Sanremo 2023: Sanremo Story – Tutti i vincitori del Festival di Sanremo (Campioni e Giovani)

Si svolge da martedì 7 febbraio 2023 la settantatreesima edizione del Festival di Sanremo – la prima si tenne dal 29 al 31 gennaio 1951. Più di sette decenni di Festival, settantadue (finora) le canzoni vincitrici: la settantatreesima verrà annunciata sabato 11 febbraio 2023.

La trentaquattresima edizione del Festival di Sanremo che si tenne nella cittadina ligure dal 2 al 4 febbraio 1984 introdusse una novità. Ovvero, una seconda competizione canora dedicata ai più giovani che debuttò con il nome di Nuove Proposte. Dal 1984 ad oggi, nel 2004, nel 2019 e dal 2022 si è tenuto un unico concorso accorpando quelli che vengono definiti Big e i Giovani.

Vi proponiamo un ripasso di tutti i vincitori del Festival di Sanremo (Campioni e Giovani). Quella del 2023 è la 73ma edizione del Festival di Sanremo che dal 1951 è la colonna sonora del nostro Paese: dagli anni del boom economico a quelli del Covid, la kermesse non ha mai perso un appuntamento. Decadi in cui performance di eccellenza e canzoni indimenticabili si sono alternate a polemiche e momenti tragici. Cliccando su “La storia di questa edizione” ti immergerai nel mondo della musica e della cultura italiana.

  • 2023 – Marco Mengoni – “Due Vite” (M. Mengoni, D. Petrella e D. Simonetta)
  • 2022 – Mahmood e Blanco – “Brividi” (Alessandro Mahmoud, Riccardo Fabbriconi e Michelangelo)

2022 – TUTTO L’ARISTON BALLA IL MEDLEY DEI DUE ETERNI RAGAZZI: MORANDI-JOVANOTTI. Si torna alla quasi normalità dopo la doccia fredda del Covid per la precedente edizione del Festival di Sanremo. A condurre è sempre Amadeus e la vittoria finale andrà alla coppia Mahmood-Blanco che presenta il brano “Brividi”. Le canzoni che hanno maggiore successo, oltre a quella che ha vinto, sono la dissacrante “Ciao ciao” de La Rappresentante di Lista e la travolgente “Dove si balla” di Dargen D’Amico. Entusiasmo per l’eterno Gianni Morandi che torna in gara dopo essere stato conduttore del Festival negli anni 2011 e 2012 con un brano scritto per lui da Jovanotti, intitolato “Apri tutte le porte” che gli vale il terzo posto in finale. Jovanotti raggiunge Sanremo per duettare con Morandi nella serata delle cover e i due vincono la gara presentando un medley di quattro pezzi di entrambi: “Occhi di ragazza” (Gianni Morandi – 1970), “Un mondo d’amore” (Gianni Morandi – 1967), “Ragazzo fortunato” (Jovanotti – 1992) e “Penso positivo”  (Jovanotti – 1993). Alle loro spalle la coppia Mahmood-Blanco con “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e una scatenata Elisa che interpreta il tema di Flashdance: “What a feeling”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 1°.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2021 – Måneskin – “Zitti e buoni” (David, Raggi, De Angelis, Torchio)
  • 2021 – Gaudiano – “Polvere da sparo” (L. Gaudiano e F. Cataldo)

2021 – I MÅNESKIN TRIONFANO E PARTONO ALLA CONQUISTA DEL MONDO. Nonostante il Covid è la regola “The show must go on” a comandare e così Amadeus, affiancato anche quest’anno dall’amico Fiorello, deve affrontare la difficile impresa di condurre il Festival in un Teatro Ariston deserto. Se la caverà benissimo. Nonostante questa grossa anomalia la settantunesima edizione della kermesse passa alla storia per un’altra ragione: la travolgente e inaspettata vittoria dei Måneskin con un pezzo rock puro intitolato “Zitti e buoni”, con il quale il gruppo romano andrà a conquistare anche l’Eurovision Song Contest e comincerà una incredibile ascesa nel panorama della musica mondiale. Sono tanti i brani che meritano di essere ricordati: il solo apparentemente banale “Musica leggerissima” di Colapesce e Dimartino, il rap di “Mai dire mai (la Locura)” di Willie Peyote, l’autotune esasperato di Madame in “Voce” e “Fiamme negli occhi” del duo Coma Cose che effettivamente, come direbbe Lucio Dalla, mentre cantano si guardano e si scambiano la pelle. Notevolissima nella serata delle cover la versione di “Amandoti” dei CCCP messa in rock proprio dai Måneskin con Manuel Agnelli – loro mentore ai tempi di X Factor – e l’esibizione di Willie Peyote che porta sul palco dell’Ariston Samuele Bersani per duettare sulla sua meravigliosa e struggente “Giudizi universali”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 4º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2020 – Diodato – “Fai rumore” (Diodato, E. Roberts)
  • 2020 – Leo Gassmann – “Vai Bene Così” (L. Gassmann e M. Costanzo)

2020 – MORGAN E BUGO, QUANDO LA COPPIA SCOPPIA (SUL PALCO). Al Festival di Sanremo arriva Amadeus che ha l’onere di raccogliere il testimone delle due fortunate edizioni condotte e dirette da Claudio Baglioni. E lo fa alla grande, portando a casa il miglior risultato degli Anni Duemila con una media di 54,78% di share, grazie anche al sostegno dell’amico Fiorello. La gara la vince Diodato con “Fai rumore”, brano delicato e poetico. Ma la grande protagonista di questa edizione del Festival è Elodie che si presenta con un brano scritto per lei da Mahmood con Dardust intitolato “Andromeda”. La canzone ritmica e sincopata arriverà settima, ma la performance dell’interprete romana, bellissima ed elegantissima in abiti Versace, è magnetica e lancerà definitivamente Elodie nell’empireo della musica italiana. Passa alla storia il rapporto complicato del duo Morgan-Bugo che culmina con il clamoroso abbandono del palco dell’Ariston da parte di quest’ultimo durante l’esecuzione della quarta serata poiché Morgan ha cambiato il testo del brano “Sincero” trasformandolo in un’invettiva contro il compagno d’avventura sanremese, del tutto ignaro. Ovviamente eliminati.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 25º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2019 – Mahmood – “Soldi (Mahmood, Dardust, Charlie Charles). 

2019 – ACHILLE LAUR RIPORTA LA TRASGRESSIONE SUL PALCO DELL’ARISTON. Nel secondo anno della gestione Baglioni, il Festival di Sanremo si apre con un superfavorito. Si tratta del giovane Ultimo che ha vinto la precedente edizione nella categoria Giovani. Si presenta tra i big con un pezzo perfetto per il palco del Festival, “I tuoi particolari”, e sull’onda di un grandissimo successo popolare. Il secondo posto finale gli sta strettissimo e non manca di sottolinearlo dichiarando che avrebbe meritato lui la vittoria. Che invece va a Mahmood che con “Soldi” indovina il tormentone perfetto. Grandi polemiche per la canzone e l’esibizione di Achille Lauro con “Rolls Royce” che gli vale il nono posto, ma avrà grande successo nei mesi successivi e lo consacrerà definitivamente come star trasgressiva e visionaria. Una Berté dai capelli turchini porta all’Ariston una bella canzone scritta da Gaetano Curreri, “Cosa ti aspetti da me”, che la spinge fino al quarto posto. Premio della critica per “Argentovivo” di Daniele Silvestri, cantata in coppia con il rapper Rancore, che racconta con disperazione soggettiva l’incomunicabilità tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 4º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2018 – BAGLIONI CONDUTTORE E DIRETTORE ARTISTICO. LO STATO SOCIALE FA BALLARE L’ITALIA. La sessantottesima edizione del Festival di Sanremo segna l’apertura dell’epoca di Claudio Baglioni, conduttore e direttore artistico della kermesse per questa e per la successiva stagione. Saranno entrambe un grande successo di pubblico e di ascolti Tv. A vincere quest’anno sono Fabrizio Moro ed Ermal Meta con il brano scritto a quattro mani “Non mi avete fatto niente”, ma a entusiasmare è la performance dei ragazzi de Lo Stato Sociale che portano, al loro debutto all’Ariston, la scanzonatissima “Una vita in vacanza” che sarà la vincitrice morale della competizione, nonostante si sia piazzata al secondo posto. Le loro esibizioni sono impreziosite dalla partecipazione dell’ottantatreenne ballerina acrobatica britannica Paddy Jones in coppia con Nico Espinosa. Tra i Giovani brilla un’altra stella di cui si sentirà parlare a lungo: si tratta di Ultimo che conquista la vittoria con la canzone “Il ballo delle incertezze”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 50º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2017 – Francesco Gabbani – “Occidentali’s Karma” (Francesco Gabbani, Filippo Gabbani, Fabio Ilacqua, Luca Chiaravalli)
  • 2017 – Lele – “Ora mai” (Lele, R. Di Benedetto e R. Canale)

2017 – MARIA DE FILIPPI INCORONA L’IRONIA DI GABBANI. Nel terzo anno dell’era Carlo Conti il Festival di Sanremo vede il ripetersi di un fenomeno piuttosto raro: il vincitore della sezione Nuove Proposte della precedente edizione si aggiudica la vittoria tra i big. A riuscire in questa impresa è Francesco Gabbani che presenta un brano divertente e scanzonato, “Occidentali’s Karma” del quale è anche autore. Sul filo di lana batte una Fiorella Mannoia che partiva superfavorita con il brano “Che sia benedetta”, perfettamente sanremese e magistralmente interpretato dalla cantante romana che mancava dall’Ariston da 29 anni. Ad affiancare Conti per tutte le serate della kermesse c’è – di nuovo – in prestito senza diritto di riscatto da Mediaset una Maria De Filippi perfettamente a suo agio sul palco dell’Ariston. Ermal Meta, altro “neopromosso”, conquista il Premio della Critica con “Vietato morire” che arriva anche terza nella graduatoria finale e vince il torneo delle cover con “Amara terra mia”, portato al successo da Domenico Modugno nel 1973.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 6º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2016 – Stadio – “Un giorno mi dirai” (Saverio Grandi, Gaetano Curreri, Luca Chiaravalli)
  • 2016 – Francesco Gabbani – “Amen” (F. Ilacqua e F. Gabbani)

2016 CARLO CONTI CONDUCE DI NUOVO E IL FESTIVAL TORNA A CONQUISTARE IL PUBBLICO TV. Squadra che vince non si cambia e dunque Carlo Conti torna a presentare il Festival dopo il successo dell’anno precedente. Ed è una scelta indovinata che viene premiata dal pubblico e dai telespettatori con risultati addirittura superiori a quelli, già ottimi, del 2015. La competizione viene vinta dagli Stadio di Gaetano Curreri con il brano “Un giorno mi dirai”, ma raccoglie consensi il brano “Nessun grado di separazione” interpretato da Francesca Michielin, reduce dal grande successo estivo di “Magnifico” cantata in coppia con Fedez, che si qualifica in seconda posizione. Gli Stadio rinunceranno a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Festival e sarà proprio la Michielin a sostituirli portando una versione in inglese di “Nessun grado di separazione”. Parterre de rois tra le Nuove Proposte dove si impone Gabbani con il brano “Amen”. Dietro di lui Ermal Meta (terzo con “Odio le favole”), Mahmood (quarto con “Dimentica”) e Irama (eliminato con la canzone “Cosa resterà”).

