Sanremo 2023: Ecco le nuove anticipazioni e indiscrezioni sui cantanti in gara

Benché ci siano ancora cinque mesi prima del Festival di Sanremo 2023 che si terrà dal 7 all’11 febbraio 2023, nei mesi scorsi, Amadeus – conduttore e direttore artistico – ha già anticipato alcuni dettagli sulla nuova edizione del Festival. In particolare, la partecipazione di Chiara Ferragni nella prima e ultima serata, oltre a Gianni Morandi che lo affiancherà co-conduzione. Al momento sono queste le prime notizie confermate ufficialmente. Ma, nelle scorse ore, sono emerse le nuove anticipazioni e indiscrezioni sui cantanti in gara. 

Amadeus, conduttore nonché direttore artistico, è da tempo al lavoro per dare forma ai cantanti BIG che calcheranno il palco dell’Ariston per quella che sarà la sua quarta conduzione consecutiva. Secondo quanto scritto da Il Messaggero, circolano tanti nomi, Amadeus starebbe pesantemente corteggiando Tiziano Ferro per il suo debutto assoluto in gara come concorrente, dopo la presenza come co-conduttore nel 2020.

Ferro, appena tornato in radio con “La Vita Splendida“, non ha mai gareggiato a Sanremo, con la prima volta che potrebbe vederlo cantare un brano di Brunori Sas (che ha firmato anche il suo ultimo singolo, “La vita splendida”). Con l’uscita dell’album ormai prossima, sarebbe un traino perfetto. Per ora, da parte del cantautore nessun commento sul punto. 

Il rapporto di Tiziano Ferro con il Festival di Sanremo risale al 1997, quando avrebbe dovuto partecipare con il brano ‘Quando ritornerai’ per la sezione Nuove Proposte. Venne però, scartato fin dalle prime selezioni. Nel 2002 avrebbe potuto esserci una nuova possibilità con ‘Non me lo so spiegare’ ma gli eccellenti risultati di vendita dell’album ‘Rosso relativo’ esclusero l’idea di partecipazione.

Questo sul fronte gara, perché su quello ospiti, la prima partecipazione risale al 2006 per accompagnare Michele Zarrillo nella serata dei duetti in ‘L’alfabeto degli amanti’. Nel 2007 fu di nuovo sul palco per promuovere l’album ‘Nessuno è solo’ al pari del 2015 per la raccolta ‘TZN – The best of Tiziano Ferro’. È del 2017 l’omaggio a Luigi Tenco e la presentazione con Carmen Consoli del brano ‘Il conforto’ per la promozione del disco ‘Il mestiere della vita’Infine nel 2020, la prima edizione condotta da Amadeus, è stato ospite fisso in tutte le cinque serate.

Ma Amadeus vorrebbe andare oltre Tiziano. Anche Marco Mengoni potrebbe tornare al Festival, 10 anni dopo il trionfo con “l’Essenziale”. E se Laura Pausini punta ancora una volta al ruolo di super ospite per i 30 anni de “La Solitudine”, in gara torneranno quasi certamente Paola e Chiara, appena riunitesi e ufficialmente in studio di registrazione. A scrivere il nuovo brano delle sorelle Iezzi l’amico Max Pezzali.

Si parla anche di Laura Pausini ma, in quel caso, è possibile che torni nuovamente come ospite, proprio perché nel 2023 saranno 30 anni esatti dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo – con relativa vittoria – grazie al brano “La solitudine”, che la consacrò al grande pubblico proprio con la vittoria a Sanremo nella sezione Novità.

Graditi e potenziali ritorni anche per Paola e Chiara, il loro ritorno sul palco di Max Pezzali ha infiammato l’entusiasmo dei fan che sognano, da anni, una loro reunion; Paola Turci, fresca sposa di Francesca Pascale; i Pinguini Tattici Nucleari;  Levante; Annalisa e Madame. Tra i nomi in lista anche Ariete, Manuel Agnelli, Ghali, Bresh, Luigi Stragis, LDA, Mara Sattei, Al Bano, Ron, Marcella Bella e un’altra cantante che ogni anno, puntualmente, viene data come papabile big. Alessandra Amoroso, mai vista a Sanremo se non in qualità di super ospite. Occhio anche ad altri due ex vincitori. Giorgia, che non si vede all’Ariston in gara dal 2° posto del 2001 dietro Elisa, e Diodato, in trionfo nel 2020 con “Fai Rumore”.

Sfumato il sogno impossibile chiamato Mina, che è uscirà nel 2023 con un nuovo disco di inediti e un documentario sulla sua monumentale carriera, Monica Bellucci potrebbe essere una delle super ospiti ‘extra’ musicali di una delle cinque serate.

Rumors per ora, ovviamente, non confermati, ma che porterebbero sicuramente un elevato riscontro da parte del pubblico, tra ritorni graditi ed esordi carichi di aspettative.

Da ricordare che i brani in gara al Festival di Sanremo non hanno mai venduto così tanto da dieci anni a questa parte: a garantirlo sono i dati comunicati oggi, lunedì 3 ottobre, da FIMI.

Le certificazioni di platino accumulate dai brani in gara all’ultima edizione del Festival della Canzone Italiana sono ventinove, una in più di quante guadagnate da quelle in gara all’edizione precedente, quella del 2021. Osservando l’andamento delle vendite delle canzoni presentate sul palco del Teatro Ariston si nota come gli ultimi due Festival di Sanremo si siano rivelati particolarmente in sintonia con i gusti del pubblico: le edizioni del 2020 e del 2019 (con la direzione artistica rispettivamente di Amadeus e Claudio Baglioni) accumularono poco più della metà dei platini incassati nel 2022 (16 nel 2020, 17 nel 2019). Peggio ancora fecero le edizioni del 2018, del 2016 e del 2015, con – rispettivamente – 6, 7 e 8 platini complessivi, senza contare il picco negativo del Festival 2014, che ebbe Fabio Fazio come direttore artistico e conduttore (con Luciana Littizzetto) e Rocco Hunt come vincitore (con “Nu juorno buono”): i brani in gara al festival di sette anni fa riuscirono a conquistare, complessivamente, appena tre certificazioni di platino.

La crescita nelle vendite – basata sulle certificazioni – dei brani in gara al Festival negli ultimi dieci anni (+314%) e – soprattutto – nell’ultimo anno è ancora più sorprendente considerando l’innalzamento delle soglie delle certificazioni annunciate da FIMI annunciate esattamente un anno fa: nello specifico, le copie vendute (calcolando gli stream sulle piattaforme a pagamento secondo i tassi di conversione stabiliti) per conquistare il disco di platino furono innalzate da 70mila a 100mila. Un primo aggiustamento al rialzo nel periodo considerato dalla statistica comunicata oggi fu annunciato nel 2015, quando la più alta delle certificazioni fu innalzata da 25mila a 50mila unità.

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