Italia: Emma parla dell’Eurovision Song Contest – Aggiornato

Emma è una delle prime cantanti a tornare live con i suoi concerti e ha rilasciato un’intervista al ‘Corriere della Sera’ nel corso della quale ha avuto modo di trattare anche l’argomento Eurovision Song Contest, competizione musicale europea cui la cantante salentina partecipò nel 2014.

Per quanto riguarda il ritorno dei concerti, Emma ha manifestato la sua linea di pensiero sul comparto tecnico che lavora con lei: “È il mio Primo Maggio personale. Nessuno è rimasto a casa. Non ho fatto, come altri invece, delle date con un paio di tecnici e basta. Abbiamo dovuto rinunciare a fuochi d’artificio, brillantini e megaschermi ma ho un gruppo di ballerini: la forza umana è la migliore.”

Ricordando la sua esperienza all’Eurovision Song Contest di 7 anni fa, Emma si toglie qualche sassolino dalla scarpa, tornando con la mente a quando venne criticata principalmente per gli shorts dorati indossati. Lo stesso atteggiamento di critica, a suo dire, non sarebbe stato invece riservato ai Måneskin: “Non sto a contare i pregiudizi subiti, ho imparato a fregarmene. A volte ero troppo avanti e non sono stata capita. Invece che essere sostenuta perché avevo portato un pezzo rock come “La mia città”, un atteggiamento non da classica cantante pop italiana che punta sulla voce o sulla femminilità, venni massacrata: si parlò solo degli shorts d’oro che spuntavano sotto l’abito e delle mie movenze, giudicati troppo audaci. Ora che Damiano dei Måneskin si presenta a torso nudo e con i tacchi a spillo va bene: è evidente che c’è sessismo.”

“All’Eurovision 2014 portai “La mia città”. Un bel pezzo rock, ma mi hanno presa in giro per i pantaloncini di scena color oro che uscivano dal vestito. C’è ancora del sessismo e c’è ancora tanto da fare. Si è visto anche in conferenza stampa dopo la vittoria dei Måneskin. Damiano è arrivato in sala a petto nudo con gli stivali sul tavolo e la bottiglia in mano. È stato apprezzato. Io invece sono stata criticatissima, specie dalle donne. Sette anni fa mi rifiutai di rilasciare interviste a Paesi apertamente omofobi e razzisti e all’Eurovision Song Contest se la segnarono.”

Dopo le dichiarazioni rilasciate dall’artista salentina, Damiano dei Måneskin risponde a Emma. La cantante la settimana scorsa aveva rilasciato un’intervista al ‘Fatto Quotidiano’. Nel ricordare cosa l’avesse colpita di più negli anni passati, Emma ha puntato il dito sulla “poca comprensione” ricevuta in alcune occasioni.

Una di queste è stata l’Eurovision Song Contest 2014, quando la stella di Amici ha gareggiato con il brano “La Mia Città”. In quell’occasione Emma Marrone aveva indossato un paio di shorts color oro e per questo, ricorda, era stata vittima di tanti attacchi, alcuni dei quali orientati sul sessismo. Una riflessione, quella condivisa con ‘Il Fatto Quotidiano’, durante la quale è stato immediato il paragone con Damiano dei Måneskin, band vincitrice dell’edizione 2021 con il brano “Zitti E Buoni”.

“Damiano è arrivato in sala a petto nudo con gli stivali sul tavolo e la bottiglia in mano. È stato apprezzato. Io invece sono stata criticatissima, specie dalle donne”, questo è quanto Emma aveva riferito nell’intervista. Nelle ultime ore Damiano ha replicato alle affermazioni dell’artista salentina sulle pagine di Vanity Fair, che dedica la copertina del numero speciale in edicola questa settimana per festeggiare il mese del Pride della rivista alla band come simbolo di libertà e diversità, che con “Zitti e buoni” ha trionfato all’Eurovision Song Contest riportando il trofeo in Italia dopo trentuno anni (tanti quanti ne sono passati dalla vittoria del ’90 di Toto Cutuno con “Insieme: 1992”).