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA NC – Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2015 – L’ARISTON ACCLAMA LA LIRICA DE IL VOLO. In conduzione alla sessantacinquesima edizione del Festival di Sanremo viene indicato Carlo Conti affiancato da due cantanti, Emma e Arisa, e dalla modella spagnola Rocio Muñoz Morales. Dopo il buio dell’anno precedente il Festival torna a tirare in televisione e l’Auditel ne decreta il successo. Tra i 14 big si impone la potenza dei tre giovani de Il Volo con il brano “Grande amore” che oltre alla vittoria sanremese conquistano la possibilità di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Dietro di loro si piazza un Nek in grandissima forma con il brano “Fatti avanti amore”, ma la serata di Filippo Neviani è la terza, quella del torneo delle cover che il cantante bresciano vince a mani basse presentando una bellissima versione di “Se telefonando”, il capolavoro con parole di Maurizio Costanzo (che lo chiama per complimentarsi subito dopo l’esibizione) che Mina portò al successo nel 1966. Il Premio della Critica viene attribuito alla canzone “Adesso e qui (nostalgico presente)” di Malika Ayane.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 34º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2014 – Arisa – “Controvento” (Anastasi)
  • 2014 – Rocco Hunt – “Nu juorno buono” (A. Merli, R. Pagliarulo e F. Clemente)

2014 TRA LE NUOVE PROPOSTE VINCE IL RAP DI ROCCO HUNT. Dopo aver vinto tra le Nuove Proposte con “Sincerità” nel 2009, Arisa centra l’obiettivo grosso e con “Controvento” vince il sessantaquattresimo Festival di Sanremo. A condurre ritroviamo la rodatissima coppia Fabio Fazio-Luciana Littizzetto, ma l’Auditel non premia questa edizione della kermesse restituendo un minimo 39,26% medio di share (terza peggiore performance di sempre) e addirittura con la peggiore serata finale della storia. Tra le nuove proposte si impone Rocco Hunt con “Nu juorno buono”: per la prima volta un pezzo rap vince qualcosa sul palco dell’Ariston. Dietro di lui si fa notare un giovane cantautore, Antonio Diodato, che presenta il brano “Babilonia” e arriva secondo. Si sentirà ancora parlare di lui. Entusiasma, nel corso della seconda serata, il medley cantato da Claudio Baglioni, storico amico di Fazio e ospite per una sera al Festival. Tornerà presto in Riviera, ma con un ruolo ben più rilevante.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 38º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2013 – IL PREMIO DELLA CRITICA A ELIO E LE STORIE TESE. A tre anni dalla sua prima apparizione sul palco dell’Ariston, Marco Mengoni si presenta con la canzone giusta per sbancare il Festival. “L’essenziale” è un brano bellissimo di cui è anche autore, perfetto per Sanremo e Sanremo gli rende il giusto tributo. “Mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi e desideri che appartengono anche a te che da sempre sei per me l’essenziale” è il grido disperato del cantante viterbese, elegantissimo e perfetto in tutte le esecuzioni, trionfatore a “X Factor” nel 2009 e ora definitivamente consacrato nell’Olimpo della musica italiana. A fare da gran cerimoniere del suo trionfo c’è Fabio Fazio con Luciana Littizzetto. Sul secondo gradino del podio Elio e le Storie Tese con “La canzone mononota” che, come sempre, dietro a tanto divertimento cela un talento musicale notevolissimo e infatti si aggiudica il Premio della Critica. Tra i Giovani trionfa Antonio Maggio con la canzone “Mi servirebbe sapere”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 3º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2012 – BELEN MOSTRA LA FARFALLA. Dopo la parentesi del Professor Vecchioni del 2011 torna a vincere Sanremo una creatura di “Amici” di Maria De Filippi. Si tratta di Emma Marrone che si presenta con “Non è l’Inferno”, scritta da Kekko dei Modà, un brano rabbioso che affronta il tema della crisi economica che morde l’Italia. “Ho dato la vita e il sangue per il mio paese e mi ritrovo a non tirare fine mese…” è l’incipit di un brano, se vogliamo forse un po’ retorico, ma energico e di grande impatto. Per il secondo anno consecutivo a condurre il Festival è Gianni Morandi che si fa accompagnare da Rocco Papaleo e dalla modella ceca Ivana Mrazova, che però per la prima puntata non è disponibile a causa di un attacco di cervicale e viene rimpiazzata dalla coppia Elisabetta Canalis e Belén Rodriguez. La showgirl argentina scende le scale dell’Ariston in un abito azzurro e rosa con un profondissimo spacco laterale destro che lascia intravedere una farfalla tatuata nelle parti intime che diventerà il tema delle chiacchiere da bar per i mesi successivi.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 19º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2011 – IL CAMEO DELL’“ALIENO” FRANCO BATTIATO. Per la sessantunesima edizione del Festival di Sanremo scendono in campo un paio di pezzi da novanta della musica italiana. Il primo lo fa da gran protagonista: è Roberto Vecchioni – che mancava a Sanremo da 38 anni – che con la sua struggente “Chiamami ancora amore” e una emozionante interpretazione conquisterà la vittoria finale e anche il Premio della Critica. Più defilato, ma altrettanto clamoroso, il passaggio dell’altro mostro sacro: Franco Battiato. Il Maestro si presta a fare da “spalla” all’amico Luca Madonia che presenta “L’alieno”. L’ex Denovo arriva sul palco da solo e canta le prime due strofe e i due ritornelli. Alla sua destra un pianoforte a coda nero. Durante il secondo ritornello Battiato appare da destra, abito scuro e camicia bianca, cuffia in testa, si siede al pianoforte ed entra per ribattere due volte il ritornello, una prima volta solo voce e pianoforte e poi con Madonia e tutta l’orchestra. La canzone si classificherà quinta. Tra i Giovani, vittoria e Premio della Critica a Raphael Gualazzi che, con “Follia d’amore”, verrà scelto per rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest al quale l’Italia non partecipava da 13 anni.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA NC – Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione. 

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2010 – MORGAN ELIMINATO PER L’USO “ANTIDEPRESSIVO” DELLA COCAINA. La tradizione cominciata nella precedente edizione del Festival di assorbire e rilanciare i cantanti che si erano messi in luce nel talent Mediaset “Amici” prosegue. Questa volta tocca a Valerio Scanu, secondo classificato nell’edizione 2008 della trasmissione di Maria De Filippi. Scanu si presenta a Sanremo con il brano “Per tutte le volte che”: viene eliminato nel corso della seconda serata dalla giuria demoscopica ma, ripescato la serata seguente grazie al televoto, vince clamorosamente superando la tanto acclamata quanto criticata “Italia amore mio” cantata da Pupo in coppia con Emanuele Filiberto di Savoia (anch’essa ripescata dal televoto). Della canzone vincitrice farà sorridere e chiacchierare il verso-nonsense: “…a far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi…”. Terzo l’emergente Marco Mengoni con “Credimi ancora” che sfrutta una nuova regola che ammette di diritto tra i big di Sanremo il vincitore della precedente edizione del talent di RaiDue “X Factor”. Una perla di questa edizione è “La cometa di Halley” scritta dal frontman dei Baustelle Francesco Bianconi con l’interprete Irene Grandi. Eliminato in vigilia della kermesse l’ex Blue Vertigo, Morgan, per la brillante idea di aver rilasciato un’intervista al mensile Max nella quale dichiarava di fare uso di cocaina a scopo antidepressivo.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 11º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2009 – Marco Carta – “La forza mia” (Carta)
  • 2009 – Arisa – “Sincerità” (G. Anastasi, G. Mangiaracina e M. Filardo)

2009 – MARIA DE FILIPPI ACCOMPAGNA LA VITTORIA DELL’“AMICO” MARCO CARTA. A condurre la cinquantanovesima edizione del Festival di Sanremo è la rodatissima coppia Bonolis-Laurenti che nelle varie serate si farà accompagnare da “conduttori a contratto” diversi per ogni serata. E per l’ultima serata sul palco dell’Ariston sale niente meno che Maria De Filippi, regina della televisione sponda Mediaset. Se a ciò si aggiunge che la vittoria finale, annunciata proprio dalla De Filippi con Bonolis, va alla canzone “La forza mia” interpretata da Marco Carta, giovane stella reduce dalla vittoria della trasmissione Mediaset della De Filippi, Amici, ecco che la polemica è servita. E polemiche anche per la canzone presentata da Povia, “Luca era gay”, che racconta il percorso di un omosessuale che ritorna alla eterosessualità. Esulta il mondo cattolico e conservatore, si indigna la comunità LGBTQ+. Premio della Critica per il rock di Manuel Agnelli e dei suoi Afterhours con “Il Paese è reale”, eliminati dopo la prima esibizione. Fuochi d’artificio tra le giovani promesse dove si impone Arisa con “Sincerità”, che diventerà un vero tormentone. Dietro di lei “Come foglie” cantata da Malika Ayane. Chapeau!

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 11º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2008 – Giò Di Tonno e Lola Ponce – “Colpo di fulmine” (Nannini)
  • 2008 – Sonohra – “L’amore” (Fainello-Tini-Fainello)

2008 – IL FESTIVAL MENO SEGUITO DELL’ERA AUDITEL. Il punto più basso – a tutt’oggi – nella storia degli ascolti sanremesi tocca alla cinquantottesima edizione del Festival, condotta da Pippo Baudo con Piero Chiambretti. La vittoria finale va a Giò Di Tonno e Lola Ponce con il brano “Colpo di fulmine” (scritto da Gianna Nannini) che precede Anna Tatangelo con “Il mio amico” scritto dal di lei marito Gigi d’Alessio ed “Eppure mi hai cambiato la vita” di Fabrizio Moro, vincitore nel 2007 tra le giovani promesse. Merita attenzione la canzone (e l’esibizione) di Francesco Tricarico intitolata “Vita tranquilla”. Si tratta di una non banale disperata risposta – a 25 anni di distanza – alla “Vita spericolata” di Vasco Rossi. E disperata è l’interpretazione di uno spettinatissimo Tricarico che canta “Io voglio una vita tranquilla perché è da quando son nato che son spericolato. Io voglio una vita serena perché è da quando son nato che è disperata, spericolata però libera, verde, sconfinata…”. Emozionante anche l’esibizione nella serata “di coppia” durante la quale il cantautore si fa accompagnare da una performance del comico Michele Foresta.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA NC – Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2007 – CRISTICCHI PORTA LA FOLLIA AL TRIONFO. In occasione della cinquantasettesima edizione del Festival di Sanremo torna alla conduzione Pippo Baudo, gran cerimoniere per antonomasia della kermesse. Simone Cristicchi, che nel 2006 si era presentato tra le Nuove Proposte arrivando a un passo dalla vittoria di categoria nell’ultima serata, è promosso tra i big e riesce a conquistare il doppio titolo di vincitore del Festival e Premio della Critica grazie a una delicatissima e stralunata canzone intitolata “Ti regalerò una rosa” che narra la storia di Antonio, recluso in manicomio dalla prima infanzia per il suo eccesso di fantasia, interpretato come follia. Doppietta anche per Fabrizio Moro tra le giovani promesse che con “Pensa” porta a casa il bottino pieno: vittoria e Premio della Critica. L’interprete è anche l’autore della canzone, scritta di getto dopo avere visto un documentario su Paolo Borsellino. Ritmi caraibici per la divertente “La paranza” di Daniele Silvestri dall’incipit sfrontato (“Mi sono innamorato di una stronza, ci vuole una pazienza…”) e dai molteplici livelli di lettura.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 14º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Top of the Music*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2006

DOPO 35 ANNI TORNANO A SANREMO I NOMADI

Per la cinquantaseiesima edizione del Festival di Sanremo, condotta e diretta da Giorgio Panariello con Ilary Blasi e Victoria Cabello, continua la formula a gruppi distinti, ma semplificata rispetto all’anno precedente. Al netto delle distinzioni, comunque, la vittoria finale va a Povia con la canzone “Vorrei avere il becco”. Notevole il piazzamento come vincitori della categoria Gruppi, e secondi assoluti, dei Nomadi che si presentano a Sanremo dopo 35 anni dalla loro precedente apparizione, con un brano energico e struggente, una lettera che un padre al fronte manda al proprio figlio, intitolata “Dove si va”. Di grandissimo impatto anche il brano “Com’è straordinaria la vita” presentato da Dolcenera che ottiene ottimi riscontri in termini di vendite, anche se il più gettonato post kermesse sarà “Svegliarsi la mattina” interpretato dal duo Zero Assoluto.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

29°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2005

MODÀ E NEGRAMARO ALL’ESORDIO NON CONQUISTANO SANREMO

Torna la grande musical al Festival dopo l’anno sabbatico 2004. E infatti a vincere la competizione è la bella “Angelo” di Francesco Renga, dedicata alla figlia avuta con la showgirl Ambra Angiolini. La formula quest’anno è particolarmente articolata e prevede suddivisioni in varie categorie, eliminazioni durante le serate e una classifica finale senza distinzione tra i Giovani e le altre categorie di “big”. Ed è proprio tra i Giovani che compaiono due band che segneranno la storia della musica italiana degli anni a seguire: i Modà e i Negramaro. I primi presentano il brano “Riesci a innamorarmi”, ma sono i secondi a mettere sul tavolo una hit che farà strada come “Mentre tutto scorre”. Da par suo il pubblico di Sanremo non sembra appassionarsi a questi debutti e relega i due gruppi alle ultime posizioni della classifica. Va solo un po’ meglio a un’altra superband esordiente a Sanremo, ma già nota e apprezzata: Le Vibrazioni che arriveranno in finale senza piazzarsi con “Ovunque andrò”, uno dei brani di maggior successo nel loro repertorio.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

