Dove si svolgerà l’Eurovision Song Contest 2023? Una domanda che gli eurofans si stanno ponendo da qualche giorno, da quando la Kalush Orchestra ha trionfato sul palco del Pala Olimpico di Torino.
Prima dell’inizio della kermesse il Regno Unito e la Svezia si erano offerte per organizzare la prossima edizione a supporto della televisione ucraina. Successivamente anche la Rai e la televisione spagnola si erano dette disponibili a lavorare in vista dell’Eurovision Song Contest 2023.
In tutto questo non si possono non considerare le parole del Presidente ucraino Zelensky, che ha proposto un’edizione a Mariupol’ Ipotesi difficilmente praticabile; ma una nuova proposta, però, arriva dalla Polonia.
Il presidente della televisione pubblica polacca, Jacek Kurski, ha spiegato di essere disposto ad aiutare l’Ucraina nell’organizzazione dell’Eurovision Song Contest 2023: “C’è sempre disponibilità ad aiutare, ma ci sono anche procedure che ci vincolano come azienda come la Ragioneria dello Stato. Come azienda pubblica, qui siamo disciplinati, e quindi non posso fare promesse diverse da quella di buona volontà in generale in questa materia.”
La Polonia ha preso parte alla kemesse per 24 volte, ottenendo al massimo un secondo posto nel 1994. Non ha mai ospitato l’ESC, ma, invece, ha organizzato lo Junior Eurovision Song Contest (in cui conta due vittorie) nel 2019 a Gliwice e l’anno successivo a Varsavia.
Inoltre, l’emittente Telewizja Polska ha rilasciato la sua prima dichiarazione in merito al voto della giuria all’Eurovision Song Contest 2022. Come affermato in precedenza da EBU-UER, sono 6 i paesi che si sono visti cancellare i voti della giuria a causa di irregolarità: San Marino, Georgia, Montenegro, Azerbaigian, Romania e Polonia.
A tal proposito l’emittente TVP ha negato qualsiasi coinvolgimento nella manipolazione del voto e che i giurati (Krystyna Giżowska, Dagmara Jaworska, Aleksandra Szwed, Andrzej Jaworski, Mikołaj Gąsiewski) hanno votato secondo i propri criteri e sentimenti. Ecco il comunicato: “TVP respinge categoricamente tutte le accuse mosse contro i giurati polacchi in quanto infondate e assurde. Hanno votato esclusivamente in base ai loro sentimenti e discrezione, senza tener conto di alcun algoritmo, nemmeno dell’algoritmo EBU. Valutando l’Ucraina come la più alta, hanno espresso la loro indipendenza e la mancanza di qualsiasi collegamento tra le loro note e i voti espressi da altri paesi per la Polonia. Nei prossimi giorni Telewizja Polska spiegherà la situazione con i rappresentanti dell’European Broadcasting Union, che è l’organizzatore dell’Eurovision Song Contest. Riceveranno una protesta TVP e una richiesta per migliorare la trasparenza del voto e l’assegnazione dei punti, in modo da evitare inutili confusioni in futuro.”
Ecco un riassunto sullo scandalo votazioni dell’ESC 2022. Negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare, più che della vittoria dell’Ucraina o delle canzoni in gara all’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest, di un presunto scandalo, ovvero la squalifica di ben sei giurie e la sostituzione dei loro voti con altri voti fabbricati dall’EBU-UER. Su internet si rincorrono commenti più o meno informati, da chi richiede di abolire le giurie, ecc… ma per fare chiarezza sui meccanismi usati dall’EBU-UER e mettere un pò d’ordine negli eventi che hanno avuto luogo, abbiamo deciso di fare un riassunto esplicativo.
Iniziamo col vedere cosa prevede il regolamento per la raccolta dei voti di giurie e televoto.
• I voti delle giurie. Ogni rete televisiva che partecipa all’Eurovision Song Contest ha il dovere di nominare cinque giurati ritenuti idonei a valutare la qualità musicale delle canzoni in gara. Questi cinque giurati stilano ciascuno una classifica di tutte le canzoni in gara in quella serata e le comunicano a un ente di controllo, ovvero un panel indipendente ed internazionale di osservatori il cui compito è individuare irregolarità nel voto. In particolare, gli osservatori devono individuare tutti quei casi in cui c’è un sospetto che un singolo giurato o un’intera giuria possano aver votato per favorire qualcuno o per danneggiare qualcun altro, ed hanno rigidi criteri di valutazione. Se ritengono che ci siano delle irregolarità, gli osservatori hanno il potere di far rimuovere un giurato o un’intera giuria, e lo comunicano all’EBU-UER.
