ESC 2022: Ecco le 11 città che hanno presentato i dossier alla RAI – Aggiornato

Delle 17 città italiane che avevano manifestato interesse ad ospitare l’Eurovision Song Contest 2022, solo 11 hanno presentato il dossier dettagliato della propria candidatura, alla Rai.

Sono 11 le città italiane (su 17 candidate) che hanno inviato i loro progetti alla RAI e hanno superato il primo screening  sui requisiti richiesti dalle EBU-UER per ospitare l’Eurovision Song Contest 2021. Tra  di esse ci sono alcuni capoluoghi di regione, ma anche semplici comuni: i capoluoghi di Regione – le città di Bologna, Genova, Firenze, Milano, Roma, Torino, Trieste, mentre tra i capoluoghi di provincia figurano Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo e tra i comuni di Acireale (Catania), Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia), Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia).

Di queste, Bologna e Rimini hanno ottenuto il sostegno dalla Regione Emilia-Romagna, così come Torino che, oltre al supporto del Consiglio Regionale, ha da subito messo in moto la macchina organizzativa approvando due mozioni in Consiglio Comunale.

Non ha invece passato il turno Firenze, Trieste, Viterbo, Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia) e Matera, già capitale europea della cultura nel 2019.

Di seguito alcuni dei criteri fissi, stabiliti dall’EBU-UER, che le città che hanno inviato i dossier devono obbligatoriamente possedere:

  • Un aeroporto internazionale a non più di 90 minuti dalla città.
  • Oltre 2 000 camere d’albergo nella zona vicina all’evento.
  • Un’infrastruttura (stadio/sede/centro) in grado di ospitare una trasmissione in diretta su larga scala con i requisiti minimi elencati di seguito.

L’infrastruttura deve:

  • Essere al coperto, dotata di aria condizionata secondo gli standard vigenti e ben perimetrabile;
  • Avere una capienza di 8.000 – 10.000 spettatori nella sala principale durante l’evento ESC (che corrisponda al 70% della capienza massima prevista per i normali concerti, prendendo in considerazione le specifiche esigenze di ESC per palco e produzione);
  • Essere dotata di un’area principale che possa ospitare un allestimento e tutti gli altri requisiti necessari a realizzare una produzione di alto livello con altezze disponibili di circa 18 metri, in particolare, con buone capacità di carico sul tetto, e facile accesso al carico;
  • Avere una struttura logistica intorno all’area principale che supporti le esigenze della produzione di ESC quali: infrastrutture per la sicurezza, un centro stampa per 1.000 giornalisti, un’area per le delegazioni (artisti) che includa i camerini, strutture per il personale ed uffici, un’area per l’hospitality, servizi per il pubblico come toilettes e punti per la vendita di cibo e bevande ecc.;
  • Disporre di aree a raso e di facile accesso contigue ed integrate nel perimetro dell’infrastruttura per il supporto tecnicologistico di 5.000 mq;
  • Essere disponibile esclusivamente per 6 settimane prima dell’evento, 2 settimane durante lo spettacolo (che si svolgerà a maggio) e una settimana dopo la fine dell’evento per lo smontaggio.

L’onore di ospitare l‘Eurovision Song Contest 2022 sarà assegnato a una delle città che si saranno dichiarate disponibili ad ospitare a condizione che soddisfi tutti i criteri stabiliti dall’EBU-UER, nonché dichiari la propria capacità di sostenere il Contest attraverso servizi e contributi economici.

La RAI sceglierà la città ospitante entro fine agosto in accordo con l’EBU-UER. L’annuncio della città che ospiterà ufficialmente la kermesse internazionale arriverà con ogni probabilità nelle prossime settimane, per consentire alla macchina organizzativa di mettersi in moto. Sul fronte italiano, è peraltro interesse della stessa Rai chiudere la partita al più presto; l’azienda infatti dovrà in contemporanea selezionare i presentatori dell’evento e gestire l’organizzazione della 72esima edizione del Festival di Sanremo ed affidata la Direzione artistica e la conduzione ad Amadeus, che si svolgerà da martedì 1 a sabato 5 febbraio 2022.

Intanto, la RAI si muove anche per la scelta dei presentatori. Nelle scorse ore si è fatto strada il nome di Alessandro Cattelan, ex Vj di Mtv ed ex conduttore di ben dieci edizioni di X Factor che ha legato la sua carriera alla musica. Alessandro parla benissimo l’inglese ed è fresco e scattante nella conduzione quindi sarebbe sicuramente una scelta appropriata.

