Sanremo 2013: Fazio, ‘La musica al centro di tutto, ma con leggerezza’

La musica al centro del Festival di Sanremo. Un mantra ripetuto ogni anno, e spesso disatteso alla prova dei fatti, torna ripetutamente sulla bocca del conduttore e direttore artistico dell’edizione 2013, Fabio Fazio, la cui altra parola d’ordine è “leggerezza”.

“Dopo dodici anni torno su RaiUno, il che significa anche un ritrovato rapporto con l’azienda di cui ovviamente sono molto contento”, ha esordito oggi durante la conferenza stampa organizzata presso la sede Rai milanese di Corso Sempione per presentare – in netto anticipo sulle consuetudini – il regolamento della prossima edizione (assente il Comune di Sanremo).  

“Al Festival manco dal 2000, ora fortunatamente sono più vecchio e affronto tutto in modo più leggero e spensierato. È una manifestazione importante cui bisogna portare il dovuto rispetto, ma con la consapevolezza che si tratta di un’occasione allegra e divertente, una festa popolare nella migliore accezione del termine”.

Ringrazia i discografici (in sala ci sono i presidenti delle associazioni AFI e PMI, ma non i boss delle major) “che ci stanno dando una mano, perché lo sforzo è proprio quello di mettere al centro la musica: per farlo ci vuole la volontà da parte degli autori di costruire un progetto che consenta davvero alla musica di essere protagonista, ma è anche necessario che gli artisti manifestino la volontà di esserci, di giocare”.

C’è da confrontarsi con gli share importanti degli ultimi 4 anni, che – spiega il direttore Intrattenimento di RaiUno Giancarlo Leone – oscillano tra il 47-48 %. “Le ultime cinque edizioni, con Baudo, Bonolis, la Clerici e Morandi, sono andate bene. Con Fazio abbiamo voluto rompere questa liturgia. A lui ho chiesto di fare un bel festival, i numeri verranno di conseguenza”. Nonostante un budget, per forza di cose e date le contingenze, ridotto: “Non dò cifre, posso però dire che abbiamo un tetto di spesa e che questo tetto sarà inferiore a quello dell’anno scorso”. Intanto Leone sottolinea con evidente soddisfazione che “mentre gli anni scorsi, per motivi contingenti, c’erano stati dei ritardi, dell’assegnazione del festival 2013 a Fazio si è dato annuncio già alla Convention Sipra di giugno, e a luglio si è cominciato a lavorare”.

Infatti è già tutto nero su bianco, con netto anticipo rispetto alla manifestazione che avrà luogo dal 12 al 16 Febbraio 2013. Ed eccolo, il regolamento snocciolato in 33 articoli: i 14 artisti “Campioni”, come già annunciato, presenteranno due canzoni a testa nel corso delle prime due serate, il martedì e il mercoledì (“serve a dare più tranquillità agli artisti”, spiega Fazio, “a permettergli di allestire una vera performance”); e la scelta del brano tra i due che resterà in competizione avverrà con sistema misto, televoto del pubblico e verdetto della Giuria Stampa (che include anche Web, radio e televisioni) con peso percentuale del 50 per cento a testa. Tra la seconda e terza serata entreranno in gara anche gli 8 Giovani (stesso sistema misto di voto, passeranno i primi due). La serata del venerdì, intitolata a “Sanremo Story”, vedrà i 14 “big” impegnati (senza votazione) nella riproposizione di canzoni storiche individuate dalla direzione artistica, mentre il televoto e una “giuria di qualità” (composta da “personaggi ed esperti di chiara fama e riconosciuta professionalità, individuati nel mondo della musica, dello spettacolo e della cultura”) decreteranno il vincitore tra i Giovani. Sabato 16 febbraio, la serata finale, il vincitore, il secondo e il terzo classificato della categoria Campioni verranno infine decretati sommando le votazioni del pubblico del giovedì (in misura del 25 %), le votazioni del pubblico del sabato (25 %) e quelle della giuria di qualità (che conteranno per il 50 %)”.

Una apparente incongruenza con il regolamento di Area Sanremo (che ha aperto le iscrizioni a candidati con un minimo di 16 anni di età, mentre il regolamento di Sanremo 2013 richiede un minimo di 18 anni e un massimo di 33 per candidarsi nella categoria “Giovani”) viene risolto salomonicamente evitando (almeno in teoria) interferenze: degli 8 nuovi talenti che accederanno al palco dell’Ariston, la commissione musicale presieduta dal direttore musicale Mauro Pagani ne sceglierà sei “tra quanti avranno inviato le proprie domande di partecipazione attraverso una casa/etichetta discografica”, con l’ulteriore condizione di avere già pubblicato almeno due singoli, “espressione di un progetto artistico già operante nel mercato della musica”. Gli altri due, scelti dalla stessa Commissione tra i vincitori di Area Sanremo, potranno ovviamente non avere gli stessi requisiti.

