Sanremo 2012: Gianni Morandi, 40 anni fa la sua prima volta a SANREMO

La sera di San Valentino, al grido di «L’amore ci salverà» (il nuovo slogan che prende il posto del fortunato «Stiamo uniti!»), Gianni Morandi darà il via al suo secondo Sanremo da conduttore e direttore artistico. Come cantante, invece, quella tra lui e il Festival della canzone italiana è una relazione che dura esattamente da 40 anni.

Morandi infatti debuttò a Sanremo il 24 febbraio 1972, dieci anni dopo il suo primo successo, «Andavo a cento all’ora». Il ragazzo di Monghidoro aveva già vinto il Cantagiro, il Festival delle Rose, due volte Canzonissima e aveva partecipato, nel 1970, all’Eurofestival ma aveva sempre snobbato Sanremo.

Più di una volta, prima del ’72, si era parlato di una partecipazione di Morandi alla gara. Per esempio, nel 1969, tutto era pronto per il suo debutto con «Zingara», ma alla fine non se ne fece niente. Interpretata da Bobby Solo e Iva Zanicchi, «Zingara» vinse quell’edizione.

Del suo primo Festival Morandi ritroverà quest’anno un solo compagno d’avventura, l’amicoLucio Dalla, in gara con Pierdavide Carone. Nel ’72 il cantautore bolognese si presentò con «Piazza grande», canzone che lo stesso Morandi avrebbe voluto cantare.

Presentato da Pippo Baudo con Sylva Koscina e Paolo Villaggio, il Festival di 40 anni fa nacque nel segno della contestazione. Alla vigilia della prima serata, cantanti e direttori d’orchestra minacciarono addirittura lo sciopero. Il leader era Claudio Villa, che aveva denunciato irregolarità nella selezione dei cantanti in gara.

A rompere il fronte della protesta fu proprio Morandi che, con altri 19 artisti, annunciò che non avrebbe aderito allo sciopero. Villa non si diede per vinto e dette il via a una serie di riunioni molto animate, al limite della rissa, con i dissidenti. Alla fine si giunse a un accordo in base al quale la Rai si impegnò a registrare una quarta serata dedicata agli artisti esclusi dal Festival.

Tra i cantanti in gara, oltre a Morandi che presentava «Vado a lavorare», c’erano mostri sacri del Festival come Milva, Bobby Solo, Gigliola Cinquetti e Pino Donaggio. Senza dimenticare i vincitori del ’71 (Nicola di Bari e Nada), i Ricchi e Poveri, i Delirium di Ivano Fossati, Roberto Carlos e cinque giovani debuttanti: Marcella Bella (con la mitica «Montagne verdi»), Carla Bissi (la futura Alice), Delia Gualtiero, Marisa Sacchetto e Angelica.

Vinse Di Bari con «I giorni dell’arcobaleno» davanti a Peppino Gagliardi («Come le viole») e Nada («Il re di denari»). Morandi, sicuro di salire sul podio, dovette accontentarsi del quarto posto. Fu l’inizio del periodo più buio della sua carriera. In quegli anni avanzava la canzone impegnata, la musica italiana non si riconosceva più nel Festival e i divi pop di casa nostra, artisti come Morandi e Massimo Ranieri, si ritrovarono senza pubblico finendo per scomparire dalla Hit Parade.

Morandi impiegò una decina d’anni per far uscire dall’oblio la sua carriera musicale, un rientro iniziato proprio a Sanremo con «Mariù» (1980, un altro quarto posto) e «La mia nemica amatissima» (1983), culminato poi con la vittoria di «Si può dare di più» il 7 febbraio 1987 insieme con Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

(Tratto da: sorrisi)