C’è da capire se in qualche modo verrà coinvolto anche Amadeus, colui che ha scelto i Måneskin per Sanremo dando il via a quel turbinio di eventi che hanno riportato l’Eurovision in Italia.

Come presenza femminile sembra che la più accreditata possa essere Chiara Ferragni vista la sua fama internazionale. Questo se si vorrà puntare sull’effetto mediatico perché, a nostro avviso, come per il Festival di Sanremo c’è un nome che lo meriterebbe per storia televisiva, ovvero Vanessa Incontrada.

Negli ultimi giorni è uscito poi fuori il nome di Mika. Il cantante poliglotta ormai è di stanza in Italia, è stato ed è giudice a X Factor, è conosciuto in tutta Europa ed ha già condotto un suo show proprio in Rai.

Insomma, non ci resta che aspettare ancora qualche giorno, settimana al massimo, per saperne di più.

Aggiornamento: Con la pubblicazione della lista delle 11 città in gara per ospitare il prossimo Eurovision Song Contest 2022 – che hanno superato la prima scrematura dopo la presentazione dei progetti – arrivano anche le prime reazioni dai comuni interessati.

Come immaginabile, se da un lato si festeggia il superamento di questo primo scoglio, dall’altro lato i 6 comuni esclusi si leccano le ferite per un’esclusione che, va detto, era comunque preventivabile alla luce della mancanza di strutture sul loro territorio.

Pesaro gareggia per ospitare l’Eurovision Song Contest alla Vitrifrigo Arena. Continua il sogno della cittadina marchigiana e il primo cittadino Matteo Ricci svela qualche dettaglio della proposta della cittadina direttamente dalla sua pagina Facebook: “Pesaro Eurovision Song Contest: continua la corsa, superata la prima selezione. Siamo tra le 10 città candidate ad ospitare l’evento musicale più importante d’Europa. Non sarà un percorso semplice, ma abbiamo superato la prima fase e crediamo di avere tutte le carte in regola per avverare questo sogno. Pesaro è Città Creativa della Musica UNESCO e la Vitrifrigo Arena il contenitore più affascinante nel quale accendere lo spettacolo! Avanti Pesaro, crediamoci assieme! #wepesaro”. 

La strada però è ancora lunga e rimane il punto interrogativo riguardante la capacità ricettiva della città, che punterebbe ad associarsi con i comuni limitrofi come Fano e Rimini. Quest’ultima sarebbe pure la sede dell’aeroporto su cui convogliare tutti gli eurofan il prossimo maggio.

Sembrava una boutade la candidatura del piccolo paese in provincia di Siracusa e invece la proposta del comune ha superato questa prima fase di selezione.

Grandissima soddisfazione all’interno del consiglio comunale con il sindaco Salvatore Gallo che non ha esitato a condividere su Facebook l’orgoglio per il traguardo raggiunto mentre il vicesindaco Maurizio Aiello cita anche i Ricchi e Poveri per commentare questo traguardo: “Abbiamo raccontato il nostro sogno. Abbiamo raccontato come vorremmo fare. Il sud con Palazzolo e Acireale continua a progettare. È già questo un ulteriore traguardo fatto di lavoro e suole consumate. E come dicevano i Ricchi e Poveri che vinsero l’Eurovision nel 1978 [sbagliato, vi presero parte ma arrivarono solo 12° con “Questo Amore”, n.d.a.] “sarà quel che sarà”. Intanto promozione a go-go del nome del nostro amato paese che anche in piena emergenza sanitaria e turistica #resiste.”

Non vengono sciolti gli interrogativi riguardanti la sede indicata per ospitare l’evento. Per l’aeroporto l’unica opzione valida è Catania (Fontanarossa), distante un’ora da Palazzolo, mentre sul lato della ricettività è inevitabile il coinvolgimento di tutti i comuni della provincia siracusana, capoluogo compreso.

Una cosa è certa: sentiremo ancora parlare di Palazzolo Acreide fino alla fine del percorso di selezione della città ospitante dell’Eurovision Song Contest 2022.

C’è grande rammarico nel capoluogo toscano non tanto per l’occasione sfumata di ospitare un evento come l’Eurovision Song Contest quanto più per aver mostrato a tutta l’Italia – se non tutta Europa – l’assenza di strutture idonee per i grandi eventi nel territorio (ma non è un problema solo di Firenze, ovviamente).

