
2015 Il Volo Italiano Grande amore 292
2016 Francesca Michielin Italiano, inglese No Degree of Separation 16º 124
2017 Francesco Gabbani Italiano Occidentali’s Karma 334
2018 Ermal Meta & Fabrizio Moro Italiano Non mi avete fatto niente 308
2019 Mahmood Italiano Soldi 465
2020 Diodato Italiano Fai rumore Edizione cancellata
2021 Måneskin Italiano Zitti e buoni 524
2022 Mahmood & Blanco Italiano Brividi 268 Paese ospitante
2023 Marco Mengoni Italiano Due vite 350 Membro dei Big Five
2024

4.Statistiche.

4.1.Statistiche di voto. Fino al 2023, le statistiche di voto dell’Italia sono:

Maggior numero di punti assegnati nelle finali
# Stato Punti
1 Bandiera della Francia Francia 151
2 Bandiera del Regno Unito Regno Unito 142
3 Bandiera della Spagna Spagna 120
4 Bandiera dell'Irlanda Irlanda 118
5 Bandiera della Svizzera Svizzera 110
Maggior numero di punti ricevuti nelle finali
# Stato Punti
1 Bandiera della Spagna Spagna 275
2 Bandiera del Portogallo Portogallo 237
3 Bandiera della Svizzera Svizzera 234
4 Bandiera di Malta Malta 224
5 Bandiera della Francia Francia 213
Maggior numero di punti assegnati nelle semifinali e nelle finali
# Stato Punti
1 Bandiera dell'Ucraina Ucraina 184
2 Bandiera della Moldavia Moldavia 159
3 Bandiera della Francia Francia 151
4 Bandiera della Norvegia Norvegia 145
5 Bandiera della Svizzera Svizzera 143

5.Altri premi ricevuti.

5.1.Marcel Bezençon Award. I Marcel Bezençon Awards sono stati assegnati per la prima volta durante l’Eurovision Song Contest 2002 a Tallinn, in Estonia, in onore delle migliori canzoni in competizione nella finale. Fondato da Christer Björkman (rappresentante della Svezia nel 1992 e capo della delegazione per la Svezia fino al 2021) e Richard Herrey (membro del gruppo Herreys, rappresentante della Svezia e vincitore nel 1984), i premi prendono il nome del creatore del concorso, Marcel Bezençon.

I premi sono suddivisi in 3 categorie:

  • Press Award: per la canzone più votata da stampa e media accreditati durante l’evento.
  • Artistic Award: per il miglior artista, votato fino al 2009 dai vincitori delle precedenti edizioni; a partire dal 2010 viene votato dai commentatori.
  • Composer Award: per la miglior composizione musicale, votata da una giuria di compositori.
Anno Categoria Artista Canzone Compositore
2015 Press Award Il Volo Grande amore Francesco Boccia, Ciro Esposito
2017 Press Award Francesco Gabbani Occidentali’s Karma Francesco Gabbani, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua, Luca Chiaravalli
2019 Composer Award Mahmood Soldi Charlie Charles, Dario Faini, Alessandro Mahmoud
2023 Composer Award Marco Mengoni Due vite Marco Mengoni, Davide Petrella, Davide Simonetta

5.2.OGAE Eurovision Song Contest Poll. L’OGAE Eurovision Song Contest Poll è la classifica fatta dai gruppi dell’OGAE, organizzazione internazionale che consiste in una rete di oltre 40 fan club del Contest di vari paesi europei e non. Come ogni anno, i membri dell’OGAE hanno l’opportunità di votare per la loro canzone preferita prima della gara e i risultati sono stati pubblicati sul sito web dell’organizzazione.

Anno Categoria Artista Canzone Compositore
2015 OGAE 2015 Il Volo Grande amore Francesco Boccia, Ciro Esposito
2017 OGAE 2017 Francesco Gabbani Occidentali’s Karma Francesco Gabbani, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua, Luca Chiaravalli
2019 OGAE 2019 Mahmood Soldi Charlie Charles, Dario “Dardust” Faini, Alessandro Mahmoud

6.Commentatori.

