ESC 2014: Emma Marrone risponde alle critiche e alle offese delle quali è stata protagonista negli ultimi giorni

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La cantante prende una decisione dopo la settimana pesante di critiche e offese delle quali è stata protagonista negli ultimi giorni dopo la sua performance all’ESC 2014. C’è chi ha criticato il brano, chi ha giudicato poco appropriato il look e chi ha pensato poco opportuno l’italiano come lingua per il concorso canoro, ma sulla performance e sulla grinta di Emma, però, non c’è molto da criticare.

Emma Marrone viene da una settimana decisamente pesante, dopo non riuscire a riportare la vittoria in italia all’Eurovision Song Contest, arrivata in seguito a pronostici che la davano addirittura favorita e le critiche piovute sul suo abbigliamento succinto di una delle serate di gara. 

Emma, che ha gareggiato alla finale dell’edizione 2014 dell’Eurovision Song Contest con la canzone “La mia città”, non solo non è riuscita a riportare il premio in Italia, che manca dal lontano 1990 con la vittoria di Toto Cutugno a Zagabria ottenuta con la canzone “Insieme: 1992”, ma ha anche rimediato il peggior risultato di sempre per quanto riguarda il nostro paese, 21esimo posto con 33 punti, a pari merito con l’Azerbaigian, grazie il favore di Malta e Albania che ci hanno regalato una manciata di voti a testa.

Il triste primato apparteneva al mitico Domenico Modugno che, nel lontano 1966 a Malmö, terminò la gara al 17esimo posto con una delle sue hit più conosciute, “Dio come ti amo”.

Da quanto l’Italia è tornata a partecipare all’ESC, nel 2011 dopo un periodo di assenza durato tredici anni, ci siamo sempre mantenuti in Top Ten con il secondo posto di Raphael Gualazzi, il nono posto di Nina Zilli nel 2012 e il settimo posto di Marco Mengoni della scorsa edizione. Dopo il 21esimo posto di Emma, l’anno prossimo sarà sicuramente facile fare di meglio.

Emma

A sommarsi alla situazione mediaticamente asfissiante c’è stata anche l’affermazione poco felice sul fenomeno Suor Cristina, che Emma Marrone ha definito “un’offesa allo showbiz”, pendendosi gli sfottò di molti, J-Ax in primis. 

Proprio recentemente, Emma Marrone aveva postato un messaggio su Facebook per replicare alle ultime voci che l’hanno travolta: “Solo chi nella vita non fa mai niente e si nasconde dietro le spalle di qualcun altro non rischierà mai di essere giudicato. È più semplice puntare il dito contro gli altri con violenza piuttosto che donare una carezza, una pacca sulla spalla di incoraggiamento. Sono un tiro al bersaglio facile, persino la croce rossa e il suo detto arrossiscono di fronte ai colpi che da anni continuo a incassare, da parte di tutti.. Ma proprio tutti! Nonostante tutto io non riesco a odiare nessuno, nemmeno il mio peggior nemico. Nonostante tutto cammino a testa alta, ingoio le lacrime e mi lecco le ferite. Nessuno farà incattivire il mio cuore di bambina selvaggia e pulita. È facile correre con il vento sempre a favore .. E qualcuno che ti fa da paravento. Io sono io e non cambierò per niente e nessuno al mondo .. Continuerò a correre controvento. Continuerò a rispondere alla cattiveria con il mio miglior sorriso. Continuerò a non aver paura del buio accendendo tutte le luci dell’anima. Io sono diversa .. Io voglio bene a tutti .. Si proprio a tutti !! Emma.”

Poco prima dell’Eurovision non aveva dato chance a Conchita Wurst senza barba, successivamente era stata criticata (poi tutto quanto smentito) dalla band che aveva suonato per lei. Insomma, non sono state giornate sicuramente facili. E così, Emma ha deciso parlare in prima persona, in un’intervista a La Repubblica, per fare chiarezza una volta per tutte su tutti i temi al centro delle polemiche.

Partendo da Conchita Wurst ha specificato: “Che ha la barba e una bella voce (…) Hanno detto che ho rosicato perché ha vinto Conchita Wurst. Scherziamo? Ero ospite da Cattelan qualche settimana fa e mi hanno fatto mettere la barba. Non rosico perché ha vinto Conchita, l’unica foto che ho chiesto è con lei. Alla festa di apertura all’Eurovision song, ci siamo scambiate i dischi: la barba mi ha colpito ma ha anche la voce. Mi ha battuto lei e gli artisti di altri venti paesi.”

