Sono Bologna (il Padiglione 37 di BolognaFiere e la Unipol Arena a Calasecchio di Reno), Milano (Palazzo delle Scintille e, al momento, non ci sarebbero conferme di un sopralluogo anche al Forum di Assago), Pesaro (Vitrifrigo Arena), Rimini (RDS Stadium) e Torino (Pala Alpitour) le 5 città in lizza nel rush finale della gara per la scelta della città che ospiterà la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2022 che si svolgerà nel 2022 in Italia, in seguito alla vittoria dei Måneskin con “Zitti e buoni” nell’edizione precedente. Ad annunciarlo è Il Resto del Carlino.
Sempre secondo il quotidiano bolognese, giovedì scorso si è tenuto un sopralluogo ufficiale da parte della Rai e dell’EBU-UER, nei Padiglioni della Fiera di Rimini, in vista della decisione finale. Al sopralluogo era presente anche il sindaco Andrea Gnassi.
Nello specifico, i sopralluoghi delle strutture scelte sono stati effettuati il 18 agosto per quanto riguarda Bologna, il 19 agosto per Rimini e Pesaro, il 20 agosto per Milano e Torino.
Delle 17 città che avevano manifestato interesse ad ospitare l’Eurovision 2022 nel mese di luglio – tra i capoluoghi di Regione – le città di Bologna, Genova, Firenze, Milano, Roma, Torino, Trieste, mentre tra i capoluoghi di provincia figurano Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo. Candidati anche i comuni di Acireale (Catania), Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia), Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia) –, solo 11 hanno poi inviato in via ufficiale il dossier dettagliato della propria candidatura. Ora con un’ulteriore scrematura si è giunti alle 5 città in cui, immaginiamo che RAI ed EBU-UER abbiano svolto, o stiano svolgendo, sopralluoghi simili a quello effettuato a Rimini. Sarebbero quindi, definitivamente fuori dai giochi Acireale (Catania), Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia), ma soprattutto la capitale Roma, città sin troppo caotica per poter riuscire a gestire in modo molto meticoloso un evento di questa portata.
Quella dei #Maneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L'anno prossimo l'Italia ospiterà #EurovisionSongContest 2022. Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida. pic.twitter.com/EJ4yAIOnQh
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) May 23, 2021
“Quella dei Måneskin è stata una vittoria fantastica. Roma orgogliosa dei suoi ragazzi. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Eurovision Song Contest 2022 e Roma è il palcoscenico perfetto per rilanciare la sfida”, aveva detto Virginia Raggi nel candidare la città eterna a ospitare la manifestazione canora. Secondo le indiscrezioni, la capitale avrebbe proposto come palcoscenico dell’Eurovision Song Contest il Palazzetto dello Sport. Ma i tecnici dell’EBU-UER, addetti alla supervisione dell’organizzazione dello show, non avrebbero riscontrato nel luogo le caratteristiche necessarie per ospitare l’evento. Al punto che il Comune avrebbe proposto soluzioni alternative, tra cui Cinecittà, la Nuova Fiera di Roma e il Nuovo Centro Congressi. Ma nessuna location è risultata adeguata.
È l’assessora allo sport, turismo e grandi eventi, Veronica Tasciotti, a spiegare cosa è successo: “Abbiamo lavorato giorno e notte per ospitare a Roma l’Eurovision Song Contest, tanto che il progetto presentato per candidare la Capitale ha riscosso il plauso della RAI e dell’EBU-UER che supervisiona l’organizzazione del festival. L’unica struttura cittadina rispondente a tutti i criteri tecnici era la Fiera di Roma, la cui altezza del soffitto – per qualche metro, purtroppo – non era conforme allo standard richiesto. Gli organizzatori ci hanno scritto, complimentandosi per la bontà della nostra proposta e per l’impegno profuso nel cercare una soluzione alternativa, che purtroppo, in termini di impianti, non c’era. Ciò detto, era nostro dovere proporre la Capitale per l’edizione 2022 dello show, e abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per concretizzare quest’omaggio ai Måneskin, e alla nostra città. Li ospiteremo al Circo Massimo il prossimo luglio 2022, per far sentire loro il calore e l’abbraccio di Roma”.
Secondo Roberto Gualtieri, candidato sindaco del centrosinistra, si tratta di “un’altra prova di superficialità e inefficienza dell’amministrazione Raggi. Nonostante i Måneskin, esponenti della scuola musicale romana, con la loro jvittoria dell’edizione 2021, abbiano conquistato per l’Italia il diritto di ospitare l’edizione 2022. Ma Raggi e i suoi tecnici hanno presentato un solo sito agli organizzatori dell’EBU-UER: un padiglione della Nuova Fiera di Roma, che non risponde ai requisiti richiesti, fra cui l’altezza minima. Un sito quindi bocciato già in partenza. Il Palazzo dello Sport dell’Eur avrebbe avuto, con qualche adattamento, le caratteristiche necessarie, ma non è stato incluso nella lista del Comune di Roma per l’EBU-UER, a causa di precedenti prenotazioni nel periodo di svolgimento dell’Eurovision Song Contest, a maggio. Roma è fuori anche da questa occasione internazionale di grande prestigio. Roma è stata scartata come Sanremo, Acireale, Alessandria, Genova, Palazzolo Acreide. Con la sindaca Raggi nessuno spazio né agevolazioni per i giovani artisti e talenti romani, nessuna occasione per i romani di ospitare e vivere un grande evento internazionale”.
