Le autorità di Kiev, la capitale dell’Ucraina, si dicono pronte ad ospitare la 67ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2023.
In seguito alla vittoria della Kalush Orchestra con la canzone “Stefania” alla 66ª edizione dell’Eurovision Song Contest 2022 di Torino, l’Ucraina si è guadagnata il diritto di ospitare ed organizzare il prossimo Eurovision Song Contest. Tuttavia, a causa della guerra che ancora tormenta la nazione, non è ben chiaro dove si possa ospitare e svolgere un evento di tale portata in totale sicurezza.
L’ufficio del sindaco della capitale Kiev ha valutato le possibilità di ospitare la 67ª edizione dell’Eurovision Song Contest e si dice pronto, ma l’ultima parola spetta all’EBU-UER.
Mykola Povoroznyk (Микола Поворозник), il primo vice capo dell’amministrazione statale della città di Kiev, ha dichiarato: “Esiste una procedura adeguata per tenere l’Eurovision. Gli organizzatori del concorso canoro arriveranno in Ucraina. Valuteranno la situazione e decideranno esattamente dove tenere la competizione. Per quanto riguarda la città di Kiev, abbiamo già ospitato due volte l’Eurovision Song Contest. La città ha mostrato il suo potenziale: possiamo organizzare eventi su larga scala. E se la scelta degli organizzatori è a Kiev, lo faremo per la terza volta. Ma ci sono molti componenti in questo. Uno dei principali è la sicurezza, così come i collegamenti di trasporto internazionali.”
Secondo Mykola Povoroznyk, attualmente la questione della città ospitante dipende interamente dalle decisioni dell’EBU-UER: “Siamo pronti per ospitare l’Eurovision Song Contest 2023. Abbiamo tutte le infrastrutture preparate per questo. Penso che sia inopportuno costruire qualcosa di nuovo, ci concentreremo su ciò che già abbiamo: tra un anno, nelle condizioni attuali, è abbastanza difficile costruire qualcosa di nuovo. Se gli organizzatori si fidano di noi, organizzeremo una competizione di alto livello internazionale.”
Esclusa dunque, stando alle attuali dichiarazioni, l’opzione di un Eurovision Song Contest 2023 in una Mariupol’ libera, tranquilla e restaurata — come dichiarato dal presidente Zelensky il giorno dopo la vittoria.
Nel caso in cui l’Ucraina, che ha organizzato rispettivamente le edizioni del 2005 e del 2017, entrambe tenutesi a Kiev, non fosse in grado di ospitare il concorso, si sono avute già offerte di vario genere da Svezia, Islanda, Polonia, Spagna, Italia e Paesi Bassi, mentre più di qualcuno ha fatto notare come che un consistente spazio temporale nel maggio del prossimo anno è stato liberato dall’OVO Hydro (SSE Hydro) di Glasgow, la principale arena di Scozia.
L’ultima volta che l’Eurovision Song Contest si è tenuto in un Paese diverso da quello vincitore si è verificata nel 1980: allora Israele, che fece peraltro il bis nel 1979, prima passò la mano per l’organizzazione e poi, a causa di un problema di calendario, nemmeno partecipò. A farsi carico del tutto furono i Paesi Bassi, all’Aja (Den Haag).
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