Se tutto è nella norma, gli osservatori danno l’OK e l’EBU-UER procede col calcolo dei voti. Ad ogni posizione viene applicato un punteggio specifico. Dalla somma delle cinque classifiche si ottiene una classifica finale, e le canzoni che si trovano nella top10 in questa classifica finale ottengono i punti, in ragione di 12 al primo classificato, 10 al secondo, 8 al terzo, e poi da 7 a 1 a chi si è posizionato dal quarto al decimo posto. Tutte le canzoni dall’undicesima in poi non prendono nessun punto.
Se invece il voto risulta compromesso, ci sono due possibilità.
- Se è stato un singolo giurato ad essere ritenuto non idoneo, quel giurato viene rimosso e i suoi voti non sono calcolati. Se ciò accade in semifinale, la rete televisiva ha la possibilità di sostituirlo per la finale.
- Se è stata una giuria intera ad essere rimossa, invece, si procede con il calcolo del cosiddetto voto aggregato.
• Voto aggregato. Il voto aggregato viene calcolato sulla media di altri paesi, con un meccanismo un pò complesso ma completamente matematico, proprio per garantire che non ci sia qualcuno che arbitrariamente decide di assegnare i punti ad una o ad un’altra canzone.
Con un algoritmo, vengono calcolati i paesi le cui giurie storicamente hanno votato in maniera più simile al paese della giuria rimossa. Vengono quindi sommate le classifiche di questi paesi e con esse si genera una classifica finale. I punti sono assegnati come di consueto, ma utilizzando la top10 generata in questo modo.
• Il televoto. Il televoto viene raccolto paese per paese, e sulla sua regolarità vigilano la compagnia telefonica che mette a disposizione le linee da chiamare per dare i voti (quest’anno la scelta era ricaduta sulla Vodafone), la rete televisiva di ogni singolo paese, e un ente di controllo indipendente per paese, che ha il compito di identificare ed eliminare i voti dei call-center e i voti automatizzati dei bot.
Il risultato del televoto genera per ogni paese una classifica finale, e le canzoni che si vengono a trovare nella top10 ottengono un numero di voti pari a quelli assegnati dalle giurie.
San Marino. San Marino rappresenta un’eccezione per quel che riguarda il televoto. Poiché il paese non ha un suo prefisso telefonico internazionale, ma ne utilizza uno della rete italiana, non è possibile scorporarlo dal calcolo del televoto italiano. Per questo motivo, il “televoto” assegnato da San Marino viene calcolato come un voto aggregato (vedi sopra) in cui però, anziché sommare i voti delle giurie di altri paesi, si sommano i televoti di altri paesi. Il metodo per selezionare quali paesi vengono aggregati rimane lo stesso, ovvero i paesi le cui giurie storicamente hanno votato in maniera più simile a San Marino.
Negli anni sono state fatte svariate proposte per sostituire il televoto aggregato di San Marino con altri meccanismi, ma l’EBU-UER non ha mai acconsentito, principalmente perché tutte comporterebbero sia problemi organizzativi, sia possibili favoritismi.
Vediamo nel dettaglio cosa è accaduto a Torino nella Settimana eurovisiva.
Dopo una Prima Semi-Finale in cui tutto si è svolto senza alcun intoppo, al momento del voto delle giurie per la Seconda Semi-Finale, il mercoledì sera, gli osservatori internazionali hanno scoperto uno schema ripetuto nelle votazioni di ben sei giurie in gara. Le sei giurie sono accusate di aver stretto un patto per favorirsi l’un l’altra e modificare così gli equilibri della gara. Ciascuna delle giurie prese in considerazione, infatti, ha messo gli altri paesi coinvolti non solo nella propria top10, ma addirittura ai primi posti della propria classifica, relegando quindi qualunque altro paese alle posizioni più basse. Solo in due casi uno dei paesi coinvolti è rimasto fuori dalla top5, ma è comunque arrivato tra le prime 10 canzoni più votate (e questo potrebbe significare che, magari, un singolo giurato all’interno della giuria non era coinvolto nella truffa ed ha votato in maniera diversa dagli altri). Tutti i paesi coinvolti – Georgia, Azerbagian, Montenegro, Romania, San Marino e Polonia – avrebbero in questo modo ottenuto almeno un 12 da un’altra giuria.
