In autunno debutterà con un proprio programma di due puntate su Rai 1, ‘Da Grande’, dopo l’addio a Sky, dove è stato già designato il suo erede alla conduzione di X Factor, e nel frattempo è al lavoro anche per un progetto Netflix.
Alessandro Cattelan, intervistato da Repubblica, parla oggi non solo per la prima volta di queste nuove avventure professionali, ma anche di un suo possibile coinvolgimento nella conduzione dell’Eurovision Song Contest e dell’immancabile accostamento al Festival di Sanremo.
Su ‘Da Grande’, lo show che andrà in onda, salvo cambiamenti, per due mercoledì sera nel prossimo mese di settembre su Rai, Cattelan ha dichiarato a Repubblica: “Sarà uno show dove si canta, si balla, ci si traveste, ci si diverte, si parla, magari si solleva anche un pensiero. Vogliamo essere come il goccio di grappa nel caffè, che ti rende un pò alticcio e ti porta a far qualcosa oltre il solito perché sei a tuo agio”.
A. Cattelan è entusiasta e dice di aver trovato in Rai la stessa libertà di manovra che ha avuto negli anni a Sky, anche se indubbiamente gli stimoli che hanno portato Cattelan a Rai sono diversi. ‘Da Grande’, in tal senso, rappresenta un’importante occasione per mettersi realmente alla prova: “Finora ho trovato altrettante libertà che a Sky. I dirigenti Rai mi hanno cercato perché facessi quel che so fare senza snaturarmi, e proprio per portare in Rai un certo pubblico. E voglio anche mettermi un po’ alla prova, magari anche stare scomodo dopo anni in una comfort zone che mi ha fatto crescere senza traumi”.
Per ‘Una semplice domanda‘, la docuserie in otto puntate per cui Cattelan è al lavoro per la piattaforma di streaming Nettflix, il presentatore rivela che l’idea nasce da una domanda rivoltagli dalla figlia: “Papà, cos’è la felicità? Beh non lo so, malgrado abbia le carte in regola per essere felice. E ho fatto passare la domanda attraverso il mio cervello bacato. Stiamo cercando storie per prendere in modo laterale la più grande questione della storia dell’umanità. Lavorare per due canali diversi? Sa, le esclusive sono come il posto fisso, la sicurezza economica. Chiuso con Sky ho avuto la gioia di ricevere solo offerte personali, cioè di portare idee in cui fossi me stesso”.
Se sull’Eurovision Song Contest, che dopo la vittoria dei Måneskin – che lui ha visto crescere a X Factor – nel 2022 si terrà in Italia, il conduttore non si sbilancia. Si dice onorato che si faccia il suo nome per la conduzione dell’edizione del prossimo anno perché “vuol dire che ho lavorato bene“. Sul Festival di Sanremo, che negli ultimi anni l’ha visto spesso accostato – anche a sproposito – alla conduzione, mette le mani avanti senza nascondere l’ambizione di calcare il palco del Teatro Ariston: “Farei pochissimi ascolti, perché porterei solo gente che piace a me, tipo Salmo, Fabri Fibra, I Cani, Madame, ma anche Tozzi e Zucchero. Oppure vorrei farlo come ingranaggio di un meccanismo, avendo con me solo donne, come Antonella Clerici, Sara Gama, Chiara Ferragni. Chissà”.
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