ESC 2022: La scenografia del palco dell’ESC 2022 sarà realizzata da Atelier Francesca Montinaro

Sarà l’Atelier Francesca Montinaro che realizzerà la scenografia della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2022 che si svolgerà il 10, 12 e 14 maggio 2022 presso il PalaOlimpico di Torino, in Italia.

La macchina organizzativa per il Festival di Sanremo 2022 e per l’Eurovision Song Contest 2022 proseguono di pari passo, come svelato qualche giorno fa anche dal vicedirettore di Rai 1 Claudio Fasulo.

L’annuncio è arrivato oggi sulla pagina Facebook dell’Atelier Francesca Montinaro: “È ufficiale!. Atelier Francesca Montinaro realizzerà la scenografia del palco di Eurovision Song Contest Torino 2022! È stata una gara molto impegnativa alla quale abbiamo partecipato con entusiasmo e forti emozioni. Una rincorsa contro il tempo che ci ha tenuti svegli fino alle ore piccole. Ma ne è valsa la pena, perché alla fine la #Rai ha scelto noi. Riceviamo questo incarico con onore e lavoreremo per consegnare all’Italia intera un palco che mostri l’anima degli italiani all’Europa ed al mondo. Vorremmo dire tanto, raccontare di più, ma non possiamo rivelare nessun dettaglio. Da adesso per noi iniziano mesi di lavoro intenso ma bellissimo per arrivare fino all’apertura di questa terza edizione italiana di Eurovision. Ci vediamo a maggio!”

Sul sito ufficiale, si può leggere la biografia di Francesca Montinaro: “Sono un artista interdisciplinare con sede a Roma, una città-palcoscenico ricca di stili e forme che si sovrappongono. La mia formazione proviene dall’Accademia di Belle Arti di Roma dove, dopo un corso iniziale di Pittura e Scultura, mi sono poi rivolta al corso di Scenografia. Negli anni ’90 ho fatto parte del gruppo di Gregorio Paolini, intellettuale e autore di un nuovo modo di fare televisione che spingeva verso un modello di televisione più ricco e di qualità. Gli anni d’oro della tv generalista hanno creato un’aspettativa di consumo di massa, una narrazione rivolta a tutti. Grandi numeri, masse e gente comune hanno formato il consenso a cui rivolgersi per diffondere messaggi di ampio respiro volti a cambiare le cose. Il mio interesse per la televisione ha perfettamente senso. In televisione troviamo diversi livelli di significato, così come un alto livello di stimolazione e confronto che mirano a innescare meccanismi nella mente degli spettatori e a raggiungere un alto grado di attenzione. Sperimentare, capire come funziona questa macchina, è stata per me l’occasione per analizzare la possibilità di creare un linguaggio che arrivi direttamente alle persone. Mi sono confrontato volutamente con tutti i generi televisivi, dai TG ai reality, fino al programma icona della televisione italiana, il Festival di Sanremo. Nel tempo ho potuto analizzare due potenzialità espressive: il linguaggio visivo orientato allo spettatore interno, fisicamente presente nel palcoscenico sonoro, e la potenza dello stesso linguaggio allo spettatore esterno, che osserva attraverso il tubo catodico. Il mio lavoro Audience è stato il primo passo emblematico verso un percorso artistico ancora in corso. La mia videoinstallazione è stata anche la mia prima opera uscita dalla televisione, a dimostrazione di quanto il mio lavoro sia indipendente da una lettura strettamente legata alla scenografia televisiva. La mia lunga esperienza mi ha portato infine ad insegnare Scenografia Multimediale all’Accademia di Belle Arti di Carrara, all’Accademia di Belle Arti di Roma e allo IED di Roma. Tra i miei numerosi progetti posso nominar: Ritratto Continuo (2013-2015), Wonderful (2012), Occupy (2012), Audience (2011), L’Incombenza (Piazzapulita – 2011), La Parola a Tutti (2010), L’Era Glaciale (2009), Guardami (2004), La Foresta Vergine (Le invasioni barbariche – 2001).”

Francesca Montinaro è nota al pubblico per aver firmato “il fondale logoro” del palco del Festival di Sanremo 2013 che ha rotto la consuetudine della scena luccicante e “televisiva” esibendo invece un fondale strappato, ispirato ad Alberto Burri. Sua anche la scenografia del Festival di Sanremo 2019, creando una nuova concezione poi seguita anche negli anni successivi.