Gli osservatori hanno quindi deciso di non convalidare il voto di queste sei giurie, che sono state squalificate. In quella Semi-Finale, semplicemente i voti delle giurie rimosse non sono stati calcolati e la classifica finale è stata determinata solo dalle giurie degli altri 12 stati in gara, dei tre Big5 che votavano nella serata e, ovviamente, dal televoto del pubblico.
Tuttavia l’EBU-UER non ha ritenuto di informare immediatamente le reti televisive della squalifica delle loro giurie ed ha lasciato che queste esprimessero comunque il proprio voto il venerdì sera, sui partecipanti alla finale del sabato. Probabilmente questa mossa era volta ad evitare polemiche subito prima della Finale, e soprattutto a proteggere gli artisti di quei paesi che, nonostante la squalifica dei giurati, erano comunque riusciti a raggiungere la Finale.
Tuttavia, in Finale ogni paese che ha partecipato alla gara annuncia i voti della propria giuria tramite un portavoce, e la cosa non poteva più essere tenuta segreta. Per coprire la squalifica delle sei giurie, dunque, si è fatto ricorso al voto aggregato.
Le reti televisive le cui classifiche sono state sostituite dal voto aggregato sono state verosimilmente informate dell’accaduto durante la diretta del sabato, o immediatamente prima, ed è stato chiesto loro di annunciare una lista di voti differente da quella prodotta dalla giuria stessa il venerdì. Tre di queste reti televisive hanno fatto buon viso a cattivo gioco e hanno annunciato il voto determinato dall’EBU-UER, ma altre tre si sono molto probabilmente rifiutate, ed i loro portavoce sono stati quindi sostituiti da Martin Österdahl il quale, adducendo un non meglio specificato “problema tecnico di connessione” ha annunciato il loro “douze points”.
La polemica ha due cause principali:
In primo luogo, la poca trasparenza dell’EBU-UER sui fatti, volta a proteggere i cantanti in gara e a ridurre le polemiche prima della Finale, ha alimentato nel pubblico la sensazione di un complotto che si voleva tenere segreto.
E questa “teoria del complotto” volta dunque a far vincere l’Ucraina per motivi politici è stata alimentata anche dalle reti televisive coinvolte nello scandalo che, anziché scusarsi per l’accaduto, hanno accusato l’EBU-UER di aver arbitrariamente fabbricato voti fasulli, nonostante le giurie avessero espresso i propri voti regolarmente il venerdì.
L’Italia, come paese organizzatore, non ha ha avuto nessun ruolo in tutto questo scandalo.
L’Italia, come paese ospite, e la RAI, come rete televisiva che ha organizzato lo spettacolo, non hanno avuto nessun ruolo in questo scandalo. I presentatori si sono trovati a dover gestire la situazione, leggendo ciò che gli autori avevano preparato per loro, e hanno cercato di interagire al meglio anche con Martin Österdahl, nonostante tutti i problemi del caso. Tuttavia, la responsabilità del controllo dei voti e della loro eventuale sostituzione con un voto aggregato ricade solo sugli osservatori indipendenti e sull’EBU-UER.
• I precedenti. Non è la prima volta che i voti delle giurie sono stati messi in discussione dagli osservatori indipendenti, o direttamente dall’EBU-UER.
Nel 2014 l’intera giuria della Georgia fu squalificata per aver presentato cinque serie di voti identici nella propria top10, nelle posizioni dalla prima all’ottava. All’epoca, il voto di ogni paese era una media di voto delle giurie e televoto e quell’anno per la Georgia fu utilizzato il solo televoto.
Nel 2016 la giurata russa Anastasia Stotskaya fu rimpiazzata dopo aver pubblicato un video in cui spiegava il metodo di voto dei giurati russi, nel quale rendeva pubblici parte dei propri voti.
Nel 2017 il giurato norvegese Per Sundnes fu rimpiazzato per i suoi commenti inappropriati sul cantante irlandese Brendan Murray.
Infine, nel 2019 l’intera giuria della Bielorussia fu squalificata perché durante un’intervista ciascuno dei giurati aveva dato indicazioni riguardo ai propri favoriti e a quali paesi avevano deciso di premiare. Poiché il voto delle giurie in semifinale deve rimanere segreto fino a dopo la serata finale, la giuria fu squalificata e in finale si fece ricorso, anche in quel caso, al voto aggregato. Tuttavia la sera della finale fu rivelata addirittura una serie di voti sbagliata (le ultime dieci canzoni in classifica anziché le prime dieci) e fu necessario ricalcolare i punti in maniera corretta nei giorni successivi alla gara.
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