Sanremo 2023: Svelata la convenzione tra RAI e Comune

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria ha dato disposizione a RAI e Comune di Sanremo di consentire l’accesso all’Associazione Fonografici Italiani “mediante visione ed estrazione copia, agli atti e ai documenti amministrativi” riguardanti “la convenzione (stipulata tra la Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.a. e il Comune di Sanremo per gli anni 2018, 2019 e 2020) avente ad oggetto l’affidamento a Rai – Radio Televisione Italiana dei diritti (di titolarità del Comune di Sanremo) di utilizzazione economica e sfruttamento commerciale del ‘Festival della Canzone Italiana’ e del relativo red carpet, su base esclusiva e sul territorio italiano ed estero”: lo riferisce l’inserto economico del quotidiano La Verità.

Il provvedimento segue un ricorso presentato da AFI lo scorso autunno: l’associazione presieduta da Sergio Cerruti, prima dell’inizio dell’ultima edizione della manifestazione canora, aveva contestato l’abbassamento del limite di età per la sezione Giovani da 36 a 30, chiedendo di avere accesso al contenuto delle convenzioni.

Il servizio pubblico, tuttavia, aveva negato l’accesso, spiegando che “il regolamento di ‘Sanremo Giovani’ è una prerogativa esclusiva di Rai, che lo redige in base alle proprie insindacabili esigenze editoriali e nell’ambito della vigente convenzione e degli accordi in essere con il Comune di Sanremo”. La seconda sezione del TAR ligure ha tuttavia dato ragione ad AFI, ordinando “al Comune di Sanremo di consentire alla ricorrente, nel termine di quindici giorni dalla notificazione della presente sentenza, l’accesso alla documentazione richiesta con la nota del 21 ottobre 2021”, chiarendo come “l’azione degli enti locali non può ritenersi sottratta alle regole pubblicistiche in tema di trasparenza”.

Da ricordare che con una nota diffusa lo scorso 21 ottobre 2021, AFI – Associazione Fonografici Italiani ha ribadito la propria contrarietà all’esclusione degli over 30 prevista dal regolamento dell’edizione 2022 di Sanremo Giovani, in contest organizzato dalla RAI che porterà otto artisti sul palco del teatro Ariston in occasione del prossimo Festival della Canzone Italiana.

“Un’altra occasione persa per aiutare i giovani: si chiede loro di dare il massimo per poi metterli fuori gioco. A dimostrarlo è la petizione sostenuta da numerosi giovani artisti a cui è stata tolta la possibilità di iscriversi al Festival di Sanremo Giovani perché a 30 anni sono considerati troppo vecchi per partecipare e che ha raccolto oltre 4800 firme. Sembra un eufemismo se si considera che proprio secondo i dati Istat l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, dove ci si può considerare giovani anche dopo i 40 anni”, ha commentato il presidente di AFI Sergio Cerruti: “Sono scaduti i termini per la presentazione dei provini, abbiamo aspettato e sperato fino alla fine che la RAI rivedesse i termini del Regolamento, dobbiamo però prendere atto che i numerosi giovani artisti che hanno lanciato e appoggiato la petizione non sono stati ascoltati. Esprimiamo tutto il nostro supporto nei confronti di quei ragazzi che hanno confidato sino all’ultimo nella possibilità di poter salire sul palco di Sanremo, a cui la RAI ha scelto di togliere la voce. La petizione lanciata dagli artisti emergenti ‘Lasciateci cantare…a Sanremo’ è la chiara espressione di una generazione a cui abbiamo sempre chiesto di dare il massimo ma che oggi è invece costretta a scontrarsi con le resistenze di una classe dirigente indifferente. Sono il Presidente di una associazione che dal 1943 è al servizio della musica e non si tirerà indietro dal dare sostegno ai giovani artisti a cui sono stati improvvisamente tolti sogni ed aspettative. Oltre 4800 firme sono solo l’ennesima evidenza di una richiesta di cambiamento che arriva dal basso e che mi impegnerò a difendere e sostenere chiedendo da subito alla Rai di trovare una soluzione ai giovani artisti esclusi attraverso un nuovo format o un contenitore che consenta loro di avere la possibilità di esprimersi”.

“Io credo che quella normalità che manca alla Rai e a Sanremo Giovani sia sintomatica della normalità che manca a questo Paese”, conclude Cerruti: “Indubbiamente l’ultima parola spetta all’Organizzazione del Festival, da cui però ci saremmo aspettati tutti una chiara e diversa presa di posizione o quanto meno una risposta alle diverse sollecitazioni che abbiamo mandato all’Amministratore Delegato, al Presidente, a tutto il Consiglio di amministrazione della Rai e alla Commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi”.