ESC 2018: RTP impostata in organizzare una delle edizioni dell’Eurovision Song Contest più economiche di sempre

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La 63ª edizione dell’Eurovision Song Contest che si terrà per la prima volta in assoluto in Portogallo, presso la MEO Arena (rinominata con il nome di ‘Altice Arena’) della città di Lisbona l’8, il 10 e il 12 maggio del prossimo anno, grazie alla vittoria di Salvador Sobral con “Amar pelos dois” (Loving for both of us) sarà l’edizione più economica di sempre.

Ad annunciarlo il Presidente dell’emittente pubblica portoghese RTPGonçalo Reis in un’intervista con il quotidiano portoghese O Jornal Economico, nel corso di un convegno organizzato dal Club Internazionale del Portogallo (ICPT).

Reis ha assicurato che la RTP organizzerà un concorso a basso costo: “Il più economico Eurovision Song Contest avrà luogo a Lisbona nel 2018, presentando una delle proposte più interessanti e creative mai fatte, con la capacità di progettare il Portogallo”.

Guardando gli investimenti degli ultimi 10 anni, abbiamo visto che l’Eurovision Song Contest è costato a chi lo ha organizzato, fra i 25 e i 40 milioni di euro. Gonçalo Reis ha assicurato che l’edizione portoghese (Eurovision 2018) sarà molto più economica: “Posso dire che noi staremo ampiamente sotto questi valori: organizzeremo la rassegna più economica di sempre. Ma anche una delle più interessanti di sempre”.

Reis ha poi spiegato che i creativi della tv portoghese stanno già elaborando il concetto che con ogni probabilità starà dietro all’edizione: “Vogliamo trasmettere l’immagine di un Portogallo contemporaneo, aperto al mondo, la cultura positiva dell’inclusione e della tolleranza. Sarà un progetto di mobilitazione creativa per tutta l’industria, per Lisbona e il Portogallo, pronti a cavalcare l’onda positiva che il paese trarrà da questo evento internazionale. Sarà un evento che coinvolgerà le città e il turismo, è un evento che va oltre le TV, che promuove l’industria creativa nazionale e quella dell’intrattenimento”.

Il Comune di Lisbona, per bocca del sindaco Fernando Medina, dal canto suo, ha già le idee chiare: “L’Eurovision Song Contest è un evento straordinario ed è un’opportunità per promuovere la città che non può essere sprecata. L’impatto economico che la rassegna porterà giustifica l’investimento, e all’evento contribuirà anche una tassa di soggiorno che sarà istituita. Non disperderemo le risorse dei contribuenti”.

Al momento il numero di Paesi che hanno già confermato la loro presenza al concorso salirebbe a 41 dopo il Portogallo (RTP) (automaticamente in Finale in quanto paese organizzatore), Albania (RTSH), Armenia (AMPTV), Australia (SBS), Austria (ÖRF), Azerbaigian (İTV), Belgio (VRT), Bielorussia (BRTC), Bulgaria (BNT), Cipro (CyBC), Croazia (HRT), Danimarca (DR), ERI di Macedonia (MRT), Estonia (ERR), Finlandia (Yle), Francia (France 2), Georgia (GPB), Germania (NDR), Grecia (ERT), Irlanda (RTÉ), Islanda (RÚV), Israele (IPBC), Italia (RAI), Lettonia (LTV), Lituania (LRT), Malta (PBS), Montenegro (RTCG), Norvegia (NRK), Paesi Bassi (AVROTROS), Polonia (TVP), Portogallo (RTP), Regno Unito (BBC), Repubblica Ceca (ČT), Romania (TVR), San Marino (San Marino RTV), Serbia (RTS), Slovenia (RTV Slo), Spagna (TVE), Svezia (SVT), Svizzera (SRG SSR), Ucraina (UA:PBC), Ungheria (MTVA) e tra questi notiamo notiamo la Russia (C1R), che ritorna nel concorso dopo un anno d’assenza e dopo che per l’edizione 2017 del concorso, la Russia aveva scelto Julia Samoylova / Юлия Самойлова, che avrebbe dovuto rappresentare il paese con la canzone “Flame Is Burning” (Горит пламя), però i servizi di sicurezza ucraini emisero un divieto di accesso per tre anni sul territorio ucraino nei confronti della cantante. La causa di ciò era un’esibizione del 2015 di Julia Samoylova / Юлия Самойлова in Crimea, la cui annessione alla Russia nel 2014 è contestata dall’Ucraina, senza aver ottenuto l’assenso delle autorità ucraine. Dopo le controversie dovute al bando e dopo alcuni infruttuosi tentativi di riparare la situazione il divieto venne reso definitivo, i canali televisivi russi Rossija 1 / Россия-1 e Primo canale (Pervyj kanal / Первым каналом) annunciarono ufficialmente la rinuncia a partecipare all’Eurovision Song Contest 2017, annunciando che Julia Samoylova / Юлия Самойлова avrebbe rappresentato la Russia all’edizione del 2018. Ancora nessun cantante è stato ufficialmente selezionato.

Dei Paesi non partecipanti, o di cui non si è ancora saputo niente, molti dovrebbero essere orientati, secondo voci, alla conferma. Resta l’incognita Moldavia (TRM), che nessuna notizia è stata rilasciata riguardo la sua partecipazione a Lisbona 2018.

Mentre hanno confermato l’assenza l’Andorra (RTVA), per motivi economici a causa della mancanza di sponsor; il Liechtenstein, che non debutterà in questa edizone; Monaco (TMC) e il Lussemburgo (RTL), che non hanno intenzione di rientrare nella competizione neanche quest’anno, portando così rispettivamente a 12 e 25 le edizioni consecutive di assenza; Slovacchia  (RTVS), che ha annunciato di non voler tornare a partecipare alla manifestazione; Bosnia ed Erzegovina (BHRT), a causa della crisi interna che sta subendo l’emittente pubblica oltre per motivi economici a causa della mancanza di sponsor; Turchia (TRT), assente dal 2012 in disaccordo con il metodo di votazione e contro la qualificazione automatica alla Finale dei Big 5 (Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito).

C’è già anche la prima artista ufficiale: si tratta di Laura Groeseneken, in arte Sennek, scelta internamente da VRT, la tv fiamminga che quest’anno sovrintende alla partecipazione del Belgio (in alternanza coi valloni di RTBF), Si tratta di una cantante semiprofessionista (lavora come vetrinista in una celebre catena di complementi di arredo), ma ha una buona carriera come autrice.

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