“Nessuna preclusione contro i talent show”, sostiene Fazio a chi immagina porte sbattute in faccia agli show musical-televisivi, “il problema per me non si pone. Ascolteremo le canzoni e valuteremo. Abbiamo scelto di affidare la direzione musicale a Mauro Pagani, un’eccellenza della nostra musica, proprio perché lui sa decodificare la struttura di una canzone. Mauro è una garanzia”. Lui, il direttore e consulente musicale del Festival, si sente “molto onorato e un po’ spaventato. La parola d’ordine è fare un festival della canzone italiana, il parametro principale la qualità dei pezzi, tenendo sempre conto che abbiamo a che fare con il più grande show musicale italiano. Le due canzoni a testa? Diciamo che nello scegliere tra un ‘lento’ e uno ‘shake’, stavolta un artista potrà proporli tutti e due. Questo ci permette di uscire dalla classica logica sanremese: che impone di colpire forte, e spesso sotto la cintura, soprattutto quando si tratta di rivolgersi al grande pubblico a casa. E’ una svolta importante, a dover scegliere una canzone sola spesso ci si infila in un imbuto”.

Mauro Pagani: videointervista al direttore musicale del Festival di Sanremo 

A Pagani spetterà anche un ruolo di consulente alla direzione artistica, oltre che di arrangiatore/direttore d’orchestra (anche se poi ogni artista porterà sul palco i suoi collaboratori di fiducia), e Fazio gli ha affidato anche la responsabilità di stacchetti e musiche di raccordo, “in modo che anch’esse contribuiscano a imbastire un racconto”.

C’è tempo fino al 20 Dicembre, per comporre il cast dei Campioni, e Fazio ovviamente non scopre le carte, anche se ammette i contatti con Gino Paoli e butta lì il nome di Claudio Baglioni: “come ai vecchi tempi”, e dunque in una veste diversa dal “superospite” italiano. Che, nonostante il regolamento lo preveda (art. 17), sembra bandito dal Sanremo 2013. “Ci sarano gli ospiti stranieri”, aggiunge, “ma anche lì vorremmo uscire dai soliti meccanismi promozionali e invitare chi ha qualcosa di bello e importante da proporre”.

Si parla di chi avrebbe già opposto un rifiuto a partecipare, e interviene Pagani: “È anche questione di tempi, deve verificarsi una sintonia. Ci sono artisti che programmano da due anni l’uscita di un disco in tempi non coincidenti con i nostri. E che magari sono esausti dopo un intenso periodo di promozione, che come sappiamo per un artista può essere una croce. Preferisco che lo dicano, che non se la sentono di venire. Vorrà dire che chi verrà ne sarà pienamente convinto. La mia ambizione – e uso una parola desueta – di operatore culturale è di dare un quadro appassionato, preciso e fedele dello stato della musica italiana. Siccome sono un inguaribile ottimista, sono sicuro che la qualità di quel che si muove sulla scena, anche e soprattutto tra i giovani, sia molto meglio di quel che appare in superficie”.

E lo spettacolo, le esigenze tv? Fazio rivendica con orgoglio i risultati record delle sue due edizioni (“ma era un’altra televisione”) e spiega perché stavolta sarà diverso: “Il gioco di far presentare il Festival da tutti, portando sul palco Gorbaciov, Dulbecco e Pavarotti, è stato bello ma lo abbiamo già fatto. Per questo stavolta abbiamo pensato di tornare a qualcosa di più classico. Forse anche più antitelevisivo, ma vogliamo rispettare la storia professionale degli artisti che si mettono in gioco. Lo spettacolo non mancherà, ovviamente. L’importante è che non fagociti la musica, che non sia preponderante”.

E dunque, oltre alla squadra di autori e collaboratori (in primis il regista Duccio Forzano) che lavorano regolarmente con lui dietro le quinte, all’Ariston si potrebbero manifestare Roberto Saviano (“Vedremo se gli spazi e i temi del festival lo consentiranno, lo decideremo magari due giorni prima. Ma certamente non canterà”) e Luciana Littizzetto, “che vorrei nel ruolo di co-conduttrice. Vorrei già dire che ci sarà, ma ci tiene a fare un annuncio domenica sera a ‘Che tempo che fa’. Non so cosa dirà, con lei le sorprese non sono mai da escludere”.

(Tratto da: Rockol)