11°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2004

CELENTANO SALVA IL FESTIVAL MA FA ARRABBIARE JOAQUÍN CORTÉS

Le baruffe a Sanremo non mancano mai, ma la cinquantaquattresima edizione del Festival da questo punto di vista ha una marcia in più. La chiave di tutto sta nella scelta di affidare la direzione artistica a Tony Renis, personaggio divisivo che va subito in contrasto con il designato presentatore Paolo Bonolis che infatti dà forfait e lascia spazio a Simona Ventura, terza donna a condurre il Festival, dopo Loretta Goggi e Raffaella Carrà (anche se formalmente la prima fu Maria Giovanna Elmi nel 1978). Con Tony Renis non vanno d’accordo nemmeno le case discografiche che scelgono di boicottare la kermesse, mandando in Riviera nomi di secondo piano e l’Auditel punisce duramente il Festival. Ma l’autore di “Quando quando quando” riabilita almeno in parte la sua disastrosa direzione con un colpo di scena clamoroso: nella serata finale, a sorpresa, lo raggiunge sul palco l’amico d’infanzia Adriano Celentano, che si esibisce e fa alzare tutto il teatro in una calorosa standing ovation. Poco importa che la performance del Molleggiato vada lunga e faccia indispettire il ballerino Joaquín Cortés che, costretto ad attendere, decide di abbandonare l’Ariston senza esibirsi. Degna di nota anche l’esibizione di Dolores O’Riordan, travagliata e sfortunata cantante dei Cranberries, morta nel 2018 a soli 46 anni, che per l’occasione ha interpretato l’”Ave Maria” di Schubert. Per la cronaca, a vincere il Festival è Marco Masini con il brano “L’uomo volante”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2003

L’ULTIMO FESTIVAL DI GIUNI RUSSO

A trentacinque anni dalla sua precedente partecipazione torna sul palco dell’Ariston Giuni Russo. Nel 1968 si faceva ancora chiamare Giusy Romeo. In mezzo “Un’estate al mare”, “Alghero”, “Mediterranea” e tante altre hit estive e solari. Purtroppo, non è un buon momento per la cantante palermitana che è malata e si presenta a Sanremo completamente priva di capelli a causa delle cure che sta sostenendo. Presenta il brano “Morirò d’amore” con il quale chiuderà in settima posizione. Il destino le concederà ancora poco più di un anno di vita. Tra i big a trionfare è Alexia con la canzone “Per dire di no”, mentre tra i Giovani vince la canzone “Siamo tutti là fuori” cantata da una giovane artista pugliese, Emanuela Trane, che si è data come pseudonimo il nome di una canzone di Fabrizio de André: Dolcenera. Premio della Critica a Sergio Cammariere con il brano “Tutto quello che un uomo”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2002

L’URLO NERO DELLA BERTÈ INCOMPRESA

L’immagine più forte della cinquantaduesima edizione del Festival di Sanremo è senza ombra di dubbio quella di Loredana Bertè che porta sul palco dell’Ariston “Dimmi che mi ami”, un brano struggente e disperato di cui lei è la plastica rappresentazione. Siamo forse nel momento più difficile della vita e della carriera della cantante che si trova a interpretare la parte della donna-amante innamorata. Lo fa con passione, una voce a tratti stonata, graffiante; in una parola: disperata. “Dimmi che mi ami almeno un po’, quel po’ che si può dire per non morire” è l’urlo nero di questa Bertè che non viene compresa e arriverà diciassettesima. Solo un po’ meglio, quattordicesima, la seconda chicca di questa edizione: “Salirò” di Daniele Silvestri. Terminato il Festival sarà la canzone più fortunata e longeva tra quelle di questa edizione, diventando un classico. Per la cronaca a vincere furono i Matia Bazar con la non indimenticabile “Messaggio d’amore”, mentre tra i giovani si afferma Anna Tatangelo con “Doppiamente fragili”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

2001

LA RIVINCITA DI ZUCCHERO

“Siamo nella stessa lacrima, come il sole e una stella, siamo luce che cade dagli occhi”. Uno Zucchero ispiratissimo regala a Elisa Toffoli, prima partecipazione al Festival di Sanremo e per la prima volta in italiano, questo “Luce (tramonti a Nord Est)” un testo meraviglioso che vale alla cantautrice giuliana la vittoria della kermesse e il Premio della Critica, un “doblete” che non capita così di frequente. L’altro “doblete” è quello dello stesso Zucchero che è tra gli autori anche della stupenda “Di sole e d’azzurro” magnificamente interpretata da Giorgia che conquista la seconda posizione. Mai come quest’anno il nome della categoria Giovani è azzeccato: a vincere infatti con il brano “Stai con me (Forever)” sono i Gazosa, un gruppo di adolescenti, scoperti e prodotti da Caterina Caselli, che l’estate successiva faranno il botto con la superhit “www.mipiacitu”. “Sign of the times” avrebbe commentato Prince.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

12°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 2000 – Piccola Orchestra Avion Travel – “Sentimento” (D’Argenzio-Mesolella-Tronco-Servillo-Ciaramella-Spinetti)
  • 2000 – Jenny B. – “Semplice sai” (Minoia-Bersola)
2000

JOVANOTTI OSPITE MANDA UN APPELLO A D’ALEMA

Dopo il successo della passata edizione, viene confermato alla conduzione del Festival di Sanremo Fabio Fazio che punta sempre altissimo sulle sue “spalle” e per l’occasione si fa accompagnare da Luciano Pavarotti, Inés Sastre e Teo Teocoli. Il regolamento di questa edizione “sovrappesa” in maniera importante il voto della cosiddetta “giuria di qualità” (un selezionato gruppo ristretto di esperti di musica) che sfrutta il suo potere condizionando in modo pesante il risultato finale. La vittoria va infatti al brano “Sentimento” della Piccola Orchestra Avion Travel di Peppe Servillo (fratello dell’attore Tony), non esattamente un motivetto popolare e orecchiabile al primo ascolto. Il Premio della Critica va invece a Samuele Bersani e alla sua “Replay”. Si mettono in luce anche Irene Grandi con un brano intitolato “La tua ragazza sempre”, scritto per lei da Vasco Rossi, e Max Gazzè con “Il timido ubriaco”. Desta qualche polemica “politica” l’esibizione di Jovanotti che lancia un appello rap all’allora primo ministro Massimo D’Alema per la cancellazione del debito dei paesi del Terzo mondo. Verrà ricevuto con tutti gli onori a Palazzo Chigi.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

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Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1999

UN PREMIO NOBEL INCORONA IL VINCITORE

Per la prima volta a declamare il nome di un vincitore del Festival di Sanremo è nientemeno che un premio Nobel. Si tratta di Renato Dulbecco, trascinato sul palco dell’Ariston da Fabio Fazio assieme alla incantevole top model francese Laetitia Casta. I tre conducono un’edizione priva di colpi di scena che vede la vittoria di Anna Oxa con un brano, “Senza pietà”, ritmato e dalle sonorità orientaleggianti esaltato dalla solita magnifica voce dalla cantante pugliese, a dieci anni esatti dalla sua precedente vittoria in coppia con Fausto Leali. Tra le nuove proposte si impone Alex Britti con il brano “Oggi sono io” e si fa notare un bizzarro cantautore con un lieve difetto di pronuncia già preceduto da una certa notorietà per un fortunato brano dell’estate precedente, “La favola di Adamo ed Eva”. Si chiama Max Gazzè e con “Una musica può fare” arriva ottavo.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

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Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1998

L’IRONIA INTELLIGENTE DI VIANELLO NON CONQUISTA L’ARISTON

Non un’edizione memorabile del Festival questa quarantottesima. A dimostrarlo il fatto stesso che a vincere la classifica finale fu la canzone “Senza te o con te” interpretata dalla pressoché sconosciuta Annalisa Minetti, proveniente direttamente dalla sezione Giovani: il regolamento di quest’anno prevede infatti che i primi tre classificati di questa sezione siano fatti gareggiare anche nella sezione Campioni. Certo nessuno poteva prevedere che la vincitrice tra i Giovani avrebbe vinto anche tra i Campioni. Molto criticata anche la conduzione del Festival, affidata a Raimondo Vianello, ironico e sobrio come da suo cliché, ma forse un po’ troppo distaccato per il palco dell’Ariston. Né furono di grande aiuto le due co-conduttrici, la bionda Eva Herzigova e la mora Veronica Pivetti. Premio della Critica alla Piccola Orchestra Avion Travel che presenta il brano “Dormi e sogna” e che ha come voce solista Peppe Servillo, fratello dell’attore Tony Servillo.

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Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1997

LA METEORA JALISSE ATTRAVERSA IL CIELO DI SANREMO

È l’anno dei Jalisse con “Fiumi di parole”, vincitori meteora per antonomasia, famosi per non essere diventati famosi, passati alla storia per questo exploit senza alcun successo e senza alcun seguito. Capita a Sanremo. A fronte della loro fugace e dimenticabile apparizione il palco dell’Ariston fa da cornice alla solita, elegantissima, Patty Pravo che si presenta con un brano di Vasco Rossi sofisticato e di grande atmosfera che sembra disegnato su misura per l’artista veneziana, come l’elegante e sobrio abito nero con il quale si presenta. “La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me. Bevi qualcosa, cosa volevi? Vuoi far l’amore con me? La cambio io la vita che, che mi ha deluso più di te. Portami al mare, fammi sognare e dimmi che non vuoi morire” è l’azzeccatissimo ritornello che le vale il Premio della Critica e l’ottavo posto in classifica, un gradino sotto quella “Laura non c’è” che farà la fortuna di Filippo Neviani, in arte Nek. Tra le giovani promesse trionfo di Paola e Chiara con “Amici come prima” davanti a due altre promesse: lo sfortunato Alex Baroni (morirà in un incidente stradale cinque anni dopo) e Niccolò Fabi. Partecipa anche tal Mikimix, pseudonimo di Michele Salvemini, che troverà fortuna qualche anno più avanti con il nome Caparezza.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

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Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1996

RON E TOSCA VINCONO CITANDO SHAKESPEARE

Atmosfere sofisticate e intrecci vocali conquistano le giurie d’Italia per questa quarantaseiesima edizione del Festival. A rappresentare tutto ciò un inedito duo composto da Rosalino Cellamare in arte Ron e Tosca che propongono un brano dello stesso Ron intitolato “Vorrei incontrarti fra cent’anni” sul quale pioverà qualche polemica poiché nel testo sono ripresi pedissequamente alcuni versi tratti da due sonetti di Shakespeare. Il Premio della Critica, intitolato da quest’anno a Mia Martini, scomparsa nel maggio del ’95 e prima a vincerlo nel 1982, va a Elio e le Storie Tese con il brano “La terra dei cachi” che diventerà un grande successo. Ma il momento top di questa edizione cade all’inizio della prima serata, quando il super ospite Bruce Springsteen ottiene di esibirsi solo sul palco, illuminato da un occhio di bue, chitarra folk nera e armonica a bocca. Pippo Baudo lo introduce dalla platea, lui entra in camicia grigia e pantaloni grigi e canta “The ghost of Tom Joad”; in sovraimpressione – voluta da lui – la traduzione in italiano del testo del brano.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1995 – Giorgia – “Come saprei” (Todrani-Ramazzotti-Tosetto-Cogliati)
  • 1995 – Neri per Caso – “Le ragazze” (Mattone)
1995

FIORELLO CI PROVA DA CANTANTE, MA ARRIVA SOLO QUINTO

Dal settimo posto dell’anno precedente tra le Nuove Proposte alla vittoria tra i Campioni per Giorgia il passo è stato breve. A regalare il meritatissimo trionfo alla cantante romana dalla splendida voce è il brano “Come saprei” scritto in collaborazione con un altro romano Doc, Eros Ramazzotti. Anche Andrea Bocelli ha fatto il salto di categoria dopo la vittoria l’anno precedente tra le nuove proposte. La sua canzone, “Con te partirò”, arriverà “solo” quarta, ma conquisterà letteralmente il mondo. Delusione per Fiorello che si presenta in concorso con un brano scritto per lui da Max Pezzali intitolato “Finalmente tu”; è tra i più accreditati per la vittoria finale, ma non riuscirà ad andare oltre il quinto posto. Le Nuove Proposte si confermano “cantera” di grandi big del futuro. Quest’anno è la volta di un giovanissimo Gianluca Grignani che con la sua “Destinazione Paradiso” arriva sesto ma scrive una pagina di storia mentre Daniele Silvestri si piazza decimo e ultimo con “L’uomo con il megafono”. A vincere sono i Neri per Caso con “Le ragazze”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1994

SI MANIFESTA IL TALENTO DI ANDREA BOCELLI

Per una bizzarra coincidenza la quarantaquattresima edizione del Festival viene vinta nelle due categorie, Campioni e Nuove Proposte, da due cantanti non vedenti. Tra i Campioni è infatti Aleandro Baldi a trionfare con “Passerà”, ma tra le Nuove Proposte si afferma con prepotenza il talento cristallino di Andrea Bocelli che interpreta “Il mare calmo della sera”, scritta per lui da Zucchero che aveva incontrato due anni prima, in occasione della registrazione del provino della celebre “Miserere”, poi cantata con Luciano Pavarotti. Tra i big, a sorpresa, conquista il secondo posto il comico Giorgio Faletti con un brano serio, “Signor Tenente”, che tratta l’argomento drammatico delle stragi di mafia di via Capaci e via d’Amelio, mentre al terzo posto si afferma definitivamente il talento di Laura Pausini con la canzone “Strani amori”. Tra le nuove proposte, oltre al già citato Bocelli, si affacciano due stelle nascenti: Irene Grandi (quarta con “Fuori”) e Giorgia (settima con “E poi”).

