Claudio Fasulo, il vicedirettore di Rai 1, ha rilasciato un’intervista a Radiocorriere Tv, completamente dedicata all’Eurovision Song Contest 2022, che si terrà a Torino dal 10 al 14 maggio 2022.
Diversi gli spunti e i temi trattati nell’articolo, che svelano alcuni retroscena del percorso che, da maggio 2021 a oggi, hanno portato all’evento che vedremo tra poco più di un mese.
L’intervista si apre con un ritorno a quella sera del 22 maggio 2021, in cui l’Italia vince l’Eurovision Song Contest 2021, grazie ai Måneskin. Scopriamo che la voglia della Rai di vincere e di cimentarsi nell’organizzazione era già presente dal 2016: “Da qualche anno facevamo la punta come segugi all’Eurovision Song Contest. Dal 2016, quando l’allora direttore di Rai 1 Andrea Fabiano decise, con grande coraggio, di trasmetterlo in prima serata, non abbiamo mai smesso di abbracciare e sognare questo momento con grande passione. Poi il momento è arrivato, e devo dire che siamo stati travolti da questa meravigliosa cascata di impegno, responsabilità, passione, di voglia di mostrare all’Europa e al mondo cosa sappiamo e vogliamo fare per festeggiare questa grande occasione, tra l’altro in un momento in cui parlare di intrattenimento, di pace, di armonia nel mondo, diventa particolarmente importante.”
L’idea di fondo del concorso di quest’anno è chiaramente quella di rappresentare un’Italia legata sì alle tradizioni, ma fuori dagli stereotipi, come dichiarato anche da Francesca Montinaro, che ha ideato le scenografia della manifestazione.
“Parleremo molto dell’Italia e lo faremo con grande senso di appartenenza e ironia. Partecipando alle riunioni dell’EBU (European Broadcasting Union) a Ginevra insieme alla mia collega executive producer Simona Martorelli, abbiamo scoperto e apprezzato una straordinaria attenzione nei confronti dell’Italia.”
“The sound of beauty”, lo slogan di quest’anno, soprattutto all’inizio, aveva ricevuto alcune critiche perché considerato troppo “centrato” sull’Italia e poco comprensibile all’estero.
Nelle dichiarazione di Fasulo, però, scopriamo che l’EBU-UER ha accolto la proposta con entusiasmo, senza critiche di sorta. Critiche, a dire il vero, provenienti maggiormente da una cerchia di fan dell’Eurovision Song Contest ancora fossilizzati su un’idea di concorso un po’ stantia e forse ripetitivo di se stesso negli anni.
“Nel momento in cui abbiamo proposto quale claim dell’edizione “The sound of beauty”, ossia la volontà di condividere la bellezza dell’Italia, della natura, dell’arte, dei nostri costumi con il resto del mondo, abbiamo notato subito grandissima partecipazione. Nessuno ha interpretato questa nostra volontà come un atteggiamento di presunzione. È opinione condivisa che l’Italia abbia contribuito a dare forma al concetto di bellezza: il nostro desiderio di condividere la bellezza italiana con il resto del mondo, con i nostri partner internazionali, è stato accolto con un grande applauso.”
La macchina della Rai ha cominciato a pensare e a organizzare sin dalla vittoria dello scorso maggio e che il lavoro di preparazione sta procedendo in modo positivo sia dal punto di vista dell’intrattenimento, che da quello organizzativo e tecnico: “Siamo al lavoro davvero dal giorno successivo a quello della vittoria dei Måneskin, la nostra agenda è stata talmente fitta e densa di impegni che ad agosto eravamo in giro a fare i sopralluoghi per la selezione della città ospitante. Siamo a un buonissimo punto, tutta la parte produttiva è decollata, stiamo definendo le parti editoriali con i nostri tre straordinari presenter: Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika. Devo dire, sempre con una punta d’orgoglio, che Simona e io siamo fieri di questa specie di dreamteam dell’intrattenimento, principalmente italiano, squadra Rai in primis, che si occupa dell’evento in tutta la sua completezza. Non parlo solo dello spettacolo, ma dell’organizzazione di questa macchina meravigliosa. Ci sono un’azienda e una quantità di professionisti eccezionali.”
