Italia: Giuni Russo, in uscita cd e dvd con l’inedito “Para siempre”

Si intitola “Para siempre” il brano inedito di Giuni Russo che anticipa la pubblicazione del cd e dvd omonimo previsto per il prossimo Novembre.

Il nuovo lavoro discografico della cantante di “Un’estate al mare” scomparsa nel 2004, è stato curato e prodotto da Maria Antonietta Sisini.

Il cd conterrà il singolo “Para siempre” e rivisitazioni, mai pubblicate, di alcune delle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana e non come “Il nostro concerto”, “Un’anima tra le mani”, “Il mio mondo”, “Io che amo solo te”, “My qay”, “People”, Yesterday” e “Cry”.

Il brano era stato scritto nei primi anni Duemila per una celebre cantante italiana, che aveva chiesto più e più volte un pezzo alla Russo.

“Nell’archivio dell’Associazione GiuniRussoArte, da me fondata”, dichiara Maria Antonietta Sisini ,“sono stati scovati, per puro caso, dei nastri di cui non avevo più memoria. Dopo un primo ascolto è stato subito chiaro che questi gioielli non potevano rimanere nel cassetto. È nato così ‘Para Siempre’”.

Oltre al cd, l’album conterrà un dvd con un video registrato a Sacile il 27 Maggio 2012, serata durante la quale la galleria del Teatro Zancanaro, dove Giuni Russo si esibì per l’ultima volta, è stata intitolata all’artista. Nel dvd sarà presente anche la suite d’accompagnamento musicale “Napoli che canta” tratta dall’omonimo film muto del 1926 di Roberto Leone Roberti, padre di Sergio Leone.

Tonalità profonda ed emozionante come sempre, il pezzo è stato presentato in anteprima su Radio Monte Carlo.

Giuni Russo, nome d’arte di Giuseppa Romeo nasce in Sicilia nel 1951, in una famiglia numerosissima. Cantautrice e musicista di musica pop sperimentale, si avvicina alla musica per passione, pagandosi le lezioni di canto con i compensi delle prime serate da dilettante.

Nel 1967 vince insieme a Elio Gandolfi il ‘Festival delle Voci Nuove di Castrocaro’ interpretando “A chi”, successo lanciato da Fausto Leali (rappresentante italiano all’ESC di Losanna 1989 con il brano “Avrei Voluto”, cantato in coppia con Anna Oxa) nello stesso anno, guadagnandosi l’accesso al Festival di Sanremo del 1968, dove con il nome di Giusy Romeo presenta “No amore” (una canzone composta da Paolo Conte). Il brano, che tuttavia non giunse in finale, venne interpretato insieme al cantante-chitarrista francese Sacha Distel. Lo stesso anno partecipa al Disco per l’Estate con “L’onda”, e in seguito incide su 45 giri cover di “Smoke gets in your eyes” e “I say a little prayer”. Nel 1969 a Milano incontra Maria Antonietta Sisini, che sarà sempre sua collaboratrice.

All’inizio degli anni Settanta lavora come corista per Adriano Celentano (nell’album “I mali del secolo”) e Il Balletto di Bronzo (nell’album “YS”).

Con il nuovo nome d’arte Junie Russo pubblica nel 1975 per la BASF l’album “Love is a woman“, anticipato dal singolo “Milk of Paradise”. Sulla fine dello stesso anno, escono altri due singoli, “Everything is gonna be alright”, una celebre cover di We’re doing fine di “Dee Dee Warwick” e di “Everything’s gonna be alright” di P.P. Arnold, ed il singolo “In trappola”, che segna il ritorno alla lingua madre italiana, e l’inizio della collaborazione con Cristiano Malgioglio, incidendolo per la piccola etichetta “Ghibli”, dopo che l’esperienza con la “BASF” si era conclusa.

Nel 1976, la Durium, celebre etichetta discografica, nella quale faceva parte, anche, l’amico Cristiano Malgioglio, le offre un contratto discografico, per il quale inciderà un solo singolo. Esce un 45 giri, che Giuni e Maria Antonietta firmano, ancora con Cristiano Malgioglio, dal titolo “Mai”, che ottiene un buon successo radiofonico nazionale, e fa notare Junie al pubblico e alla critica.

Nel 1977 interpreta il brano inedito, scritto dalla stessa Junie, “Everybody”, che diviene la sigla del Cantagiro. È l’ultima emissione discografica con il nome di “Junie” Russo. 

Sulla fine del 1978, Giuni, torna sul mercato discografico con il singolo “Soli noi”, per la piccola etichetta della WEA, l’Elektra, con la collaborazione, sempre, di Malgioglio. Il 45 giri, viene distribuito, anche sul mercato estero, come Francia e Portogallo. In Italia, raggiunge un buon successo di vendite, ma in Francia, viene notevolmente apprezzato, dal pubblico e dalla critica. 