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

NC
Non Classificato, cioè il singolo in classifica è arrivato dopo la 100ma posizione

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1993 – Enrico Ruggeri – “Mistero” (Ruggeri)
  • 1993 – Laura Pausini – “La solitudine” (Valsiglio-Cremonesi-Cavalli)
1993

ENRICO RUGGERI PORTA IL ROCK ALLA VITTORIA DEL FESTIVAL

Colpo di scena a Sanremo: si può vincere la kermesse anche con un pezzo decisamente rock. A sovvertire l’ordine costituito e consolidato in 43 onorate edizioni è Enrico Ruggeri, un passato punk con la sua band giovanile, gli Champagne Molotov, e un presente da navigato e sofisticato chansonnier. Al Festival – già vinto nell’87 con Morandi e Tozzi – questa volta presenta “Mistero” con tanto di chitarre distorte e batteria pesante. È una rondine che non fa primavera: bisognerà infatti aspettare il 2021 per rivedere un pezzo rock sul gradino più alto del podio e saranno i Måneskin con “Zitti e Buoni” a far riaccadere il miracolo. Nelle parti bassissime della classifica si attesteranno le due sorelle Bertè, Loredana e Mimì, in arte Mia Martini. Il brano che interpretano – per la prima volta in coppia – si intitola “Stiamo come stiamo”. È l’ultima apparizione di Mia Martini a Sanremo prima della sua tragica scomparsa. A vincere tra le Nuove Proposte è tale Laura Pausini con la canzone “La solitudine”. La ragazza farà strada.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

48°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1992 – Luca Barbarossa – “Portami a ballare” (Barbarossa)
  • 1992 – Aleandro Baldi e Francesca Alotta – “Non amarmi” (Baldi-Bigazzi-Falagiani)
1992

PIPPO BAUDO ADDOMESTICA CAVALLO PAZZO

Torna protagonista al Festival una mamma. Non una qualsiasi, generica o stilizzata, ma una specifica: si tratta della mamma di Luca Barbarossa, protagonista del suo brano “Portami a ballare”, struggente e autobiografico che vince la kermesse. Conduce il Festival Pippo Baudo che subentra a Renzo Arbore, inizialmente designato, ma che all’ultimo dà forfait. Dopo questo, Baudo condurrà altri 4 festival consecutivi. La serata iniziale si apre con il Pippo nazionale in impeccabile doppiopetto grigio che non fa in tempo a salutare e già deve gestire un imprevisto: un noto disturbatore, conosciuto con lo pseudonimo di Cavallo Pazzo, balza (incredibilmente indisturbato e incredibilmente vestito in doppiopetto grigio come Baudo) sul palco e grida “Questo festival è truccato, lo vince Fausto Leali”. Con buona pace di tutti Fausto Leali arriverà nono. Arriva seconda invece Mia Martini, suo miglior piazzamento di sempre, con la struggente “Gli uomini non cambiano” che però, a differenza delle ultime due partecipazioni, non conquista il Premio della Critica. Sarà la sua ultima apparizione in solitaria a Sanremo prima della tragica scomparsa.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

46°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1991

JO SQUILLO E SABRINA SALERNO SI PORTANO AVANTI CON IL TORMENTONE DELL’ESTATE

È la vittoria di un esordiente d’eccezione a caratterizzare la quarantunesima edizione del Festival di Sanremo. A trionfare è infatti Riccardo Cocciante che in Riviera non era mai venuto a gareggiare prima d’ora. E lo fa con una bella e struggente canzone, “Se stiamo insieme”, scritta dallo stesso Cocciante in coppia con Mogol. Sul palco dell’Ariston torna anche Umberto Tozzi con “Gli altri siamo noi”, scritta con Giancarlo Bigazzi. È la prosecuzione naturale di quella “Si può dare di più” che gli valse – assieme a Morandi e Ruggeri – la vittoria nel 1987. La magia si ricrea e il pezzo andrà forte, ma a Sanremo non vale più di un quarto posto dietro Renato Zero, esordiente anche lui e secondo con “Spalle al muro” e Marco Masini che con “Perché lo fai” – anch’essa firmata da Bigazzi – arriva terzo. Nella parte bassa del tabellone si colloca un duo frizzantissimo composto da Jo Squillo e Sabrina Salerno che con il brano, “Siamo donne” lanciano un inno che avrà grandissimo successo: “Siamo donne, oltre le gambe c’è di più…”.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1990 – Pooh – “Uomini soli” (Facchinetti-Negrini)
  • 1990 – Marco Masini – “Disperato” (Masini-Bigazzi-Dati)
1990

IL DADAISMO DI PASQUALE PANELLA DIVENTA UN TORMENTONE

“Vattene amore che siamo ancora in tempo. Credi di no? Spensierato, sei contento! Vattene amore, che pace più non avrò, né avrai. Perderemo il sonno, credi di no? I treni e qualche ombrello pure il giornale leggeremo male, caro vedrai. Ci chiederemo come mai il mondo sa tutto di noi…”. Sanremo si inchina di fronte al genio dadaista di Pasquale Panella, autore dei testi degli album bianchi di Lucio Battisti, che sotto mentite spoglie (Vanda Di Paolo) firma “Vattene amore”, il brano-tormentone di questa edizione del Festival, noto soprattutto per il refrain “Magari ti chiamerò trottolino amoroso, dudu e dadadà”, interpretato in coppia da Amedeo Minghi, sparsa la chioma bionda sulle spalle, e Mietta. Arriveranno terzi, ma passeranno alla storia. A vincere sono invece i Pooh con l’efficacissima “Uomini soli” (e quel “Dio delle cittuaaaaà” sparato a piena ugola da Roby Facchinetti, diventato un meme ante litteram). Mia Martini ci ha preso gusto e per il secondo anno consecutivo vince il Premio della Critica. Questa volta con un brano di Franco Califano (che per lei aveva scritto “Minuetto”, altro suo cavallo da battaglia): “La nevicata del ‘56”.

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11°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1989 – Anna Oxa e Fausto Leali – “Ti lascerò” (Fasano-Leali-Ciani-Berlincioni-Bardotti)
  • 1989 – Paola Turci – “Bambini” (Roberto Righini, Alfredo Rizzo)
  • 1989 – Mietta – “Canzoni” (Minghi)
1989

JOVANOTTI IN GARA CANTA VASCO

Questa edizione di fine decennio ha due potentissimi trionfatori. Che naturalmente non sono i vincitori del Festival che viene conquistato dalla coppia Fausto Leali-Anna Oxa con il brano “Ti lascerò”, perfetto per esaltare le straordinarie doti vocali dei due interpreti e per conquistare i facili entusiasmi delle giurie sanremesi. Le perle dell’edizione numero 39 della kermesse sono due canzoni che segnano – ciascuna a suo modo – la storia della musica leggera italiana. La prima viene presentata da Raffaele Riefoli, in arte Raf, grande protagonista del pop dei primi Anni 80 con la superhit internazionale “Self control”, e si intitola “Cosa resterà degli Anni 80”. Un brano disincantato che fotografa perfettamente – e ben si capirà ad anni di distanza – un decennio che si stava chiudendo con la caduta del muro di Berlino e una Storia che stava voltando pagina in maniera fragorosa. L’altro è un grandissimo ritorno, quello di Mia Martini, con un pezzo da antologia: “Almeno tu nell’Universo”, capolavoro scritto da Bruno Lauzi (che già aveva scritto per lei “Piccolo uomo”) e una interpretazione mozzafiato. Vince a mani basse il Premio della Critica, che – dopo la sua tragica scomparsa avvenuta nel 1995 – le verrà intitolato, ed entra definitivamente nella storia del Festival. Da segnalare la partecipazione (unica a tutt’oggi) di Jovanotti con il brano “Vasco” ispirato a Vasco Rossi.

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26°

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  • 1988 – Massimo Ranieri – “Perdere l’amore” (Marrocchi-Artegiani)
  • 1988 – Future – “Canta con noi” (Battistini-Reitano M.-Reitano G.-Sacco-Bolognesi)
1988

IL FESTIVAL SI FERMA PER TIFARE TOMBA A CALGARY

Torna a 19 anni di distanza dalla sua ultima apparizione sul palco dell’Ariston Massimo Ranieri, e ci torna con un pezzo di enorme impatto, nato per vincere: “Perdere l’amore”. Struggente e potente, perfetto per le doti vocali del cantante partenopeo, era stato presentato già l’anno prima da Gianni Nazzaro, ma fu incredibilmente rifiutato. A scaldare i cuori dell’Ariston non c’è solo Massimo Ranieri, ma anche un redivivo Mino Reitano che mancava dal 1974 e si presenta con un brano decisamente tagliato per la standing ovation. Si intitola “Italia” ed è una elegia – invero piuttosto retorica – del Bel Paese scritta da Umberto Balsamo (e pensata per essere interpretata nientemeno che da Luciano Pavarotti). Arriverà sesta ma regalerà una nuova popolarità al cantante calabrese, divenendo la sua canzone più fortunata. A livello di vendite invece sarà Tullio de Piscopo con la sua “Andamento lento” a vincere su tutti. Da ricordare l’interruzione – senza precedenti – della serata finale del Festival per consentire la trasmissione in diretta da Calgary della seconda manche dello slalom speciale che vale l’oro olimpico ad Alberto Tomba.

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16°

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1987

LA BIONDA PATSY KENSIT MOSTRA UN CAPEZZOLO IN DIRETTA

Un’edizione caratterizzata dalle emozioni forti. Il trio Morandi-Ruggeri-Tozzi vince con l’inno “Si può dare di più”, ma la serata finale della kermesse viene funestata dall’annuncio, dato in diretta da Pippo Baudo, della morte di Claudio Villa, il “reuccio” della canzone italiana, protagonista e polemista di tante edizioni del Festival. In gara tanti brani che avranno grande fortuna. La coppia d’Italia, Al Bano e Romina Power (incinta della nascitura Romina jr.) presenta “Nostalgia canaglia” e si piazza terza. Immediatamente dietro di loro arriva la potenza di Fausto Leali con “Io amo”. Solo ottava, ma glorificata con il Premio della Critica, Fiorella Mannoia con uno dei suoi brani più rappresentativi: “Quello che le donne non dicono”, capolavoro scritto per lei a quattro mani da Enrico Ruggeri e Luigi Schiavone. Ad aggiungere un po’ di pepe l’incidente occorso a Patsy Kensit, biondissima e bellissima cantante degli Eight Wonder, che mostra (forse) involontariamente un seno durante la sua esibizione a causa del cedimento di una spallina del suo abito. Per la cronaca fu il primo Sanremo dell’era Auditel e, a tutt’oggi, quello con più audience di sempre: la serata finale registra oltre 18 milioni di spettatori con il 77,5% di share.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1986 – Eros Ramazzotti – “Adesso tu” (Ramazzotti-Cassano-Cogliati)
  • 1986 – Lena Biolcati – “Grande grande amore” (D’Orazio-Fabrizio)
1986

“IL CLARINETTO” DI ARBORE SI INCHINA DI FRONTE ALL’ESPLOSIONE DI EROS

Con una scalata che fa impressione, Eros Ramazzotti in soli tre anni conquista Sanremo con “Adesso tu”. Dopo avere vinto la sezione Nuove Proposte con “Terra Promessa” da perfetto sconosciuto nel 1984 e avere conquistato l’anno successivo un’ottima sesta piazza tra i big con “Una storia importante”, il giovane ragazzo del Lamaro (zona popolare della periferia romana alle spalle di Cinecittà) si presenta con una terza hit che avrà un successo epocale e che gli garantisce il primo posto tra i big. Dietro di lui, in seconda posizione, un Renzo Arbore reduce dal trionfo della trasmissione cult “Quelli della Notte” che porta in Riviera un brano divertente e scanzonato, “Il clarinetto”, ammiccante e ricco di doppi sensi. Ancora retrovie nobili: Zucchero si piazza penultimo con “Canzone triste”; non fanno molto meglio Luca Barbarossa con “Via Margutta” ed Enrico Ruggeri con “Rien ne va plus”, entrambe entrate di diritto nelle raccolte dei brani migliori dei due cantautori. La seconda conquista il Premio della Critica.