Da fine aprile cominceranno ad arrivare nel capoluogo piemontese le delegazioni e le prove cominceranno la prima settimana di maggio.
“C’è un’organizzazione che parte dall’esperienza dell’EBU-UER, dal Comune di Torino, dalla Rai, dal nostro event manager Guido Rossi, che è anche il direttore del CPTV torinese. Da sabato 30 aprile arriveranno in città le delegazioni che proveranno sul palco due volte ciascuna per tutta la prima settimana di maggio. Proveremo le parti che riguardano il contest e quelle che riguardano lo show. La Rai è in campo con tutta la sua capacità, non soltanto produttivo-organizzativa, ma anche relazionale. Siamo italiani e siamo particolarmente portati nel ricevere ospiti, proposte, arricchimenti culturali. L’Eurovision Song Contest sarà veramente per tutti noi, per la Rai, per il Paese, un’occasione per intensificare relazioni, per conoscere nuovi mondi. Un’esperienza unica.”
Non c’è dubbio che l’idea che molti italiani avevano dell’Eurovision Song Contest era quella di un evento trash, in alcuni non a torto soprattutto fino alle edizioni dei primi anni 2000, che negli anni si è sicuramente trasformato, aprendosi a generi musicali diversi e più attuali.
Credo che l’Eurovision Song Contest abbia avuto una propria evoluzione e che parallelamente sia mutata la sua percezione tra il pubblico italiano. In passato è stato visto come una macchina variopinta, pittoresca, quasi kitsch per il tipo di esibizioni. In questi anni il valore artistico è sicuramente cambiato. Nessuno scherza sull’Eurovision che mantiene intatti la sua forza, il suo brio, il suo sorriso, e che al tempo stesso è stato trampolino per i Måneskin, che da Rotterdam sono finiti in testa alle classifiche di tutto il mondo.
Claudio Fasulo, poi elenca i numeri relativi alla produzione e alla stampa accreditata attesa a Torino.
“Dal punto di vista della produzione televisiva avremo circa 400 persone impegnate contestualmente sull’impianto del Pala Olimpico. Saranno invece tra i 1.100 e i 1.200 le persone accreditate che fanno parte delle delegazioni, della stampa, della produzione, di tutto l’indotto. L’Eurovision Song Contest è il programma musicale più visto nel mondo, secondo per ascolti, in termini assoluti, solo al Super Bowl e richiama pertanto l’attenzione di tantissimi addetti ai lavori.”
“C’è un’organizzazione che parte dall’esperienza dell’EBU, dal Comune di Torino, dalla Rai, dal nostro event manager Guido Rossi, che è anche il direttore del CPTV torinese.
Da sabato 30 aprile arriveranno in città le delegazioni che proveranno sul palco due volte ciascuna per tutta la prima settimana di maggio.
Proveremo le parti che riguardano il contest e quelle che riguardano lo show. La Rai è in campo con tutta la sua capacità, non soltanto produttivo-organizzativa, ma anche relazionale. Siamo italiani e siamo particolarmente portati nel ricevere ospiti, proposte, arricchimenti culturali. L’Eurovision Song Contest sarà veramente per tutti noi, per la Rai, per il Paese, un’occasione per intensificare relazioni, per conoscere nuovi mondi. Un’esperienza unica.”
La copertura dell’evento vedrà in gioco non solo Rai 1, ma anche RaiPlay, che dovrebbe trasmettere l’evento senza le pause pubblicitarie.