C’è da dire che da una parte il frontman dei Måneskin concorda con Emma e conviene sull’accanimento che viene operato specialmente contro le donne. Infine Damiano racconta un aneddoto personale. Ecco le parole con cui Damiano dei Måneskin risponde a Emma: “Il giudizio facile contro il femminile è più feroce, costante, svilente (se io faccio tanto sesso sono un figo e Vic una pu**ana, dove io mi mostro forte sono un leader e Vic una dispotica e rompipalle, che ha successo perché è bona). Da maschio sono privilegiato, le molestie che subisco non sono paragonabili a quelle che vive una donna, i commenti sulla mia estetica sono incentrati solo sulla mia estetica e non vanno a insinuare nulla sulla mia professionalità e la mia competenza, mentre le donne sono vittime di questo tipo di pensiero in maniera sistemica. Ma mi è successo di ritrovarmi dal niente con una che tirandomi a sé per un selfie mi ha iniziato a leccare la faccia… ma che vuoi, me l’hai chiesto? Il consenso esiste, ed è doveroso”.

Nell’intervista Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio tracciano anche un bilancio del successo riscosso in queste prime due settimane trascorse dalla vittoria a Rotterdam: “Gli streaming di ‘Zitti e buoni’ crescono di secondo i secondo, e ci portano sopra ai Muse, sul tetto delle classifiche inglesi, dodicesimi nella Spotify Global Chart. Follower quasi triplicati, nel post Rotterdam (da 1,4 a 3,3 milioni, ndr). Follia contagiosa e universale: magliette e merchandising andati esauriti in 10 minuti. Come i dischi, i biglietti per un tour che aggiunge date e si espande sulle cartine geografiche. Ci stanno cercando persino in Festival in cui sono passati i Rolling Stones”.

Spazio anche a confessioni sul privato dei quattro componenti del gruppo lanciato nel 2017 da “X Factor”, con la bassista Victoria De Angelis che racconta: “Quando per la prima volta ho provato sentimenti e attrazione per una ragazza è stato un pò disorientante perché non avevo mai avuto il coraggio di andare oltre le limitazioni che avevo imposto a me stessa. Per la società essere eterosessuali è la norma e quindi spesso uno si incasella automaticamente in quel modo privandosi della libertà di vivere molte sfumature e sfaccettature diverse dell’amore. Una volta superata l’insicurezza iniziale di dover mettere in discussione le proprie certezze ho vissuto la mia sessualità in maniera molto naturale e libera, come dovrebbe poter essere per tutti”. 

I Maåneskin hanno recentemente rotto con la loro storica manager, Marta Donà, che li aveva presi sotto la sua ala protettiva ai tempi di “X Factor”, accompagnandoli in questi quattro anni. 

A dare la notizia della separazione è stata proprio lei, con un tweet: “Da adesso in poi avete deciso di proseguire senza di me. Ho il cuore spezzato ma vi auguro il meglio dalla vita ragazzi”, ha scritto. I motivi della rottura non sono stati resi noti. Alcuni attenti fan del gruppo sui social hanno raccolto indizi secondo i quali la band potrebbe aver cominciato a lavorare con Adam Leber, manager newyorkese già al fianco di Lil Nas X, Labrinth e Miley Cyrus, che ha recentemente ammesso sui social di essere una fan dei Maneskin e ricondiviso un video su Instagram in cui Damiano e soci suonano una sua canzone.

Il successo dei Måneskin è in continua ascesa. Dalla scena internazionale è arrivato il placet di Miley Cyrus che ha condiviso il video in cui la band suona una cover acustica di Midnight Sky e ha aggiunto: “My best friends”. Il successo all’Eurovision Song Contest ha aperto le porte ai grandi festival internazionali, come i prestigiosi Rock Am Ring e Rock Im Park in Germania.