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11°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1985

ZUCCHERO INCOMPRESO ARRIVA PENULTIMO CON “DONNE”

A questo giro tocca ai Ricchi e Poveri portare a casa il risultato con “Se m’innamoro” che corona un inseguimento durato anni (nel 1970 la loro prima volta con “La prima cosa bella” scartata da Gianni Morandi) e certifica la popolarità del gruppo ligure. A farsi notare però è un giovane ragazzo romano nato ai bordi di periferia (ma ce lo racconterà un anno più tardi). Si tratta di Eros Ramazzotti che, dopo aver stravinto l’anno precedente la categoria Nuove Proposte con “Terra Promessa”, si presenta tra i big con un’altra hit dai grandi numeri: “Una storia importante”. Arriverà sesta, ma attesterà definitivamente la grandezza di Ramazzotti nel panorama musicale italiano. Non si fa invece notare un altro emiliano Doc, il trentenne Adelmo “Zucchero” Fornaciari che porta in Riviera un brano leggero e orecchiabile (da lui peraltro ampiamente disconosciuto in maturità) che arriva solo penultimo. Ma che resterà nella storia: “Donne, dududu, in cerca di guai. Donne a un telefono che non suona mai…”. Il pubblico femminile va in sollucchero per il giovanissimo (15 anni) cantante messicano Louis Miguel che in un perfetto smoking doppiopetto total white arriva secondo con “Noi, ragazzi di oggi”, brano di Cutugno-Minellono.

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54°

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  • 1984 – Al Bano e Romina Power – “Ci sarà” (Minellono-Farina)
  • 1984 – Eros Ramazzotti – “Terra promessa” (Ramazzotti-Salerno-Brioschi)
1984

IL RITORNO DI PATTY PRAVO, IN VERSIONE NIPPONICA

È l’edizione di Al Bano e Romina Power che finalmente riescono a vincere con il brano “Ci sarà”. Rappresentano la favola italiana e il Belpaese li porta al trionfo. Il Premio della Critica va a Patty Pravo che presenta un sofisticatissimo brano scritto da Maurizio Monti. La performance è mozzafiato: l’interprete veneziana – che torna dopo un lungo periodo di assenza dalla vita pubblica – si presenta bellissima, fasciata in un abito Versace di lamé argentato, con acconciatura e movenze da teatro giapponese. Scende lenta e sinuosa la scala a “S” che attraversa il palco dell’Ariston e raggiunge con pochi misuratissimi passi il centro del medesimo, dove termina l’esecuzione pressoché immobile, giocando con un ampio ventaglio. “Io l’ho cercata sopra il colle la mia piccola ribelle, stava invece in casa tua, o bambola. Si dice in giro che la tieni male, come fai? Mandami a dire se è vero corro a prenderla”. Per molti si tratta di un brano autobiografico e il riferimento alla “bambola” del “Tu mi fai girar come fossi una bambola” pare fin troppo esplicito. Tra gli ospiti stranieri super esibizione dei Queen che cantano “Radio Ga Ga”. Viene loro imposto il playback e Freddie Mercury (chiodo di pelle rosso su canotta bianca e pantaloni bianchi superattillati) ne approfitta per usare il microfono come un accessorio da portare non necessariamente alla bocca durante il cantato.

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15°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1983

PETER GABRIEL SI LANCIA SUL PUBBLICO E ATTERRA DI SCHIENA SU UNA CASSA

In un anno in cui si presentano Toto Cutugno con “L’Italiano”, la più nazional-popolare delle nazional popolari (venderà milioni di copie in tutto il mondo, facendo la fortuna di Cutugno e diventando di fatto un secondo inno nazionale italiano) e arriva quinto, Vasco Rossi con “Vita Spericolata” in una nuova performance stralunata e dissacrante (questa volta abbandona il palco anzitempo, mentre la sua voce in playback continua a “cantare” il finale) e arriva penultimo e i Matia Bazar, con quel sofisticato capolavoro che è “Vacanze Romane”, arrivano quarti; a vincere la kermesse è la sconosciuta (che tale resterà) Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”. Capita a Sanremo. Tra gli ospiti stranieri spicca un Peter Gabriel che truccato da scimmia presenta la sua hit “Shock the Monkey”. Durante l’esibizione una fune viene calata sul palco e l’artista la usa per aggrapparvisi e lanciarsi sul pubblico. L’effetto è decisamente scenografico, meno il finale: l’ex Genesis termina infatti il breve volo atterrando di schiena su una cassa al suo rovinoso rientro sul palco.

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42°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1982

NASCE IL PREMIO DELLA CRITICA E LO VINCE MIA MARTINI

Al Bano e Romina Power conquistano il Paese con la loro hit più iconica, “Felicità”, ma non sono loro a vincere la trentaduesima edizione del Festival, bensì l’ex Pooh Riccardo Fogli con “Storie di tutti i giorni”. Nelle retrovie, anzi proprio ultimo, arriva un giovane e ancora poco conosciuto rocker della provincia modenese, Vasco Rossi, con “Vado al massimo”, una canzone fresca ed estiva, ma non priva di guizzi. Il più curioso è un dissing ante litteram nei confronti di un non meglio precisato giornalista: “Meglio rischiare che diventare come quel tale che scrive sul giornale”. Vasco usa il palco di Sanremo per prendersela non con uno qualunque, ma con sua maestà Nantas Salvalaggio, decano del giornalismo nobile italiano (fondatore e primo direttore di Panorama, per dire) che lo aveva aspramente criticato dalle colonne del settimanale Oggi dopo una sua apparizione a Domenica in. Vasco chiude la sua performance infilandosi nella tasca destra della giacca di pelle grigia il microfono e avviandosi verso l’uscita. Ma non ha fatto i conti con il filo che, dopo pochi passi, con uno strattone fa saltare fuori e cadere a terra (con un tonfo) il microfono. Una straordinaria Mia Martini vince il neocostituito Premio della Critica con la stupenda “E non finisce mica il cielo”. Il crudele destino finirà per farle intitolare questo premio dopo la sua tragica scomparsa 13 anni più tardi.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

14°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1981 – Alice – “Per Elisa” (Alice-Battiato-Pio)
1981

VINCE “PER ELISA”, MA “MALEDETTA PRIMAVERA” SARÀ IL VERO TORMENTONE

Carla Bissi, in arte Alice, porta a Sanremo “Per Elisa”, un brano sulla dipendenza scritto con Franco Battiato e Giusto Pio sulla cui interpretazione si discuterà a lungo (Elisa è davvero una donna o rappresenta una sostanza?), dritto come una lama. E dritta come una lama è la sua rabbiosa interpretazione: “Per Elisa vuoi vedere che perderai anche me, per Elisa non sai più distinguere che giorno è. E poi non è nemmeno bella”. Stivali, pantaloni di pelle, gambe divaricate, pugni chiusi, occhi spalancati sulla platea dell’Ariston che Alice si mangia senza quella timidezza che sarebbe lecito aspettarsi dai suoi 27 anni. Se ne fanno una ragione la ben più navigata Loretta Goggi che con la sua “Maledetta primavera” arriverà seconda, ma otterrà un successo che tuttora resiste, i Ricchi e Poveri con “Sarà perché ti amo”, uno dei loro brani più popolari e un’esordiente Fiorella Mannoia che con la torbida “Caffè nero bollente” fa sussultare sui velluti dell’Ariston i benpensanti: “Io non ho bisogno di te perché io non ho bisogno delle tue mani, mi basto sola”.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

22°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1980 – Toto Cutugno – “Solo noi” (Cutugno)
1980

L’UNICA VITTORIA DELL’ETERNO PIAZZATO TOTO CUTUGNO

Vince Toto Cutugno con “Solo noi”, la sua unica vittoria al Festival in mezzo a tantissimi piazzamenti. Sarà sei volte secondo, di cui quattro consecutive (che gli fecero guadagnare l’appellativo di eterno secondo) e una volta terzo. La Rai trasmette in Tv l’ultima serata del Festival, mentre delle prime due viene mandata in onda una sintesi della durata di 25 minuti e limitata alle canzoni qualificate. Per la prima volta viene eliminata l’orchestra e le band si esibiscono con le sole voci dal vivo e gli strumenti in playback. Cosa che accadrà per tutte le edizioni successive fino al ritorno nel 1990. Tra i debuttanti i milanesi Decibel, gruppo punk capitanato dal ventiduenne Enrico Ruggeri, con “Contessa”, dedicata, secondo alcuni, a Renato Zero, con il quale il gruppo avrebbe avuto una disputa per motivi editoriali. Scandalosa, per quegli anni, la performance di Roberto Benigni che chiama l’allora Papa Giovanni Paolo II “Woitilaccione” e il presidente del Consiglio dei ministri, Francesco Cossiga, “Cossigaccio”. Fa un monologo sul sesso e bacia la co-conduttrice Olimpia Carlisi (all’epoca sua compagna) per 30 secondi.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

18°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1979 – Mino Vergnaghi – “Amare” (Finà-Ortone)
1979

LA COCAINA FA UNO SLALOM TRA LE MAGLIE DELLA CENSURA

Due super ospiti straniere, Tina Turner e Kate Bush, danno colore alla ventinovesima edizione del Festival. A sorpresa vince Mino Vergnaghi con la canzone “Amare” che non avrà molto successo anche a causa del fallimento della Ri-Fi, la sua casa discografica. Buoni i riscontri di vendite per i Camaleonti, Enzo Carella e Franco Fanigliulo, anche se il brano di quest’ultimo, “A me mi piace vivere alla grande”, viene contestato perché accusato di contenere espliciti riferimenti all’uso di cocaina, tanto che il verso “foglie di cocaina” viene sostituito da “bagni di candeggina”. “Cocaina” c’è anche nel testo della canzone “Quell’attimo in più” dei Camaleonti che però viene eseguita in diretta senza alcuna modifica. La stessa censura non tocca neanche “Sarà un fiore” del cabarettista milanese Enrico Beruschi, nonostante sia piena di doppi sensi a sfondo sessuale.

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99°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1978

RINO GAETANO, CONTROVOGLIA, SDOGANA IL SESSO IN RIVIERA

Grande protagonista della trentottesima edizione del Festival è Rino Gaetano, letteralmente trascinato sul palco dell’Ariston (lui non avrebbe voluto partecipare) con una canzone non amata dal cantante ma che paradossalmente diventerà la sua più famosa hit: “Gianna”, con la quale sdogana il termine “sesso” in Riviera. I titoli di testa recitano: “Presenta Maria Giovanna Elmi” che si occupa di aprire le tre serate della manifestazione, ma in realtà la kermesse viene guidata dallo stesso Patron Salvetti che annuncia i cantanti in gara e comunica i risultati. È un’edizione contraddistinta da numerosi problemi di natura tecnica, anche sul palco. Per la prima e unica volta nella storia della manifestazione, le prime due serate non vengono mandate in onda neanche dalla radio. A suscitare scalpore la giovane esordiente Anna Oxa, per via del look punk suggeritole dal suo scopritore Ivan Cattaneo. Alberto Bevilacqua la definisce un personaggio stereotipato e carente dal punto di vista vocale. In realtà l’interprete porta in gara una delle più belle canzoni ascoltate a Sanremo: “Un’emozione da poco” che avrà un grandissimo successo. A vincere sono i Matia Bazar con “…E dirsi ciao”.

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28°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1977

IL FESTIVAL SBARCA AL TEATRO ARISTON (E ARRIVA A COLORI IN TV ANCHE IN ITALIA)

Nel 1977 si cambia sede. La manifestazione canora si sposta dal Casinò Municipale al teatro Ariston in Via Matteotti, e la Televisione manda in onda la prima finale del Festival a colori, dopo le esperienze precedenti limitate solo all’Eurovisione. La scelta della nuova sede, tra i vari effetti, ha anche quello di far calare il prezzo dei biglietti di oltre la metà. Maurizio Costanzo conduce sul primo canale Rai in seconda serata un dibattito sulla musica leggera tra giornalisti, cantanti e pubblico: l’embrione di quello che sarà il DopoFestival. Nelle due serate iniziali, trasmesse solo alla radio e condotte da Maria Giovanna Elmi, su idea del Patron Vittorio Salvetti vengono realizzati dei mini-spettacoli da parte dei cantanti in gara (formula che sarà poi ripresa da Pippo Baudo per l’edizione 2003 del Festival). Per la prima volta sul podio figurarono tre gruppi: gli Homo Sapiens con “Bella da morire”, i Collage con “Tu mi rubi l’anima” e i Santo California con “Monica”. Donatella Rettore, alla seconda partecipazione, lancia caramelle sul pubblico. Tra gli ospiti anche Barry White che registra uno spettacolo di circa un’ora che verrà mandato in onda qualche mese dopo la conclusione del Festival.

