ESC 2014: A Copenaghen sarà allestita una “Eurovision Pride Square”

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Messaggi di uguaglianza  dall’Eurovision e da Copenaghen. Non che sia una novità per una rassegna che da sempre promuove la tolleranza, l’unione e la lotta all’omofobia, ma stavolta l’organizzazione curata dalla tv danese insieme con l’EBU-UER ha voluto imprimere un segnale ancora più forte, anche in risposta alle politiche anti-gay che stanno adottando alcuni governi dei paesi in concorso.

Così prima è arrivata la notizia che a Copenaghen, le coppie che lo vorranno – siano esse eterosessuali o omosessuali – potranno sposarsi nella settimana dell’ESC, sancendo così un matrimonio eurovisivo, adesso l’annuncio che in coincidenza del fatto che il 2014 è anche il venticinquesimo anniversario della legge che in Danimarca legalizza l’unione fra coppie dello stesso sesso, una piazza della città, durante il periodo eurovisivo, sarà dedicata all’orgoglio omosessuale ed allo stesso tempo, eurovisivo.

La “Eurovision Pride Square” sarà realizzata a Rainbow Square, in località Regnbuepladsen, non lontano dalla piazza centrale cittadina. In  questa speciale location, già dedicata chiaramente al mondo LGBT, saranno organizzati eventi in collaborazione con il Copenaghen Pride denominati “Eurovision LGBT Street party”, che sono attualmente allo studio e saranno presto diffusi anche tramite una apposita rivista. L’obiettivo dichiarato è quello di far passare l’immagine della capitale danese come “Città diversa e tollerante, dove la comunità LGBT svolge un ruolo importante”

Lars Henriksen, presidente del Copenaghen Pride ha sottolineato l’unione di intenti con l’organizzazione dell’ESC 2014, “nel dare alla rassegna un chiaro e non ambiguo carattere LGBT. Siamo contenti che la città  di Copanghen abbia accentuato in questo modo il ruolo principale del Copenaghen Pride nell’assicurare e mantenere il profilo della capitale danese come una città per tutti. Siamo il maggior festival della capitale e il Pride abbraccia tutti i cittadini di Copenaghen. É una importante garanzia perché assicura che tutti i visitatori – LGBT e non – avranno una esperienza della apertura e della tolleranza della città”.

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