Il Ministro ucraino della Cultura, della Politica e dell’Informazione Oleksandr Tkachenko (Олександр Ткаченко), in una conferenza stampa presso il Media Center Ukraine, ha dichiarato che l’Eurovision Song Contest si terrà senza ombra di dubbio in Ucraina.
Queste le dichiarazioni di Tkachenko: “Non abbiamo dubbi sul fatto che il concorso debba svolgersi in Ucraina. L’unica cosa è che nessuno ha mai organizzato l’Eurovision durante la guerra. […] Ora stiamo cercando risposte con i nostri colleghi alle condizioni più importanti stabilite dall'[European] Broadcasting Union, ma credo che durante il nostro dialogo dovremo spiegare che alcune condizioni devono essere cambiate.”
Secondo Tkachenko, l’Ucraina ha già ricevuto un questionario dall’European Broadcasting Union sulle questioni che il Paese deve affrontare nell’ambito dell’organizzazione dell’Eurovision Song Contest in Ucraina. Tkachenko ha dichiarato che intende discutere, già da oggi, questi temi con i rappresentanti del concorso.
Come noto, i Kalush Orchestra, con il brano “Stefania”, hanno permesso all’Ucraina di vincere per la terza volta l’Eurovision Song Contest. Naturalmente a causa della situazione del Paese assediato dalle truppe russe, sembra al momento difficile che la nazione possa ospitare la manifestazione nel 2023 e, a tal proposito, alcuni Paesi, tra cui l’Italia, si sono già offerti di supportare la TV.
Qualche giorno fa, l’European Broadcasting Union ha aperto le discussioni con l’emittente ucraina Suspilne, per valutare la possibilità di organizzare l’Eurovision Song Contest 2023 in Ucraina. Il Primo Vice Capo dell’Amministrazione statale di Kyiv, ha già dichiarato la propria disponibilità ad ospitare il concorso.
L’Eurovision Song Contest 2022 si è concluso con la vittoria dei Kalush Orchestra che, con il brano “Stefania”, hanno permesso all’Ucraina di ottenere la sua terza vittoria nel concorso.
La norma dell’Eurovision Song Contest, introdotta nell’edizione del concorso del 1958, recita che il paese vincitore ha diritto ad ospitare il concorso l’anno successivo. Pertanto l’Ucraina dovrebbe organizzare la 67ª edizione della manifestazione e, a tal proposito, l’EBU-UER ha già cominciato a dialogare con l’emittente Suspilne, mentre Kyiv ha già dato la propria disponibilità.
Come noto lo Stato dell’Europa orientale, però, è attualmente sotto assedio delle truppe russe e, anche auspicando la fine della guerra nell’immediato, organizzare l’Eurovision 2023 nel Paese sembra quantomeno inverosimile.
Il regolamento dell’Eurovision Song Contest non prevede, in realtà una regola che sciolga il nodo in caso di impossibilità del Paese vincitore ad ospitare l’edizione successiva. In attesa di scoprire cosa accadrà alcuni Paesi si sono già resi disponibili ad ospitare il concorso o ad aiutare l’emittente ucraina nell’organizzazione.
Nella storia dell’Eurovision Song Contest, però, ci sono dei precedenti, in quanto diversi paesi hanno rifiutato di ospitare il concorso per svariate motivazioni, quali problemi finanziari correlati all’organizzazione o al fatto di aver vinto l’evento due volte di seguito o ancora di averlo ospitato di recente.
Germania, Paesi Bassi, ma soprattutto Regno Unito, sono le Nazioni che più spesso hanno svolto il ruolo di “supplenti” nel momento in cui un Paese vincitore non abbia voluto o potuto ospitare di nuovo il concorso.
Già nel 1957, quando non c’era ancora la tradizione del Paese vincitore che ospita l’edizione successiva ma, dopo la vittoria della Svizzera nel 1956, l’allora Germania dell’Ovest organizzò il secondo Eurovision Song Contest.
