ESC Malmö 2013: Il punto della situazione e le prime indiscrezioni

La sede è stata ormai scelta, la macchina eurovisiva è di nuovo pronta a mettersi in moto e mentre alcune nazioni confermano la loro presenza ed altre bandiscono le selezioni nazionali, iniziano a circolare le prime indiscrezioni sui possibili artisti che potrebbero calcare il palco dell’arena di Malmö.

L’Eurovision Song Contest 2013, si svolgerà il 14, 16 e 18  Maggio a Malmö, in Svezia. Malmö e l’arena che porta il nome della città (15 mila posti, che saranno presumibilmente ridotti per far posto al palco) e non Stoccolma con la sua Swedbank Arena da 60mila posti che sarà pronta a fine 2012 e che a questo punto ospiterà solo la finale nazionale svedese, il Melodifestivalen.

Il perchè della scelta lo ha spiegato l’emittente pubblico svedese SVT: la volontà principale, dopo i fasti russi, tedeschi e azeri è quella di riportare lo show ad una dimensione più popolare, coinvolgendo tutta la città (il Comune di Malmö ha già illustrato tutti i piani, ne abbiamo parlato in questo articolo) e soprattutto riducendo i costi: appena 12 milioni di euro, dei quali la metà arriveranno dal contributo EBU e 2 dalla città ospitante, che torna ad avere la rassegna in patria 21 anni dopo quella del 1992, che al Palazzetto dello Sport vide in gara Mia Martini con “Rapsodia“, ottima quarta e vincitrice l’irlandese Linda Martin con “Why me?” scritta da Johnny Logan.

Hanno già dato l’ok a partecipare, oltre alla Svezia paese organizzatore anche quattro delle Big 5 ovvero Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna. 

La Spagna e la Germania sono intenzionate a riproporre il metodo di selezione dell’anno scorso (dunque talent show con doppia selezione di cantante e canzone per i primi, selezione interna del cantante e galà per le canzoni per la seconda).

Dopo le polemiche per gli insuccessi, ci saranno anche Francia e Gran Bretagna. I britannici hanno deciso di affidare nuovamente al pubblico la scelta, mettendo così nelle mani della gente – che ha fortemente contestato il penultimo posto di Engelbert Humperdinck quest’anno – la “patata bollente”, anche se non è chiaro se sarà una selezione completa sul modello di quelle avvenute fino al 2008 (il modello “classico” con cantante e canzone abbinati) oppure se sarà come quelle del 2009 e 2010, in cui fu selezionato l’artista ma tutti i finalisti cantavano la stessa canzone.

Secondo le prime indiscrezioni, e come riportato da eurofestival.news, spuntano i primi nomi.

La Spagna, reduce da un ottimo 10° posto conquistato grazie alla grande voce di Pastora Soler, che replicherà la selezione dello scorso anno: la RTVE sceglierà internamente un artista il quale poi sottoporrà al giudizio del pubblico e di una giuria specializzata vari brani in diretta televisiva (lo scorso anno furono tre in tutto i pezzi presentati).

A lanciare un primo appello è proprio la Soler. La cantante, in un’intervista al programma mattutino di Antena 3 “Espejo público”, ha affermato che non le dispiacerebbe vedere sul palco dell’ESC il collega ed amico David Bustamante.

Nato artisticamente nel 2001, dopo la partecipazione al talent show “Operación Triunfo”, il cantante spagnolo ha venduto più di un milione e mezzo di copie sul suolo iberico. Bustamante non è nuovo all’ESC: nel 2002 ha accompagnato Rosa López a Tallin come corista nel brano “Europe’s living a celebration”. Tuttavia dopo che i media hanno iniziato a far circolare la notizia, Bustamante ha gentilmente declinato l’invito di Pastora ammettendo che per il momento i suoi progetti sono diretti in altre direzioni, in primis la promozione del suo ultimo disco “Mío”, in cui è incluso proprio un duetto con la Soler, “Bandera blanca”.

Un altro nome di peso circolato nell’ambiente è quello di María Lucía Sánchez Benítez, in arte Malù. Nipote del chitarrista flamenco Paco de Lucía, è una delle realtà più vive della musica spagnola con quasi due milioni di copie vendute dal 1998 ad oggi. Ha duettato con Tiziano Ferro in “El amor es una cosa simple”, title-track della versione spagnola dell’ultimo album del cantautore di Latina, in uscita come singolo il 21 Agosto.

L’ultimo album campione di vendite di Malù, “Guerra fría”, è uscito nell’Ottobre del 2010. L’avventura in Svezia potrebbe essere una buona occasione per promuovere il nuovo lavoro della cantante in uscita prossimamente e allo stesso tempo un modo per proseguire sulla strada della qualità che ha portato bene alla Spagna nell’ultima edizione.

Il terzo nome è quello di Pablo Alborán, una delle nuove leve del pop iberico ma già in testa alle classifiche. Il suo primo album, “Pablo Alborán”, è stato l’album più venduto dello scorso anno grazie al successo dei singoli “Solamente tú”, “Perdóname” e “Te he echado de menos” che hanno fatto guadagnare al disco 5 dischi di platino e il premio “Album dell’anno” insignito dalla RTVE. Il secondo album, live, “En acustico”, uscito solo pochi mesi fa, ha guadagnato altri 5 dischi di platino in Spagna e 4 in Portogallo.

