ESC2023: Venerdì 20 Maggio il primo incontro tra EBU-UER e Suspilne

Il primo incontro dell’European Brodcasting Union con l’emittente Suspilne, relativamente all’organizzazione dell’Eurovision Song Contest 2023 in Ucraina, si terrà venerdì 20 maggio.

Ad annunciarlo, in una conferenza stampa a Leopoli, Mykola Chernotytskyi (Миколі Чернотицькому), Presidente del Consiglio di Amministrazione della TV ucraina.

Come noto, i Kalush Orchestra, con il brano “Stefania”, hanno permesso all’Ucraina di vincere per la terza volta l’Eurovision Song Contest. Naturalmente a causa della situazione del Paese assediato dalle truppe russe, sembra al momento difficile che la nazione possa ospitare la manifestazione nel 2023 e, a tal proposito, alcuni Paesi, tra cui l’Italia, si sono già offerti di supportare la TV.

L’Ucraina, nella persona del Presidente Zelensky, ha già dichiarato di voler ospitare l’Eurovision Song Contest a Mariupol. Anche lo stesso Presidnete di Suspilne, il giorno dopo la vittoria, aveva già dichiarato che l’emittente ucraina vuole ospitare il concorso in un’Ucraina pacificata: “Sono infinitamente grato sia alla Kalush Orchestra che a Oleg. Sono anche molto grato a Oksana Skybinska (Оксана Скибінська) (Capo della delegazione ucraina N.d.R.) che ha aiutato e rappresentato l’Ucraina. Ha fatto un lavoro incredibile, nonostante sia stato difficile partecipare emotivamente e organizzativamente. L’emittente pubblica ha già ricevuto i documenti per iniziare i preparativi per l’Eurovision del prossimo anno, e desideriamo vivamente che l’Eurovision si tenga in un’Ucraina pacificata, che possa soddisfare i requisiti di un grande palcoscenico e di sicurezza, quindi faremo in modo che possa essere approvato dall’EBU. Ci auguriamo di poter garantire la sicurezza di tutti i partecipanti e degli ospiti durante l’evento.”

L’incontro di venerdì con l’EBU-UER verterà sull’eventuale organizzazione della manifestazione, in un contesto altamente complicato, perché solleva non solo problemi finanziari o infrastrutturali, ma anche problemi di sicurezza. 

Il capo della delegazione ucraina Oksana Skybinska ha ufficialmente consegnato la cartella con i documenti necessari per l’organizzazione dell’Eurovision al presidente Chernotytsky, dichiarando: “Questa vittoria significa che abbiamo un nuovo compito davanti a noi, una nuova sfida: organizzare l’Eurovision Song Contest 2023. A Torino abbiamo ricevuto dagli organizzatori questa preziosa cartella. Contiene i documenti chiave del concorso, come dovrebbe essere, perché è un grande evento internazionale che comporta una preparazione significativa.”

L’Ucraina, rappresentata dai Kalush Orchestra con la canzone “Stefania” ha vinto l’Eurovision Song Contest 2022. La band ha vinto con un totale di 631 punti, di cui 192 dalle giurie internazionali e 439 dal televoto.

Suspilne

Nel frattempo un’altra coppia di emittenti offre il proprio aiuto: si tratta delle due olandesi NOS/AVROTROS, che insieme alla NPO hanno già ospitato un anno fa l’Eurovision che fu poi vinto dai Måneskin.

RTL Boulevard riporta le dichiarazioni di Marnix Kaart, che quest’anno ha diretto la performance di S10 a Torino: “Sarebbe un bel gesto. Non sarebbero solo i Paesi Bassi, ma penso che tutta l’Europa dovrebbe lavorare insieme per ospitare. Ciascuno dovrebbe inoltre condividere con gli altri lo sforzo finanziario. Poi penso sia una possibilità.”

Ad ogni modo, sia AVROTROS che NPO mordono il freno, ribadendo che è troppo presto ancora. Un portavoce della NPO ha dichiarato: “Ora consideriamo per prima cosa la bella e simbolica vittoria dell’Ucraina. Se l’EBU dovesse chiedere alla NPO di prendere in mano nuovamente l’organizzazione dell’Eurovision Song Contest, ci penseremo insieme a tutte le parti coinvolte.”

Aggiunge l’AVROTROS: “Prima di tutto è all’Ucraina e all’EBU-UER che sta la discussione circa l’organizzazione dell’Eurovision 2023.”

I Paesi Bassi sono il sesto Paese ad avere almeno un’entità che vorrebbe in casa il concorso in caso di rinuncia dell’Ucraina, seguendo Spagna, Italia, Svezia, Polonia e Islanda. Non si è ancora espresso il Regno Unito, secondo sabato scorso.