Tra gli anni ’70 e gli ’80, i Paesi Bassi organizzarono l’evento ben tre volte: nel 1970 e 1976 come Paese vincitore dell’edizione precedente, mentre nel 1980 l’Eurovision Song Contest fu organizzato dall’emittente NOS a L’Aia, poiché Israele, avendo vinto il concorso del 1978 e ospitato quello del 1979, rifiutò di organizzare il concorso.
La TV dei Paesi Bassi si offrì di ospitare il concorso, assumendosi quest’onere, sebbene non avesse avuto molto tempo per la preparazione dello show. Infatti vennero utilizzate alcune parti della scenografia dell’edizione 1976 e anche la sequenza video di apertura riproponeva molte immagini tratte dall’edizione di due anni prima.
Il Regno Unito ha avuto l’onore di ospitare l’Eurovision Song Contest ben 8 volte, ma solo nel 1968, 1977, 1982 e 1998 fu perché Il Paese aveva vinto il concorso dell’anno precedente. In realtà, lo stato britannico vinse il concorso, a pari merito con Francia, Spagna e Paesi Bassi, anche nel 1969, ma per l’edizione del 1970 i Paesi Bassi furono scelti come Paese ospitante, attraverso un’estrazione a sorte tra i quattro vincitori.
Le altre quattro edizioni organizzate dalla BBC si tennero nel Regno Unito perché i Paesi vincitori rifiutarono di ospitare il concorso.
Avendo vinto i concorsi del 1957 e del 1959, i Paesi Bassi rifiutarono di organizzare l’Eurovision 1960 e questo permise al Regno Unito di assumersene la direzione.
Nel 1963, la Francia si comportò come i Paesi Bassi nel 1960, rifiutandosi di organizzare il concorso nel poiché aveva già ospitato la competizione nel 1959 e nel 1961. Ancora una volta, senza aver vinto, il Regno Unito si occupò del concorso e in questa edizione l’emittente britannica fece un esperimento. Le canzoni furono trasmesse via radio da uno studio mentre il pubblico e la giuria erano situati in un’altra sala. Ogni canzone ebbe una scenografia differente e, dato che il cambiamento dello scenario avveniva molto rapidamente, al tempo girarono voci mai verificate che le esibizione fossero registrate.
Non riuscendo a trovare una location adeguata, il Principato di Monaco, vincitore dell’edizione del 1971, rinunciò ad ospitare il concorso del 1972, dando così un’altra opportunità al Regno Unito di organizzare l’evento, che questa volta si tenne ad Edimburgo, in Scozia.
Arriviamo infine al 1974, anno in cui la BBC ospitò il concorso per la seconda volta in tre anni perché l’emittente lussemburghese RTL non volle organizzarlo due anni di seguito, avendo vinto sia nel 1972 che nel 1973. Quella del 1974 fu un’edizione molto importante, non solo per il trionfo della Svezia rappresentata dagli ABBA, che proprio grazie alla vittoria dell’Eurovision con “Waterloo” incontreranno il successo mondiale. La canzone portoghese “E depois do adeus”, infatti, passò alla storia come l’unica canzone ad aver lanciato una rivoluzione. Fu utilizzata come segnale d’inizio del colpo di stato militare che rovesciò la dittatura portoghese nota come la rivoluzione dei garofani.
È con questa frase che Mary Kennedy, la presentatrice dell’Eurovision Song Contest 1995, diede il benvenuto al pubblico e agli spettatori, in diretta dal Point Theatre di Dublino.
In quell’anno l’Irlanda divenne l’unico paese ad ospitare il concorso per la terza volta consecutiva. L’isola di smeraldo, infatti, ha ospitato la competizione per tre volte di seguito nel 1993, 1994, 1995 segnando un record ancora imbattuto. L’Irlanda ha organizzato l’evento quattro volte nell’arco di cinque anni: 1993, 1994, 1995, 1997.
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