La notizia risale a un giorno dopo la vittoria di Conchita Wurst, all’ESC 2014 pubblicata su Vanity Fair, rivista alla quale la cantante aveva rilasciato un’intervista e dove si è detta sicura che, se Conchita non avesse avuto quella barba, nessuno l’avrebbe presa in considerazione. 

Ecco di seguito lo stralcio dell’articolo, preso direttamente dal sito di Vanity Fair: “A poche ore dalla finale dell’Eurovision Song Contest […] l’obiettivo di Emma, l’«imperatrice glam italiana» che a Copenaghen ci rappresenta con il brano La mia città, è trovare la concorrente austriaca Conchita Wurst – la famosa drag queen con la barba di cui tutti parlano – e farle un agguato con rasoio in mano per tagliarle la barba. «Senza quella non avrebbe alcuna chance, siamo seri», sorride la Marrone. (Peccato che beccare Conchita da sola sia quasi impossibile: da vera star trascorre tutto il tempo blindata nel suo camerino, da cui esce solo per andare sul palco, scortata e sorretta da quattro imponenti teutonici).”

Poi la band (Simon NøiersMorten DaugaardJesper Hagelskær Paasch e Johannes Nymark) che Emma Marrone aveva portato con sé sul palco di Copenaghen avevano rilasciato un’intervista ad un noto sito svedese attacando alla propria cantante: “Emma è ovviamente un grande nome in Italia e per questo è abituata a vincere. Nei giorni precedenti alla finale, si arrabbiava moltissimo se i giornalisti non si dimostravano interessati a lei e quando la canzone finì ventunesima su ventisei è diventata davvero isterica all’inverosimile: si è chiusa in camerino a piangere e fare scenate. Noi volevamo entrare per toglierci tutto trucco dorato che avevamo sulla faccia ma niente, ci aveva chiusi fuori e lì sia dovuti stare per un bel pò…() Nessuno ci aveva mai trattato così male, è stata un’esperienza davvero strana…”

Schermata

Poi arriva la rettifica dell’articolo danese, che sarebbe una bufala, pubblicato su Facebook da uno dei componenti della band, Johannes Nymark: “The Danish article about Emma Marrone is writing words in a way that i have not put them. I have not called Emma hysterical nor have a stated, that she did not say a word to me during the ESC 2014. She did not cry dramatically after the show!!!! I had a chat with the Italian team about the the whole run and after that everything was fine. Emma did great in the show and deserved a better final result!” / “L’articolo danese su Emma Marrone ha messo le parole in un modo in cui io non le ho messe. Non ho chiamato Emma ‘isterica’ né ho detto che lei non mi ha rivolto la parola durante l’ESC 2014. Non ha pianto drammaticamente dopo lo spettacolo!! Ho chiacchierato con la squadra italiana per la tutto il tempo e dopo tutto è andato bene. Emma è stata grande durante lo show e meritava un risultato finale migliore!”. 

E poi sempre su Facebook, un ulteriore messaggio di tutta la band: “We were all thrilled with being part of the Italian contribution to the ESC 2014. We had fun and did our best with Emma on stage on the 10th. The delegation members were helpful, told us what they wanted on stage and always made sure we had snacks in the dressing room where we could all hang out in the long breaks. We even took naps together in the dressing room. Emma is a great artist with a really great and powerful voice and we would love to be on stage with her anytime” Jesper Paasch, Simon Nøiers, Morten Daugaard and Johannes Nymark. / “Siamo stati tutti entusiasti di essere parte della partecipazione italiana all’ESC 2014. Ci siamo divertiti e abbiamo fatto del nostro meglio con Emma sul palco il 10. I membri della delegazione sono stati disponibili, ci hanno detto quello che volevano sul palco e hanno sempre fatto in modo di farci avere degli spuntini nel camerino dove tutti potevamo passare il tempo nelle lunghe pause. Abbiamo anche fatto dei pisolini insieme nello spogliatoio. Emma è un grande artista con una voce davvero grande e potente e ci piacerebbe essere sul palco con lei in qualsiasi momento.” Jesper Paasch, Simon Nøiers, Morten Daugaard e Johannes Nymark”.