Nel 1978 sceglie il definitivo pseudonimo di Giuni Russo, e dopo essere entrata in contatto con Franco Battiato (rappresentante italiano all’ESC  1984 insieme ad Alice con la canzone “I treni di Tozeur”, raggiungendo il quinto posto  con 70 punti), che collabora fino alla prematura scomparsa dell’artista,  realizza l’album ‘Energie’ (1981) che ne rivela le straordinarie capacità vocali e interpretative di Giuni nei brani “Una vipera sarò“, “Crisi metropolitana” e “L’addio“.  ‘Energie’, probabilmente il lavoro che rappresenta al meglio le sue qualità artistiche e che rimarrà un assoluto riferimento per il resto della sua attività: è un album davvero all’avanguardia per il panorama musicale italiano e non solo, all’insegna della pura sperimentazione, caratterizzato da un utilizzo della voce totalmente “rivoluzionario”, spesso strabiliante e da arrangiamenti piuttosto innovativi curati da Battiato.

L’anno seguente ottiene un enorme successo con il singolo “Un’estate al mare”, firmato  da Franco Battiato, che vince il Festivalbar, ottenendo il Disco d’oro per le vendite. Il 45 giri raggiunge i vertici delle classifiche italiane, stazionandovi per oltre otto mesi. 

Nel 1983 partecipa all’album “Natale con i tuoi” cantando “Adeste fideles”. Fra il 1983 e il 1987 pubblica singoli di successo (“Good goodbye”, “Sere d’agosto”, “Limonata cha cha cha”, “Mediterranea”, “Alghero”) e album nei quali esplora soluzioni musicali più ricercate e sperimentali.

Nel 1984 Giuni Russo avrebbe dovuto partecipare al Festival di Sanremo (escluso dopo aver passato tutte le selezioni) con la canzone “La sua figura“, ma la sua etichetta discografica annulla in extremis la sua candidatura per seguire il ritorno sulle scene di Patty Pravo, da poco sotto contratto.

La svolta arriva nel 1988 con l’album ‘A casa di Ida Rubinstein‘, in cui Giuni Russo esegue arie e romanze liriche. La scelta non commerciale le aliena i favori della discografia.

Nel 1994 pubblica ‘Se fossi più simpatica sarei meno antipatica‘, rileggendo pagine di Ettore Petrolini e duettando con Franco Battiato in “Strade parallele”. Una scelta di vita spirituale si riflette nel repertorio musicale dell’artista, che combatte a lungo una grave malattia pur continuando l’attività anche dal vivo.

Nel 2003, dopo ben 35 anni di assenza, partecipa al Festival di Sanremo con “Morirò d’amore”,  l’arrangiamento di Franco Battiato, Il brano arrivò 7° nella classifica finale e ricevette il “Premio come Miglior Arrangiamento”. Negli anni sarà inteso come il testamento musicale di Giuni. Nello stesso anno esce l’omonimo album ‘Morirò d’amore’, che ottiene un buon successo di vendite.

Nel 2004 pubblica la suite musicale di canzoni classiche napoletane, ‘Napoli che canta’ per il film muto omonimo del 1926.

Giuni Russo muore nella notte tra il 13 e il 14 Settembre 2004, nella sua dimora milanese, all’età di 53 anni.

Partecipazioni al Festival di Sanremo:

  • 1968: con “No amore” – Giusy Romeo e Sacha Distel, NF
  • 2003: con “Morirò d’amore (Le tue parole)”,  7º posto
  • Nel 1984 avrebbe dovuto partecipare con una canzone da lei scritta e intitolata “Ciao” (le proposero anche “Un amore grande”, in seguito alla rinuncia di Loretta Goggi, canzone che poi cantò Pupo), ma la sua candidatura fu cancellata dalla CGD nel momento in cui s’inserì Patty Pravo in cerca di un contratto discografico per il suo ritorno sulle scene che prevedeva proprio la partecipazione a Sanremo, motivo per cui fu preferita a Giuni Russo, la quale dovette rinunciare.
  • Nel 1994 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con il brano “La sua figura”, ma all’ultimo momento, la commissione la scartò. «Una volta mi sono presentata con “La sua figura”: avevo passato tutte le selezioni. Poi, quando hanno dato i cantanti definitivi, non c’ero più. Che dovevo pensare? Comprendo, vogliono altre cose. Peccato, era un brano importante, avrei portato Giovanni della Croce.», da un’intervista del 30 novembre 1999.
  • Nel 1997 avrebbe dovuto partecipare a Sanremo con “Morirò d’amore”, ma la commissione la scartò giudicando il provino “stonato”. Lo stesso provino fu, poi, ripresentato al Festival nel 2003, quando finalmente il pezzo venne accettato in gara.

Discografia Essenziale:

  • 1975: Love is a woman
  • 1981: Energie
  • 1983: Vox
  • 1984: Mediterranea
  • 1986: Giuni
  • 1987: Album
  • 1988: A casa di Ida Rubinstein
  • 1992: Amala
  • 1994: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica
  • 1998: Voce prigioniera
  • 2002: Signorina Romeo Live
  • 2003: Morirò d’amore
  • 2003: Demo De Midi
  • 2004: Napoli che canta
  • 2006: Unusual
  • 2007: The Complete Giuni
  • 2008: Cercati in me
  • 2011: A casa di Ida Rubinstein 2011
  • 2012: Love is a woman