Anni Commentatori
1956 Bianca Maria Piccinino
1957
1958
1959
1960 Giorgio Porro
1961 Corrado Mantoni
1962 Renato Tagliani
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974 Rosanna Vaudetti
1975 Silvio Noto
1976
1977
1978 Rosanna Vaudetti
1979
1980 Michele Gammino
1983 Paolo Frajese
1984 Antonio De Robertis
1985 Rosanna Vaudetti
1987
1988 Daniele Piombi
1989 Gabriella Carlucci
1990 Peppi Franzelin
1991
  • Rai Uno: Nessun commento. La trasmissione, essendo realizzata dalla Rai, era in italiano.
  • Rai Radio Due: Antonio De Robertis e Peppi Franzelin
1992 Peppi Franzelin
1993 Ettore Andenna
1997
2011 Seconda semifinale: Raffaella Carrà (Rai 5)
Finale: Bob Sinclar e Raffaella Carrà (Rai 2)
2012 Prima semifinale: Federica Gentile (Rai 5)
Finale: Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai 2)
2013 Prima semifinale: Federica Gentile (Rai 5)
Finale: Filippo Solibello, Marco Ardemagni e Natascha Lusenti (Rai 2)
2014 Semifinali: Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai 4)
Finale: Linus e Nicola Savino (Rai 2)
2015 Semifinali: Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai 4 e Rai Radio 2)
Finale: Federico Russo e Valentina Correani (Rai 2), Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai Radio 2)
2016 Semifinali: Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai 4 e Rai Radio 2)
Finale: Federico Russo e Flavio Insinna (Rai 1), Filippo Solibello e Marco Ardemagni (Rai Radio 2)
2017 Semifinali: Andrea Delogu e Diego Passoni (Rai 4)
Finale: Federico Russo e Flavio Insinna (Rai 1), Andrea Delogu, Gianfranco Monti e Claudio De Tommasi
2018 Semifinali: Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo (Rai 4)
Finale: Federico Russo e Serena Rossi (Rai 1), Carolina Di Domenico e Ema Stokholma (Rai Radio 2)
2019 Semifinali: Federico Russo ed Ema Stokholma (Rai 4)
Finale: Federico Russo e Flavio Insinna (Rai 1), Ema Stokholma e Gino Castaldo (Rai Radio 2)
2020 Evento cancellato a causa della pandemia di COVID-19
2021 Semifinali: Saverio Raimondo ed Ema Stokholma (Rai 4 e Rai Radio 2)
Finale: Cristiano Malgioglio e Gabriele Corsi (Rai 1), Ema Stokholma e Saverio Raimondo (Rai Radio 2)
2022 Completa: Cristiano Malgioglio, Gabriele Corsi e Carolina Di Domenico (Rai 1), Ema Stokholma e Gino Castaldo (Rai Radio 2)
2023 Semifinali: Gabriele Corsi e Mara Maionchi (Rai 2)
Finale: Gabriele Corsi e Mara Maionchi (Rai 1)
Completa: LaMario, Diletta Parlangeli e Saverio Raimondo (Rai Radio 2)

7.Portavoce. Le persone che hanno dato i risultati delle votazioni italiane:

Anni Portavoce
1957 Nunzio Filogamo
1958 Fulvia Colombo
1959 Enzo Tortora
1960
1961
1962
1963
1964 Rosanna Vaudetti
1965 Daniele Piombi
1966 Enzo Tortora
1967 Mike Bongiorno
1968
1969
1970 Enzo Tortora
1974 Anna Maria Gambineri
1975
1976 Rosanna Vaudetti
1977 Mariolina Cannuli
1978
1979 Paola Perissi
1980 Mariolina Cannuli
1983 Paola Perissi
1984 Mariolina Cannuli
1985 Beatrice Cori
1987 Mariolina Cannuli
1988
1989 Peppi Franzelin
1990 Paolo Frajese
1991 Rosanna Vaudetti
1992 Nicoletta Orsomando
1993 Peppi Franzelin
1997
2011 Raffaella Carrà
2012 Ivan Bacchi
2013 Federica Gentile
2014 Linus
2015 Federico Russo
2016 Claudia Andreatti
2017 Giulia Valentina
2018
2019 Ema Stokholma
2021 Carolina Di Domenico
2022
2023 Kaze

8.Città ospitanti.

Anno Città Luogo Presentatori
1965 Napoli Auditorium Rai Renata Mauro
1991 Roma Teatro 15 di Cinecittà Gigliola Cinquetti e Toto Cutugno
2022 Torino PalaOlimpico Alessandro Cattelan, Laura Pausini e Mika

9.Trasmissione in Italia. La Rai, in quanto membro rappresentativo dell’Unione europea di radiodiffusione per l’Italia, ha i diritti di trasmissione dell’evento.