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19°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1976

NIENTE ORCHESTRA E POCA TV: GLI ANNI BUI DEL FESTIVAL

Dopo la disastrosa edizione del 1975 viene richiamato alla direzione artistica del Festival Vittorio Salvetti ed è lui che chiama Giancarlo Guardabassi, DJ umbro, alla conduzione, dopo la rinuncia di Domenico Modugno a soli tre giorni dall’inizio della manifestazione. Per la prima volta nella storia del Festival il conduttore non sale mai sul palcoscenico, ma resta seduto a un tavolo ai piedi del palco stesso, come se fosse in uno studio radiofonico: Guardabassi – nomen omen – conduce senza guardare mai la telecamera, come i deejay all’americana ai quali si ispirava. Salvetti opera scelte drastiche: elimina l’orchestra e invita star d’eccellenza come Julio Iglesias, la rockstar internazionale Suzi Quatro, Mario Del Monaco (che però rinuncia a partecipare a causa di una indisposizione), lo stesso Domenico Modugno, Esther Phillips, Adamo e la debuttante Romina Power che viene inserita in gara. Tra gli esclusi Claudio Villa, con una canzone sulle lotte operaie intitolata “Serenata al mio padrone”, che reagisce alla bocciatura dando del fascista a Vittorio Salvetti. La Rai trasmette in televisione solamente la serata conclusiva, mentre le prime due solo alla radio. La diretta della serata finale del Festival sfora i tempi stabiliti, vedendosi togliere la linea di punto in bianco per l’inizio del telegiornale.

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69°

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1975

IL PRIMO FESTIVAL A COLORI (MA NON IN ITALIA)

È un’edizione considerata tra quelle di minor successo della storia del Festival a causa di disaccordi tra il comune di Sanremo, organizzatore della manifestazione, e le case discografiche che decidono di boicottarla non portando grandi nomi in gara. Dal punto di vista tecnico però rappresenta comunque una primizia essendo il primo Festival trasmesso a colori per tutte le televisioni del circuito Eurovisione anche se la Rai, produttrice televisiva dell’evento, lo trasmette ancora in bianco e nero in Italia. Una crisi politica nell’amministrazione comunale porta, a circa un mese dall’inizio della manifestazione, alle dimissioni di cinque assessori e il blocco delle attività del Festival che ancora a inizio febbraio non ha i nomi dei partecipanti. È l’arrivo del direttore d’orchestra, Enrico Simonetti, a sbloccare la parte artistica della questione con gli abbinamenti tra brani e interpreti. Ed è in questa occasione che l’orchestra torna, ma solo per un anno, al direttore unico per tutte le canzoni, come non succedeva dal 1952. La madre della cantante Daniela desta scandalo dichiarando di avere pagato otto milioni di lire alla casa discografica Osi in cambio della garanzia di accedere alla finale (cosa poi non avvenuta).

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89°

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1974

LA TERZA VITTORIA DI IVA ZANICCHI

Per la terza volta trionfa Iva Zanicchi con “Ciao cara come stai” e diventa la donna ad aver vinto il maggior numero di edizioni del Festival. Anche questa edizione viene considerata tra quelle “perdute” del Festival per quanto riguarda la documentazione video sino a quando, nella puntata di Techetechetè del 24 agosto 2021 chiamata “Sanremo Cult”, viene mostrata la prima parte dell’esibizione di Milva con la presentazione di Corrado e Gabriella Farinon, in una registrazione effettuata in bianco e nero. Spicca la presenza di Claudio Baglioni che scrive “A modo mio” cantata da Gianni Nazzaro. Mentre “Fiume grande”, scritta e interpretata da Franco Simone, diviene un successo internazionale, soprattutto nella versione spagnola “Rio grande”. Un piccolo caso coinvolge Raoul Casadei e la sua orchestra: escluso dalla finale, stava lasciando Sanremo quando viene richiamato da Vittorio Salvetti e riportato al Casinò con un intervento della polizia stradale. Gli organizzatori, poco prima dell’inizio dell’ultima serata, volevano infatti ripescare i primi esclusi, ma il direttore artistico Elio Gigante si oppone e Casadei resta escluso.

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45°

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1973

CELENTANO MARCA VISITA PER UNA GASTRITE… POLITICA

L’edizione è preceduta da alcune polemiche: la squalifica di Rosa Balistreri con il brano “Terra che non senti” poiché non inedito e quella di Adriano Celentano che, con un telegramma, annuncia di non poter partecipare alla manifestazione con il brano “L’unica chance” poiché colpito da una leggera gastrite la cui guarigione è “prevista per domenica 2 marzo ore 09.30” (a Festival concluso). In realtà quella di Celentano è una protesta contro la scelta della commissione di escludere diversi artisti di fama a favore delle nuove leve. La Rai non trasmette in Tv le prime due serate per problemi con il comune di Sanremo (cosa che si ripeterà fino al 1981) e la scarsa attenzione che l’azienda rivolge all’edizione segna l’inizio di un periodo buio che durerà una decina d’anni. Debutta Roberto Vecchioni, alla prima apparizione televisiva, con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi”. Per molto tempo quella del 1973 è stata considerata una delle edizioni “perdute” del Festival, perché non esistevano filmati della serata finale, fino a quando, nel 2017, Rai Teche non recupera, in Repubblica Ceca, immagini a colori della finale.

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29°

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1972

PAOLO VILLAGGIO ESORDISCE COME SPALLA DI MIKE BONGIORNO

Mike Bongiorno è il cerimoniere della ventiduesima edizione del Festival. Sul palco lo affianca un comico la cui stella comincia a brillare nel firmamento: si tratta di Paolo Villaggio, reduce dal successo del suo primo libro “Fantozzi”. Con loro, la bellissima Sylva Koscina. A vincere è Nicola Di Bari con una canzone, “I giorni dell’arcobaleno”, che deve sottostare ai tagli della censura poiché ritenuta troppo esplicita nel descrivere la “prima volta” di un’adolescente. In questa edizione debuttano Gianni Morandi, la diciassettenne Carla Bissi, che diverrà celebre con lo pseudonimo di Alice, e Alberto Camerini come chitarrista di Anna Identici. Il successo commerciale di questo Festival sarà però per i sesti e settimi classificati: per i genovesi Delirium con la canzone “Jesahel”, composta da Ivano Fossati e Oscar Prudente, destinata a diventare un manifesto della cultura hippie, e per Marcella Bella con “Montagne Verdi”, composta dal fratello Gianni Bella insieme a Giancarlo Bigazzi.

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1971

LA SCURE DELLA CENSURA SULLA CANZONE DI LUCIO DALLA

Finisce l’era della doppia interpretazione che tornerà nei Festival del 1990 e 1991, ma come cover di ospiti stranieri fuori concorso. A vincere è “Il cuore è uno zingaro”, cantata da Nada e Nicola Di Bari. La rivelazione dell’edizione è però Lucio Dalla (accoppiato con gli Equipe 84) con la canzone “4 marzo 1943”. Il titolo originale del brano era “Gesù Bambino”, ma viene cambiato dalla censura che impone modifiche anche al testo. Adriano Celentano, vincitore l’anno precedente insieme alla moglie, si presenta al Festival con il brano “Sotto le lenzuola”, in coppia con il Coro Alpino Milanese, si piazza al quinto posto e segna la prima volta in cui un brano in gara viene eseguito a cappella. Riaccadrà solo ventiquattro anni più tardi con i Neri per Caso che vinceranno tra le Nuove Proposte con il brano “Le ragazze”. C’è un caso per la canzone “L’ora giusta”, presentata da Edda Ollari e Lorenza Visconti, mandata in onda nell’esecuzione di Orietta Berti nel programma “Prossimamente, programmi per sette sere”, la domenica prima. Ma si soprassiede. La manifestazione vede anche contestazioni di piazza: un gruppo di studenti maoisti, per scongiurare lo sfratto di una famiglia di immigrati, entra nel bar del Casinò con uova marce, pomodori e carciofi e li lancia sul pubblico; un gruppo di giovani di un movimento pacifista manifesta per chiedere la riforma e lo “svecchiamento” del Festival.

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16°

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1970

NINO MANFREDI È IL PRIMO OSPITE CHE CANTA FUORI GARA

Il 1970 vede la nascita de I Ricchi e Poveri che, dopo la loro partecipazione ai Festival del ’70 e del ’71, diventeranno popolarissimi. Arrivano secondi con “La prima cosa bella”, scritta da Nicola Di Bari per la nascita della sua primogenita Ketty. Vincitrice dell’edizione è la canzone “Chi non lavora non fa l’amore” interpretata da Claudia Mori e Adriano Celentano che dimentica (o, secondo alcuni, finge di dimenticare) alcune parole del testo. “La spada nel cuore” arriva quinta ed è interpretata da Little Tony e Patty Pravo; entrambi si attribuiscono l’esclusivo merito del successo. Al settimo posto, con la canzone “Pa’ diglielo a Ma’”, si classificano due sedicenni: Nada, alla sua seconda apparizione sanremese, e Rosalino Cellamare, poi Ron. Fuori concorso viene presentata “Tanto pe’ canta’”, brano di Ettore Petrolini proposto da Nino Manfredi, primo ospite a cantare fuori gara. Da notare che Pietruccio Montalbetti, cantante in gara con i Dik Dik, si esibisce anche con Il Supergruppo, un complesso formato da elementi che avevano già acquisito una certa notorietà nel mondo della musica leggera. Quindi, dopo lo stop del 1967 alle interpretazioni multiple, Montalbetti sarà l’ultimo partecipante a cantare più di una canzone fino al 2013, anno in cui ogni cantante proporrà due brani, tra i quali selezionare quello per la finale (aperta a tutti di diritto).

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  • 1969 – Bobby Solo e Iva Zanicchi – “Zingara” / “Zingara” (Riccardi-Albertelli)
1969

L’UNICA APPARIZIONE DI LUCIO BATTISTI

Alla diciannovesima edizione della gara canora prende parte, per la prima e unica volta, Lucio Battisti, in coppia con Wilson Picket, e conquista la finale col brano “Un’avventura”. È l‘inizio della sua carriera. Notato da critici e pubblico, Battisti piace, anche per il suo foulard annodato al collo in modo casual. Si dice che Battisti durante il brano sia andato fuori tempo in un attacco, ma passa quasi del tutto inosservato. Dario Fo e sua moglie Franca Rame annunciano un “ControFestival” per contestare quello di Sanremo che definiscono una “manifestazione della borghesia che addormenta le coscienze dei lavoratori”. La contromanifestazione, organizzata anche con il supporto del PCI, non ha particolare successo a causa della disorganizzazione, ma inizialmente impensierisce la macchina del Festival che si prepara a registrare la gara il mattino per mandarla in onda la sera in caso di forti contestazioni che invece si rivelano contenute e tutto si svolge nella normalità. In Eurovisione viene trasmessa solo la prima esecuzione dei brani, i discografici scelgono quale. Tra Bobby Solo e Iva Zanicchi viene scelto il primo. Iva si ribella, si fa un sorteggio e resta comunque Bobby a cantare in Eurovisione. La cantante Anna Identici, alcuni giorni prima dell’inizio della manifestazione, tenta il suicidio e al suo posto viene Rosanna Fratello, di 18 anni.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

23°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1968 – Roberto Carlos (Roberto Carlos Braga) e Sergio Endrigo  – “Canzone per te” / “Canzone per te” (Bacalov-Bardotti-Endrigo)
1968

PIPPO BAUDO INTERROMPE LOUIS ARMSTRONG

L’edizione è segnata dalla presenza dei maestri del jazz Lionel Hampton e Louis Armstrong. Il primo, col suo vibrafono, riesegue le melodie delle canzoni in gara, mentre Armstrong interpreta “Mi va di cantare” in coppia con Lara Saint Paul. L’incredibile ma infinita esecuzione viene però interrotta, con certo garbo, da un Pippo Baudo alla prima esperienza sanremese, su richiesta del Patron Gianni Ravera. A trarre in inganno il mito del jazz sarebbe stato, secondo quanto riportato, il cachet percepito: lo stesso Armstrong avrebbe poi detto di essere stato “pagato troppo” per suonare una sola canzone. La presenza di Adriano Celentano è accompagnata dal timore del suo arresto perché in causa con Don Backy che lo aveva accusato di appropriazione indebita: una delle questioni riguarda la canzone cantata da Celentano con Milva, “Canzone” che arriva terza. Tra gli autori c’è Don Backy e in ballo ci sono 200 milioni di lire di diritti. Sempre come autore Backy conquista anche la medaglia d’argento per “Casa Bianca”, interpretata da Marisa Sannia e Ornella Vanoni. A vincere il Festival è l’accoppiata Sergio Endrigo-Roberto Carlos con “Canzone per te”. Stranamente, per motivi mai chiariti, il testo delle due versioni della canzone vincitrice non coincide e anzi presenta differenze persino nel ritornello.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

