Sanremo 2013 inizia a far parlare già di sé a mesi di distanza dall’inizio della kermesse. Secondo quanto ha lasciato intendere al Ravello festival, sembra proprio di sì. Dopo la conferma della conduzione di Fabio Fazio (ignote ancora le presenze femminili, anche se si vocifera Luciana Littizzetto), sono arrivate le prime notizie sulle nuove regole del Festival (due canzoni a testa per ogni cantante in gara). Ed ecco il primo nome quasi ufficiale: Gino Paoli.
Gino Paoli, cantautore genovese sta lavorando al suo ritorno a Sanremo su richiesta di Fabio Fazio. Lo ha annunciato lui stesso in concerto a Belvedere di Villa Ruffolo. Si parte dal una sua riflessione sulla televisione: “La televisione non mi piace. Non la guardo anche se sono convinto del suo straordinario potenziale. Purtroppo lo strumento non è utilizzato come dovrebbe. Per questo non mi piace andarci, – ha confessato – e faccio un’eccezione solo quando è qualche amico a chiedermelo”
E poi arriva l’anteprima: “Fabio Fazio mi ha chiesto di andare al prossimo Festival di Sanremo. Lui, appunto, è un amico. Le idee ci sono ma sono solo emozioni, per ora. Il difficile, in un periodo come questo, durante il quale mi sembra di essere sott’acqua e di non avere speranza di luce, è tradurle in qualcosa di concreto come una canzone. Dall’acqua però, prima o poi bisogna riemergere. È necessario intravedere un orizzonte anche in un momento brutto. Per quanto questo orizzonte sia difficile da trovare, oggi, io mi ostino a cercarlo. Tutti mi reputano un pessimista: io, al contrario penso, di essere un ottimista. Credo, cioè, ci sia sempre un amico al bar pronto a cambiare il mondo”
Che dire? Gino Paoli è sicuramente un nome importante della musica italiana del passato sicuramente più che apprezzabile. Il solo timore è che si assista ad un Festival troppo ‘classico’ e buono. Classico a livello di nomi (anche se, obiettivamente, è solo il primo, se non consideriamo il rumour di Laura Esquivel), troppo buono per la mancanza di un’eliminazione con ripescaggio. Era anche quello il bello delle serate che spingeva la gente a seguirlo fino alla fine della puntata. Ora il dubbio è la mancanza di pathos. Ma solo col tempo -e con maggiori informazioni- potremo farci un’idea più chiara di tutto quello che aspetta.
Gino Paoli è un cantautore, musicista, e, per un breve periodo, politicoitaliano. È riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni Sessanta e Settanta.
Ha scritto ed interpretato brani di vastissima popolarità, quali “Il cielo in una stanza“, “La gatta“, “Che cosa c’è“, “Senza fine“, “Sapore di sale“, “Una lunga storia d’amore“, “Quattro amici“; ha partecipato a 5 edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film.
Paoli ha partecipato alle seguenti edizioni del Festival di Sanremo:
1961: con la canzone “Un uomo vivo“ cantata con Tony Dallara 10º posto
1964: con la canzone “Ieri ho incontrato mia madre“ cantata con Antonio Prieto 4º posto (fuori dal podio)
1966: con la canzone “La carta vincente” cantata con Ricardo (non entra in finale)
1989: con la canzone “Questa volta” no 13º posto
2002: con la canzone “Un altro amore” (terza classificata)
(Tratto da: online-news, soundsblog)
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