ESC 2022 – Russia: Philipp Kirkorov produrrà la Russia per l’ESC 2022

Si preannuncia scoppiettante il percorso che porterà la Russia alla scelta dell’artista per l‘Eurovision Song Contest 2022, che si terrà in Italia dopo la vittoria dei Måneskin a Rotterdam. Ci sono infatti due notizie che riguardano il team russo, legate fra loro.

La prima è che la tv di Mosca non si farà più cogliere di sorpresa: la finale nazionale per l’ultima edizione è stata organizzata in fretta e furia e Manizha ha potuto vincerla probabilmente grazie a questo, visto che era stata invitata solo due giorni prima, dopo il ‘no’ dei Little Big a tornare in gara.  Difficilmente si ritroverà sotto i colori russi un brano così lontano dalle politiche del Governo di Mosca come “Russian woman”.

Infatti è già arrivato l’annuncio che il ‘Dream Team’ con a capo Philipp Kirkorov (Филипп Киркоров) tornerà a casa dopo il trasloco in Moldavia: sarà lui a produrre il brano per l’Eurovision Song Contest 2022. Questo vuol dire,  quasi certamente che anche l’artista uscirà dalla scuderia dell’artista eurovisivo di origine bulgara.

Intanto circolano i primi nomi e due di questi sono di primissimo piano: MARUV e Zivert. La prima artista come è noto, è l’artista ucraina che nel 2018 fu costretta a rinunciare a rappresentare il suo Paese dopo aver vinto la selezione con “Siren Song”, perchè aveva in programma un tour in Russia, con la quale è in corso una guerra politico-culturale sulla vicenda Crimea.

Nel frattempo, dopo aver conquistato con quel brano la vetta in cinque paesi europei, ha vinto il Best Russian Act agli MTV Europe Music Awards. Il binomio con Philipp Kirkorov (Филипп Киркоров) – che ha rappresentato la Russia all’Eurovision Song Contest 1995 – è stato sancito di recente con un singolo, “KОМИЛЬФО” (KOMILFO), che fra l’altro ha riproposto il produttore come cantante. Come è evidente, se la scelta ricadesse su MARUV non mancheranno le polemiche.

L’altro nome come detto è quello di Zivert. La trentunenne moscovita è senza dubbio la cantante pop del momento in Russia. Diversi singoli al numero 1, fresca vincitrice di tre premi agli Oscar musicali russi, uno come Esordiente dell’anno, una come Interprete femminile dell’anno ed il terzo per la canzone “Life”, eletta “Canzone dell’anno”, contenuta nell’album ‘Vinyl #1’, anche questo numero 1 in patria.

Il pubblico italiano probabilmente la conosce per averla vista nell’incredibile show “CIAO, 2020!”, che a Capodanno la tv russa ha mandato in onda e che parodiava in modo geniale gli spettacoli italiani anni 80: la canzone “Credo”, che in quel programma fu proposta in italiano, nella versione russa ha anch’essa raggiunto la vetta.

Il terzo nome di cui si parla con insistenza è quello di JONY, al secolo Jahid Afrail oglu Huseynli (Cahid Əfrayıl oğlu Hüseynli, Джахид Афраил оглы Гусейнли). Nato in Azerbaigian, cresciuto a Mosca, vincitore della versione russa de Il Cantante Mascherato (The Masked Singer; Маскa, Mask), è in rampa di lancio, con due album all’attivo.

Visto anche lui a “Ciao 2020”, per lui circola una doppia opzione, Russia ma anche Azerbaigian, al quale Kirkorov avrebbe voluto già proporlo nel 2020. Resta in corsa anche Sergey Lazarev (Сергей Лазарев), deciso ad andarsi a prendere quella vittoria che ancora gli manca e nelle ultime ore è spuntato anche il nome di Danya Milokhin, in arte Dora (дора), diciannovenne esplosa su TikTok pure lei vista a Gennaio nello show parodia CIAO, 2020!.

Intanto però Kirkorov deve fare i conti con una inchiesta aperta dal Comitato di controllo delle telecomunicazioni russo (The Federal Service for Supervision of Communications, Information Technology and Mass Media, Федеральная служба по надзору в сфере связи, информационных технологий и массовых коммуникаций; Roskomnadzor, Роскомнадзорdopo una sua performance ai premi musicali russi Muz-TV. Sembra un paradosso per uno come lui che proprio per la sua vicinanza a Putin è stato bandito da alcuni Paesi, fra i quali la Lituania.

I premi musicali russi Muz-TV sono finiti sotto indagine per aver violato la tristemente famigerata “legge sulla propaganda gay”. Lo scorso fine settimana, infatti, sul tappeto rosso dell’evento hanno sfilato personaggi “troppo LGBT”, secondo le autorità russe, con look audaci e accattivanti.

Tra questi l’influencer Danya Milokhin (Даня Милохин), che ha partecipato all’evento indossando un abito a metà: mezzo vestito fucsia e mezzo smoking. Filipp Kirkorov e il rapper Dava nel corso del red carpet dei Muz tv Awards, i premi musicali organizzati dall’omonima emittente, simulando quella che sembrava a tutti gli effetti una coppia omosessuale che sta attraversando insieme la passerella.

Non solo. La presenza di ballerini a torso nudo, dava l’impressione del tipo di spettacolo tipico dell’addio al nubilato. Una circostanza che ha fatto scattare l’allarme del comitato di controllo, visto che la Russia attualmente non consente né riconosce il matrimonio tra persone dello stesso sesso né le unioni civili e che dal 2013 è in vigore una legge che vieta anche la sola propaganda omosessuale.

Per questo motivo l’emittente Muz tv che ha mandato in onda lo spettacolo è finita sotto indagine del Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa, ovvero il temibile Roskomnadzor: “Roskomnadzor analizzerà le registrazioni del canale Muz-TV che trasmette il premio per valutare eventuali violazioni dell’attuale legislazione della Federazione Russa, anche nel campo della protezione dei bambini da informazioni dannose per la loro salute e sviluppo. In caso di violazioni, Roskomnadzor adotterà misure appropriate.”

La legge federale russa, “allo scopo di proteggere i bambini dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori familiari tradizionali“, vieta qualsiasi rappresentazione della vita LGBTQ. Legge voluta e firmata da Vladimir Putin nel 2013. 

L’inchiesta è nei confronti della tv – che rischia 90 giorni di sospensione e una multa di 14.000 dollari – ma non è escluso che possano essere sanzionati lo stesso Kirkorov e gli artisti che con lui sulla passerella hanno lanciato lo stesso messaggio, fra i quali la citata Dora, vestita con un abito per metà maschile e per metà femminile.