Ad attaccare frontalmente la giunta comunale presieduta da Dario Nardella è il consigliere dell’opposizione Paolo Gandola che dal sito di “Nove da Firenze” commenta così l’esclusione della città: “Una pessima notizia che dimostra come Firenze sia ancora oggi priva di strutture fondamentali come infrastrutture e servizi necessari per ospitare eventi internazionali. […] Il sindaco Dario Nardella e il consiglio regionale della Toscana avrebbero potuto evitare questa brutta figura alla nostra città visto che era chiaro in partenza che, purtroppo, non disponevamo di quanto richiesto.”

La vicenda ricorda ciò che è accaduto in un’altra città rimasta fuori, Trieste, che aveva inviato la sua candidatura con firma del vicesindaco nonostante l’assessore ai grandi eventi avesse constatato l’incapacità di soddisfare i requisiti della RAI e avesse deciso di non proseguire nella corsa per ospitare l’Eurovision.

Tornando alle parole del consigliere fiorentino Gandola, viene sottolineata l’assenza nel territorio comunale di un aeroporto internazionale e soprattutto di un palazzetto adatto per simili circostanze, cosa che era già emersa quando abbiamo indicato solo 4 città in grado di ospitare l’Eurovision Song Contest 2022.

Il tema delle infrastrutture sarà al centro del dibattito in quel di Firenze per ancora tanto tempo dato che, conclude il consigliere Gandola: “Tutto questo mette in luce, ancora una volta, il grave deficit infrastrutturale di Firenze e della Toscana […], mancanze che così non ci consentono e non ci consentiranno, senza i necessari investimenti, nemmeno in futuro, di poter accogliere eventi internazionali di alta caratura.”

In attesa di scoprire i primi dettagli dei progetti degli 11 comuni rimasti ancora in corsa – e osservare con piacere che finalmente in patria l’Eurovision viene visto come “evento di alta caratura” –  ricordiamo che la scelta della città ospitante sarà presa presumibilmente per fine agosto o inizio settembre.

Aggiornamento: Il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvatore Gallo, spiega a BlogSicilia come sarà organizzato l’Eurovision Song Contest 2022. Due anni fa, per un soffio, Palazzolo Acreide, Comune montano del Siracusano, non venne proclamato borgo più bello in Italia, perdendo, in una contestatissima finale, contro Bobbio, in Emilia Romagna, che scatenò un vespaio di polemiche per la presenza in giuria di Philippe Daverio, che del paese emiliano era cittadino onorario.

Il sindaco della Lega di Palazzolo, Salvatore Gallo, che fece mangiare a Salvini, nel corso di un incontro politico, una salsiccia locale, rigorosamente cruda, ha la passione per i riflettori e così ha deciso di candidare il piccolo centro montano all’Eurovision Song Contest 2022.

Il Comune del Siracusano ha superato la prima selezione e dovrà vedersela con altre 10 città, tra cui l’altra siciliana, Acireale, e poi corazzate come Milano, Roma, Torino, ed ancora Genova, Bologna, Alessandria, Pesaro, Rimini, Sanremo.

Palazzolo, inserito come tutto il Sud-Est siciliano barocco come patrimonio dell’Unesco, è un Comune che non arriva a toccare i 9 mila abitanti. Un centro piccolo, insomma, per cui è difficile immaginare un appuntamento così importante in una città “bomboniera”. Eppure, la prima selezione è andata bene, ed è il sindaco a spiegare a BlogSicilia, come sarà organizzato l’evento: “Abbiamo a disposizione un’area di Protezione civile di circa 33 mila metri quadrati, già attrezzata di servizi, tra cui bagni e docce, su cui montare una struttura con una capienza di 8 mila persone ma noi riteniamo di arrivare fino ad un massimo di 10 mila. In un’altra area, realizzeremo una postazione per il food dove potranno avere accesso 800 persone, accanto c’è lo stadio e nel nostro progetto è previsto di trasformarlo, per l’occasione, in una sala stampa all’interno di una struttura tensostatica. Non abbiamo intenzione di congestionare la città con una massiccia presenza di macchine o di altri mezzi, tranne per quelli di soccorso ed autorizzati, naturalmente. Per questo motivo, ci doteremo di una flotta di bus navetta che faranno spola tra l’area dell’Eurovision Song Contest ed un’ampia zona parcheggio, allestita all’esterno del centro. Per quanto concerne i posti letto, gli organizzatori ci hanno chiesto la disponibilità di 2 mila posti letto. Palazzolo ne ha solo 400 ma abbiamo coinvolto il capoluogo di provincia, Siracusa, che ha un numero di strutture alberghiere nettamente superiore ma c’è anche Noto, tanto per fare un altro esempio. Gli ospiti che alloggeranno lì, potranno spostarsi e raggiungere Palazzolo con le navette che metteremo a disposizione. Sembra incredibile ma, per il periodo in cui è previsto l’evento, i posti letto, a Palazzolo, sono già prenotati. Spero sia di buon auspicio per il successo della nostra candidatura”. 