Lei stessa ammette “qualche difficoltà” con l’inglese. Sperava  di uscirne bene: “Non ho mai studiato lingue nella vita, giusto un pò di francese a scuola. Non ho mai detto di essere bilingue… Piuttosto che farmi tradurre, mi sono detta: proviamo a dire quattro parole. Mi sono buttata, pensavo di essermela cavata, lo so di non avere l’accento di Oxford.”

Poi, tutto apparentemente risolto per la criticia a Suor Cristina come dichiarato al quotidiano: “Mi sono chiarita con J-Ax e vorrei spiegare una volta per tutte che non ho mai attaccato Suor Cristina e The voice: non ho mai giudicato nessuno perché sono sempre stata giudicata. Dico solo, e chiudiamo l’argomento, che il detto l’abito ‘non fa il monaco’ deve valere per tutti”. 

Emma mostra il lato insicuro, fragile e anche umano, nel ricordare quando veniva derisa per le tutine che indossava durante i concerti: “Che sembravo il Gabibbo, e anche che sembravo uscita dai Teletubbies. Non l’ho mai detto ma ora lo voglio dire perché ero costretta a mettermi ‘ste tutine. Mi avevano rioperato all’utero, perché ho avuto un tumore, portavo una guaina che partiva dall’inguine fino allo sterno. Pensavano che non sarei riuscita a farle quelle quindici date del tour… Ennio Capasa mi ha aiutato, si è messo alla ricerca del tessuto più elastico e morbido per i costumi. Lo vede? A volte ci sono scelte dovute più che volute (…) “Sto veramente male, non riesco a dire ‘me ne frego’ quando parlano male di me, sapevo di dover mettere in conto tante cose, ma questo è un mondo che non mi perdona niente. È come se non mi avessero mai perdonato di essere uscita da un talent e la mia vita personale. Salgo su un palco in jeans e stivali e dicono che sono una camionista, mi metto un vestitino e sono sempre una camionista. Lo so che non si può piacere a tutti, ma preferirei un pò d’indifferenza”.

Se a livello personale ed emotivo non è semplice impedire alla tristezza di avere la meglio, in ambito professionale, invece, tutto procede nel migliore dei modi: il concerto di Laura Pausini a Taormina del quale sarà ospite (e trasmesso in tv il 20 maggio 2014) e poi u’estate di concerti, all’Arena di Verona, in una collaborazione musicale con Alessandra Amoroso e anche Rufus Waynwright: “Mi hanno fatto a pezzi su tutto. Non è andata come volevo, lo so io per prima eppure mi sono preparata tanto per l’Eurovision Song Contest a Copenhagen, sotto tutti i punti di vista, sapevo di dovermi confrontare con tutte quelle nazioni e volevo fare bella figura. Sono italiana e all’Italia ci tengo. Mi hanno massacrata per come ero vestita, per come parlo inglese, hanno detto che ho rosicato perché ha vinto Conchita Wurst. Scherziamo? Ero ospite da Cattelan qualche settimana fa e mi hanno fatto mettere la barba. Non rosico perché ha vinto Conchita, l’unica foto che ho chiesto è con lei. Alla festa di apertura all’Eurovision song, ci siamo scambiate i dischi: la barba mi ha colpito ma ha anche la voce. Mi ha battuto lei e gli artisti di altri venti paesi. Non sempre si può vincere, auguro al mio prossimo collega di fare molto meglio. Però tutte le cattiverie che hanno detto su di me mi hanno ferito, sembro sempre spavalda perché sono orgogliosa ma in realtà sono fragile, come tutti. Ora voglio sparire per un pò, basta social network, basta Twitter. Starò in silenzio per un pò. Mi voglio prendere un periodo di silenzio. Io non ritwitto solo i complimenti ma anche le critiche, perché è facile leggere: ‘Emma ti vogliamo bene’, meno ‘Ci hai fatto vergognare’. Ma bisogna rispettare tutti. Voglio lavorare su me stessa”.

Da Ricordari che da oggi disponibile su Vevo il video di “La mia città”, la canzone che ha portato all’Eurovision Song Contest, girato da Leandro Manuel Emede e Nicolò Cerioni che la vede protagonista in prima persona quello che pare uno studio fotografico dove fa diversi cambi d’abito. 

(Tratto da: soundsblog)

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