Milano, Bologna e Torino, tanto per le loro strutture e infrastrutture quanto per la tradizione organizzativa nell’ambito degli eventi musicali, non hanno mai visto a rischio il loro ruolo di finaliste, la sorpresa maggiore riguarda il nome delle altre due città: Rimini e Pesaro, infatti, pur rispondendo ai requisiti richiesti dalla produzione, non erano fra le favorite della vigilia, però ora che le finaliste sono cinque, tutte sperano di potersi aggiudicare l’organizzazione di questa manifestazione musicale di respiro internazionale.
Una selezione rigida e necessaria, quella effettuata dalla RAI, in collaborazione con l’EBU-UER, che continuerà nei prossimi giorni per concludersi con la scelta finale della città che avrà il grande privilegio di ospitare l’Eurovision Song Contest 2022.
Di seguito alcuni dei criteri fissi, stabiliti dall’EBU-UER, che le città candidate devono obbligatoriamente possedere:
- Un aeroporto internazionale a non più di 90 minuti dalla città.
- Oltre 2.000 camere d’albergo nella zona vicina all’evento.
- Un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con i requisiti minimi elencati di seguito.
L’infrastruttura deve:
- Essere al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile;
- Avere una capienza di 8.000 – 10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione);
- Essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacità di carico sul tetto, e facile accesso al carico;
- Avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione di ESC quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande ecc.;
- Disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq;
- Essere disponibile esclusivamente per 6 settimane prima dell’evento, 2 settimane durante lo spettacolo (che si svolgerà a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio.
Ricordiamo che la Rai, in accordo con l’EBU-UER, sceglierà la città ospitante a breve. L’annuncio ufficiale e definitivo della città scelta come sede dell’Eurovision Song Contest 2022 in Italia è atteso tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Sarà la terza edizione della manifestazione musicale a svolgersi in Italia, dopo le edizioni del 1965 e del 1991.
Per il ruolo di conduttori in pole position ancora Alessandro Cattelan e Chiara Ferragni.
Aggiornamento: Sono state svelate le cinque città che fino all’ultimo si giocheranno la possibilità di ospitare l’Eurovision Song Contest 2022. Tra le località che non hanno superato questo nuovo sbarramento fa scalpore Roma, mentre era decisamente più prevedibile la bocciatura di Sanremo.
La Città dei Fiori, che già nel 1991 dovette rinunciare all’organizzazione della manifestazione, al momento non ha le strutture per ospitare una kermesse che ha bisogno di spazi importanti, un aeroporto internazionale non troppo distante e un sistema di trasporti pubblici adeguato.
La candidatura di Sanremo era stata commentata qualche settimana fa dal Sindaco Alberto Biancheri. Queste le parole riportate da Riviera24: “Siamo consapevoli che molti requisiti richiesti dall’organizzazione dell’Eurovision vengono soddisfatti dalla nostra città, mentre su altri, pensando in particolare agli spazi, dobbiamo lavorare. Come location possiamo pensare anche al mercato dei fiori o altre strutture. Se ci sarà la volontà di farlo a Sanremo, come amministrazione siamo pronti ad attivarci con tutte le nostre forze. La nostra Città ha avuto un ruolo fondamentale nel traguardo raggiunto dai Måneskin, vincitori del Festival e quindi protagonisti all’Eurovision. Ritenevo giusto presentare la candidatura di Sanremo. Qualora la manifestazione si tenesse altrove, credo fortemente che Sanremo vada coinvolta in qualche modo, o direttamente dall’Eurovision, o con eventi e collegamenti collaterali.”
La candidatura è stata presentata allegando un progetto di massima, elaborato con la consulenza dell’ingegnere Mario Petrella, che nel 2020 si è occupato del palco di Piazza Colombo legato al Festival della Canzone Italiana.
Una consulenza costata alle casse del Comune 7’000 euro che ha fatto storcere il naso a numerosi cittadini.
Se il progetto presentato fosse un pretesto per pensare a uno spazio nuovo per la città? Da anni si vocifera sulla possibilità di dotare Sanremo di un Palafestival adatto anche per ospitare il Museo della Canzone Italiana, un progetto da troppo tempo sulla carta.
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