Si iniziano a moltiplicare le reazioni circa la riuscita o meno delle varie candidature per ospitare l’Eurovision Song Contest 2022 in Italia.
Su 17 città che avevano manifestato interesse, solo 11 hanno poi effettivamente presentato un dossier di candidatura. Un’ulteriore scrematura, in base alla documentazione presentata e raffrontata ai requisiti richiesti dal bando di candidatura, ha portato all’individuazione delle 5 finaliste: Milano, Torino, Bologna, Rimini e Pesaro. Sarebbero quindi fuori dai giochi Acireale, Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide, Sanremo e Roma.
Un’esclusione, quella della capitale dell’Italia, con strascico di polemiche, anche elettorali in vista delle amministrative: “Ultim’ora: la città dei trionfatori Måneskin non è in grado di ospitare gli Eurovision per carenza di infrastrutture e impianti adatti. E viene superata non solo da Milano, Torino e Bologna, ma anche da Rimini e Pesaro. Che tristezza” scrive su Facebook Luciano Nobili, deputato di Italia Viva, accusando la sindaca uscente Virginia Raggi di non avere fatto nulla “né per i giovani talenti, né per i grandi eventi musicali”.
Dopo la rivelazione delle cinque città rimaste in gara, per aggiudicarsi l’Eurovision Song Contest 2022, i rappresentati politici di Pesaro e Torino, hanno commentato la notizia giunta in mattinata.
Il Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci e il vice sindaco, Daniele Vimini, si sono così espressi: “Pesaro Eurovision Song Contest: il sogno continua. La nostra città si gioca il rush finale con Milano, Torino, Bologna e Rimini! Erano 17 le città che hanno manifestato interesse per ospitare il prestigioso evento musicale. È una gioia apprendere oggi che il Comune di Pesaro è entrato di diritto nella fase e nel rush finale delle 5 città in lizza per raggiungere questo grande obiettivo. Proveremo a giocarci tutte le nostre importanti carte, credendoci con determinazione fino in fondo.”
L’assessore al Turismo di Torino Alberto Sacco, ha affermato: “Nella giornata di oggi sono stati diffusi degli aggiornamenti in merito alle città candidate per ospitare Eurovision 2022. Confermiamo che Torino è tra le 5 città finaliste, la nostra candidatura va avanti e con grande piacere. Alla presenza della sindaca Chiara Appendino, abbiamo accolto lo scorso venerdì la Commissione Rai/EBU che ha visitato la città e le location proposte per lo spettacolo principale e per gli eventi accessori. Torino è una città che negli ultimi anni è stata al centro di cambiamenti senza precedenti, che punta su sostenibilità e ambiente, città dei giovani, multiculturale, dell’integrazione, dell’accoglienza, dell’inclusione, della sperimentazione. Una città pronta ad ospitare l’edizione più indimenticabile dell’Eurovision.”
Una candidatura presentata anche attraverso un video in cui vengono ricordate tutte le cose nate a Torino e in cui la sindaca evidenzia come Torino sia una città “negli ultimi anni al centro di cambiamenti senza precedenti” che punta su “sostenibilità e ambiente”, città “dei giovani, multiculturale, dell’integrazione, dell’accoglienza, dell’inclusione, della sperimentazione. Una città pronta ad ospitare l’edizione più indimenticabile dell’Eurovision”, aggiunge concludendo con lo slogan della candidatura “Back to television, back to music, back to Torino a simphony of loud beginnings”. (ANSA)
Ricordiamo che la RAI, in accordo con l’EBU-UER, sceglierà la città ospitante a breve, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Secondo i criteri fissi, stabiliti dall’EBU-UER, le sedi e le città candidate candidate devono obbligatoriamente possedere sono la presenza di un aeroporto internazionale a non più lontano di un’ora e mezza dalla sede dell’evento; oltre 2.000 camere d’albergo nelle aree contigue all’evento; un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con una serie di requisiti minimi. Deve essere “al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile; avere una capienza di 8.000-10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione); essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacità di carico sul tetto, e facile accesso al carico; avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione di ESC quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande; disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq; essere disponibile esclusivamente per 6 settimane prima dell’evento, 2 settimane durante lo spettacolo (che si svolgerà a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio”. Rimini ha indicato il padiglione della Fiera; Pesaro, la più piccola delle cinque finaliste, la Vitrifrigo Arena, il versatile palasport alle porte della città, in grado di accogliere 11mila spettatori; Milano il Palazzo delle Scintille e non ci sono conferme di un sopralluogo anche al Forum di Assago; Bologna (il Padiglione 37 di BolognaFiere e la Unipol Arena a Calasecchio di Reno) e il Pala Alpitour per Torino.
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