26°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1967

TENCO, LA PIÙ GRANDE TRAGEDIA DEL FESTIVAL

È l’anno della tragedia di Luigi Tenco: sono le 2:10 del 27 gennaio 1967 quando – in pieno Festival – il cantautore viene trovato morto nella sua stanza d’albergo, la 219 della dependance dell’Hotel Savoy di Sanremo. Si parla di suicidio a causa della delusione provata dopo la sua eliminazione dalla gara, ma questa spiegazione non convince. Tenco in quel periodo ha una relazione tumultuosa con la cantante Dalida (la stessa che ritrova il corpo) e si pensa possa essere stato un disperato gesto d’amore. Ma le diverse perizie calligrafiche dimostreranno che il biglietto d’addio ritrovato nella sua camera è autentico: «Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” in finale e ad una commissione che seleziona “La rivoluzione”. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi». Due aspetti poco chiari riguardano la dinamica: il foro del proiettile è sulla tempia sinistra, pur essendo Tenco destro, e il proiettile non verrà mai ritrovato. La riapertura del caso nel 2005 ha confermato il suicidio ma non ha spiegato queste incongruenze. Si racconta che Mike Bongiorno, la prima sera, avesse dovuto convincere Luigi Tenco a salire sul palco e che il cantante abbia detto: “Canto questa e poi ho finito… oppure la faccio finita…”. La canzone “Ciao amore ciao” è bella e sanremese ma si racconta di un Tenco spaventato e spaurito. Il 26 gennaio del 1967, primo giorno del Festival, arriva a Sanremo Mick Jagger leader dei Rolling Stones, accompagnato dalla compagna Marianne Faithull.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

83°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1966

MODUGNO (IN COPPIA CON GIGLIOLA CINQUETTI) VINCE PER LA QUARTA VOLTA

In pieno regno di Mike Bongiorno, Carla Puccini che lo affianca sul palco inscena uno svenimento cadendo. Fiutato l’inganno e sgomberato il palco, il conduttore va avanti con lo show senza di lei. Domenico Modugno vince per la quarta e ultima volta il Festival con “Dio, come ti amo”, insieme a Gigliola Cinquetti che viene presa in braccio dal collega per la gioia della vittoria. Lucio Dalla, debuttante al sedicesimo Festival, viene eliminato e Gino Paoli non raggiunge la finale. Anche per quest’anno non mancano le polemiche: inizialmente la Rai si rifiuta di riprendere con le telecamere la manifestazione a causa della presenza di Bobby Solo, colpevole di essersi comportato in malo modo nel corso di una trasmissione televisiva. Il cantante poi invia una lettera di scuse e la polemica rientra. Il 1966 è l’anno della musica beat, quella “dei capelloni”. Approda al Festival l’Equipe 84, gruppo abbinato a quello dei Renegades, con la canzone “Un giorno tu mi cercherai”, che però non ottiene successo. Esordisce Caterina Caselli, il “caschetto d’oro” dalla voce diversa da tutte le altre. Presentatasi contro il parere dei genitori canta “Nessuno mi può giudicare”, scritta originariamente per Adriano Celentano (che la rifiuta) e arriva seconda. Il brano avrà un incredibile seguito.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

34°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1965

VINCE “SE PIANGI, SE RIDI” E ARRIVANO LE CONGRATULAZIONI DEL PRESIDENTE USA

Gli organizzatori impongono alle case discografiche l’iscrizione di massimo tre cantanti in gara. Rca non ci sta: voleva inviare sia giovani promesse sia big italiani e stranieri e reclama ufficialmente. Le regole non cambiano e la casa discografica rinuncia a presentare anche i tre interpreti concessi. Alla vigilia della gara, Ricky Gianco riporta un trauma al braccio e alla testa a causa di un incidente stradale. In un primo momento gli organizzatori provano a impedirgli di entrare in scena per le vistose ferite, ma alla fine si esibirà fasciato e con il braccio al collo. Wilma Goich invece viene colpita da laringite proprio la sera dell’esibizione. Connie Francis, che girava voce fosse rimasta bloccata a Chicago per la neve, o incinta, o ammalata, perché nessuno la vedeva aggirarsi per Sanremo, arriva appena in tempo per esibirsi nella seconda serata. Pare che il gruppo dei Minstrels, vincitori di questa edizione assieme a Bobby Solo con “Se piangi, se ridi”, fosse il preferito dell’allora Presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson, e infatti giunge in Liguria un telegramma di congratulazioni dalla Casa Bianca. Bruno Filippini e la giapponese Yukari Ito interpretano “L’amore ha i tuoi occhi”, brano ispirato alla Regina Soraya – sposa a 17 anni dello scià di Persia nel 1951 e ripudiata sette anni dopo in quanto sterile – che invia al cantante un telegramma di “buona fortuna”. Al secondo posto si piazza Ornella Vanoni con il brano “Abbracciami forte”, al terzo posto Nicola di Bari con Gene Pitney con la canzone “Amici miei”. Successo enorme per la canzone di Pino Donaggio “Io che non vivo senza te” che si classifica al settimo posto ma diventa una hit mondiale.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

15°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1964

LA CINQUETTI NON HA L’ETÀ MA VINCE SANREMO ED EUROFESTIVAL

Gigliola Cinquetti ha solo 16 anni ed è reduce della vittoria del concorso “Voci nuove” di Castrocaro. Arriva al Festival per diritto e trionfa con “Non ho l’età (per amarti)”; subito dopo vince anche l’EuroFestival stabilendo un record assoluto. Per la prima vittoria l’Italia si impone nella manifestazione continentale con una canzone vincitrice del Festival di Sanremo. Perché ricapiti si dovrà aspettare il 2021 con i Måneskin. Da questa edizione ogni cantante in gara può scegliere il proprio direttore d’orchestra, spezzando così il “monopolio”, poi divenuto “duopolio”, che aveva sempre caratterizzato le edizioni precedenti. La canzone di Bobby Solo “Una lacrima sul viso” viene ammessa alla terza serata ma poi esclusa dal voto finale, perché Roberto Satti – questo il vero nome dell’interprete – canta in playback a causa di un mal di gola. Bobby Solo viene identificato come la versione italiana di Elvis Presley: lo imita nelle movenze e nel look. Arriva all’undicesimo posto, ma è la canzone dell’anno, spopola e vende oltre un milione di dischi. Questa è la prima e unica volta in cui la manifestazione assume ufficialmente la denominazione di “Festival internazionale della canzone italiana” e anche la prima volta in cui i concorrenti italiani si esibiscono in coppia con un interprete straniero.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

11°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1963

TRA I DUE LITIGANTI (CLAUDIO VILLA E MILVA) TONY RENIS GODE

È un’edizione non amata dalla critica: molti giornali parlano di stanchezza da esaurimento e musica di basso livello. Alla vigilia della manifestazione si scrive del “duello” canoro tra il “reuccio” Claudio Villa e la “pantera rossa” Milva, da cui sarebbe sicuramente uscito il vincitore, mentre trionfa Tony Renis con il brano “Uno per tutte”. Il testo della canzone, scritto con Mogol, suscita polemiche poiché conterrebbe una frase tratta da un articolo apparso su una rivista, ma non c’è alcuna azione legale nei suoi confronti. Misteriosa scomparsa di 12 dei 112 voti della giuria durante gli scrutini che vengono considerati persi. Fuori Sanremo, a tenere banco è lo scandalo di Mina che aspetta un figlio da un uomo, Corrado Pani, con il quale non è sposata. Le costerà un periodo di ostracismo. Il suo modo di cantare, di muoversi e di vestire sono considerati trasgressivi, ma la rivoluzione dei costumi è ormai alle porte. Gianni Ravera, grande ricercatore di nuovi talenti, diventa il Patron della manifestazione.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

25°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1962

VINCE LA COPPIA MODUGNO-VILLA, MA TONY RENIS CONQUISTA IL MONDO CON “QUANDO QUANDO QUANDO”

Per la terza volta dal 1958 il vincitore è Domenico Modugno che, in coppia con Claudio Villa, presenta la canzone “Addio… Addio…”. Al secondo posto la canzone “Un tango italiano” interpretata dalla coppia Milva-Sergio Bruni. Quest’ultimo si aggiudica anche il terzo posto: una doppietta che non capiterà mai più. Il brano di Tony Renis “Quando quando quando”, eseguito dall’autore in coppia con Emilio Pericoli, diventa un successo a livello mondiale. Grandi esclusi: Adriano Celentano, rivelazione dell’anno precedente, la cui “Vedrai che passa” viene bocciata dalla commissione esaminatrice, e il duo Raimondo Vianello-Ugo Tognazzi che si sarebbe dovuto esibire in sketch comici e invece viene fermato dalla Rai per via di una delle scenette perché parla di Amintore Fanfani. Vianello resta in platea, mentre Tognazzi partecipa, insieme a Gianni Meccia, in qualità di co-autore del brano “Cose inutili”, cantato da Fausto Cigliano e Jenny Luna. L’unico comico a salire sul palco, e primo nella storia del Festival, è Gino Bramieri, che si presenta al teatro del Casinò in sella a un cavallo. Questa è l’ultima edizione alla quale partecipa il maestro Cinico Angelini.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

41°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1961 – Betty Curtis e Luciano Tajoli – “Al di là” / “Al di là” (Mogol-Donida)
1961

I “24.000 BACI” DI CELENTANO E LE “MILLE BOLLE BLU” DI MINA

Secondo alcuni esperti, il tratto che resta impresso dell’undicesima edizione del Festival è quello delle assenze, prima fra tutte quella di Domenico Modugno, bloccato a casa con una gamba ingessata. Johnny Dorelli è ricoverato in una clinica a Milano per un violento attacco di appendicite e un altro cantante, Giacomo Rondinella, all’ultimo momento non si presenta proponendo il fratello Luciano al suo posto. Una della due presentatrici, Giuliana Calandra, non si presenta la prima serata perché impegnata a teatro e Lilly Lembo presenta da sola. Chi invece per essere presente a Sanremo deve richiedere un permesso particolare è l’esordiente Adriano Celentano, che in quel periodo si trova a svolgere il servizio militare a Torino. Canta “24.000 baci” e scandalizza per le sue ardite movenze di bacino. Mina invece diverte con il brano “Le mille bolle blu”. Betty Curtis vince insieme a Luciano Tajoli con “Al di là”. Gino Paoli porta la musica dei cantautori al Festival con “Un uomo vivo”, ma viene criticato per un look total black considerato antisanremese, mentre Little Tony porta con sé la leggenda di essere personaggio popolarissimo in Inghilterra.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

43°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1960 – Tony Dallara e Renato Rascel – “Romantica” / “Romantica” (Verde-Rascel)
1960

30 MILIONI DI ITALIANI SEGUONO IL FESTIVAL. VINCE LA COPPIA RASCEL-DALLARA

È l’anno di esordio di Mina. Canta due canzoni, di cui “È vero”, in coppia con Teddy Reno, arriva in finale. I vincitori, entrambi debuttanti, sono Renato Rascel e Tony Dallara, con la canzone “Romantica”, scritta dallo stesso Rascel con Dino Verde, ispirata alla sua allora compagna Huguette Cartier. Domenico Modugno, reduce dal successo mondiale di “Nel blu dipinto di blu”, viene sorpreso dietro le quinte tremante. A chi gli chiede come mai, risponde che gli capita sempre per l’emozione. Nella serata finale però, dove avrebbe dovuto interpretare la canzone “Libero”, non si presenta. Dirà di essersi addormentato dopo aver preso un calmante. Il verso: “libero voglio vivere, come rondine che non vuol tornare al nido” viene ritenuto da alcuni una troppo esplicita allusione al tradimento, tanto che un’associazione di donne cattoliche di Milano avrebbe chiesto di cambiarlo. Quello del 1960 è un Festival ricco e innovativo, premiato da un record di ascolti. Gli italiani che seguono la trasmissione in Eurovisione sono 30 milioni.