  • Gli anni evidenziati in celeste sono le edizioni ospitate e svoltesi in Italia, e quindi prodotte e co-organizzate dalla Rai
Anno Rete televisiva Rete radiofonica
1956 Programma Nazionale Nessuna trasmissione
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965 Programma Nazionale
1966 Secondo Programma
1967
1968
1969
1970
1971 Programma Nazionale Secondo Programma Radio
1972
1973 Nessuna trasmissione
1974 Secondo Programma
1975 Programma Nazionale
1976 Rete 1 Rai Radio 2
1977 Rai Radio 1
1978 Rete 2 Rai Radio 2
1979 Rete 1 Nessuna trasmissione
1980 Rete 2
1981 Nessuna trasmissione
1982
1983 Rete 1 Rai Radio 1
1984 Rai Due
1985
1986 Nessuna trasmissione
1987 Rai Due Rai Radio 2
1988 Rai Tre
1989 Rai Uno
1990 Rai Due
1991 Rai Uno
1992 Rai Due
1993 Rai Uno
1994 Nessuna trasmissione
1995
1996
1997 Rai Uno Rai Radio 2
1998 Nessuna trasmissione
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011 Rai 5 (seconda semifinale)
Rai 2 (finale)
Nessuna trasmissione
2012 Rai 5 (prima semifinale)
Rai 2 (finale)
2013
2014 Rai 4 (semifinali)
Rai 2 (finale)
2015 Rai Radio 2[40]
2016 Rai 4 (semifinali)
Rai 1 (finale)
2017
2018
2019
2020 Evento cancellato[41]
2021 Rai 4 (semifinali)
Rai 1 (finale)
Rai Radio 2
2022 Rai 1
Rai 4K
2023 Rai 2 (semifinali)
Rai 1 (finale)

10.Ascolti.

10.1.Ascolti delle finali.

Anno Data Telespettatori Share Rete
2011 14 maggio 2011 1 291 000 6,43% Rai 2
2012 26 maggio 2012 1 410 000 7,51%
2013 18 maggio 2013 1 878 000 9,17%
10 maggio 2014 1 747 000 8,77%
2015 23 maggio 2015 3 292 000 16,36%
2016 14 maggio 2016 3 300 000 16,94% Rai 1
2017 13 maggio 2017 3 741 000 20,14%
2018 12 maggio 2018 3 427 000 18,63%
2019 18 maggio 2019 3 539 000 19,72%
22 maggio 2021 4 512 000 25,00%
2022 14 maggio 2022 6 590 000 41,90%
2023 13 maggio 2023 4 960 000 34,00%

10.1.1.Telespettatori.

10.1.2.Share.

10.2.Ascolti delle

Prima semifinale Seconda semifinale Rete
Anno Data Telespettatori Share Data Telespettatori Share Prima semifinale Seconda semifinale
2011 10 maggio 2011 Nessuna trasmissione 12 maggio 2011 37.000 0,14% Nessuna trasmissione Rai 5
2012 22 maggio 2012 64.000 0,23% 24 maggio 2012 Nessuna trasmissione Rai 5 Nessuna trasmissione
2013 14 maggio 2013 149.292 0,55% 16 maggio 2013
2014 6 maggio 2014 285.000 1,06% 8 maggio 2014 343.000 1,34% Rai 4
2015 19 maggio 2015 212.000 1,57% 21 maggio 2015 789.942 3,09%
2016 10 maggio 2016 357.000 1,36% 12 maggio 2016 616.000 2,45%
2017 9 maggio 2017 514.000 1,98% 11 maggio 2017 589.000 2,5%
2018 8 maggio 2018 404.000 1,61% 10 maggio 2018 399.000 1,69%
2019 14 maggio 2019 423.000 1,74% 16 maggio 2019 428.000 1,83%
2021 18 maggio 2021 535.000 2,2% 20 maggio 2021 555.000 2,3%
2022 10 maggio 2022 5.507.000 27% 12 maggio 2022 5.538.000 27,7% Rai 1
2023 9 maggio 2023 1.824.000 8,62% 11 maggio 2023 1.708.000 8,3% Rai 2

10.3.Ascolti delle serate speciali.

Anno Data Titolo Telespettatori Share Rete
2020 16 maggio 2020 Eurovision: Europe Shine a Light 2.763.000 11,05% Rai 1 Rai 4