ESC 2021 – Russia: Una Commissione ha esaminato il testo di “Russian Woman”

Un Comitato investigativo ha esaminato il testo della canzone “Russian Woman” con la quale Manizha rappresenterà la Russia alla 65ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2021 che si terrà presso l’Ahoy Rotterdam a Rotterdam, nei Paesi Bassi, il 18, 20 e 22 maggio 2021.

La motivazione sarebbe stata la violazione dell’armonia nazionale, in seguito alle richieste della stampa e da un certo numero di celebrità.

Il Comitato investigativo è stato creato dopo le richieste dallo staff del quotidiano Veteranskie Vesti, vicino ai veterani di guerra, e di un certo numero di celebrità russe, che ha chiesto allo Investigate Committee of Russia, l’organismo che si occupa dei maggiori crimini a Mosca, di mettere sotto accusa il testo della sua canzone, giudicato illegale e criminale in quanto “offende la dignità delle donne russe e viola l’armonia nazionale”.

Questo si aggiunge alla critica delle offese misogine e xenofobe per i suoi valori antirussi a seguito del sostegno della cantante dei diritti LGBT e delle donne. L’organizzazione si descrive come indipendente ma è partner dei ministeri dell’interno e della difesa russa e dell’agenzia di sicurezza nazionale. A supporto di questa operazione ci sarebbero anche numerose personalità russe.

Dopo la vittoria di Manizha nella selezione nazionale russa dello scorso 8 marzo, le critiche contro la cantante si sono moltiplicate arrivando addirittura alla richiesta di sostituirla. In particolare Manizha è stata criticata per una parte della popolazione russa, quella più nazionalista, che da sempre la attacca per le sue origini. È infatti nata in Tagikistan, dal quale è scappata rifugiandosi in Russia con la famiglia nel 1994, quando aveva solo tre anni, per sfuggire alla guerra civile. 

Per questo motivo è stata accusata di “non essere abbastanza russa” per poter rappresentare il Paese all’Eurovision: “Non solo non è russa, non è nemmeno una persona, è fatta di sale“, si leggeva in alcuni commenti.

Oltretutto, Manizha, che è  Ambasciatrice dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati dallo scorso dicembre ed è di religione islamica, da sempre si batte contro le discriminazioni che subiscono gli immigrati in Russia dall’Asia Centrale (di cui il Tagikistan fa parte) e recentemente aveva lanciato una raccolta fondi  per la costruzione e l’ampliamento del centro per bambini rifugiati di Mosca. 

Ma la cosa più sorprendente è il motivo sostenuto da alcuni (dalla Duma, il Parlamento russo e dell’Unione russa delle donne ortodosse) in una lettera aperta chiedendo il divieto di diffusione del video musicale della sua canzone “Russian Woman” e di annullare la sua partecipazione all’Eurovision Song Contest, in quanto il suo testo “incitano all’odio verso gli uomini, che mina le fondamenta di una famiglia tradizionale”.  In realtà, come sappiamo la canzone è un inno di incoraggiamento per le donne, incitandole ad essere più indipendenti e combattere gli stereotipi di genere sulla bellezza, l’età e l’obbligo di avere figli.

Secondo quanto emerge nelle ultime ore attraverso l’agenzia di stampa russa RIA Novosti, il Comitato investigativo ha indagato sulla canzone ma non ha riscontrato alcun problema con il testo della canzone “Russian Woman” e che questa non lede in alcun modo la dignità e la reputazione nazionale. Ma è probabile che gli attacchi nei confronti dell’artista non si fermeranno.

In merito alle offesse misogine e xenofobe, Manizha ha pubblicato sul suo canale Youtube un video ironico contro gli haters:

Non è strano che abbia ricevuto tante critiche la cantante, dato che in passato ha difeso le tre sorelle Khachaturyan, tre ragazze ora sotto processo per aver ammazzato il loro padre, che le abusava e violentava sin dall’infanzia. Inoltre, Manizha ha pubblicizzato una app per frenare la violenza contro le donne. Dulcis in fondo, è anche una sostenitrice dei diritti LGBT. Insomma, un bel post-pourri per ritenerla una ‘nemica dello stato’.

Ma nonostante tutto Manizha è grata al suo paese, dove è cresciuta ed ha coltivato la sua passione per il canto e la musica. E nonostante l’odio che non ha dimenticato, vuole far conoscere la vera Russia, quella che l’ha votatata, quella aperta e generosa che l’ha acolta da straniera. Per lei quindi non sarà una semplice competizione, ma una sfida, una rivincita, un’opportunitá, un’occasione per dare voce alla tante donne russe che rappresenta.