Svezia: Successo in Europa, mistero in Italia

Provate a domandare ad un qualsiasi ascoltatore di musica del vecchio continente qual è il successo del 2012 in Europa. Con ogni probabilità vi risponderà “Euphoria” di Loreen.

Poi magari come è normale ci aggiungerà altri successi made in USA o comunque americani che oggi vanno alla grande in tutto il mondo, ma sicuramente vi citerà la cantante svedese ed il suo successo, anche se non è un appassionato dell’Eurovision Song Contest.

Perchè il brano è in testa alle classifiche d’Europa e perchè le radio di tutta Europa lo suonano.

Provate a fare la stessa domanda ad un italiano. Sicuramente vi risponderà “Endless summer” di Oceana, inno ufficiale degli Europei. Citatele Loreen e vi risponderà che non sa chi sia. Possibile? Assolutamente si.

E questo nonostante il fatto che la cantante svedese, ancora oggi sia in testa alla classifica dei brani più venduti d’Europa (da sette settimane) e la seconda non solo non c’è mai arrivata (una settimana seconda), ma oggi è addirittura al numero 24. Nonostante i tentativi, le radio italiane passano con molta parsimonia il brano di Loreen (e ignorano praticamente gli altri due diffusi sul nostro territorio, quelli di Ivi Adamou e dei Mandinga), mentre la canzone di Oceana  è suonata in tutte le radio.

Il confronto fra i risultati di vendita dei due brani è impietoso: Loreen ha raggiunto la vetta, fra digitale e assolute, in 21 paesi (leggasi ventuno), in Italia si è fermata al numero 54. 

Persino in Francia, dove il brano è andato male fermandosi al numero 26, “Euphoria” è in alta rotazione fra i successi dell’estate. In Spagna, la maggior radio privata, Los 40, vede il brano in testa, scalzato solo una settimana dalla canzone-inno per sostenere la Roja agli Europei.  

In Francia, NRJ, il network radiotelevisivo musicale, ha la canzone nella top 10, in Germania, l’equivalente Viva la vede in testa. E persino il Regno Unito, refrattario alle canzoni non anglo-americane ha visto la canzone al terzo posto e la BBC è fra le radio che la passano di più. In Italia le radio hanno passato all’inizio la canzone, ma se si scorrono le charts dei principali network, Loreen non compare.

Che l’Italia sia lontana dal sound europeo non è una novità. Però colpisce il fatto che anche di fronte ad uno strapotere evidente in tutta Europa del brano di Loreen, l’Italia sia sorda. Soprattutto perchè in altri casi similari invece le cose sono andate diversamente. La citata “Ai se eu te pegu” è un esempio.

Ma senza andare lontano e senza prendere un brano lanciato dalla tv, “Mama Lover” delle Serebro sta andando benissimo dovunque. Altre volte (per esempio con Zaz e Caro Emerald), non c’è stato il successo planetario che hanno riscosso altrove, ma le canzoni sono arrivate nelle radio, in classifica e gli artisti si sono guadagnati passaggi in tv. Nel caso di Loreen, invece, silenzio. Il fatto che siamo stati l’unico paese a non votarla, conta fino ad un certo punto.

A proposito. Sapete quanti brani eurovisivi  non italiani sono arrivati nella top 10 del nostro paese in tutta la storia del concorso? Solo uno, “Poupée de cire, poupée de son” di France Gall (1965), nella versione in italiano “Io si tu no”. 

Brani cult come “Puppet on a string” (Sandie Shaw; 1967) o  ”Congratulations” (Cliff Richard, 1968) da noi non sono mai arrivati. “Waterloo” degli Abba (1974) fu solo quattordicesima, la migliore in assoluto dopo il brano di France Gall. “Save your kisses for me” dei Brotherhood of man (1976), nella top 10 in 11 paesi (in 5 nella top 3) e in classifica (27) negli USA, da noi fu appena quarantunesima.

E sono solo brani cult riferiti ad edizioni dove l’Italia ha partecipato alla rassegna. Ma per restare ai giorni nostri potremmo prendere uno qualsiasi dei brani europei di successo nel Continente al di fuori della rassegna e confrontarlo con cosa c’è in classifica in Italia. E poi magari fare l’opposto, vedere cioè quanti dei successi italiani varcano i nostri confini. “L’Italia è il secondo paese esportatore di musica in Europa”, vi risponderanno. Peccato che non sia vero. Il secondo è la Svezia (dati IFPI). Non a caso i big della musica USA, hanno quasi tutti un secondo produttore svedese, mica italiano.

Questo post naturalmente servirà ai detrattori a dar ragione al “bravo presentatore” e prima ancora all’ex capostruttura Rai che a suo tempo dissero che partecipare alla rassegna non serve perchè non promuove la nostra musica, nè la musica che produce il concorso ha successo da noi. Per nostro conto, bastano le parole di una delle più famose cantanti italiane del momento, la quale, quando le è stato chiesto perchè non volesse proprio andare all’ESC ha risposto: “Preferisco diventare famosa in Italia. E poi non so l’inglese…”

A proposito di Los 40 Principales. La radio spagnola ha organizzato il primo concerto in Spagna di Loreen. Si terrà Giovedì alle 19,  presso il 40 Cafè, locale di Madrid di proprietà dell’emittente. Ingresso libero.

(Tratto da: Eurofestival News)