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14°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1959

TRASGRESSIONE E SPY STORY: SANREMO SI TINGE DI GIALLO

I pugni di Modugno a Dorelli dell’anno prima rafforzano la complicità tra i due che vincono nuovamente. Betty Curtis e Wilma De Angelis presentano “Nessuno”, brano portato al successo da Mina; esordiscono Gianni Ferrio e William Galassini come nuovi direttori d’orchestra. È l’anno dello scandalo di Jula De Palma, il cui brano viene giudicato erotico e trasgressivo. “Jula trasmette sesso e possesso” scrivono alcuni giornali. Ma questa vicenda e tutta la nona edizione sono velate da contorni misteriosi: Achille Cajafa, avvocato organizzatore del Festival dal 1956, muore in un incidente automobilistico insieme al suo autista 15 giorni prima dell’inizio. Tornavano da Milano, dove l’avvocato era andato per controllare i costumi dei cantanti. Arrigo Molinari, all’epoca giovane Commissario di Polizia a Sanremo, incaricato di interrompere il Festival per tutelare la morale pubblica, racconterà una storia che ha i contorni di un complotto internazionale: Cajafa voleva ricucire i rapporti incrinati tra la Rai e il Casinò, mentre il successo di Modugno aveva fatto temere la concorrenza turistica alle località della Costa Azzurra. Alcuni diplomatici, a questo punto, avrebbero chiesto di sospendere la manifestazione e il ministero dell’Interno avrebbe ingiunto l’interruzione. Ma la disobbedienza del giovane Commissario salva il Festival.

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17°

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1958

TORNA NILLA PIZZI, MA LA STORIA LA SCRIVE MODUGNO CON “NEL BLU DIPINTO DI BLU”

Nilla Pizzi ritorna a gareggiare al Festival di Sanremo e decide, poco prima dell’inizio della kermesse, di non essere accompagnata dall’Orchestra Angelini, ma da quella di Alberto Semprini, creando scompiglio. Domenico Modugno è al suo esordio come cantante (aveva partecipato nel 1956 come autore con il brano “Musetto”) e interpreta la canzone che lo renderà “Mister Volare” in tutto il mondo. “Nel blu dipinto di blu” trionfa e resterà per oltre 60 anni l’unico brano vincitore a Sanremo capace di centrare anche il primo posto nella classifica dei singoli più venduti (fino al 2022 solo Mahmood e Blanco con “Brividi” hanno raggiunto lo stesso traguardo). E non solo in Italia: Modugno resisterà per ben tredici settimane in testa alla Billboard Hot 100, la hit parade dei singoli più venduti negli Stati Uniti. La canzone supera i 22 milioni di dischi venduti e, secondo i dati SIAE, è il brano italiano più eseguito al mondo fino a oggi. Oltre alla fama e al successo, questo Festival per Modugno è anche quello dei pugni al collega a cui è abbinato, Johnny Dorelli: un metodo per aiutarlo a superare la paura e stimolarlo a salire sul palco. Passata l’ansia della prima volta, Dorelli tornerà al Festival altre otto volte. Fausto Cigliano, invitato alla kermesse per interpretare 4 brani, non si presenta e Giorgio Consolini prende il suo posto, bravissimo nell’imparare velocemente le canzoni.

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Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno.

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1957

L’“EUROSTECCA” DI CLAUDIO VILLA

Durante la settima edizione del Festival avviene il primo caso d’esclusione di una canzone. Infatti, nel corso della seconda serata, “La cosa più bella” di Pinchi-Oliveri viene eliminata perché non inedita. È l’anno del ritorno alla conduzione di Nunzio Filogamo (già alla guida delle prime quattro edizioni della kermesse), affiancato da Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomando. A causa delle troppe gaffe commesse da Marisa Allasio, nell’ultima serata l’attrice resta dietro le quinte per apparire solo al momento della proclamazione dei vincitori. Aspre, in questa edizione, le critiche della stampa a Claudio Villa, protagonista di una clamorosa stecca (ribattezzata “eurostecca” perché trasmessa, come tutta la rassegna, in Eurovisione) durante il brano “Cancello tra le rose”. Altra cantante protagonista di un incidente canoro è Tonina Torrielli che, qualche minuto prima di salire sul palco del Salone delle Feste, ha un malore, canta ugualmente, ma non ce la fa e interrompe l’esecuzione. Il pubblico l’applaude calorosamente. Villa e Gallo partecipano insieme per la seconda volta e vincono e la celebre “Casetta in Canadà” ottiene solo il 4° posto. Claudio Villa si aggiudica anche il secondo posto cantando in coppia con Giorgio Consolini.

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38°

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1956 – “DEVONO VINCERE LE CANZONI” E A INTERPRETARLE SI CHIAMANO SOLO DEBUTTANTI

Gli organizzatori decidono di far eseguire i brani a cantanti debuttanti affinché a competere siano solo le canzoni e non gli interpreti. “Aprite le finestre”, eseguita da Franca Raimondi, vince. Contrariamente alle edizioni precedenti, ogni canzone viene eseguita una sola volta. I favori del pubblico vanno al brano “Musetto” di Domenico Modugno interpretato da Gianni Marzocchi. Tra gli artisti debuttanti si mette in luce Tonina Torrielli – soprannominata la caramellaia di Novi – e solo a lei verrà concesso un bis l’anno successivo; le cronache maligne ipotizzano che sia per via del contratto che la cantante ha con la Cetra, di proprietà della Rai, e quindi dell’interesse dell’azienda stessa nel lanciarla. Il 1956 è l’anno di esordio dell’Eurovision Song Contest dove partecipano, per l’Italia, le prime due classificate al Festival di Sanremo. Per ovviare alle polemiche scaturite dalla decisione di escludere dalla gara gli artisti già noti al pubblico, viene organizzata una quarta serata per farli esibire. Il contestatore soprannominato “Il vendicatore di Vercelli” (Serafino Dabbene), che già aveva minacciato il Festival due anni prima, getta volantini in sala per protesta contro l’esclusione di un suo brano dedicato ai conigli e ai gatti e viene arrestato. Nasce un documentario, “Sanremo canta”, che racconta i retroscena del Festival grazie a immagini girate dietro le quinte.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno 10°.  Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1955 – ESORDISCE CLAUDIO VILLA CHE VINCE SUBITO CON “BUONGIORNO TRISTEZZA” 

Il Festival va sulla neonata Tv (prima era trasmesso solo per radio). Claudio Villa e Tullio Pane debuttano a Sanremo e vincono insieme, conquistando anche il secondo posto. Claudio Villa, affetto da faringite, l’ultima serata non si presenta e manda una registrazione. Si decide di non escludere la canzone dalla gara: in sala e in Tv viene trasmessa la versione discografica, mentre le telecamere inquadrano il palcoscenico vuoto. L’effetto è commovente e il brano “Buongiorno tristezza” vince sbaragliando i rivali. Ma il giorno dopo alcuni giornali insinuano il dubbio del “colpo pubblicitario”. Questo è l’anno della sostituzione di Nunzio Filogamo: arrivano il telecronista Armando Pizzo e l’annunciatrice Maria Teresa Ruta, zia della omonima conduttrice. Su quindici cantanti in gara, tredici sono degli esordienti e alla kermesse prende parte anche un interprete destinato a diventare “Patron” della manifestazione: Gianni Ravera.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 9°.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

1954 – ENTRA IL QUARTETTO CETRA, MA PESA L’ASSENZA DI NILLA PIZZI. Nilla Pizzi è la grande assente dell’edizione del 1954 e la manifestazione viene animata da un contestatore, il signor Serafino Dabbene, soprannominato “Il Vendicatore di Vercelli”, che per protestare contro la mancanza della “regina del Festival” minaccia di buttare “gatti affamati in platea, cani sul palcoscenico e conigli sulle poltrone”. La minaccia viene messa simbolicamente in pratica due anni dopo quando Dabbene, prima di essere allontanato e arrestato, lancia dei volantini in sala per protesta contro l’esclusione di un suo brano dedicato ai conigli e ai gatti. Da segnalare il debutto al Festival del Quartetto Cetra e di Totò in veste di autore di “Con te”, nelle versioni di Achille Togliani e di Natalino Otto in coppia con Flo Sandon’s. La canzone arriva al nono posto e le cronache parlano di una “grande arrabbiatura del grande sconfitto”.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 13º.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1953 – Carla Boni e Flò Sandon’s – “Viale d’autunno” / “Viale d’autunno(Giovanni D’Anzi)

1953 – ARRIVANO I PRIMI “DIVI” E AUMENTANO POLEMICHE E LITIGI. Il Festival di Sanremo comincia a diventare popolare anche all’estero e iniziano a nascere i “divi”. Il numero degli interpreti passa a 10. La canzone italiana piace e la manifestazione, trasmessa radiofonicamente, aiuta a vendere dischi, diventando la rassegna più amata e chiacchierata. Le canzoni assumono un ordinamento melodico più spontaneo ma non sono ancora composte pensando alla competizione. Da questa edizione viene introdotta l’esibizione doppia delle canzoni: ogni brano viene presentato da due artisti diversi, cosa che verrà mantenuta fino al 1971 (tranne nel 1956) e poi ripresa (ma in forma di cover di ospiti stranieri fuori concorso, abbinati agli artisti italiani in gara) in quelle del 1990 e 1991. Il brano di questa edizione rimasto maggiormente impresso nell’immaginario collettivo è “Vecchio scarpone”, cantato da Gino Latilla (accompagnato dal Doppio Quintetto Vocale) e da Giorgio Consolini, e accusato dalla sinistra dell’epoca di operare una malcelata apologia malinconico-nostalgica del regime fascista. Il brano si classifica terzo a pari merito con “Lasciami cantare una canzone”, cantata da Achille Togliani e Teddy Reno. È l’anno della prima accusa di plagio: la canzone “Tamburino del reggimento” appare fin troppo simile ad un brano dell’epoca fascista intitolato “Sagra di Giarabub”. L’interprete, Gino Latilla, litiga pubblicamente con un giornalista.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 24°.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1952 – Nilla Pizzi – “Vola colomba” (Bixio Cherubini-Carlo Concina)

1952 – “PAPAVERI E PAPERE” È IL PRIMO “CASO”. Stando alle dichiarazioni di Nilla Pizzi, di nuovo “regina del Festival”, la sua vittoria schiacciante questa volta infastidisce i colleghi. È l’edizione in cui nasce il primo “caso” del Festival, perché la canzone “Papaveri e papere” viene interpretata in chiave politica: si pensa che i papaveri simboleggino i politici, i potenti “alti alti”, contrapposti alle “papere”, gente comune che subisce il potere. Invece “Vola colomba”, la canzone vincitrice, diventa un simbolo, soprattutto per gli emigranti che, stipati nelle navi durante il viaggio, la cantano con le lacrime agli occhi pensando all’Italia.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 3°.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.

  • 1951 – Nilla Pizzi – “Grazie dei fiori” (Gian Carlo Testoni-Mario Panzeri-Saverio Seracini).

1951 – TRE INTERPRETI PER VENTI BRANI. VINCE “GRAZIE DEI FIORI”. La prima edizione del Festival della canzone italiana è il 29 gennaio del 1951 nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo. Gli spettatori sono pochi e cenano nel locale mentre i cantanti si esibiscono. Le cronache raccontano che, nonostante l’esiguo costo del biglietto, per la seconda serata gli organizzatori furono costretti a convincere gli spettatori a tornare, perché l’evento non riscosse successo. A competere sono le canzoni, 20 per l’esattezza, eseguite solo da tre cantanti: Nilla Pizzi, Achille Togliani e il Duo Fasano. Vince “Grazie dei fiori”, composta dal Maestro Saverio Seracini poco tempo dopo essere diventato improvvisamente cieco, interpretata da Nilla Pizzi che dichiarerà al giornalista Nino Pirito (per il suo libro “Volare”, il romanzo del Festival) che nel primo Festival non ci fu rivalità tra i cantanti, al punto che furono proprio i suoi colleghi a ritenere la sua canzone la più bella e meritevole di vittoria.

IL SANREMOMETRO: COME IL SINGOLO VINCITORE DI SANREMO SI È POSIZIONATO NELLA CLASSIFICA ANNUALE DI VENDITA 4°.

Ormai gira il detto “Primi a Sanremo, ultimi in classifica”: nella maggior parte dei casi i vincitori del Festival non si sono neanche avvicinati alle prime posizioni della classifica del singolo più venduto dell’anno. Fonte: Hit Parade Italia*

*Per la classifica dei singoli più venduti nell’intero anno è stata usata la Hit Parade Italia fino al 2001, poi dal 2002 la FIMI Top Digital. Quest’ultima è costituita da 100 posizioni e include l’integrazione dei dati di download e streaming audio, elaborati da GfK Retail & Technology Italia attraverso l’utilizzo di un fattore di conversione degli stream in download (100 stream per 1 download fino al 2 marzo 2017, 130 stream per 1 download dal 3 marzo 2017). Nei casi in cui il brano interpretato da due cantanti diversi è finito tra i singoli più venduti con entrambe le versioni, abbiamo riportato il risultato più alto della classifica.