Aggiornamento: Pochi giorni fa è stato diffuso l’elenco delle 11 città, che hanno inviato alla Rai il dossier contenente la progettualità per ospitare l’Eurovision Song Contest 2022; tra le assenti troviamo Bertinoro di Romagna, il balcone della Romagna.

Il comune romagnolo si era candidato grazie all’iniziativa della Pro Loco che, aveva proposto una sorta di Eurovision 2022 diffuso sul territorio della Romagna: Palazzetto dello Sport di Forlì per gli show, Carisport di Cesena per il centro stampa, aeroporto a Forlì, Centro Universitario a Bertinoro per gli uffici direzionali e la riviera romagnola per la ricettività alberghiera.

Secondo il Resto del Carlino, la candidatura di Bertinoro è stata rifiutata poiché non proveniva da un ente pubblico.

Massimo Medri, socio della Pro Loco del comune romagnolo, spiega: “Siamo stati trend topic su Twitter per alcuni giorni, ci hanno chiamato tantissime radio per capire chi eravamo. Subito dopo averci inserito nei 17, ci è arrivata una pec che diceva che non potevano prendere in considerazione la nostra candidatura perché non eravamo un ente pubblico. Noi siamo andati a rileggere tutte le caratteristiche e non c’è scritto da nessuna parte che debba essere la pubblica amministrazione ad avanzare la candidatura. Inoltre il sindaco, la provincia e anche gli altri Comuni avevano detto che ci avrebbero dato una mano. Abbiamo risposto che per noi eravamo in regola, ma si vede che davamo fastidio visto il clamore che avevamo fatto appena diffuso il primo elenco.”

In effetti, Bertinoro di Romagna, ma anche Bologna e Rimini, avevano ottenuto il supporto della Regione Emilia-Romagna. 

Nonostante il rifiuto della candidatura, il balcone della Romagna non desiste: “Non ci arrendiamo. Vogliamo poter essere in gara fino alla fine, anzi vincere, visto che abbiamo tutte le carte in regola. In ogni caso ci stiamo organizzando per preparare qualcosa che sostituisca l’Eurovision nel caso non dovessimo vincere.”

Aggiornamento: Mentre in RAI non è ancora noto se il nuovo amministratore delegato Carlo Fuortes sostituirà o meno i direttori delle tre principali reti dell’emittente pubblica italiana (a Rai 1 è stato confermato un taglio al budget per 825.000 euro), è alta la curiosità su quale delle 11 città italiane che hanno inviato i propri progetti, ospiterà la 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest il prossimo maggio che si svolgerà in Italia, dopo le edizioni del 1965 e del 1991.

Le città che realmente possono ambire ad ospitare l’evento sono quattro, ma ad oggi la vera corsa in tal senso è sostanzialmente a tre: Bologna, Milano e Torino (rimane l’incognita del Palazzo dello Sport su Roma).

Per gli addetti ai lavori, quella di Torino sembra essere una scelta scontata, o meglio “già scritta”, perché in passato è stata la “prima opzione” messa sul tavolo da diversi dirigenti Rai in caso di vittoria all’Eurovision Song Contest, tra cui Claudio Fasulo (Vice Direttore di Rai 1). Queste le sue parole, lo scorso maggio: “Nel 2017 prima della partenza per Kiev parlammo della possibilità di ospitarlo eventualmente a Torino perché aveva tutte le caratteristiche necessarie per ospitarlo.”. 

Dunque il capoluogo piemontese potrebbe avere già la strada spianata per l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest.

