Dietro il successo di “Brividi”, c’è anche un altro nome: Michelangelo, produttore e coautore della canzone da record con cui Mahmood e Blanco hanno vinto il Festival di Sanremo 2022 e con cui si apprestano a calcare il palco della 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2022 che si svolgerà dal 10 al 14 maggio 2022 presso il PalaOlimpico di Torino, in Italia.
Durante le esibizioni all’Ariston, Michelangelo è salito sul palco anche per accompagnare i due artisti al pianoforte, strumento da cui è nata la melodia del pezzo.
Ascoltando qualsiasi canzone di Blanco, non sarà passato inosservato il nome di Michelangelo, cantato praticamente all’inizio di ogni brano. Ma chi è questo Michelangelo? Si tratta di Michele Zocca, in arte Michelangelo, produttore musicale classe 1994 che si occupa di produrre tutte le canzoni di Blanco. Tra loro non c’è solo una fortunata collaborazione lavorativa, ma una profonda amicizia suggellata proprio dalla realizzazione dei brani che hanno lanciato la carriera del giovane bresciano.
Michelangelo è il nome d’arte di Michele Zocca, nato a Cremona nel 1994. fin da piccolo ha studiato diversi strumenti, dalla chitarra alla batteria e al pianoforte, avvicinandosi poi al mondo della produzione e del mixing e iniziando quindi a produrre le canzoni dell’amico Blanco. Michele si è iscritto al Conservatorio Arrigo Boito di Parma dopo aver conseguito il diploma alle scuole superiori. Sa suonare diversi strumenti musicali, tra cui chitarra, batteria, basso e pianoforte. Gli studi accademici della musica, tuttavia, non fanno per lui e per questo decide di passare all’autoproduzione e al mixing da autodidatta. Michelangelo e Blanco iniziano a collaborare oltre tre anni fa, uniti dalla passione comune per la musica e da una profonda amicizia. Lo stesso cantante ha ammesso che il lavoro dell’amico è stato cruciale per far decollare la sua avventura nel mondo della musica. Si incontrano per la prima volta in uno studio a Milano.
Legato a Cecilia Moraldi, una fashion designer che lavora per Amelia Design Studio, nel 2021 è diventato padre della sua prima figlia, Margherita. Suo nonno è Italo Mari, olimpionico del tiro a segno a Mosca del 1980, mentre sua madre Raffaella lavora come dirigente sportiva e insegnante a Ostiano.
Nel curriculum di Michelangelo ci sono nomi illustri del cantautorato italiano, da Niccolò Agliardi («Combinazioni») a Paola Turci («L’ultimo ostacolo», brano presentato in gara a Sanremo 2019). C’è il suo zampino anche in diverse tracce di «Liberté» («Anima di carbone», «Messaggio dalla luna», «Gira ancora» e «Davvero»), il disco di Loredana Berté del 2018. Poi, nel 2019, è arrivata la collaborazione con Riccardo Fabbriconi alias Blanco (i singoli «Notti in bianco» e «Mi fai impazzire» prima e il disco «Blu celeste» poi).
I due sono legati da una grandissima amicizia – non a caso il nome di Michelangelo viene citato più volte nelle canzoni di «Blanchito Bebe» – ed è proprio nello studio del produttore a Vescovato, in provincia di Cremona, che è avvenuto l’incontro fatale tra il giovane cantautore e Mahmood: «Ci siamo incontrati quest’estate per caso – raccontava Blanco al Corriere prima del Festival -. Da un accordo sbagliato al pianoforte è nato il ritornello. Poi ognuno di noi ha lavorato sulle strofe per raccontare non solo di amore ma di sentimenti secondo i nostri rispettivi punti di vista».
Zocca ha curato quasi per intero il primo album di Blanco, “Blu Celeste”. Ecco come si definisce in un’intervista che ha concesso a Repubblica: “I ragazzi hanno detto: “È come il difensore in una squadra, non fa gol ma difende la porta per farti vincere. Ha fatto tutto il lavoro sporco, è stato in piedi tutte le notti”. Mi ci ritrovo. Però nelle partite a calcetto con gli amici, il solo passatempo che ho, sono attaccante di fascia”. Ma come è arrivato alla musica? “In quinta elementare prendendo lezioni di batteria, che poi praticavo a casa dei nonni, sante persone. Quindi la chitarra elettrica alle medie – ricorda nell’intervista al quotidiano – aggiungere le note al ritmo mi ha fatto nascere la passione di capire la musica. Ho fatto il Conservatorio a Parma, ma solo un anno, poi ho mollato perché iniziava ad arrivare lavoro. Proprio allora ho conosciuto Blanco”.
Su Blanco il produttore, che sottolinea di avere fra i suoi modelli Battisti-Mogol, racconta: “Mi hanno colpito subito la libertà di fare musica e il timbro vocale. Certo, aveva troppo pudore a raccontare il suo mondo interiore. Invece le canzoni più sono sincere più colpiscono: mostrare le proprie debolezze può renderti forte. Ogni settimana ci ritrovavamo a scrivere senza uno scopo, anche solo per divertirci. A volte tiravamo così tardi che si fermava a dormire da me”.
Da ricordare che “Brividi” ha vinto il Festival di Sanremo 2022, guadagnando il diritto di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2022 che si terrà a Torino.
In seguito alla sua commercializzazione “Brividi”, che parla della fine di una storia d’amore tra due persone, ha stabilito il record per il brano con il maggior numero di stream raccolti in 24 ore in territorio italiano su Spotify, accumulandone oltre 3,3 milioni e piazzandosi nella top five globale della stessa piattaforma. Successivamente il brano si è affermato come quello di uscita recente che nel periodo compreso tra il 4 ed il 6 febbraio ha totalizzato il più alto numero di ascolti al mondo del medesimo servizio streaming. Il primo disco di platino assegnato dalla FIMI, equivalente a 100 000 unità di vendita, è stato ricavato il 14 febbraio seguente, a cui se n’è aggiunto un secondo la settimana dopo. Brividi ha goduto di successo anche radiofonicamente, piazzandosi in vetta alla relativa graduatoria.
Nella Global 200 datata il 19 febbraio 2022, che cataloga le canzoni più scaricate e ascoltate a livello globale secondo Billboard, il singolo è posizionato in 15ª posizione, in risalita rispetto alla 141 della settimana precedente.
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