“Da host broadcaster la Rai realizzerà sia la versione internazionale, diffusa su RaiPlay senza soluzione di continuità, sia quella italiana, in onda su Rai 1, in cui ritroveremo i nostri ottimi amici Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio, coadiuvati quest’anno da Carolina di Domenico. L’anteprima sarà trasmessa a partire dalle 20.40 dal glass box, parallelepipedo di cristallo posizionato davanti al Pala Olimpico, epicentro di questo meraviglioso evento. I conduttori avranno la possibilità di intercettare gli ospiti e la gente comune.”
Vista la situazione in Ucraina, la pace sarà il tema dell’Eurovision Song Contest 2022. Tema che verrà veicolato in tutte tre le serate, ma che avrà come momento culmine l’opening della Finale del 14 maggio.
“La pace sarà la sottile linea che congiungerà tutti i punti dello show. Stiamo lavorando sui contenuti e stiamo costruendo un numero di spettacolo con il quale apriremo la serata finale.”
Inoltre, Laura Pausini ha presentato a Roma il film Prime Video ‘Piacere di Conoscerti’. Un’occasione in cui l’artista di Solarolo, impegnata nelle prove, ha avuto modo di parlare anche dell’Eurovision Song Contest di Torino smentendo alcune voci riguardo dissapori con Alessandro Cattelan.
“Sfatiamo subito una notizia che ho letto in questi giorni. Dicono che non vado d’accordo con Alessandro Cattelan. Con Ale siamo molto amici ed il fatto che sia con me sul palco è uno dei motivi per il quale ho accettato di presentare lo show. Vorrei proprio sapere chi diffonde queste fake news. Ho accettato di farlo perché ci sono Cattelan e Mika. Ed ho pure trattato per ridurre a tre i cambi d’abito. In origine avrebbero dovuti essere quattro.”
Laura Pausini prova a smentire ma finisce per dare conferme. Questo è quello che aveva scritto Dagospia: non c'è scritto che ha litigato con Cattelan ma una cosa diversa. Dice che aveva quattro abiti a sera e ora sono tre. E quanto fa 4 cambi per 3 puntate? Dodici. pic.twitter.com/xOyBvTABdO
— Giuseppe Candela (@GiusCandela) April 6, 2022
Giuseppe Candela, autore dell’articolo di Dagospia citato da Laura Pausini e ripreso da numerose testate, ha chiarito su Twitter la sua prima dichiarazione, facendo alcune doverose precisazioni anche sulle parole dell’artista di Solarolo.
“Laura Pausini prova a smentire ma finisce per dare conferme. Questo è quello che aveva scritto Dagospia: non c’è scritto che ha litigato con Cattelan ma una cosa diversa. Dice che aveva quattro abiti a sera e ora sono tre. E quanto fa 4 cambi per 3 puntate? Dodici.”
A un mese dall’inizio dell’Eurovision Song Contest 2022, scoppia un caso che vede protagonisti Blanco e Achille Lauro.
Il giovane cantautore, vincitore a Sanremo e sul palco dell’ESC insieme a Mahmood, è attualmente impegnato nel suo primo vero e proprio tour.
In un’intervista rilasciata ad Andrea Laffranchi del Corriere della Sera ha parlato dei passi che in pochi anno lo hanno portato a rivestire un ruolo centrale e importante nella musica italiana.
“Mi ha sempre affascinato l’idea del ricordo; il bianco e nero lo lego a quello. Tutto il viaggio del concerto è un ricordo di quello che è stato, e non uno sguardo al futuro. Questo tour però non è un traguardo, ma un nuovo inizio. […] Se ti scordi del passato non arrivi al futuro.”
Durante l’intervista Blanco ha parlato anche dell’Eurovision, che lo vedrà impegnato tra un mese a Torino.
“Faremo “Brividi” in italiano perché siamo orgogliosi di rappresentare l’Italia. Peccato che per regolamento abbiamo dovuto tagliarne 24 secondi. Per me e Mahmood andare a Sanremo era un modo di portare la nostra musica su quel palco. L’Esc è arrivato dopo.”
Un pensiero e una velata critica ad Achille Lauro.
“Voglio bene ad Achille Lauro, ma non avrei cercato la strada di San Marino.”
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