C’è poi Bologna, che nonostante tra le tre città potenzialmente in corsa è l’unica priva di un centro di produzione Rai (un aiuto non indifferente dal punto di vista della logistica e della gestione di centinaia di dipendenti e collaboratori della nostra tv pubblica che dovrebbero recarsi in loco per l’evento), non vuole essere da meno rispetto ai suoi competitor.

Il Comune e la Regione Emilia-Romagna ci credono, tanto da aver già messo in conto come potenziali location tanto la Unipol Arena quanto il nuovo padiglione 37 di Bologna Fiere (con una capienza di oltre 10.000 posti) e investimenti in comunicazione a supporto della candidatura (di cui vedremo i primi effetti la prossima settimana).

Per la città indubbiamente più europea d’Italia la candidatura è apparsa scontata, ma da maggio ad oggi dopo le prime dichiarazioni a sostegno di Milano, tutto è proseguito molto in sordina (nonostante un consenso e supporto bipartisan da parte delle forze politiche).

Un silenzio che ha fatto pensare ad un disinteressamento da parte del comune guidato dal sindaco Beppe Sala (l’uomo del successo di Expo 2015), ma che in realtà nasconde un importante lavoro sottotraccia.

Lo staff del sindaco ci ha infatti confermato che stanno lavorando per portare in città “un importante evento internazionale come questo”.

Fonti vicine al dossier ci hanno inoltre spiegato che al momento il progetto prevederebbe come location principale scelta dal Comune il Palazzo delle Scintille, oggi utilizzato come Hub vaccinale e su cui (in accordo con la proprietà) possono essere svolti diversi lavori di adeguamento per rendere la struttura perfettamente idonea all’evento.

La struttura, di proprietà dal 2019 di Generali Real Estate e recentemente ristrutturata proprio per ospitare eventi, conta fino a 13.500 posti per concerti e ha una altezza massima di 32 metri (in linea quindi con i requisiti richiesti da EBU).

Ad oggi l’ipotesi Roma rimane una incognita. Le quotazioni risultano nettamente al ribasso dopo che è emersa l’inadeguatezza del Palazzo dello Sport, a causa  del soffitto a volta che non è in grado di supportare carichi sospesi di un certo peso (requisito indispensabile e inserito nel bando Rai).

Ma a Roma la politica la fa da padrone (come in Rai), dunque non è difficile aspettarsi anche il coinvolgimento diretto dei partiti a sostegno di questa candidatura, senza dimenticare che l’attuale direttore di Rai 1 Stefano Coletta (se verrà riconfermato dal nuovo AD), è tra i “sostenitori” dell’opzione Roma.

Aggiornamento: Firenze non ritenuta idonea ad ospitare l’Eurovision Song Contest: “Una figuraccia internazionale – dichiara il Gruppo Lega Salvini Firenze in una nota – che ha evidenziato l’assenza di strutture adeguate per i grandi eventi, come l’aeroporto, su cui abbiamo perso troppo tempo. Siamo molto arrabbiati e delusi perché la carenza di infrastrutture in città è dovuta a Nardella, Giani e un PD che, rimpallandosi responsabilità e perdendo tempo, fanno del male a Firenze e ai fiorentini. Dobbiamo procedere veloci su tutto ciò che possa rendere Firenze importante a livello internazionale, non solo per il nome ma per i servizi che offre. Speriamo che questa sonora “scoppola” sia da monito a Nardella per fargli comprendere che Firenze non vive di soli annunci, servono serietà e concretezza”., dichiara il Capogruppo della Lega Federico Bussolin.

“Una grossa occasione persa per Firenze, riferendosi al fatto che il capoluogo toscano sia stato sonoramente bocciato, perdendo la possibilità di ospitare un prestigioso evento musicale come l’Eurovision Song Contest. Firenze esce, quindi, miseramente di scena-prosegue il Consigliere-e ciò dovrebbe far riflettere il Sindaco Nardella, ma anche lo stesso Giani, accomunati dal fatto di lanciare spesso proclami che, poi, non si concretizzano. Un vero peccato perchè la città avrebbe avuto un’importante spinta da una manifestazione che, anno dopo anno, sta assumendo sempre più un valore rilevante nel contesto della musica internazionale. Firenze non è, quindi, ritenuta idonea a fare da degna cornice all’Eurovision Song Contest; è questa, ahimè, la triste realtà” afferma Giovanni Galli, Consigliere regionale della Lega.

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