Baku 2012: Sventato attentato terroristico durante l’ESC 2012

Una nota dell’agenzia ANSA da Mosca comunica che le autorità azere avrebbero sventato un attacco terroristico durante l’Eurovision Song Contest di quest’anno, terminato lo scorso weekend a Baku.

Il ministro della sicurezza nazionale azero in un comunicato ha riferito che sono state arrestate 40 terroristi (il loro leader, Vugar Padarov, era già stato ucciso in una sparatoria con le forze di sicurezza): ”L’obiettivo principale del gruppo terroristico era di compiere un atto terroristico a Baku durante Eurovision”. 

In una apposita conferenza stampa i funzionari azeri oggi hanno detto di aver eliminato un gruppo islamista entrato in Azerbaigian con l’intenzione di attaccare l’evento musicale, uccidere il presidente e far saltare in aria un paio di alberghi a cinque stelle che ospitavano occidentali.

Il governo di Ilham Aliyev sapeva che la manifestazione poteva diventare bersaglio di pericolosi estremismi, per cui qualche mese prima del suo inizio aveva ridotto la distribuzione dei biglietti per gli azeri. Senza dichiarazioni ufficiali, si temeva l’integralismo islamico iraniano.

Durante la kermesse anche il pubblico ha fatto sentire la sua voce, e tra le tante bandiere dell’Eurovision Song Contest, spiccavano quelle con i volti di Khamenei e Ahmadinejad, e accanto la scritta “l’Azerbaigian non ha bisogno né di chierici né di omosessuali”.

Qualcosa non torna: il Ministero della Sicurezza nazionale azero – secondo quanto riportano i media locali – aveva già ad Aprile annunciato di aver sgominato il gruppo di terroristi e ucciso Padarov, che mirava a un attentato durante una visita nel nord-ovest del paese del presidente Ilham Aliev. Potrebbe, ma non è chiaro, trattarsi della stessa operazione, degli strascichi di quell’operazione o anche di un’operazione del tutto nuova.

Insomma, la trasparenza non è il forte del governo azero così come non lo sono i diritti negati ai cittadini azeri. Tema su cui aveva già speso delle parole la stessa Loreen “I diritti umani sono violati quotidianamente in Azerbaigian. Non dobbiamo rimanere in silenzio contro queste cose” e a cui si era aggiunto l’intervento della portavoce tedesca Anke Engelke, di cui avevamo parlato in questi giorni. 

(Tratto da: Eurofestival News)