Per Alborán, come per Malù, l’ESC potrebbe essere un’ottima vetrina per presentare un nuovo lavoro e farsi strada nelle classifiche europee anche se in un’intervista online il cantante ha affermato di considerare il contest musicale europeo un grande mezzo di promozione per artisti affermati, meno per cantanti emergenti. C’è da sottolineare però che l’intervista fu rilasciata in occasione della pubblicazione del suo primo album, lo scorso anno.

In Olanda invece nascono già le prime diatribe. La nazione non entra nella grande finale dal 2004, un vero e proprio record, pur avendo presentato i brani più disparati fra loro ma nonostante ciò la televisione olandese, la TROS, non ha intenzione di ritirarsi dalla gara e pensa ad un nuovo metodo di selezione per il prossimo anno che dovrebbe, secondo le parole del direttore di rete Peter Kuipers, essere simile al Melodifestivalen svedese, ovvero, turni eliminatori (sei, a quanto pare) prima della serata finale.

Dal Twitter di Anouk parte però la polemica. Tutti ricorderanno la hit internazionale “Nobody’s wife” che la portò al successo nel 1997; da allora la cantante è diventata la punta di diamante della discografia olandese, sfornando undici album di successo e conquistando svariati premi, strano quindi che la TROS non abbia mai pensato di selezionarla per l’ESC. Ma come si suol dire, se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto e infatti il 10 Luglio la rocker ha svelato sul social network:

Mi sono proposta per l’Eurovision Song Contest. Penso di aver trovato una canzone molto forte, ma purtroppo la TROS ha intenzione di realizzare un altro talent show. Evidentemente conta più riempire gli spazi televisivi che avere una possibilità di entrare in finale. Peccato.

La reazione di Kuipers non si è fatta attendere. Il direttore ha puntualizzato che se la cantante vorrà rappresentare la nazione, dovrà conquistare il diritto competendo nella selezione nazionale che il canale sta organizzando. L’eventualità però ha fatto perdere l’interesse a John De Mol (fondatore della Endemol, famosa per il “Grande Fratello” e ideatore del format The Voice) che ha deciso di abbandonare il progetto del talent show rimettendo tutto nelle mani di Kuipers il quale, resosi evidentemente conto dello sbaglio fatto, forse tornerà sui suoi passi. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con Anouk per decidere il futuro del paese nell’ESC.

Dal Regno Unito un’altra candidatura di tutto rispetto. Dopo l’insuccesso ottenuto a Baku da Engelbert Humperdinck è la band americana Scissor Sisters a proporsi per riportare in alto il paese dopo le continue delusioni. Il leader Jake Shears ha espresso il suo parere positivo in un’intervista radiofonica al programma “Five Live” della BBC: “Andrei certamente all’ESC. Se mi fosse chiesto lo farei volentieri, sarei felice“.

L’estro e la genialità del gruppo non passerebbero inosservati e un brano di livello come il loro ultimo singolo, “Only the horses”, riscuoterebbe non pochi apprezzamenti dalla platea europea dato che il sound degli Scissor Sisters si sposa bene con ciò che il pubblico ha confermato di prediligere nella manifestazione.

Dalla BBC né conferme, né smentite. Si discute sulla possibilità di ritornare ad una selezione nazionale in diretta televisiva, come quella del 2010 che incoronò Josh Dubovie, piazzatosi poi all’ultimo posto ad Oslo, ovvero, un brano composto a prescindere dall’interprete da assegnare al vincitore. Una modalità rivelatasi vincente solo nel caso di Jade Ewen che cantò la bella ballad “It’s my time” scritta da Andrew Lloyd Webber.

Torna anche l’Armenia, dopo il ritiro fuori tempo massimo in protesta contro l’Azerbaigian a loro dire contro l’assenza di garanzie sulla sicurezza. Resta da capire se e come sarà punita dall’EBU per non aver trasmesso le semifinali, cui era obbligata come “sanzione” quanto detto sopra. Ecco nel dettaglio i paesi iscritti: Albania, Armenia, Austria, Bielorussia, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Israele, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria. La prima finale nazionale sarà anche quest’anno quella svizzera, il 15 Dicembre. 

In Rai, stante anche il recente cambio al vertice, di Eurovision Song Contest si riparlerà solo ad Autunno inoltrato, mentre Sm TV San Marino è alle prese con la vicenda relativa al probabile stop del finanziamento di 3 milioni di euro da parte della Rai all’emittente consociata, che potrebbe comportare il ritorno a Roma dell’attuale direttore Carmen Lasorella e la necessità di trovare nuovi finanziatori anche all’estero.

Due situazioni che giustificano ampiamente il fatto che l’ESC non sia attualmente in agenda fra gli argomenti di discussione e non lo sarà prima di qualche mese, ma in entrambi i casi, comunque, se ne parlerà.

(Tratto da: Eurofestivalnews, dovec’èmusica)